Intorno al significato del marchio o numero della bestia circolano varie teorie, tra  queste, quella più diffusa è che si tratti di un microchip. Sono in molti a sostenere che presto verrà impiantato sottopelle, sulla fronte o sulla mano destra. In questo studio vedremo che la Bibbia non avvalora per nulla questa teoria, anche se, crediamo che il microchip avrà un suo ruolo in questo scenario apocalittico, ma di certo non è questo il marchio della bestia. La Bibbia ci fornisce molti elementi utili per scoprire cosa è il marchio. Andiamo ora a mettere insieme tutti i pezzi del puzzle, e solo dopo aver incastrato tutte le tessere avremo una visione d’insieme; solo allora scopriremo la verità e sapremo cosa insegna realmente la Bibbia su questo argomento. Prima di comprendere cosa è il marchio è necessario identificare la “bestia”, anzi, le 2 bestie che troviamo nel libro dell’Apocalisse al capitolo 13; poiché il marchio che verrà imposto con la forza sulla mano destra e sulla fronte ad alcune persone, appartiene alla prima bestia, ma verrà imposto dalla seconda. Inoltre è importante capire chi è il “dragone” che conferisce potere ad entrambe le bestie.

Ora