Nelle Sacre Scritture viene menzionato un personaggio chiamato Anticristo, ma chi è? Per poterne svelare l’identità è assolutamente indispensabile conoscere i libri di Daniele e Apocalisse, poiché questi testi ci parlano di lui, del suo potere e di cosa sarà capace di fare nel mondo alla fine dei tempi. Il termine Anticristo, non sempre indica un potere che si oppone a Gesù Cristo, anche perché può voler dire un falso alleato di Gesù Cristo. La parola greca Antichristos è formata da due parole, Anti che significa contro e Christos che significa Cristo, il Messia. Quindi, l’Anticristo può essere uno contro Cristo, ma anche qualcuno che si mette al posto di Cristo. Il termine Anticristo si trova solo nelle epistole di Giovanni. Nel libro di Daniele e in altri testi dove viene menzionato questo personaggio, vengono usate espressioni che sono per lo più simboliche, ma che lo identificano come un Anticristo. Ad esempio nel libro di Daniele, ai capitoli 7 e 8, viene rappresentato come un piccolo corno, che compie azioni tremende; mentre in Apocalisse 13 si usa l’immagine di una bestia che sale dal mare. Infine, in 2 Tessalonicesi è definito il figlio della perdizione e l’uomo del peccato, poiché questo personaggio si esalterà a tal punto da mettersi al posto di Cristo.

 

 

1- ANTICRISTO E ANTICRISTI

Vediamo ora i testi nei quali Giovanni usa la parola Anticristo e Anticristi al plurale.

1Giovanni 2:18,19 «Fanciulli, è l’ultima ora. E, come avete udito, l’anticristo deve venire, e fin da ora sono sorti molti anticristi; da questo conosciamo che è l’ultima ora. Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri perché, se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma ciò è accaduto perché fosse palesato che non tutti sono dei nostri.

In questo testo, Giovanni parla della venuta dell’Anticristo come un evento futuro rispetto al suo tempo, però poi parla anche di molti anticristi (plurale) e dice che erano già sorti nel primo secolo dopo Cristo. Giovanni sta parlando di falsi insegnanti che identifica come degli anticristi, e sono dei falsi dottori che circolavano a quel tempo, i quali insegnavano eresie, tipo quella di negare l’incarnazione di Gesù. 1 Giovanni 2:22 «Chi è il mendace, se non colui che nega che Gesù è il Cristo? Costui è l’anticristo, che nega il Padre e il Figlio. Ed è interessante notare come anche Paolo colleghi questi falsi dottori, fuoriusciti dalla chiesa a dei ministri di Satana. 2 Corinzi 2: 13-15 «Questi tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo. Ciò non fa meraviglia, perché anche satana si maschera da angelo di luce. Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere». Paolo sta parlando di falsi insegnamenti ad opera di falsi dottori, i quali si mascherano o travestono da seguaci di Cristo, esattamente come Satana. Questo accadeva al tempo degli apostoli, ma accade molto di più oggi, come profetizzato in 1Timoteo 4:1 «Or lo Spirito dice espressamente che negli ultimi tempi alcuni apostateranno dalla fede, dando ascolto a spiriti seduttori e a dottrine di demoni». Mai come in questo tempo profetico, la stragrande maggioranza delle denominazioni “cristiane”, credono in dottrine demoniache che nulla hanno a che vedere con la Bibbia. L’altro testo di Giovanni dice:

«E ogni spirito che non riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, non è da Dio; e questo è lo spirito dell’anticristo che, come avete udito, deve venire; e ora è già nel mondo (1Giovanni 4:3).

Giovanni denuncia questi falsi insegnamenti, che sono propagati dai tanti anticristi che c’erano nel suo tempo, ma che non sono l’Anticristo finale, che, come vedremo nell’Apocalisse, Giovanni pone nel futuro. L’apostolo sottolinea che lo spirito dell’anticristo è già nel mondo e, come già detto sono i falsi dottori e i falsi insegnamenti, questo stesso spirito animerà l’Anticristo finale. Ma come facciamo a essere sicuri che l’Anticristo finale deve ancora sorgere? Perché l’apostolo Paolo ci suggerisce un particolare molto interessante e che dice: «Nessuno v’inganni in alcuna maniera, perché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e prima che sia manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione (2Tessalonicesi 2:3). Paolo sta parlando ai tessalonicesi del giorno del ritorno di Gesù, e dice che questo giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia. La parola greca apostasia significa letteralmente separazione o divorzio; quindi, questa profezia dell’apostolo Paolo ci dice che la chiesa avrebbe divorziato dal suo legittimo sposo, cioè Cristo. Nel Nuovo Testamento la chiesa è la sposa di Cristo e lo sposo è Gesù stesso. Apocalisse 19:7 «Rallegriamoci, giubiliamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello e la sua sposa si è preparata». Quindi, quando la chiesa si sarebbe separata o allontanata da Cristo che è suo marito, è perché è in piena apostasia; questa condizione avrebbe permesso la manifestazione dell’anticristo, che Paolo definisce l’uomo del peccato, il figlio della perdizione.

2 - FIGLIO DI PERDIZIONE

Ma cosa vuol dire “figlio di perdizione”?

Questa espressione la usò Gesù nella preghiera sacerdotale. Giovanni 17:12 «Quand’ero con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si adempisse la Scrittura». Gesù stava pregando per i suoi discepoli, e siamo nella sera prima di morire. Gesù sta parlando con il Padre, e Gli dice che: coloro che gli sono stati dati in custodia sono salvi e al sicuro, tranne uno che è il figlio della perdizione. Ma quale dei dodici discepoli è morto in quella stessa sera? Giuda, che si tolse la vita. Ecco che Giuda è il figlio della perdizione! Ma cosa accomuna Giuda e l’Anticristo finale? Il tradimento! Giuda professava di essere un discepolo di Gesù ma alla fine lo tradì. Seguiva Gesù ma il suo cuore era lontano da Lui, allo stesso modo l’Anticristo che sorgerà, è qualcuno che si professa cristiano e dice di seguire Gesù, ma in realtà è un nemico di Cristo, o meglio un falso alleato.

Altra caratteristica che accomuna Giuda all’Anticristo finale è che sono strumenti di Satana. Quando Giuda prese il boccone dalle mani di Gesù, il testo ci dice che Satana entrò in lui. Giovanni 13:27 Or dopo quel boccone, Satana entrò in lui. Allora Gesù gli disse: «Quel che fai, fallo presto!». Anche l’Anticristo finale è uno strumento di Satana.

2 Tessalonicesi 2: 8-9 «Solo allora sarà rivelato l’empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all’apparire della sua venuta, l’iniquo, la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri.

Sempre in 2 Tessalonicesi ci viene detto qualcosa di molto interessante ed è: «colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando sé stesso come Dio (2 Tessalonicesi 2:4). Come possiamo notare in questo brano, l’Anticristo è colui che si pone al posto di Cristo e dice di essere Dio in terra. L’Anticristo si proclamerà Dio in terra e si siederà nel tempio di Dio (chiesa), e vorrà essere venerato o adorato come Dio stesso. Questo personaggio esalterà sé stesso a tal punto che vorrà prendere un posto che non gli compete affatto, perché è di Cristo solamente. Vorrà innalzarsi al di sopra di Dio, usurpando quel posto che spetta solamente a Cristo. Ovviamente, l’Anticristo è animato dallo stesso spirito ribelle che è in Lucifero, come si evince dal testo di Isaia 14:12-14 «Come mai sei caduto dal cielo, o Lucifero, figlio dell’aurora? Come mai sei stato gettato a terra, tu che atterravi le nazioni? Tu dicevi in cuor tuo: “Io salirò in cielo, innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio; mi siederò sul monte dell’assemblea, nella parte estrema del nord; salirò sulle parti più alte delle nubi, sarò simile all’Altissimo”». Lucifero voleva usurpare il posto che spettava solo a Dio, desiderava il trono di Dio, ma non vuole essere simile a Dio nel carattere, egli voleva solamente il potere di Dio e l’adorazione che Dio riceveva in quanto Creatore, Sostentatore e Salvatore. E così è il potere dell’Anticristo, che è animato dallo stesso spirito che era stato presente in Lucifero; poiché egli vuole mettersi al posto di Dio e ricevere l’adorazione che spetta solo a Dio.

Andando avanti in 2 Tessalonicesi 2, l’apostolo Paolo aggiunge un altro particolare di rilievo. 2 Tessalonicesi 2: 7-8 «Infatti il mistero dell’empietà è già in atto, soltanto c’è chi ora lo trattiene, finché sia tolto di mezzo. E allora sarà manifestato l’empio, che il Signore Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca, e annienterà con l’apparizione della sua venuta». Quindi, non era soltanto l’apostasia della chiesa che doveva avvenire prima della venuta dell’anticristo, ma c’era anche qualcosa nel presente di Paolo che impediva la manifestazione dell’anticristo. Come abbia già detto, nel primo secolo dopo Cristo erano sorti molti anticristi e lo spirito dell’anticristo era già presente nella chiesa nascente, ma l’Anticristo per eccellenza, non era ancora presente. L’Anticristo, come vedremo in Daniele 7, sorgerà dopo la caduta dopo la caduta dell’Impero Romano, ed è il Piccolo corno che sorge in mezzo a 10 corna. Tra poco spiegheremo questi simboli. L’Anticristo non poteva comparire se prima non fosse caduto l’Impero Romano, inoltre doveva esserci anche l’apostasia della chiesa, e quando queste due cose si sarebbero palesate, allora l’Anticristo si sarebbe manifestato. Dopo la caduta dell’Impero romano si è manifestato quell’iniquo e il testo ci dice che il Signore l’avrebbe distrutto col soffio della sua bocca alla seconda avvenuta. Quindi, notiamo che l’Anticristo nasce subito dopo l’Impero romano, ma sarà distrutto da Gesù alla Sua seconda venuta. Ovviamente non è la stessa persona, ma sono più persone che si avvicendano e incarnano questa figura.

3 - IL PICCOLO CORNO

Ma chi è il Piccolo Corno profetizzato in Daniele?

Perché è importante saperlo, e quali connessioni ha con l’Anticristo? Chi o cosa rappresenta il piccolo corno?

Daniele 7:8 «Stavo osservando le corna, quand’ecco in mezzo ad esse spuntò un altro piccolo corno, davanti al quale tre delle prime corna furono divelte; ed ecco in quel corno c’erano degli occhi simili a occhi di uomo e una bocca che proferiva grandi cose».

Daniele vide spuntare un piccolo corno, diverso da tutti gli altri, mentre è intento a diveltere tre delle dieci corna. Il profeta Daniele notò che aveva occhi come un uomo e una bocca che pronunciava grandi parole. Come vedremo nel proseguo del capitolo, il piccolo corno rappresenta il potere dell’anticristo. Giovanni, quando descrive l’Anticristo finale, usa gli stessi riferimenti che Daniele usa per descrivere il piccolo corno in Daniele nei capitoli 7 e 8. Andiamo ad analizzare il piccolo corno e vediamo che ricalca perfettamente l’Anticristo di Apocalisse.

 

Daniele 7:19-25 «Allora desiderai sapere la verità intorno alla quarta bestia, che era diversa da tutte le altre e straordinariamente terribile, con denti di ferro e artigli di bronzo, che divorava, stritolava e calpestava il resto con i piedi, e intorno alle dieci corna che aveva sulla testa, e intorno all’altro corno che spuntava e davanti al quale erano cadute tre corna, cioè quel corno che aveva occhi e una bocca che proferiva grandi cose e che appariva maggiore delle altre corna. Io guardavo e quello stesso corno faceva guerra ai santi e li vinceva, finché giunse l’Antico di giorni e fu resa giustizia ai santi dell’Altissimo, e venne il tempo in cui i santi possedettero il regno. Ed egli mi parlò così: “La quarta bestia sarà un quarto regno sulla terra, che sarà diverso da tutti gli altri regni e divorerà tutta la terra, la calpesterà e la stritolerà. Le dieci corna sono dieci re che sorgeranno da questo regno; dopo di loro ne sorgerà un altro, che sarà diverso dai precedenti e abbatterà tre re. Egli proferirà parole contro l’Altissimo, perseguiterà i santi dell’Altissimo con l’intento di sterminarli e penserà di mutare i tempi e la legge; i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo».

Analizziamo le dieci caratteristiche del potere del piccolo corno:

1. Il Picolo corno, emerge tra le dieci corna: “Stavo osservando le corna, quand’ecco in mezzo ad esse spuntò un altro piccolo corno” (v. 8). Le corna rappresentano i 10 regni che si sono formati dopo la divisione dell’Impero romano e sono le 10 tribù barbariche. L’anticristo sorge nel territorio che era stato dell’Impero romano. Il profeta Daniele aveva già parlato di questi 10 regni e lo possiamo leggere in Daniele 2: 41-43 «Come tu hai visto che i piedi e le dita erano in parte d’argilla di vasaio e in parte di ferro, così quel regno sarà diviso; tuttavia in esso ci sarà la durezza del ferro, perché tu hai visto il ferro mescolato con argilla molle. E come le dita dei piedi erano in parte di ferro e in parte d’argilla, così quel regno sarà in parte forte e in parte fragile. Come hai visto il ferro mescolato con la molle argilla, essi si mescoleranno per seme umano, ma non si uniranno l’uno all’altro, esattamente come il ferro non si amalgama con l’argilla».

Impero Romano diviso – Inizio di Europa unita

I piedi di argilla e ferro non rappresentano un quinto regno, ma la divisione dell’Impero Romano, esattamente come la profezia aveva predetto (v. 41). Dieci tribù barbariche si divisero il territorio dell’impero e divennero le nazioni dell’Europa:

 

 

Ostrogoti: estinti

Vandali: estinti

Eruli: estinti

Visigoti: Spagnoli

Svevi: Portoghesi

Franchi: Francesi

Anglo-Sassoni: Inglesi

Alemanni: Tedeschi

Longobardi: Italiani

Burgundi: Svizzeri

2. Il “piccolo corno” è piccolo in quanto ha un regno di dimensioni ridotte: “… spuntò un altro piccolo corno” (v. 8). Le “corna” nel linguaggio profetico rappresentano re e regni (Daniele 7:24, 8:22), in questo caso descrive un anticristo, che è un uomo ed è un falso alleato di Cristo, ma è anche una figura politica in quanto re. Il piccolo regno è l’attuale Vaticano, che è sempre stato uno regno piccolissimo. Il Vaticano si trova a Roma, e Roma è parte di una delle 10 corna, ossia l’inizio dell’Europa unita dopo la divisione dell’Impero romano

3. L’anticristo sorge dopo le dieci corna: “Le dieci corna sono dieci re che sorgeranno da questo regno; dopo di loro ne sorgerà un altro” (v. 24). L’anticristo appare dopo la caduta dell’Impero romano, cioè dopo il 476 d.C. Il Papa ottenne progressivamente prestigio dal punto di vista religioso e politico; ma il papato acquisì il dominio e potere alcuni secoli dopo la caduta dell’Impero romano. Anche l’Anticristo finale apparirà con le 10 corna. Apocalisse 17:12 Le dieci corna che hai viste sono dieci re, che non hanno ancora ricevuto regno; ma riceveranno potere regale, per un’ora, insieme alla bestia (Anticristo finale).

4. Abbatte tre corna: “…davanti al quale tre delle prime corna furono divelte” (v. 8); “… e abbatterà tre re” (v. 24). Tre delle dieci tribù barbariche sono state sterminate dall’anticristo. La fine di tre dei dieci regni barbarici e precisamente: gli Eruli, i Vandali, gli Ostrogoti, avvenne per mano del papato.

5. Perché il piccolo corno è diverso dalle dieci corna? “Le dieci corna sono dieci re che sorgeranno da questo regno; dopo di loro ne sorgerà un altro, che sarà diverso dai precedenti” (v. 24). Perché il suo potere non è solo temporale o politico, ma è soprattutto un potere religioso, infatti il testo sottolinea che: “Egli proferirà parole contro l’Altissimo, perseguiterà i santi dell’Altissimo” (v.25). Il Papato è un potere religioso, ma anche politico, in quanto Stato.

6. Il piccolo corno ha occhi e bocca: “Ed ecco in quel corno c’erano degli occhi simili a occhi di uomo e una bocca” (v. 8). Questo potere politico-religioso ha un rappresentante sulla terra che è uomo, un capo che parla per conto di questo potere. Cosa vuol dire che ha occhi e bocca? Il termine vescovo deriva da una parola greca epískopos, che vuol dire sorvegliante. Quest’uomo ha il potere di controllare (occhi) e di influenzare tramite per le sue parole (bocca) le vicende politiche e religiose. Inoltre, Daniele specifica che “appariva maggiore delle altre corna” (Daniele 7:21). Questo potere crebbe al di sopra delle altre corna e sussiste nei secoli, è presente nel nostro tempo, anche se non si è ancora manifestato nella sua fase finale. Il Papa è il capo del governo e della Chiesa Cattolica Romana ed ha sempre avuto un grande ascendente sui re della terra, le sue ingerenze hanno influenzato le scelte e decisioni di molti sovrani. Per secoli la parola del Papa ha fatto tremare i re europei e non solo.

7. Parla contro Dio: “e una bocca che proferiva grandi cose” (v. 8); “Egli proferirà parole contro l’Altissimo” (v. 25). Anche in Apocalisse 13 il concetto viene ripetuto per l’Anticristo finale: “E le fu data una bocca che proferiva cose grandi e bestemmie” (Apocalisse 13:5). Qui è interessante comprendere il concetto di bestemmia, perché questo ci svela ulteriori dettagli per comprendere e identificare meglio chi è l’anticristo. Nella Bibbia per ben due volte Gesù fu accusato di bestemmia dai farisei; fu accusato di bestemmia perché diceva di avere il potere di perdonare i peccati. Marco 2:5-7 Gesù, veduta la loro fede, disse al paralitico: «Figliolo, i tuoi peccati ti sono perdonati». Erano seduti là alcuni scribi e ragionavano così in cuor loro: «Perché costui parla in questa maniera? Egli bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non uno solo, cioè Dio?». Ma anche perché si era dichiarato uguale a Dio (Giovanni 10:30,33). Giovanni 10:33 «I Giudei gli risposero: “Non ti lapidiamo per una buona opera, ma per bestemmia; e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio”». Gesù, essendo Dio, poteva perdonare i peccati e affermare di essere uguale a Dio. L’anticristo, si arroga il diritto di poter perdonare i peccati e si dichiara Dio in terra, si palesa come un suo vice o successore, ecco perché anche lui bestemmia! 2 Tess. 2:3-4 «Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non sia stato manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e proclamandosi Dio».

Fonti cattoliche dicono chiaramente che il Papa ha questo potere. Questa autorità giudiziaria include anche il potere di perdonare i peccati” (“The Catholic Encyclopaedia”, Vol. 12, articolo “Pope”, pag. 265). “Il Papa non è solamente il rappresentante di Gesù Cristo, ma è Gesù Cristo stesso, nascosto sotto il velo della carne” (Papa Pio X, da patriarca di Venezia. “Catholic National”, 1895).

8. Perseguita il popolo di Dio: “Io guardavo e quello stesso corno faceva guerra ai santi e li vinceva” (v. 21); “… perseguiterà i santi dell’Altissimo” (v. 25). L’anticristo dal suo sorge ad oggi ha sempre perseguitato il popolo di Dio, ma nella sua fase finale sarà molto più prepotente e arrogante. La storia presenta un conto pesante e agghiacciante, si stima che il Papato abbia fatto uccidere tra i 50 e i 100 milioni di persone: valdesi, albigesi, catari, ugonotti, luterani e molti altri. Il Papato ha ucciso più persone che le due guerre mondiali messe insieme.

“La Chiesa di Roma ha sparso più sangue innocente di ogni altra istituzione che sia mai esistita tra l’umanità” (W.E. Lecky, “Rise and influence of rationalism in Europe”, vol. 2, pag. 32).

9. Il Piccolo corno o anticristo pensa di cambiare la legge e i tempi: “penserà di mutare i tempi e la legge” (v. 25). L’anticristo pensa di avere il potere di cambiare anche la legge di Dio, che ovviamente è immutabile e che nessuno può cambiare veramente, ma lui ci proverà a cambiarla. Il Papato ha provato a cambiare la legge di Dio, nonostante queste sia immutabile ed eterna. Nel catechismo della chiesa cattolica troviamo un’alterazione dei dieci comandamenti. Il secondo comandamento come scritto nel decalogo dato a Mosè, viene soppresso. Mentre il quarto comandamento (il riposo sabatico) si trasforma in: “Ricordati di santificare le feste”, che diventa il terzo, visto che il secondo è sparito. Infine, l’ultimo viene diviso in due per far tornare i conti. Basta confrontare i comandamenti contenuti in Esodo 20 o Deuteronomio 5, con quelli del catechismo cattolico per vedere le alterazioni.

“Il papa ha così grande autorità e potere che può modificare, esporre, o interpretare anche leggi divine. […] Può modificare la legge divina, poiché il suo potere non è d’uomo, ma di Dio” (“Prompta Bibliotheca”, articolo “Papa” II vol. 6, pag. 29, Lucius Ferraris).

Perché i cattolici osservano la Domenica invece del Sabato, perché la Chiesa Cattolica ha trasferito la solennità dal Sabato alla Domenica? (“The Convert’s Catechism of Catholic Doctrine”, Peter Geiermann, St. Louis, B. Herder Book Co., 1957 ed., pag. 50). “La chiesa è al di sopra della Bibbia, e questo trasferimento dall’osservanza del Sabato alla domenica ne è la prova” (“The Catholic Record”, London, Ontario, Canada, 01/09/1923).

Oltre a quanto detto, c’è un altro episodio molto grave che fu predetto dal profeta Daniele.

Daniele 7:25 «Egli (Anticristo) proferirà parole contro l’Altissimo, perseguiterà i santi dell’Altissimo con l’intento di sterminarli e penserà di mutare i tempi e la legge; i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo».

10. Durata del dominio/persecuzione: “I santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo” (v. 25). L’espressione “tempo” indica un anno ebraico (vedi Daniele 4:23) mentre l’espressione “dei tempi” nell’originale è un duale, ovvero vuole dire “due tempi”. Il periodo di tempo in Danile è profetico ed equivale : 1 anno + 2 anni + ½ anno = 3 ½ anni, ossia 1260 anni. Il titolo di Papa, ossia Vescovo universale, venne per la prima volta dato dall’empio imperatore Foca al vescovo di Roma nell’anno 610. A metà dell’VIII secolo il pontefice romano divenne sovrano su un vasto territorio della penisola, dall’Emilia alla Campania fino al Tirreno Adriatico. Fu il passaggio dei territori appartenuti all’impero bizantino, liberati dal dominio longobardo ad opera dei Franchi a consentire la creazione dello Stato pontificio, fino alla Sua caduta 1870, esattamente 1260 anni dopo (610 +1260 = 1870). È interessante notare che questo periodo di tempo si ritrova anche nell’Apocalisse, riferito proprio alla durata di tempo dell’anticristo finale: 1260 giorni (vedi Apocalisse 12:6), 42 mesi (vedi Apocalisse 13:5), 3 ½ anni letterali. Questa è la durata di tempo nel quale l’Anticristo finale perseguiterà i santi, ma ovviamente Dio proteggerà la Sua chiesa. Apocalisse 12:14 «Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto nel suo luogo, dove essa è nutrita per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo, lontano dalla presenza del serpente».

Tutti i riformatori protestanti e non solo (anche alcuni cattolici) identificano l’anticristo con il papato. Le caratteristiche date in Daniele e nell’Apocalisse sono tante e molto dettagliate, senza ombra di dubbio possiamo affermare che il papato incarna tutte le profezie del Piccolo Corno che è un anticristo. Ovviamente la Bibbia parla di un’istituzione e non condanna le persone che appartengono alla chiesa cattolica romana.

Il Papa nella Bibbia è chiamato anche: l’uomo del peccato”; poiché rappresenta l’istituzione religiosa che ha osato cambiare la legge di Dio, ossia ha alterato i 10 comandamenti. Il papato ha modificato la legge di Dio stilando un elenco di comandamenti diverso da quello che troviamo in Esodo 20. Il cattolicesimo cattolico ha soppresso il secondo comandamento che vieta la fabbricazione di statue e relativa venerazione. Ha cambiato il quarto comandamento che prevedeva il riposo sabatico, trasferendolo alla domenica; infine ha diviso il decimo in due per far tornare i conti. Comunque basta confrontare i comandamenti contenuti in Esodo 20 con quelli del catechismo cattolico.

 

 

Il Papa, come già detto è definito figlio di perdizione”, poiché nato dall’unione di Stato e Chiesa, quindi “figlio di una fornicazione spirituale”. Inoltre, porta in perdizione tutti coloro che accettano le tradizioni e gl’insegnamenti errati di questo potere politico pseudo-cristiano che contraddice la Bibbia (vedi 2 Tessalonicesi 2:1-4; Apocalisse 17:8,11).

4 - L'APOSTASIA DELLA CHIESA

Ritorniamo sul testo di 2 Tessalonicesi 2: 3 «Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non sia stato manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione». Come facciamo a sapere che la chiesa si sarebbe allontanata sempre più dal vero cristianesimo, fino a diventare completamente apostata? Lo sappiamo dalle 7 lettere mandate alle sette chiese, che troviamo in Apocalisse cap. 2-3. Le sette chiese rappresentano sette periodi storici della chiesa del Signore, che partono con la prima chiesa, quella apostolica rappresentata da Efeso, fino all’ultima chiesa che è quella attuale ed è Laodicea. In queste sette lettere troviamo la diagnosi spirituale che Gesù fa alla Sua chiesa. Queste sette chiese erano comunità esistenti al tempo di Giovanni, alle quali Gesù indirizza queste sette lettere, nelle quali troviamo consigli, ammonimenti, rimproveri ed elogi di Gesù alla Sua chiesa. Queste chiese erano situate nell’Asia minore, ed erano geograficamente vicine tra di loro, disposte come una specie di ferro di cavallo, e sono: Efeso, Smirne, Pergamo, Tiatira, Sardi, Filadelfia e Laodicea. I messaggi mandati a queste sette comunità, hanno una duplice valenza, una storica e una profetica. Gesù parlò della condizione spirituale di quelle comunità locali al tempo di Giovanni, ma lo stesso messaggio sarebbe stato uno specchio della condizione della chiesa attraverso i secoli. Questi sette periodi partono dall’epoca di Giovanni e arrivano fino alla fine dei tempi.

Le prime quattro chiese ci mostrano un declino spaventoso della chiesa. Partiamo dalla chiesa di Efeso che è la chiesa apostolica, la quale copre il tempo profetico dei primi 100 anni. Gesù disse a questa chiesa: «Io conosco le tue opere, la tua fatica e la tua costanza e che non puoi sopportare i malvagi; e hai messo alla prova coloro che si dicono apostoli e non lo sono, e li hai trovati bugiardi. Tu hai sopportato, hai costanza e per amore del mio nome ti sei affaticato senza stancarti. Ma io ho questo contro di te: che hai lasciato il tuo primo amore. Ricordati dunque da dove sei caduto, ravvediti e fa’ le opere di prima; se no verrò presto da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto, se non ti ravvedi» (Apocalisse 2: 2-5). Gesù elogiò la chiesa apostolica per tre cose. La prima era per la sua fatica, o per meglio dire nell’incessante impegno profuso nel diffondere il messaggio dell’Evangelo. Il secondo elogio era per la perseveranza nonostante le difficoltà. Infine, perché era una chiesa che lavorava senza stancarsi per Cristo, nonostante ci fossero falsi dottori e fosse perseguitata. La chiesa apostolica non sopportava coloro che si spacciavano per apostoli e non lo erano. La chiesa di quel tempo era abituata a confrontare gli insegnamenti di questi falsi maestri con quello che la Parola di Dio dice, per vedere se erano in armonia con essa, e siccome non lo erano venivano smascherati e trovati bugiardi. In tutte le epoche della chiesa si sono sempre stati i falsi dottori e falsi maestri, e mai come in questo tempo attuale è un pullulare di queste figure fraudolenti e mendaci.

Passiamo alla seconda, la chiesa di Smirne, che copre il tempo profetico fino al terzo secolo. Apocalisse 2:9-10 «Io conosco le tue opere, la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia tu sei ricco) e la calunnia di coloro che si dicono Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana. Non temere ciò che dovrai soffrire; ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in prigione per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita». La chiesa di quegli anni ha dovuto sopportare una pesante tribolazione, e coloro che si spacciavano per giudei senza esserlo. Queste persone si professavano credenti, ma Gesù li definì una sinagoga di Satana, ossia seguaci del maligno. Questi giudei non erano credenti di origine ebraica, ma l’Israele spirituale che è la chiesa stessa. Quello che è interessante notare è il peggioramento della condizione spirituale della chiesa, poiché si evince una progressione in negativo rispetto alla chiesa nascente o apostolica. Se in Efeso gli attacchi di Satana erano solo dall’esterno, con Smirne, Satana ha la sua chiesa all’interno della chiesa. Il nemico di Dio ha un gruppo di falsi credenti all’interno della vera chiesa di Dio, ma il peggio arriva con il periodo di Pergamo.

5 - IL DRAGONE E IL SUO TRONO?

Dove si trova il trono del dragone ?

Apocalisse 2: 13 «Io conosco le tue opere e dove tu abiti, là dove Satana ha il suo trono; tuttavia tu rimani fedele al mio nome e non hai rinnegato la fede in me neppure nei giorni in cui il mio fedele testimone Antipa fu ucciso tra di voi, là dove abita Satana».

La chiesa di Pergamo (terza lettera), copre il periodo storico che va dal 313, fino metà del VI secolo d.C., dove si assiste all’unione di chiesa e Stato.

 

L’epoca in cui la Chiesa si unisce allo Stato

Nella chiesa del II e III secolo, quello rappresentato dalla chiesa di Smirne, troviamo un gruppo di persone che sono le sinagoga di Satana. Ma il peggio arriva con Pergamo, che tra il IV e V secolo d.C., dove Satana ha addirittura un trono all’interno della chiesa, a causa del compromesso spirituale iniziato con l’Imperatore Costantino. La chiesa di Pergamo rappresenta l’epoca in cui la chiesa si unisce allo Stato romano sotto l’imperatore Costantino nel 313 d.C.  Ma è con Teodosio nel 380 d.C., che il cristianesimo cattolico diviene la religione ufficiale dell’Impero romano, mediante l’editto di Tessalonica. Dio, nella Sua Parola ha sempre condannato l’unione tra la chiesa (religione) e lo Stato (politica), che nella Bibbia è definita: “fornicazione spirituale”! Nel linguaggio profetico è d’uopo cambiare la realtà con un simbolo, pertanto in Apocalisse al posto della parola chiesa troviamo un’altra parola che la descrive perfettamente, il simbolo usato è “donna” (Ap.12 e 17). Questa “donna” è anche detta la “sposa”, la quale deve esser fedele solo a Dio (lo “sposo o marito” simbolico è Cristo; vedi Matteo 25:1-13. Abbandonare Dio per unirsi al potere temporale dell’Impero romano, dal quale ricercare protezione, sostegno ed altro, viene descritto come un atto grave: “fornicazione”, con annessa ira di Dio. Ed è per questa ragione che questa chiesa viene apostrofata come la prostituta.

Apocalisse 17:2 «I re della terra hanno fornicato con lei (chiesa apostata) e gli abitanti della terra si sono ubriacati con il vino della sua prostituzione».

Al tempo di Pergamo (periodo storico-profetico che va dal 313 al 538), si assiste allo sviluppo e consolidamento del vescovo di Roma (papato). Ed è in questo contesto storico che il vescovo di Roma prenderà il titolo di Pontefice.

 

Il trono di Satana

Gesù Cristo dice alla chiesa di Pergamo: “Io conosco là dove tu abiti, cioè là dov’è il trono di Satana” Apocalisse 2:13. Quindi, Satana ha un “trono”  in terra dal quale governa. Questo trono” è menzionato in Apocalisse 13:2,4 “… il dragone (Satana) le diede la sua potenza, e il suo trono e una grande autorità … e adorarono il dragone perché aveva dato il potere alla bestia”, questo testo descrive il passaggio da Roma Imperiale a Roma “cristiana” con il Papato. Inoltre per capire meglio questo versetto è necessario conoscere qualche dettaglio storico. Nell’anno 133 a. C. il re Atalo III re di Pergamo, non avendo eredi, lasciò il suo regno alla repubblica di Roma. Pergamo, sotto il controllo dell’Impero romano divenne capitale della provincia romana dell’Asia Minore. Fu a Pergamo che per la prima volta un Imperatore romano venne adorato come un dio, nel 29 a.C. In seguito fu eretto un tempio alla dea Roma e all’Imperatore Augusto. La città  divenne parte di questo Impero e fu sottoposta a Roma. Il “trono di Satana” da Pergamo si sposta a Roma. Ed è da questo “trono di Satana” che la dottrina di Cristo si corrompe a causa dell’unione della chiesa con il paganesimo e con lo Stato. La chiesa comincia a declinare e ingloba menzogne, apostasie che mescolerà alla Verità biblica.

 

Com’è che avvenne il passaggio del titolo di pontefice maximus dai Cesari al Vescovo di  Roma?

Pergamo era una città pagana molto religiosa, piena di templi e divinità, l’idolatria era pratica comune, ed è in questa città che si comincia ad adorare l’Imperatore romano; anche se le origini del culto imperiale vanno ricercate nel II secolo a.C., quando nacque il culto della dea Roma, personificazione del dominio imperiale dello Stato romano. Fu Giulio Cesare a dar vita al culto dell’Imperatore, con la sua morte venne proclamato divus, e quindi equiparato a un dio. Quando Ottaviano venne proclamato, numerose città orientali chiesero di poterlo onorare, però il culto dell’Imperatore vivente era diffuso solo nell’oriente, per cui Augusto diede indicazioni precise: il culto alla sua persona doveva essere associato a quello della Dea Roma; ma nonostante ciò, venne distinto da quello di Roma, così che a Pergamo si praticava il culto dell’Imperatore come un dio in terra. Con la caduta dell’Impero romano, la venerazione o adorazione dell’Imperatore passa al Vescovo di Roma. Il culto imperiale, come tutti gli altri culti pagani, ebbero termine con l’editto di Tessalonica di Teodosio I. Da notare che gli imperatori erano figure religiose e venivano chiamati: pontefice massimo o pontifex maximus. Con la caduta dei Cesari c’è la transazione da Roma pagana a Roma Papale, e il “trono” del potere mondiale passa definitivamente dall’Imperatore romano al Vescovo di Roma, con annesso titolo di Pontefice.

In tutta la Bibbia è espressamente vietato adorare o venerare un altro essere umano che sia vivo o defunto. Romani 1: 25 «essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito (o venerato) la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen».  Persino lo stesso Pietro, che alcuni erroneamente lo definiscono il primo Papa, ha sempre rifiutato ogni forma di venerazione o adorazione. Atti 10:25-26 «Mentre Pietro entrava, Cornelio, andandogli incontro, si gettò ai suoi piedi per adorarlo. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: “Alzati, anch’io sono uomo!”». Ed è in questo contesto storico che la chiesa ingloba il paganesimo e inizia la venerazione delle persone. Nell’anno 313, alla fine di un periodo di dieci anni di tribolazione, predetti nella lettera a Smirne, l’imperatore Costantino emanò l’editto di Milano con il quale permetteva ai cristiani adorare il loro Dio. Dieci anni dopo, nel 323 d.C., Costantino si convertì nominalmente al cristianesimo, ma di fatto non si trattava di una vera conversione, e questo ebbe come conseguenza il fatto che masse di pagani entrarono a far parte della chiesa cristiana. Questi pagani non sempre divennero dei veri convertiti, quasi nessuno conosceva le dottrine della Bibbia, e molti restarono con le loro superstizioni, riti e tradizioni pagane, ma furono semplicemente battezzati come cristiani. Quando ricevettero il battesimo non sperimentarono la rigenerazione dello Spirito Santo o nuova nascita, uscirono dall’acqua esattamente come erano entrati, ma con l’etichetta di cristiano. Uno storico ha definito questo come il paganesimo battezzato. Nel 380 d.C., quindi qualche decennio dopo, con l’editto di Tessalonica, il cristianesimo che ormai si era corrotto a motivo di tradizioni pagane fu dichiarato anche religione di Stato nell’Impero romano.

 

Ecco alcune delle eresie che si sono introdotte nei primi sei secoli:

1. Il battesimo dei bambini che cominciò a esser praticato nel III secolo 

2. La preghiera per i morti e il segno della Croce. Ambedue furono inventate verso l’anno 310, ma furono ufficialmente adottate intorno al 500 dopo Cristo. 

3. La celebrazione del Natale nel 350 circa

4. La venerazione di santi, angeli e defunti, verso l’anno 375. 

5. La celebrazione quotidiana della Messa entrò in uso nel 394. 

6. Il Culto di Maria, madre di Gesù, e l’uso dell’espressione «Madre di Dio» a lei applicato, ebbe origine nel Concilio di Efeso del 431.

7. Il Monachismo fu introdotto in occidente da Benedetto da Norcia che costruì il primo monastero a Monte Cassino nel 528. Contrariamente a quello che aveva detto Gesù, che ordinò ai Suoi discepoli di mischarsi con le persone per predicargli l’Evangelo e non di chiudesi in conventi o monasteri (Matteo 10:5-8; 28:19-20; Marco 16:15-20)

8. La dottrina del Purgatorio fu istituita da Gregorio Magno verso l’anno 593

9. Il vescovo di Roma diventa il Papa nel 610…e molto altro si vedrà nei secoli successivi.  

 

 

Arriviamo infine alla quarta di sette chiese, poiché analizzeremo soltanto le prime quattro che sono quelle che descrivono il declino della chiesa. Con la quarta chiesa tocchiamo il punto più basso, per poi iniziare la risalita con la quinta chiesa. La chiesa di Tiatira rappresenta la chiesa del Medioevo, dal VI secolo fino ai primi anni del 1500. Questi secoli vengono definiti bui, conosciuti anche come il tempo dell’oscurantismo.

Apocalisse 2: 20-24 Ma ho questo contro di te: che tu tolleri Jezabel, quella donna che si dice profetessa e insegna e induce i miei servi a commettere fornicazione e a mangiare carni sacrificate agli idoli. Le ho dato tempo perché si ravvedesse, ma lei non vuol ravvedersi della sua fornicazione…. Ma agli altri di voi, in Tiatiri, che non professate tale dottrina e non avete conosciuto le profondità di Satana (come le chiamano loro), io dico: non vi impongo altro peso;

Gesù rimproverò la chiesa perché permetteva a Jazebel di insegnare. E qui Jazebel ovviamente è presa come simbolo di qualcos’altro. Ma chi era Jazebel nella Bibbia? Era la moglie di Acab, re di Israele. Era una donna di origine fenicia, malvagia, idolatra e dedita alla magia. Aveva promosso il paganesimo tramite i sacerdoti di Baal e di Astarte, i quali mangiavano ogni giorno la sua mensa, che sono anche quelli che poi furono uccisi da Elia. Questa donna perseguitava i profeti di Dio, Elia compreso. In quegli anni di carestia, Acab e Jazebel avevano perseguitato i veri profeti di Dio, ma un uomo fedele al Signore, di nome Abdia li aveva nascosto in alcune caverne; inoltre, cercavo Elia in ogni dove, per farlo tacere. Ma di che cosa è simbolo Jazebel qui nell’Apocalisse? Jazebel era una donna malvagia, che aveva potere perché era regina e idolatra, cosicché “la donna” nelle profezie rappresenta una chiesa. E questo lo troviamo in Apocalisse al capitolo 12, con la donna vestita di sole, e in Apocalisse al capitolo 17, con la prostituta vestita di porpora e di scarlatto. Quindi, Jazebel rappresenta la chiesa infedele e apostata, che si è allontanata completamente da Cristo. Nel Medioevo la chiesa era caduta nel compromesso spirituale, aveva già fatto entrare al suo interno diverse dottrine e tradizioni pagane nei secoli precedenti. La chiesa del Medioevo, come Jazebel in Israele, sarebbe stata una chiesa devota all’idolatria, è una chiesa che avrebbe anche perseguitato il popolo fedele di Dio.

6 - CHE COSA RAPPRESENTANO LE BESTIE?

Nelle profezie le “bestie” rap­presentano poteri politici: Re­gni, Imperi, Stati, Principati, Nazioni; ma possono anche rappresentare dei re­gnanti: Re, Imperatori, Principi, Capi di stato (Daniele 7:15-17,23). Per comprendere Apocalisse 13 è fondamentale conoscere prima i capitoli 7 e 8 del libro di Daniele; poiché Apocalisse 13 è la continuazione di quelle profezie con l’aggiunta di altri elementi. In Daniele 2, 7, 8, troviamo dei Regni o Imperi che vengono ripresi dall’apostolo Giovanni, con l’aggiunta di dettagli che sono per il nostro tempo. Diamo uno sguardo veloce al libro di Daniele.

Daniele 7: 17 «Queste grandi bestie, che sono quattro, rappresentano quattro re che sorgeranno dalla terra».

Dal contesto del capitolo 7 e dal libro di Daniele in generale, oltre che dalla storia, sappiamo che le quattro bestie che il profeta Daniele vide in visione, sono: Babilonia (Leone alato), Medio Persia (Orso), Grecia (Leopardo con 4 teste), e Roma (Bestia mostruosa con 10 corna). Ogni singola bestia rappresenta un Impero. La differenza tra il libro di Daniele e Apocalisse sta nel fatto che Daniele vede un regno alla volta e sempre distinto da quello successivo, mentre nella visione di Giovanni questi regni sono conglobati in un’unica bestia con 7 teste. Inoltre, Giovanni mette l’enfasi sulle ultime tre teste, dalla 5° fino alla 7° testa, che sono regni a venire, rispetto al tempo in cui vive l’apostolo che è sotto Impero Romano (4° testa). L’apostolo Giovanni elenca gli stessi animali che troviamo in Daniele 7, ma in senso inverso, poiché sono regni caduti, pertanto fanno parte del passato. Infine, l’apostolo descrive la 7° testa (che non è ancora presente sulla scena mondiale) come la rinascita della 5° testa, la quale si ripresenterà con modalità simili: l’ultimo Impero mondiale sarà formato da 10 regni che saranno presieduti o guidati dall’Anticristo finale; esattamente come le 10 corna che sono sulla testa della quinta bestia, mentre si trasforma nella sesta, dove appare anche il “piccolo corno”, simbolo dell’Anticristo. Le dieci corna di Apocalisse 13:1-3, come le 10 corna di Daniele 7, o le 10 dita della statua di Daniele 2, rappresentano 10 regni o nazioni.

 

 

 

La bestia con le sette teste cosa rappresenta?

Apocalisse 12:9 «Così il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, che seduce tutto il mondo, fu gettato sulla terra; con lui furono gettati anche i suoi angeli».    

Apocalisse 12:3 «Apparve ancora un altro segno nel cielo: ed ecco un gran dragone rosso, che aveva sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi». 

In Apocalisse 12 troviamo alcuni dei simboli menzionati nella descrizione della prima bestia di Apocalisse 13, che sono le 7 teste (7 Imperi), le 10 corna (10 Re o Nazioni) e 7 diademi (regalità/autorità). Le 7 teste della bestia di Apocalisse 12 e 13 sono 7 Imperi che rappresentano anche 7 periodi storici che si intrecciano con la storia del popolo di Dio, ma soprattutto con le persecuzioni che Satana attua attraverso questi Imperi e Imperatori contro il popolo di Dio. Satana agisce mediante agenti umani: politici, governatori, regnanti e religiosi. Quindi dobbiamo chiederci: qual è l’agente umano che rappresenta Satana in questo contesto storico descritto dall’apostolo Giovanni? Siamo in pieno Impero romano e la quarta testa della bestia è Roma imperiale che sta declinando, siamo verso la caduta dell’Impero romano e la nascita dell’Europa e del Papato. Ed è in questo contesto che nasce la sesta testa che subirà una ferita a morte, della quale parleremo più avanti. Apocalisse 13:2 è specificato che il dragone, ossia Satana conferisce alla bestia la sua potenza, il suo trono e la sua autorità.

 

Perché il dragone perseguita la donna? Chi o cosa rappresenta la donna?

Apocalisse 12:1-4 «Poi apparve nel cielo un gran segno: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle.  Era incinta e gridava per le doglie e i dolori del parto. Nel cielo apparve anche un altro segno: un gran dragone rosso che aveva sette teste e dieci corna, e sulle sue teste vi erano sette diademi. La sua coda trascinava dietro a sé la terza parte delle stelle del cielo e le gettò sulla terra; poi il dragone si fermò davanti alla donna che stava per partorire, per divorare suo figlio quando lo avesse partorito».

La donna nella profezia rappresenta  il popolo di Dio, ma in questo contesto è la chiesa. Il figlio ovviamente è Gesù; mentre colui che lo voleva divorare, cioè uccidere alla nascita è Erode, il quale rap­presenta l’Impero romano. Infatti, Erode cercò di uccidere Gesù mediante la strage degli innocenti, per conto dell’Impero romano. E fu l’Impero romano che crocifisse Gesù e perseguitò i cristiani dei primi secoli. In questo periodo il dragone (Satana) regnava attraverso l’Impero ro­mano che è la quarta testa.

 

 

 

 

Perché la donna deve fuggire?

Apocalisse 12: 6 E la donna fuggì nel deserto, dove ha un luogo preparato da Dio, perché vi sia nutrita durante milleduecentosessanta giorni.

Apocalisse 13:5 … e le fu data potestà di operare per quarantadue mesi.

Questi versetti affermano che la bestia simbolica avrà potere incontrastato per 42 mesi o 1260 giorni. Facciamo il calcolo: 42 mesi X 30 (perché il mese ebraico era composto da 30 giorni) = 1.260 giorni. Però, nel simbolismo profe­tico, un giorno equivale a un anno (Ezechiele 4:6; Nu­meri 4:34). Quindi, dalla sua na­scita, questo stato avrebbe avuto supre­mazia su tutta l’Europa per 1.260 anni. Questo tempo profetico si trova anche nel libro di Daniele, il quale descrive il dominio del piccolo corno, che è il Papato che sorge in mezzo alle 10 corna (Daniele 7-8). Questo stessa porzione di tempo è calcolata in giorni, mesi e anni.

 – 1260 giorni  (cfr. Apocalisse 12:6)

 – 42 mesi  (cfr. Apocalisse 13:5)

– 3 ½ anni  (cfr. Apocalisse 12:14 e Daniele 7:25)

Il titolo di Papa, ossia di vescovo universale, venne per la prima volta dato dall’empio imperatore Foca al vescovo di Roma nell’anno 610. L’allora vescovo di Roma, Gregorio I, rifiutò questo titolo e fu il suo successore Bonifacio III ad avvalersi del titolo di Papa; il quale “fonda” la Chiesa cattolica (universale) per come la conosciamo oggi. La caduta dell’ultimo Papa-Re, Pio IX e dello Stato pontificio avvenne nel 1870. Dal 610 al 1870 ci sono esattamente 1260 anni. Questi numeri si ripresenteranno alla fine dei tempi, e saranno 3 anni e mezzo letterali, nei quali si vedrà la persecuzione dell’Anticristo finale al rimanente del popolo di Dio sulla terra.

Apocalisse 12:17 Il dragone allora si adirò contro la donna e se ne andò a far guerra col resto della progenie di lei, che custodisce i comandamenti di Dio ed ha la testimonianza di Gesù Cristo.

 

La settima testa cosa rappresenta?

Questa profezia si deve ancora compiere…

Apocalisse 17: 12-13 «Le dieci corna che hai viste sono dieci re, che non hanno ancora ricevuto regno; ma riceveranno potere regale, per un’ora, insieme alla bestia (Anticristo). Essi hanno uno stesso pensiero e daranno la loro potenza e la loro autorità alla bestia».

 

14 Combatteranno contro l’Agnello e l’Agnello li vincerà, perché egli è il Signore dei signori e il Re dei re; e vinceranno anche quelli che sono con lui, i chiamati, gli eletti e i fedeli».

7 - APOCALISSE 13:1-10

Apocalisse 13:1-2 Poi vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e sulle teste nomi blasfemi. La bestia che io vidi era simile a un leopardo, i suoi piedi erano come quelli dell’orso e la sua bocca come quella del leone. Il dragone le diede la sua potenza, il suo trono e una grande autorità.

La bestia che sale dal mare rappresenta il potere dell’anticristo. Giovanni vide la bestia salire dal mare e, nelle profezie di Daniele e Apocalisse, una bestia rappresenta sempre un regno o un re (Daniele 7:17,23). Per capire il primo versetto dobbiamo decodificare il “mare”, ed è sempre in Apocalisse che troviamo la chiave per interpretare il simbolo. Apocalisse 17:15 «Le acque che hai visto, dove siede la meretrice, sono popoli, moltitudini, nazioni e lingue». Quindi, questa potenza doveva sorgere in un’area molto popolosa del mondo.

 

Le acque o il mare sono i popoli, le persone.

Una delle sette teste è il Papato

 

 

 

Ma che cosa sono la potenza, il trono e la grande autorità, che Ro­ma pagana riceve dal dragone?

 

 –      La potenza rappresenta il potere dell’Impero Romano che viene ereditato dalla bestia simbolica.

 –       Il trono è la città capitale dell’Impero: Roma, il trono dei Cesari.

  –      La grande autorità è un’autorità politico-religiosa

Il dragone diede alla bestia che sale dal mare “la sua potenza e il suo trono e grande autorità” (v. 2). Satana cerca di imitare quello che il Padre ha fatto con il Figlio. Infatti, il Padre diede potenza, autorità e il Suo trono a Gesù (vedi Matteo 28:18, Apocalisse 3:21). Qui in questo testo, il dragone è adorato attraverso l’adorazione resa alla bestia: “E adorarono il dragone che aveva dato l’autorità alla bestia e adorarono la bestia” (Ap 13:4).

 

Apocalisse 13:3 «Una delle sue teste sembrò ferita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita; e tutta la terra, meravigliata, andò dietro alla bestia».

Eccoci giunti alla sesta delle sette teste del dragone, quella che riceve la ferita mortale. Dopo la rinuncia del titolo di Pontefice massimo ad opera di Flavio Graziano, il titolo passa al vescovo di Roma che nel 366 d.C. diventa il primo Pontefice con il nome di Damasio I. Con il trasferimento della capitale dell’Impero d’Oriente a Costantinopoli, Roma perde la sua valenza di centro nevralgico dell’Impero. Questa assenza di potere civile fu colmata dall’unica autorità che godeva di grande prestigio: il Papato; il quale consolidava il suo potere temporale e l’autorità in materia di fede. Così i Papi, loro malgrado, da responsabili della comunità cristiana, si videro impegnati in tante altre incombenze civili e politiche. Dal 537 fino al 751 d.C., Roma era parte dell’Impero Bizantino, ma nel 756 Pipino il Breve concesse al Papa il potere su tutte le religioni delle zone vicine a Roma, con la conseguente creazione dello Stato Pontificio, che nasce nel 756 e finisce con l’ultimo Papa-Re, Pio IX nel 1870. Lo Stato Vaticano è uno regno politico-religioso che regnò incontrastato per molti secoli, fino a quando subisce una “ferita” da parte di Napoleone e la “guarigione” con Mussolini.

Vediamo ora più distintamente come la profezia si è adempiuta nei dettagli. Abbiamo vi­sto che Satana conferì il proprio potere da Roma pagana alla bestia simbo­lica (Papato), con il suo potere, la propria autorità (Imperatore – Pontefice) e la propria capi­tale (Roma). Nel 756 il Papato viene riconosciuto come Stato politico-religioso con sede a Roma, e da quel momento dominò incon­trastato su tutta l’Europa, con le sue terribili scomuniche, temute da tutti e con le sua intolleranza religiosa, fino al 1870. Si registrano oltre 50 milioni di vit­time in Europa, volute e approvate dal Papato. Però, nel 1798 d.C., la Rivoluzione Francese inflisse al Papato una dura scon­fitta: il generale Bertier sceso a Roma per conto di Napoleone, deportò il Papa ad Avignone come prigioniero. Tuttavia, questo Stato si riprese e riacquistò nuovamente grande prestigio, esattamente come era stato predetto, ma perse il suo potere temporale. Infatti, quando il Papa fu fatto prigioniero dal generale Bertier, il mondo intero pensò che il Papato fosse finito per sempre (ferita mortale); invece, l’11 febbraio 1929 Mussolini diede nuovamente il potere alla chiesa di Roma, mediante i Patti Late­ranensi. Da allora il suo potere, sia pure su basi diverse da quello temporale, è andato cre­scendo al punto che oggi, pur essendo il più piccolo Stato del mondo, è quello che gode di maggiore pre­stigio.

 

Apocalisse 13: 4 «E adorarono il dragone che aveva dato l’autorità alla bestia e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia, e chi può combattere con lei?».

La bestia simbolica riceve l’adorazione

Nei capitoli di Apocalisse 12, 13 e 14, c’è il fulcro del libro stesso; in questi tre capitoli  è descritta tutta la storia della terra. La visione di Giovanni parte dalla ribellione di Satana e di un terzo degli angeli in cielo, prima della creazione (Apocalisse 12) e arriva fino al ritorno di Gesù, culmine della storia (Apocalisse 14); in mezzo c’è la lotta di Satana contro il popolo di Dio nella storia (Apocalisse 12), la crisi finale del marchio della bestia (Apocalisse 13) e l’ultimo messaggio di avvertimento al mondo prima del ritorno di Gesù (Apocalisse 14). Il centro attorno a cui ruota la crisi finale è il tema dell’adorazione: chi adorare? Dio o la bestia? Tra poco sveleremo chi o cosa rappresentano le “bestie” descritte in Daniele e Apocalisse. Quello che ci preme sottolineare adesso è l’adorazione che l’Anticristo finale riceverà.

In Apocalisse 13 ci sono ben sette riferimenti alla falsa adorazione:

> “ E adorarono il dragone… e adorarono la bestia”  (v. 4)

> “E l’adoreranno tutti gli abitanti della terra”  (v. 8)

> “e faceva sì che la terra e i suoi abitanti adorassero la prima bestia” (v. 12)

> “…e di far sì che tutti coloro che non adoravano l’immagine del la bestia fossero uccisi”  (v. 15)

> “Se uno adora la bestia e la sua immagine…”  (v. 9)

> “e non avranno requie né giorno né notte coloro che adorano la bestia e la sua immagine”  (v. 11)  

 

Apocalisse 13: 5-8 E le fu data una bocca che proferiva parole arroganti e bestemmie. E le fu dato potere di agire per quarantadue mesi. Essa aprì la bocca per bestemmiare contro Dio, per bestemmiare il suo nome, il suo tabernacolo e quelli che abitano nel cielo. Le fu dato di far guerra ai santi e di vincerli, e le fu dato di avere autorità sopra ogni tribù, popolo, lingua e nazione. L’adoreranno tutti gli abitanti della terra il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell’Agnello che è stato immolato.

Anche in questi versetti abbiamo altri riferimenti con Daniele 7 e Daniele 8. La bestia che sale dal mare “proferiva cose grandi e bestemmie” (v. 5), proprio come il piccolo corno aveva “una bocca che proferiva grandi cose” (Daniele 7:8).

Apocalisse 13 è più specifico perché definisce queste parole bestemmie. È detto che il papato bestemmiava contro:

→ Dio; → il Suo nome; → il Suo tabernacolo; → quelli che abitano nel cielo.

Questo passaggio attinge da Daniele 8 dove era profetizzato che il piccolo corno avrebbe attaccato:

→il popolo di Dio (vedi Daniele 8:10,13,24); → il Figlio di Dio (vedi Daniele 8:11,25); → il santuario di Dio (vedi Daniele 8:11,13); → la verità di Dio (vedi Daniele 8:12).

Ma a quale bestemmia allude il testo di Apocalisse 13:5? Anche Gesù Cristo fu accusato di bestemmia, in ben due episodi Gesù fu accusato di bestemmia. La prima volta fu incolpato di bestemmia perché diceva di avere il potere di perdonare i peccati (Marco 2:5-7); mentre la seconda volta perché si dichiarava uguale a Dio (Giovanni 10:30,33). Gesù, essendo Dio, poteva perdonare i peccati e dire di essere Dio; mentre il Papa, che è un uomo come tutti, NON ha il potere di perdonare i peccati e meno che mai di dichiararsi Dio in terra, come spesso dichiara di essere. 2Tessalonicesi 2:4 «l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e proclamandosi Dio». Definirsi “Vicario di Cristo” è una bestemmia, poiché il Vicario di Cristo in terra è solo lo Spirito Santo. Il Papa usa spesso il titolo di Vicario di Cristo applicandolo a sé stesso, contravvenendo a quanto detto da Gesù, ossia che il Suo vicario è lo Spirito Santo e non un uomo. Giovanni 16:13-15 «Ma quando verrà lui, lo Spirito di verità, egli vi guiderà in ogni verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutte le cose che ha udito e vi annunzierà le cose a venire. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve lo annunzierà. Tutte le cose che il Padre ha sono mie; per questo ho detto che egli prenderà del mio e ve lo annunzierà». La bestemmia continua, perché si fa chiamare anche “Santo Padre”. Quando la Bibbia afferma che questo titolo è solo di Dio Padre e nessun uomo può farlo suo. Matteo 23:9 «Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli». Il Papa usa il titolo di Pontefice, quando nella Bibbia il Pontefice è solo Gesù Cristo. 1Timoteo 2:5 «Vi è infatti un solo Dio, e anche un solo mediatore (pontefice) tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù uomo…». Quindi, definirsi Dio in terra e perdonare i peccati è una bestemmia!

 

Quindi, la PRIMA BESTIA di Apocalisse 13 è L’ANTICRISTO, cioè colui che si mette al posto di Cristo.

8 - AP 13:11-15- IL FALSO PROFETA

Adesso vediamo la SECONDA BESTIA che è IL FALSO PROFETA.

Apocalisse 13: 11-15 Poi vidi un’altra bestia, che saliva dalla terra, e aveva due corna simili a quelle di un agnello, ma parlava come un dragone. Essa esercitava tutto il potere della prima bestia in sua presenza, e faceva sì che tutti gli abitanti della terra adorassero la prima bestia, la cui piaga mortale era stata guarita. E operava grandi segni miracolosi sino a far scendere fuoco dal cielo sulla terra in presenza degli uomini. E seduceva gli abitanti della terra con i segni miracolosi che le fu concesso di fare in presenza della bestia, dicendo agli abitanti della terra di erigere un’immagine della bestia che aveva ricevuto la ferita della spada ed era tornata in vita. Le fu concesso di dare uno spirito all’immagine della bestia affinché l’immagine potesse parlare e far uccidere tutti quelli che non adorassero l’immagine della bestia.

La bestia che sale dalla terra è chiamata il “falso profeta” (Apocalisse 16:13, 19:20, 20:10). Nella Bibbia un profeta è qualcuno che parla per conto di Dio, ma in questo testo questo profeta è falso perché “parlava come un dragone” (Apocalisse 13:11), cioè secondo i principi e la potenza di Satana. La bestia che sale dalla terra è la contraffazione dello Spirito Santo che cerca di volgere l’attenzione del mondo verso la bestia che sale dal mare, ossia l’Anticristo. La bestia che sale dalla terra “faceva sì che la terra e i suoi abitanti adorassero la prima bestia” (v. 12): queste parole indicano che si tratta di una nazione che ha una grande influenza nel mondo e come la prima bestia, può esercitare autorità non solo nel campo politico ma anche in quello religioso. La seconda bestia, rappresenta gli Stati Uniti, che sono una nazione che è stata fondata su princìpi cristiani. Le due corna simili a quelle di un agnello rappresentano i due princìpi sui quali sono stati fondati gli Stati Uniti: libertà civile e libertà religiosa, libertà dal re e libertà dal Papa. In altre parole: Repubblicanesimo e Protestantesimo.

In questi versetti sono menzionati elementi religiosi: grandi segni e fuoco che scende dal cielo. Questi segni sono segni miracolosi, ma vediamo cosa vuol dire questa espressione “fuoco dal cielo”. Nell’Antico Testamento scese fuoco dal cielo all’inaugurazione del tempio di Salomone (2 Cronache 7:1) e sul monte Carmelo quando Elia sfidò gli 850 profeti pagani (1Re 18:36-38). In entrambi in casi, il fuoco scese dal cielo come segno dell’approvazione divina. Nel Nuovo Testamento abbiamo lingue di fuoco sui discepoli quando lo Spirito Santo scese su di loro nel giorno di Pentecoste (Atti 2:1-4); anche questo era un segno del favore di Dio nei confronti della Sua chiesa. Infine, nell’Apocalisse lo Spirito Santo è rappresentato dal fuoco (vedi Apocalisse 4:5). In questo caso, “il fuoco che scende dal cielo” è una CONTRAFFAZIONE dello Spirito Santo, perché il testo dice: “… e seduceva gli abitanti della terra per mezzo dei segni che le era dato di fare” (v. 14): tramite questi segni il protestantesimo carismatico apostata, che proviene dall’America ingannerà molti. 

Il pentecostalismo è un ramo del cristianesimo evangelico, che ha le sue origini negli Stati Uniti, ma si è diffuso in diverse parti del mondo, influenzando anche ambienti cattolici. Le origini del movimento pentecostale, sono iniziate improvvisamente fra il 31 dicembre 1900 e il 1° gennaio 1901 quando un’allieva di una scuola biblica di Topeka, nel Kansas, cominciò a “parlare in lingue”. Nel mondo carismatico pentecostale si fa leva sul “battesimo dello Spirito Santo” e sul dono della glossolalia, che è il “dono delle lingue”. I carismatici  sostengono che una persona battezzata nello Spirito Santo, deve parlare lingue sconosciute, contrariamente a quello che dice la Bibbia. Vi invitiamo a cliccare su questo link, per chi volesse approfondire l’argomento sul come riconoscere il vero dono delle lingue. https://www.bibbiafacile.it/2024/07/01/come-riconoscere-il-vero-dono-delle-lingue/.

Nel mondo pentecostale carismatico si notano altre azioni, apparentemente bibliche, ma che non lo sono affatto e sono: le guarigioni, il profetismo, l’imposizione delle mani, il cadere per terra o come dicono loro “nello Spirito” ed altro ancora, che nulla hanno a che vedere con i veri doni dello Spirito Santo. Gesù aveva profetato che poco prima del Suo ritorno sarebbero sorti questi personaggi, che avrebbero compiuto falsi miracoli, false guarigioni, accompagnati da false profezie. Ed è proprio quello che si vede in questo tempo della fine. In molte denominazione si guarda molto di più all’aspetto carismatico, al miracolismo, piuttosto che alla sana dottrina. In queste chiese è molto comune imbattersi in uomini e donne che impongono le mani sui malati, mentre farfugliano lingue demoniache, e vedere le persone cadere per terra, rantolarsi e alzarsi apparentemente “guarite”. Tutto questo è solo spettacolo e non ha nulla di cristiano! Gesù e gli apostoli non operavano in questo modo, ed è lo stesso Gesù che ci mette in guardia da questi impostori. Matteo 24:24 “Perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e prodigi tanto da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti”. Inoltre i miracoli non sono di per sé né una approvazione di Dio, né un’indicazione della benedizione di Dio. Gesù parlò di credenti che saranno condannati nel giudizio pur avendo compiuto dei miracoli.

Matteo 7:21-23 «Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: “Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti?” Allora dichiarerò loro: “Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!”

Perché Gesù non li riconosce e li addita come malfattori o impostori? Perché non sono animati o guidati dallo Spirito Santo, ma dalla potenza di Satana. 2 Tessalonicesi: La venuta di quell’empio avrà luogo, per l’azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi.

2 Corinzi 11: 13-15 Quei tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti che si travestono da apostoli di Cristo. Non c’è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce. Non è dunque cosa eccezionale se anche i suoi servitori si travestono da servitori di giustizia; la loro fine sarà secondo le loro opere.

Comunque arriverà il tempo che questi due poteri si alleeranno. Il protestantesimo apostata si unirà in forma ecumenica con il cattolicesimo, ed insieme riconosceranno il Papa come guida e figura carismatica alla quale sottostare. Gli Stati Uniti diranno “agli abitanti della terra di fare un’immagine alla bestia” (v. 14); ma che cos’è l’immagine della bestia? Un’immagine è qualcosa che appare uguale all’originale. La caratteristica che ha contraddistinto il Papato è l’unione di potere religioso e potere civile, o in altre parole l’unione di chiesa e stato. Perciò, l’immagine alla bestia rappresenta l’unione di potere religioso e civile negli Stati Uniti. I protestanti americani spingeranno l’America prima e il resto del mondo a passare delle leggi che controllino il campo della religione, ossia in cosa credere e come adorare Dio. Tutti quelli che non saranno d’accordo con loro, verranno perseguitati, poiché ci saranno decreti di morte per coloro che non si conformano al sistema. E solo coloro che non prenderanno il marchio della bestia, questi si salveranno! Con la prossima sessione vedremo cosa è il marchio della bestia.

9 - AP 13: 16-17 - CHE COS'È IL MARCHIO DELLA BESTIA?

A cosa serviva un sigillo o marchio nell’antichità?

È bene sapere che gli antichi re sigillavano i propri editti, nei documenti o nelle leggi che emanavano, nei quali venivano impresse tre cose importanti che costituivano il sigillo: il nome, l’autorità, il dominio. Un esempio lo troviamo nell’antica Mesopotamia, dove i sigilli erano realizzati in pietra o altro materiale e su di essi era inciso un disegno la cui impronta veniva impressa in rilievo, che solitamente era d’argilla. Il sigillo garantiva l’identità della persona che aveva fatto il documento. I re usavano identificarsi citando il proprio nome, l’autorità e il dominio. Anche la Bibbia menziona questa pratica. Per esempio l’editto di Ciro con cui si permetteva al popolo d’Israele di lasciare Babilonia per tornare in patria e ricostruire il tempio del loro Dio, si apriva così: “Così dice Ciro (il nome), re (la ragione per cui ha autorità) di Persia (il suo dominio)” (Esdra 1:2).

Tale pratica di sigillare i documenti e cosa assai comune in moltissime  cultura. I sigilli governativi sono usati per identificare leggi nazionali e dare valore ufficiale a documenti legali. Un tale sigillo, in rapporto al legi­slatore, indica: il nome, il titolo e il territorio sul quale egli esercita la sua autorità.

 

 

Per esempio, il sigillo di uno dei re d’Italia, che appariva anche sulle monete, era il seguente:

Vittorio Emanuele III, re d’Italia

Questo sigillo conteneva i tre elementi

costitutivi di un sigillo:

                   –        Nome: Vittorio Emanuele III

                   –        Titolo ( autorità): Re

                   –        Territorio: Italia

 

Il sigillo di Dio

Per capire che cos’è il marchio della bestia simbolica, bisogna capire prima che co­s’è il marchio di Dio, o, come lo chiama la Bibbia, il sigillo di Dio. Presentiamo due testi chiave che indicano come Dio, in qualità di suoi figli, ci offre il sigillo della sua protezione.

Apocalisse 7:2,3 «Poi vidi un altro angelo che saliva dal sol levante, il quale aveva il sigillo del Dio vivente; e gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso di danneggiare la terra e il mare, dicendo: «Non danneggiate la terra, né il mare, né gli alberi, finché non abbiamo segnato sulla fronte, con il sigillo, i servi del nostro Dio».

Coloro che avranno accettato il sigillo di Dio, al ritorno di Gesù verranno condotti presso il trono di Dio e ot­terranno la vita eterna. Il sigillo simbolico di Dio è rappresentato da due elementi: uno in senso interiore, e uno in senso esteriore.

Efesini 4:30 “Non rattristate lo Spirito Santo di Dio con il quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione”.

Essere sigillati con lo Spirito Santo significa avere la certezza della salvezza, ma indica soprattutto che ci lasciamo plasmare e guidare dallo Spirito Santo per somigliare sempre di più a Gesù Cristo. Con questo sigillo riceviamo l’approvazione di Dio e la nostra appartenenza a lui. La nostra ubbidienza allo Spirito Santo si manifesta con dei comportamenti esteriori e uno stile di vita cristiana che riflette il carattere di Dio, il che ci porta inevitabilmente a osservare i 10 Comandamenti, siamo naturalmente predisposti a fare la Sua volontà. Tale ubbidienza è soprattutto visibile nell’osservanza di tutti e 10 i Comandamenti, con particolare enfasi sul 4°che la cri­stianità in generale non osserva più.

 

Apocalisse 14:12 «Qui è la costanza dei santi che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù».

Ecco presenti i tre elementi di un sigillo:

–    Nome: YHWH- l’Eterno

–    Titolo: Creatore

–   Territorio: il cielo e la terra

L’ osservanza dei 10 Comandamenti, incluso il sabato settimo giorno è un segno che dimo­stra l’appartenenza a Dio. Infatti, il sigillo di Dio viene simbolicamente applicato sulla fronte (Apocalisse 7:3), che rappresenta la mente, simbolo di accettazione volontaria. Così, quando noi decidiamo di seguire il Signore e accettiamo di mettere in pratica la Sua volontà, osser­viamo tutti Comandamenti, poiché siamo stati sigillati dallo Spirito Santo. Deuteronomio 6:6-8  «Questi comandamenti, che oggi ti do, ti staranno nel cuore; li inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, te li metterai sulla fronte in mezzo agli occhi ». La legge di Dio è un segno o sigillo che ci identifica e contraddistingue; dove la FRONTE o mente, è il luogo dove meditarla e farla propria, mentre la MANO è l’azione che ne scaturisce dall’averla compresa. Allo stesso modo anche l’Anticristo imporrà la sua legge, ma con la forza e tutti dovranno sottostare e agire sotto imposizione.

 

La Chiesa sulla terra riceverà il sigillo di Dio sulla fronte, prima del ritorno di Gesù.

Apocalisse 9:4 E fu detto loro di non danneggiare l’erba della terra né verdura alcuna né albero alcuno, ma soltanto gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte.

Apocalisse 20:4 Poi vidi dei troni, e a quelli che vi sedettero fu dato la potestà di giudicare; e vidi le anime di coloro che erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio, e che non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano preso il suo marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Costoro tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni.

Apocalisse 22:4 essi vedranno la sua faccia e porteranno il suo nome sulla loro fronte.

Il sigillo di Dio è lo Spirito Santo che riproduce il carattere di Dio in noi (nome sulla fronte), e per conseguenza viviamo come Dio vuole, mettendo in pratica (mano) la Sua volontà che è la legge di Dio.

Cosa è il marchio della bestia?

Apocalisse 13:16 « Inoltre faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla loro mano destra o sulla loro fronte».

Se il sigillo di Dio è lo Spirito Santo che riproduce il carattere di Dio (nome sulla fronte) e la Sua legge in noi, per contro il marchio della bestia deve essere la sua contraf­fazione. Infatti, la Chiesa Cattolica ha alterato molte delle dottrine bibliche e due comandamenti in particolare. Alcune di queste dottrine anti-biblici sono: l’immortalità dell’anima, la salvezza per opere, il battesimo ai neonati, la venerazione dei santi e delle madonne e relativa intercessione (contravvenendo al secondo comandamento che vieta questo in modo categorico), l’infallibilità papale, il tormento eterno nel fuoco, il purgatorio e molto altro. Inoltre, ha cambiato il giorno del riposo, dal sabato alla do­me­nica, e questo rappresenta proprio il marchio dell’autorità papa­le.

Il Sabato, il giorno più glorioso della legge, è stato sostituito con la domenica. Questo cambiamento non è avvenuto in virtù dell’inse­gna­mento di Cristo, ma in virtù dell’autorità della Chiesa Cattolica (G. D. Mansi, Sacrorum Conciliorum Nova et Amplissima Collectio, Vol. 33, p. 520). “La Chiesa Cattolica riconosce che il cambiamento del Sabato con la domenica è dovuto alla sua au­torità, e rappresenta il marchio del suo potere religioso” (Cardinale James Gibbons: lettera al suo cancelliere C. E. Thomas del 28.10.1895).

«La domenica è il nostro marchio d’autorità… La chiesa è al di sopra della Bibbia, e questo trasferimento dell’osservanza del giorno del Signore ne è la prova!» (Verbali Cattolici – 1° settembre 1923). Come abbiamo visto la bestia simbolica rappresenta il Papato (Apocalisse  13:1-9).

Esattamente come è stato predetto dal profeta Daniele. Daniele 7:25 «Egli (Anticristo) parlerà contro l’Altissimo, affliggerà i santi dell’Altissimo, e si proporrà di mutare i giorni festivi e la legge…».

Dalla Strong’s Concordance scopriamo che il sigillo descritto in Apocalisse 7:2 è tradotto dal greco sphragis (σφραγίς) e descrive un’impronta fatta nella cera o nell’argilla allo scopo di autenticazione. Il marchio di Apocalisse 14:9 è tradotto da charagma (χάραγμα), un marchio applicato da un’immagine incisa. Nel primo caso si vede la duttilità dell’essere plasmati e quindi sigillati (opera che compie lo Spirito Santo in noi), mentre nel secondo caso si vede la durezza di una cosa imposta. Il marchio della bestia è l’accettazione dell’autorità papale e le sue errate dottrine. Ecco perché diventa perentorio per noi rimanere ubbidienti al Si­gnore e accettare solo il sigillo di Dio e non il marchio della bestia che ci condurrà alla morte eterna. La Bibbia dice che tutti coloro che accetteranno il marchio della bestia simbolica periranno nel fuoco distruttore della morte seconda o eterna. Per queste persone non vi è nessuna possibilità di salvezza!

 

Apocalisse 14:10-11 «Un terzo angelo li seguì dicendo a gran voce: «Se uno adora la bestia e la sua immagine e ne prende il marchio sulla sua fronte o sulla sua mano,  berrà anch’egli il vino dell’ira di Dio, versato puro nel calice della sua ira e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all’Agnello.  E il fumo del loro tormento salirà nei secoli dei secoli, e non avranno requie né giorno né notte coloro che adorano la bestia e la sua immagine e chiunque prende il marchio del suo nome».

10 - AP 13:18 - IL NUMERO DELLA BESTIA

Decifriamo il numero della bestia

Il numero corrispondente al nome della bestia simbolica, che è il Papato, ed è il 666.

Apocalisse 13:18 «Qui sta la sapienza. Chi ha intendimento conti il numero della bestia, perché è un numero d’uomo; e il suo numero è seicentosessantasei».         

Dio creò il mondo in sei giorni e il settimo si riposò e lo santificò. I sei giorni creativi senza il settimo sarebbero stati incompleti e imperfetti; mentre i sei giorni creativi comprensivi del settimo divengono il simbolo della pienezza e della perfezione. In tutta la Bibbia il sette è sempre associato alla completezza o perfezione di Dio.

Apocalisse 4:5 «…Davanti al trono c’erano sette lampade accese, che sono i sette spiriti di Dio».

Se il numero sette acquisisce il significato di perfezione divina, il sei è invece l’espressione dell’imperfezione umana Il fatto poi che il sei diventa 666 mostra che è un accrescitivo e rappresenta l’imperfezione per antonomasia: l’uomo che pretende di sostituirsi a Dio. Ed è quello che storicamente è accaduto, come nel caso della bestia simbolica. Per questa ragione il 666 è un numero di uomo. Anche ai nostri giorni usiamo codici alfanumerici che dimostrano la nostra identità, ad esempio il codice fiscale, che serve alle strutture dello Stato per identificarci. Nei tempi passati si faceva qualcosa di simile venivano usati i numeri romani, corrispondenti ad alcune lettere dell’alfabeto latino. Per esempio: V = 5; C = 100; L = 50. Sommando i numeri di tutte le lettere del nome si otteneva il valore numerico del nome di una persona, e il totale rappresen­tava l’iden­tità della persona stessa. Nel nostro caso non deve essere preso in considerazione il nome di un singolo Papa, per­ché la profezia non si riferisce alle persone, ma all’istituzione. Per cui, dobbiamo prendere in considerazio­ne il titolo nobiliare comune a tutti i Papi; e che rappresenta perciò l’istituzione del Papa­to.

Il titolo nobiliare è: VICARIVS FILII DEI (ricordiamo che la “U” in latino si scrive come la “V”), che significa Vi­ca­rio del Figlio di Dio, ossia di colui che fa le veci di Gesù, o co­lui che pretende di mettersi al posto di Dio. Cer­chiamo, quindi, il valore numerico di questo titolo.

 

                       V =  5            F =  0          D = 500

                       I   =  1            I =  1            E  = 0

                      C  = 100        L =  50          I  =  1

                      A =  0             I =  1

                      R  =  0            I =  1

                      I   =  1

                      V =  5

                      S =  0

                      112     +        53       +       501 =   666

 

Nel II secolo d.C., Ireneo, discepolo di Policarpo, che fu discepolo dell’apostolo Giovanni, aveva compreso questo. Ireneo lo interpretò usando la parola Lateinos – che significa “uomo latino” o romano. La cui somma dà 666.

11 - CHE COSA RAPPRESENTA BABILONIA LA GRANDE ?

Apocalisse 17:3 «Quindi egli mi trasportò in spirito in un deserto, e vidi una donna che sedeva sopra una bestia di colore scarlatto, piena di nomi di bestemmia e che aveva sette teste e dieci corna».

Giovanni vede in visione una serie di simboli, e di­ce: “Seduta su una bestia, ho visto una prostituta vestita sontuosa­mente, il cui nome è Babilo­nia…”

–    Che cosa rappresenta la bestia su cui è seduta la donna? Il Papato.

–    Chi o cosa rappresenta la donna? Il popolo di Dio.

–   Che cosa rappresenta la prostituta? Una chiesa infedele. Come la vera Chiesa è rappresentata da una donna fede­le, così la donna infe­dele rappresenta la falsa Chiesa.

–    Perché viene anche chiamata Babilonia? Perché Babilonia deriva da Babele e vuol dire “Confusione”. Infatti, la falsa chiesa proclama un miscuglio di verità e di menzogne: una confusione.

 

Apocalisse 17:5 «Sulla fronte aveva scritto un nome, un mistero: BABILONIA LA GRANDE, LA MADRE DELLE PROSTITUTE E DELLE ABOMINAZIONI DELLA TERRA».

Il primo elemento simbolico identificativo associato a Babilonia la grande è Donna; il secondo è Madre, mentre il terzo è Prostituta. Ci sono molti passaggi nella Bibbia dove il termine “donna” è sinonimo del popolo di Dio o della chiesa. La chiesa nel Nuovo Testamento viene paragonata alla “Sposa” di Cristo.

Osea 2:16; 19,20 «In quel giorno avverrà, dice l’Eterno, che tu mi chiamerai: “Marito mio…  Ti fidanzerò a me per l’eternità; sì, ti fidanzerò a me in giustizia, in equità, in benignità e in compassioni.  Ti fidanzerò a me in fedeltà, e tu conoscerai l’Eterno».

L’apostolo Paolo afferma: “Io sono infatti geloso di voi della gelosia di Dio, perché vi ho fidanzati a uno sposo, per presentarvi a Cristo come una casta vergine” (2Corinzi 11:2). La verginità è simbolo di purezza; Giovanni, però, vide una prostituta che rappresenta una chiesa infedele a Dio. Vieni, io ti mostrerò il giudizio della grande meretrice. […] e vidi una donna che sedeva sopra una bestia di colore scarlatto” (Apocalisse 17: 1,3).

Apocalisse 19:7 «Rallegriamoci, giubiliamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello e la sua sposa si è preparata».

Quando Dio vuole enfatizzare l’infedeltà o l’apostasia del Suo popolo o chiesa, la chiama “prostituta o adultera”, come il testo di Osea sopracitato dimostra. Al profeta Osea, viene ordinato di sposarsi una prostituta, una donna adultera, e così avvenne. Con questa immagine è allegorica, poiché Dio sta parlando dell’infedeltà del Suo popolo verso i suoi statuti e comandamenti. Lo stesso linguaggio lo ritroviamo in Apocalisse, dove si descrivere una chiesa apostata, la quale si è allontanata dalla verità ed è corrotta dottrinalmente. Il termine “madre” è anch’esso simbolico, vuol dire che ha generato altre “figlie”, che sono anche loro delle chiese apostate. Quindi la prima caratteristica è: una chiesa infedele!

Apocalisse 17:4 «La donna era vestita di porpora e di scarlatto, era tutta adorna d’oro, di pietre preziose e di perle, e aveva in mano una coppa d’oro piena di abominazioni e delle immondezze della sua fornicazione». I suoi colori ufficiali sono proprio la porpora e lo scarlatto.

         

Altra caratteristica… questa chiesa ha accumulato grandi ricchezze.

Apocalisse 17:4 «La donna era vestita di porpora e di scarlatto, era tutta adorna d’oro, di pietre preziose e di perle, e aveva in mano una coppa d’oro piena di abominazioni e delle immondezze della sua fornicazione».

Nella Città del Vaticano trovano sede tre istituti finanziari:

l’APSA (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica), che è la Banca Centrale del Vaticano; il Ministero dell’Economia o Prefettura per gli Affari economici; e lo IOR. L’Apsa è in pratica la Banca Centrale della Città del Vaticano. Essa svolge funzioni di tesoreria e gestisce gli stipendi dei funzionari dello Stato. Fra i suoi compiti c’è anche quello di coniare moneta. Già nel 1998 l’Ue ha autorizzato l’Apsa ad emettere 670 mila euro l’anno.

 

Altra caratteristica… Una chiesa corrotta che si compromette sia spiritualmente che politicamente. La simbologia del “fornicare” vuol dire avere rapporti illeciti. Le sue dottrine non sono più quelle degli apostoli, ma sono dottrine deviate, apostate.  Inoltre, “ vidi la donna ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù” (v. 6); questa chiesa ha perseguitato il vero popolo di Dio. Le persecuzioni, torture e la morte che questa chiesa a causato nel mondo ha numeri che fanno rabbrividire.

Riportiamo solo qualche esempio:

Nel 782, 4.550 Sassoni vengono “cristianamente” decapitati su ordine di Carlo Magno per aver rifiutato il battesimo cattolico. Nel 1096, 800 ebrei vengono massacrati dai cattolici a Worms, in Germania ed altri 700 ebrei vengono massacrati a Magonza. Nel 1191, 2.700 prigionieri di guerra musulmani sono “cristianamente” decapitati dai cristiani in Palestina. Nel 1208, 20.000 “eretici” catari vengono massacrati dai Crociati a Beziers in Francia. Nel 1219 altri 5.000 catari sono massacrati a Marmande, sempre in Francia. Nel 1391, 4.000 ebrei sono massacrati dai cattolici a Siviglia in Spagna. Le Crociate: nella cosiddetta crociata dei pezzenti vi furono violenze inenarrabili che causarono la morte di migliaia di persone: venivano arrostiti allo spiedo perfino i bambini! Quando, nel corso della prima crociata, fu presa Gerusalemme nel 1099, furono trucidate dai  sedicenti cristiani 60.000 persone, senza nessuna distinzione tra musulmani, ebrei, donne e bambini. Le violenze si ripetettero per tutte le altre Crociate. Ma la perla della storia della Chiesa fu l’istituzione della Santa Inquisizione (ancora oggi esistente con il nome di Congregazione per la Dottrina della fede) ufficialmente avvenuta in Spagna nel 1478, ma già operante in altri paesi europei, con altri nomi, da secoli prima. Forse il suo vero atto di nascita fu la Bolla di Papa Innocenzo IV con la quale nel 1252 si autorizzava l’uso della tortura contro chi fosse in disaccordo con la Dottrina della Chiesa Cattolica. Si calcola in varie centinaia di migliaia il numero delle persone bruciate vive sul rogo dalla Chiesa con le accuse più varie, dall’eresia alla stregoneria. Prima del rogo, le confessioni venivano estorte ai condannati con le torture più varie. La notte di San Bartolomeo è il nome con il quale è passata alla storia la strage compiuta nella notte tra il 23 e il 24 agosto 1572 dalla fazione cattolica ai danni degli ugonotti a Parigi e si calcola che furono trucidate circa 30.000….ma la lista è molto più lunga di questo assaggio.

Altra caratteristica… “E la donna che hai visto è la grande città che regna sui re della terra” (v.18). È una chiesa potente “con la quale hanno fornicato i re della terra” (v.2); ha rapporti con il mondo politico ed esercita la sua autorità su di esso, poiché è anch’essa una potenza politica.

Apocalisse 17:18 «E la donna (chiesa apostata) che hai visto è la grande città (Roma-Vaticano) che regna sui re della terra».

La Chiesa cattolica contrae (accordi-alleanze) con i re della terra (capi di Stato) e domina su di essi.

 

Perché è chiamata Babilonia la Grande?

Apocalisse 17:5 «Sulla sua fronte era scritto un nome: «Mistero, Babilonia la  grande, la madre delle meretrici e delle abominazioni della terra».

La chiesa Cattolica viene identificata con il nome di Babilonia la grande. Questo nome è denso di significato nella Bibbia; troviamo le origini di Babilonia raccontate fin dalla Genesi. Babilonia, secoli più tardi, sarà nemica del popolo d’Israele, deportando gli abitanti del regno di Giuda e distruggendo Gerusalemme e il tempio di Salomone.

Quale fu l’origine di Babilonia? Genesi 11:1-9

Gli abitanti della terra, appena tre generazioni dopo il diluvio, sotto la guida di Nimrod (Genesi 10:8-10), costruirono la città di Babele. Il nome stesso di Nimrod significa “ribelle”. Dio confuse le lingue degli uomini per impedire loro di mettere in atto il loro piano, e per questo motivo la città fu chiamata Babele. La radice della parola ebraica Bâbel significa confusione. Babele sorgeva nella pianura di Scinar, in Mesopotamia; queste sono le origini della città di Babilonia. Essa, nella Bibbia è simbolo di:

  • Ribellione contro la Parola di Dio: dopo il diluvio, Dio aveva ordinato a Noè e ai suoi figli: “Siate fruttiferi, moltiplicate e riempite la terra” (Genesi 9:1). Gli abitanti della terra costruirono la città di Babele “per non essere dispersi sulla faccia di tutta della terra” (v. 4), in contrasto con l’ordine di Dio di spargersi su tutta la faccia della terra.

  • Orgoglio umano: “Orsù, costruiamoci una città e una torre la cui cima giunga fino al cielo, e facciamoci un nome” (v. 4); gli abitanti della terra volevano farsi un nome, erano mossi dal loro orgoglio. Babilonia è l’immagine dell’uomo che vuole innalzare sé stesso al di sopra di Dio. Nabucodonosor, re di Babilonia a cavallo tra il VI e il VII secolo a.C., guardando la città esclamò: “Non è questa la grande Babilonia, che io ho costruito come residenza reale con la forza della mia potenza e per la gloria della mia maestà?” (Daniele 4:30).

  • Salvezza per opere: dopo il diluvio, Dio aveva promesso che non avrebbe più distrutto la terra per mezzo dell’acqua (cfr. Genesi 9:14-15); gli abitanti della terra volevano costruire una torre che arrivasse fino al cielo, perché evidentemente non si fidavano della promessa di Dio. La torre sarebbe stata la loro salvezza in caso di un altro diluvio e rappresenta il tentativo dell’uomo di salvare sé stesso con i propri mezzi. Ogni religione al di fuori del cristianesimo insegna in qualche forma che l’uomo può guadagnarsi con i suoi sforzi l’accesso al cielo.

  • Culto degli idoli: Babilonia era un regno pagano, dove si adoravano gli idoli (cfr. Geremia 50:2,51:47). Il secondo comandamento vieta l’adorazione delle immagini (cfr. Esodo 20:4-5). “Babilonia fu la sorgente prima dalla quale tutti questi sistemi idolatri sono sgorgati.”  (“The Two Babylons”, pag. 12, Dr. Alexander Hislop)

  • Culto degli antenati: in ogni religione pagana si credeva di poter comunicare con i morti. L’insegnamento dell’anima immortale presente in molte chiese, sia cattoliche che evangeliche, arriva da molto lontano ed è anti-biblico.

  • Culto del dio-sole: a Babilonia il sole era adorato; questo culto era praticato anche in Israele che aveva seguito le nazioni pagane intorno a lui. Il profeta Ezechiele vide in visione degli uomini adorare il sole nel tempio di Dio (cfr. Ezechiele 8:15-16). “Nell’antica Babilonia il sole era adorato da tempo immemorabile” (“The Worship of Nature”, Volume 1, pag. 529, Sir James Frazer)

 

Che cosa aveva profetizzato Paolo alla chiesa nascente? 

Atti 20:29 Infatti io so che dopo la mia partenza, entreranno in mezzo a voi dei lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge…

L’apostolo Paolo predisse che sarebbe venuta un’apostasia nella chiesa cristiana; la parola greca significa letteralmente abbandono, divorzio. La chiesa avrebbe divorziato dal suo sposo Gesù Cristo.  L’apostasia della Chiesa cristiana fu lenta e continua; alcuni eventi cruciali ebbero luogo nel IV° secolo d.C., quando l’Imperatore romano Costantino si convertì ufficialmente al cristianesimo, che divenne la religione ufficiale dell’Impero, ma fino ad allora aveva perseguitato ferocemente i cristiani.  Masse di pagani entrarono a far parte della chiesa cristiana e con loro, purtroppo, anche i loro riti e le loro credenze e superstizioni: “Il cristianesimo diventò nell’impero romano la religione di stato prendendo il posto del paganesimo … Il cristianesimo del Medio Evo può essere definito un Paganesimo battezzato”. (Church History, Century 2, Cap. 2, Sez. 7). Le verità della Parola di Dio furono sostituite dalle teorie umane, quali il culto alle immagini, l’immortalità dell’anima e la sacralità della domenica, il giorno pagano del dio sole: “Il sole era il più importante dio pagano. […]  C’è in realtà qualcosa di reale, di principesco nel sole, che lo fa essere un emblema adatto a Gesù: il Sole di giustizia. Per cui la chiesa in questi paesi è come se avesse detto: «Mantenete il vecchio nome pagano. Resterà sacro e santo». E così la domenica pagana, dedicata a Balder, divenne la domenica cristiana, consacrata a Gesù.”  (“The Catholic World”, marzo 1994, Padre O’Brien).

Babilonia, la Chiesa Cattolica, è la “madre delle meretrici” (Apocalisse 17:5); se è la madre, significa che ha delle figlie. Le Chiese protestanti hanno riscoperto alcune verità bibliche, ma continuano a ignorarne altre; non hanno rifiutato interamente gli insegnamenti di Babilonia come la domenica, l’immortalità dell’anima, l’inferno eterno… etc., perciò sono parte di essa. “E gli abitanti della terra sono stati inebriati col vino della sua fornicazione” (Apocalisse 17:3); gli abitanti della terra sono come storditi dal vino di Babilonia che rappresenta i suoi falsi insegnamenti. Questo è il desiderio di Dio per tutti: “… conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Giovanni 8:32); “Santificali nella Tua verità; la Tua parola è verità” (Giovanni 17:17). Dio desidera che tutto ciò in cui crediamo venga dalla Sua Parola e non dalle tradizioni umane. L’antica Babilonia diceva in cuor suo: “Io sarò signora in perpetuo io non rimarrò  vedova” (Isaia 47:7-8); non pensava al giudizio che la fece cadere repentinamente. Così la cristianità infedele non si preoccupa né dell’avvento di Cristo, né del giudizio cui va incontro e che deve cominciare proprio dalla casa di Dio. Allo stesso modo la Chiesa Cattolica romana, (Babilonia la grande) ripercorre le orme di quella antica affermando che: 

Apocalisse 18:7 Nella misura che essa ha glorificato sé stessa e ha vissuto nelle delizie, nella stessa misura datele tormento e cordoglio, poiché essa dice in cuor suo: “Io seggo come regina, non sono vedova e non vedrò mai cordoglio”.      

 Invece, il giudizio di Dio è già decretato ed è stata condannata alla rovina.

Apocalisse 14:8 Poi seguì un altro angelo, dicendo: «È caduta, è caduta Babilonia, la grande città che ha dato da bere a tutte le nazioni il vino dell’ira della sua fornicazione».

Apocalisse 18: 1-5 Dopo queste cose, vidi scendere dal cielo un altro angelo   che aveva una grande potestà; e la terra fu illuminata dalla sua gloria.  Egli gridò con forza e a gran voce, dicendo: «È caduta, è caduta Babilonia la grande, ed è diventata una dimora di demoni, un covo di ogni spirito immondo, un covo di ogni uccello immondo ed abominevole.  Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino dell’ardore della sua fornicazione, i re della terra hanno fornicato con lei e i mercanti della terra si sono arricchiti a motivo del suo sfrenato lusso».  Poi udii un’altra voce dal cielo che diceva: «Uscite da essa, o popolo mio, affinché non abbiate parte ai suoi peccati e non vi venga addosso alcuna delle sue piaghe, perché i suoi peccati si sono accumulati e sono giunti fino al cielo, e Dio si è ricordato delle sue iniquità.

12 - SIMBOLI PAGANI/DEMONIACI NEL CATTOLICESIMO

 

SIMBOLI PAGANI, DEMONIACI, MASSONICI, PENETRATI NEL CATTOLICESIMO ROMANO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gli esempi che seguono non sono esaustivi, ma credo siano sufficienti a dimostrare qualcosa…Tutta l’iconografia cattolica ha purtroppo origine pagana; inoltre, le chiese cattoliche trasudano anche di simboli massonici, satanici e pagani, soprattutto nelle chiese dei Gesuiti.

 

 

La Sala Nervi ci ricorda la testa del serpente che rappresenta Satana, sia dall’esterno che dall’interno, ed  è veramente inquietante!

 

 

 

L’AUREOLA


L’aureola che sta dietro la testa di tutti i santi e le Madonne è ripresa dalla antiche culture pagane. Dall’Occidente all’Oriente, sono innumerevoli gli idoli che la mostrano, e questo per la semplice ragione che tutte le culture pagane hanno sempre adorato il sole e l’aureola ne è per lo più un simbolo. «L’aureola origina dalle religioni europee pre-cristiane. La si riscontra in molti mosaici, in cui un disco di luce circonda la testa degli dèi dell’Olimpo. L’aureola compare anche in stele funerarie ellenistiche per esprimere deferenza a chi appartiene al mondo dell’aldilà e su alcune monete, attorno alla testa del personaggio effigiato. Un tipo particolare di aureola è quella raggiata del Sol Invictus, adottata anche dal Mitraismo. L’aureola era presente nell’iconografia dei re solari indoiranici, in seguito adottata da re ed imperatori romani e bizantini. Dèi come Giove e Apollo avevano il capo circondato da un’aureola luminosa (Simboli e Allegorie, Dizionari dell’arte, Ediz. Electa, 2003, pag. 148)» (da Wikipedia alla voce Aureola).

 

LA RUOTA PER L’ADORAZIONE DEL SOLE

L’adorazione al dio Sole, fin dalla notte dei tempi, è sempre stata rappresentata mediante diversi simboli ed è a tutt’oggi onnipresente. Uno di questi simboli è la ruota che, con i suoi raggi, richiama alla mente l’immagine del sole. Può anche contenere un cerchio più piccolo o una croce che simboleggia la terra con i suoi quattro elementi o le quattro stagioni. La ruota solare è presente in tutte le culture pagane e prende appunto varie forme. Nel cattolicesimo romano la ruota solare compare praticamente ovunque, sui paramenti sacerdotali, sui frontoni e all’interno di numerosissime chiese, come simbolo dell’ostia, ecc. La più grande ruota per l’adorazione del dio Sole di tutto il mondo si trova in piazza San Pietro, a Roma, con l’obelisco al centro Si noti che è una ruota nella ruota, con otto raggi: questo è un simbolo comune nel paganesimo, è il cammino verso l’illuminazione e rappresenta anche l’energia cosmica. La ruota più piccola al centro riproduce schematicamente il sole con i suoi raggi. Inoltre il cerchio nel paganesimo spiritico rappresenta l’organo genitale femminile, mentre l’obelisco quello maschile (l’obelisco proviene dall’adorazione pagana in Egitto). L’obelisco in mezzo al cerchio è dunque un altro simbolo osceno. L’obelisco era il tipico monumento egizio per l’adorazione di Ra, il dio Sole.

 

 

OSTENSORIO DORAZIONE AL DIO SOLE

L’ostensorio che contiene l’ostia e l’ostia stessa sono simboli di adorazione del dio Sole. Ai fedeli si insegna che l’ostia va adorata come se fosse Dio in persona. Nell’adorare l’ostia, i fedeli adorano il dio Sole che la contiene e la rappresenta. Ma l’ostia non va adorata, non solo perché lo proibisce il secondo comandamento (quello tolto via dal cattolicesimo), ma anche per il fatto che Gesù disse di prendere i simboli del pane azzimo e del vino non fermentato (la fermentazione è simbolo di peccato) in Suo ricordo, non come vero e proprio sacrificio! A rigor di logica, quando Cristo porse ai Dodici il pane azzimo dicendo: «Questo è il mio corpo… Fate questo in memoria di me» (Luca 22:19-20), non poteva certo intendere che fosse il Suo vero corpo in carne ed ossa, visto che doveva ancora essere crocifisso! Nemmeno il suo sangue era ancora stato sparso per noi! L’apostolo Paolo, nella sua epistola agli Ebrei, insiste diverse volte che il sacrificio di Cristo non si sarebbe mai più ripetuto. Ecco qui sotto un solo testo, fra tutti quelli possibili:

«Gesù Cristo ha offerto se stesso una volta per sempre, e ha compiuto la volontà di Dio; per questo Dio ci ha liberati dalle colpe e ci ha resi santi. I sacerdoti stanno nel tempio ogni giorno a svolgere il loro servizio: offrono molte volte gli stessi sacrifici che non possono mai eliminare i peccati. Cristo, invece, ha offerto un solo sacrificio per i peccati, una volta per sempre. Poi, come dice la Bibbia, si è messo accanto a Dio. Ora aspetta soltanto che i Suoi nemici siano messi sotto i Suoi piedi. Così, con una sola offerta, Egli ha fatto diventare perfetti per sempre quelli che sono purificati dai peccati… Ora, se i peccati sono perdonati, non c’è più bisogno di fare offerte per il perdono dei peccati» (Ebrei 10: 10- 14,18). Si noti quante volte l’apostolo ripete che Cristo è stato offerto una sola volta, per sempre. Dunque, i simboli della Santa Cena non sono altro che un sacro ricordo di quello straordinario evento, unico nel suo genere e nella storia della salvezza. Perché mai dovrebbero essere adorati?

 

 

IL SIMBOLO DEL SERPENTE E DEL DRAGO

Il serpente e il drago, con o senza le ali, sono sempre stati un tipico simbolo pagano – satanico fin dagli albori della storia umana. Il serpente alato simboleggiava nella religione magica dell’Egitto l’anima dei defunti. Il cobra era portato sulla fronte dei faraoni e l’arte egiziana associava il disco solare al serpente (che lo circondava): era simbolo di Ra, il dio Sole. Il dio del Sole maya Quetzalcoatl veniva rappresentato mentre usciva dalla bocca di un drago. Nella Bibbia stessa il diavolo è definito: «Il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana» (Apoc. 12:9). In molte raffigurazioni, la dea greca Atena tiene nella mano destra il bastone a forma di serpente, simbolo del potere. Il bastone pastorale dei vescovi e degli alti prelati della chiesa Cattolica riproduce ugualmente il serpente (foto sotto a sinistra). 

 

 

L’OCCHIO MALEFICO DI OSIRIDE

L’occhio nel triangolo compare in moltissime chiese cattoliche e non solo, è un simbolo molto comune. Purtroppo è un simbolo satanico da sempre usato nell’adorazione solare ed è stato adottato dalla Massoneria. L’occhio di Osiride è chiamato anche “l’occhio che tutto vede”, come se si trattasse del Creatore alle cui prerogative Satana aspira, come testimonia la Bibbia stessa. Esso è spesso raffigurato in un triangolo, simbolo della piramide che sta, a sua volta, fra i raggi del sole (o viceversa). Tutti i simboli con cui la chiesa Cattolica si è contaminata sono legati fin dall’antichità al culto solare d’invenzione satanica. 

 

 

LA MITRA DEL DIO-PESCE

Questo idolo è molto antico… Si credeva che Nimrod (citato anche nella Bibbia, personaggio presente nel mito della dea-madre e di Tammuz) fosse tornato alla vita mezzo uomo e mezzo pesce. Si raffigurava questo idolo con una mitra formata dalla testa di un pesce, a volte con la bocca aperta. Nettuno (o Poseidone, il corrispondente greco) era considerato il signore del mare e degli inferi. Anche lui era mezzo uomo e mezzo pesce, ed era anche un’altra rappresentazione del dio Sole di Babilonia. Un bassorilievo assiro in un museo di Berlino mostra sacerdoti pagani vestiti da uomini-pesci, mentre eseguono aspersioni di acqua benedetta. Dagon era un’antica divinità cananea, nominata nella Bibbia come la maggiore di quelle venerate dai Filistei. L’origine di Dagon è stata scoperta nell’antica città sumera di Mari. Dagon era originariamente una divinità della fertilità assiro-babilonese che si è evoluta in una divinità semitica nord-occidentale importante, rappresentata come mezzo uomo e mezzo pesce.

Ora, sulla testa di ogni vescovo, come del Papa stesso, si trova un’identica mitra a forma di testa di pesce con la bocca aperta!

1Samuele 5 1-5 Allora i Filistei presero l’arca di DIO e la trasportarono da Eben-Ezer a Ashdod; poi i Filistei presero l’arca di DIO, la portarono nel tempio di Dagon e la posarono accanto a Dagon. Il giorno dopo gli abitanti di Ashdod si alzarono presto, ed ecco Dagon era caduto con la faccia a terra davanti all’arca dell’Eterno. Così presero Dagon e lo rimisero al suo posto. Il giorno dopo si alzarono presto, ed ecco Dagon era di nuovo caduto con la faccia a terra davanti all’arca dell’Eterno, mentre la testa di Dagon e ambedue le palme delle sue mani giacevano troncate sulla soglia; di Dagon rimaneva solo il tronco.  Perciò, fino al giorno d’oggi, i sacerdoti di Dagon e tutti quelli che entrano nel tempio di Dagon non mettono piede sulla soglia di Dagon in Ashdod.

 

IL FULMINE

Il fulmine ha rappresentato per secoli il dio Sole. Zeus, il dio greco teneva in mano il fulmine che faceva di lui il padre o il capo di tutti di dèi. Questo simbolo ha origine in Mesopotamia. È la stessa figura di Marduc in Babilonia, di Baal in Canaan, di Adad in Assiria, di Giove a Roma e di Enlil, il dio sumero con le corna, gli zoccoli e la coda, signore dei demoni (da quest’ultimo viene anche la rappresentazione “cristiana” di Satana). Oggi il fulmine è un simbolo ancora in voga fra i satanisti. Hitler, che usava diversi simboli solari occulti, come la svastica nel cerchio o l’aquila (infatti era uno spiritista), usò due simboli del fulmine vicini per la grafica delle sue famigerate SS.

 

IL TRIREGNO


Il triregno indica, oltre all’antico culto solare babilonese, anche la pretesa di essere sovrano del cielo, della terra e degli inferi, ovvero il padrone dell’universo: è l’antica pretesa di Satana che volle essere come Dio! Il papato ha adottato il triregno come copricapo dei pontefici, purtroppo insieme alla pretesa di cui sopra. Ecco due soli esempi per dimostrarlo: La lettera di credenziali che Papa Martino V diede al suo ambasciatore a Costantinopoli portava questa soprascritta: «Il santissimo e felicissimo, che è l’Arbitro del cielo e Signore della terra, il successore di San Pietro, l’Unto del Signore, il Padrone dell’universo, il Padre dei re, la Luce del mondo». Dalla grande enciclopedia cattolica “Prompta Bibliotheca”: «Il Papa è rivestito da una così grande dignità e talmente elevata, che egli non è un semplice uomo, ma come se fosse Dio ed il Vicario di Dio… il Papa è come Dio in terra, unico sovrano di colui che è fedele al Cristo, Principe dei Re, rivestito dalla pienezza della potenza; cui è stata affidata da Dio Onnipotente la direzione non solo delle cose terrene, ma anche di quelle del regno celeste…» (!!) Ma ecco la testimonianza fotografica più sconvolgente dell’assoluta analogia fra i culti pagani e il Cattolicesimo: il triregno con i due pendenti dietro, il simbolo del sole sul polso, la croce con i raggi allargati verso il fondo, anche quella simbolo di adorazione del Sole.

 

 

 

IL CROCIFISSO INCURVATO

Si legge nel libro “The Broken Cross: Hidden Hand in the Vatican” che questo crocifisso ricurvo è «… un simbolo sinistro, utilizzato dai satanisti nel VI secolo, che fu ripreso al tempo del Concilio Vaticano ll. Questo era un crocifisso ricurvo o rotto, sul quale era esposta una figura ripugnante e distorta di Cristo, a cui i praticanti di magia nera e gli stregoni del Medio Evo avevano fatto ricorso per rappresentare il termine biblico del “Marchio della Bestia”… Era usato per scopi occultistici e può essere visto in incisioni su legno al Museo della Magia, a Bayonne in Francia» (Piers Compton, o.c. – Channel Islands, Neville Spearman, 1981 – pag. 57 )

 

 

 

 

LA CONCHIGLIA

La conchiglia è un simbolo proveniente dall’antico Egitto e rappresenta l’Universo. Venere veniva rappresentata come nascente da una conchiglia (anche Botticelli ne fece un quadro famoso: “La nascita di Venere”). Nei miti greci e romani, le conchiglie erano un simbolo di prosperità, di rinascita; divenne così il simbolo del grembo materno. Per questo motivo, la conchiglia rappresentò la divinità femminile nel culto pagano, e venne associata all’ amore, alla nascita, alla riproduzione. La conchiglia è legata anche al famoso Cammino di San Giacomo (o “Cammino di Santiago”), uno dei pellegrinaggi cristiani più importanti in epoca medievale, insieme a Roma e Gerusalem84 Simboli pagani sulla porta d’oro nella Cappella di St. Ignazio, San Fancisco me. Pochi sanno che il Cammino di San Giacomo venne costruito sulle rovine di un percorso sacro, molto più antico, pagano naturalmente. Il pellegrinaggio serviva per favorire la fertilità e veniva percorso dalle giovani coppie che desideravano avere un figlio. Fedele al suo antico significato, si narra che i pellegrini portassero con sé una conchiglia. I cristiani continuarono questa tradizione in parte, ma dedicarono il percorso a San Giacomo. Questo simbolo pagano dell’universo compare nella basilica di San Pietro in Vaticano, all’interno di un altro emblema papale. Spesso, nelle chiese cattoliche, tali conchiglie di origine pagana sono usate come acquasantiere.

(Vedi link: https://isimbolinellacomunicazione.wordpress.com/2013/03/12/la-conchiglia/)

 

 

TELESCOPIO VATICANO LUCIFERO

Poteva mancare l’ennesimo riferimento a Satana? Ovvio che no!  Il Vaticano finanzia … Vatican Advanced Technology Telescope che è un telescopio di 1,83 metri situato nell’Osservatorio di monte Graham e gestito dalla Vatican Observatory Research Group in collaborazione con l’università dell’Arizona.

Probabilmente stanno cercando un contatto con gli alieni o extraterrestri, che poi sono angeli caduti, sono demoni, ma loro credono che sono esseri che vivono nello spazio. Che ovviamente hanno trovato o incontrato, come si evince in questa stola del Papa. Chissà perché c’è un alieno sui paramenti papali?

 

13 - QUAL È L'ULTIMO APPELLO DI DIO?

Apocalisse 18:1-4 «Dopo queste cose, vidi scendere dal cielo un altro angelo che aveva una grande potestà; e la terra fu illuminata dalla sua gloria.  Egli gridò con forza e a gran voce, dicendo: “È caduta, è caduta Babilonia la grande, ed è diventata una dimora di demoni, un covo di ogni spirito immondo, un covo di ogni uccello immondo ed abominevole. Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino dell’ardore della sua fornicazione, i re della terra hanno fornicato con lei e i mercanti della terra si sono arricchiti a motivo del suo sfrenato lusso”. Poi udii un’altra voce dal cielo che diceva: “Uscite da essa, o popolo mio, affinché non abbiate parte ai suoi peccati e non vi venga addosso alcuna delle sue piaghe”».

Gesù dichiara: “Babilonia è decaduta, non è più la mia Chiesa! Per que­sto, uscite da essa, voi tutti che appar­tenete al mio popolo! Altrimenti, sarete considerati complici dei suoi peccati!”.

Dio si rivolge a tutti i credenti sinceri che sono ancora in Babilonia, poiché Dio ha un popolo in Babilonia da salvare! Gesù disse: “Io ho anche delle altre pecore che non sono di quest’ ovile; anche quelle Io devo raccogliere, ed esse ascolteranno la Mia voce, e vi sarà un solo gregge e un solo pastore” (Giovanni 10:16). Dio chiama il Suo popolo sparso nelle varie chiese apostate a uscire da Babilonia, affinché entrino nel Suo ovile. Cari amici e fratelli, Babilonia è caduta! Il Creatore dell’Universo non la riconosce più come la Sua chie­sa. Egli vuole una chiesa fede­le, santa e pura, devota e praticante delle Sue dottrine e insegnamenti, ed è per que­sta ragione che ti esorta a uscire dalla Babilonia che sta imperversando e proliferando! Il Signore ti aspetta a braccia aperte nella Sua casa, nella Sua nuova chiesa, che è il rimanente che non ha preso il marchio della bestia!

Il Signore si rivolge a tutti noi con un appello accorato e solenne: “Non  accettate il mar­chio della bestia sim­bolica, né il numero che è il suo nome!”

2Corinzi 6: 4-18 «Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo diverso, perché quale relazione c’è tra la giustizia e l’iniquità? E quale comunione c’è tra la luce e le tenebre? E quale armonia c’è fra Cristo e Belial? O che parte ha il fedele con l’infedele? E quale accordo c’è tra il tempio di Dio e gli idoli? Poiché voi siete il tempio del Dio vivente, come Dio disse: «Io abiterò in mezzo a loro, e camminerò fra loro; e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo». Perciò “uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d’immondo, ed io vi accoglierò, e sarò come un padre per voi, e voi sarete per me come figli e figlie, dice il Signore Onnipotente” ».

 

Cari amici e fratelli, rompete i ponti con Babilonia! Non tornate indietro ora che state avanzando sulla strada della verità. Non siate paurosi, avanzate con coraggio nella conoscenza della verità! Osservate tutti gl’insegnamenti contenuti nella Sua Parola, avendo cura di mettere in pratica tutti e 10 i Comandamenti di Dio, incluso il Sabato; mettete in pratica la Sua volontà. Lasciatevi sospingere dall’amore di Dio, che vuole la vostra sal­vezza. Uscite da Babilonia! 

14 - LE PROFEZIE NON BIBLICHE SULL'ANTICRISTO

Prendiamo anche in considerazioni alcune profezie extrabibliche che sono comunque interessanti. Senza dimenticare quello che ha detto sull’ex gesuita Malachia Martin. Il quale nel suo libro “L’ultimo papa”, a pagina 7 dice che, in Vaticano si è celebrata una messa nera in onore di Satana. In questo rito si è consacrato l’ultimo Papa che sarà guidato da Satana per dominare il mondo. Martin dice che nell’anno 1963, Satana venne intronizzato nella cappella Paolina del Vaticano in una terribile cerimonia segreta alla quale partecipano diversi cardinali e vescovi. Secondo Martin, il Vaticano ha scelto segretamente un cardinale che potrebbe essere il prescelto del male, l’ANTICRISTO finale; alcuni pensano che possa essere un papa nero. Martin morì il 27 luglio 1999 a New York per un’emorragia cerebrale a 78 anni. La morte fu causata da un incidente domestico in cui Martin cadde dalle scale. Martin affermò, mentre si trovava in ospedale in seguito all’incidente, che fu come se qualcuno lo avesse spinto giù per le scale, seppur quando avvenne l’incidente era solo in casa. 

Abbiamo anche la profezia esoterica (demoniaca e non biblica) che è quella del vescovo irlandese Malachia. Nel 1595 lo storico benedettino francese Arnoldo Wion pubblicò il libro Lignum Vitæ. All’interno appariva una lista di 112 brevi motti in latino che descriverebbero tutti i Papi e gli antipapi a partire da Celestino II (eletto nel 1143). Lo storico attribuì questo elenco profetico a San Malachia, un vescovo benedettino di Armagh (in Irlanda), vissuto tra il 1094 e il 1148. La leggenda narra che Malachia in visita a Roma nel 1139 ebbe una visione e l’avrebbe trascritta e consegnata al Pontefice dell’epoca, che avrebbe custodito il documento negli archivi segreti del Vaticano, dove Wion l’avrebbe poi ritrovato secoli dopo. Nel suo libro quest’ultimo aggiunse alla lista una interpretazione dello storico spagnolo Alfonso Chacón per associare ogni motto a un Papa diverso fino alla sua epoca, cioè il 1590. I motti sono 111 (più una frase finale) ciascuno dei quali si riferirebbe a un Papa dal 1143 alla presunta fine del mondo. I primi 74 motti hanno un breve testo interpretativo e sono molto accurati mentre i successivi sono decisamente più oscuri e approssimativi. Malachia profetizzò che l’ultimo Papa si sarebbe chiamato: Petrus romanus II. Inoltre, l’ultimo papa prima della fine del mondo, corrisponde all’anticristo finale. Il nome è quanto mai suggestivo, che a detta del mondo cattolico…se Pietro, fu il primo pastore della chiesa cattolica, detentore delle chiavi del cielo, Pietro II dovrà restituire il mandato e chiudere per sempre le porte del mondo. A quest’ultimo Papa che chiude la profezia, Malachia ha voluto dedicare non un solo motto, ma alcuni versi latini: “In persecutione extrema sacrae romanae ecclesiae sedebit Petrus romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibi transactis, civitas septis collis diruetur, ed Judex tremendus judicabit populum suum. Amen.” La traduzione è la seguente: “Durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa, siederà Pietro il romano, che pascerà il suo gregge tra molte tribolazioni; quando queste saranno terminate, la città dai sette colli sarà distrutta, ed il temibile giudice giudicherà il suo popolo. E così sia.” 

Altra profezia esoterica e non biblica ci arriva da Nostradamus. In un manoscritto illustrato del XVII chiamato Vaticinia di Nostradamus contiene una serie di immagini attribuite a visioni del celebre studioso francese. Le figure rappresentano profezie e personaggi attribuibili a un periodo che arriva al XXI secolo. L’ultima di queste immagini raffigura un alto prelato dalla pelle scura che scappa da una città in cui è avvenuto un massacro.

La visione di Pio X. Lo scrittore Stephen Skinner, nel suo libro Millenium Prophecies, ha riportato un episodio (che non ha riscontri ufficiali): nel 1909, durante un’udienza con il Capitolo generale dei Francescani, Papa Pio X sarebbe caduto in trance, dopo di che, molto turbato, proferì un messaggio: “Ciò che ho visto è terribile. Sarà me stesso? Sarà il mio successore? Ciò che è certo è che il Papa lascerà Roma, e nel fuggire dal Vaticano dovrà camminare sui corpi morti dei suoi sacerdoti. Si rifugerà da qualche parte, in incognito, e dopo una breve pausa morirà di morte violenta.

Ovviamente, tutte queste predizioni hanno un origine demoniaca, ma hanno qualcosa che le accomuna e, come sappiamo i demoni possono anticipare eventi che faranno accadere, lasciando segnali qua e là; perché amano fare mischiano verità e menzogna.

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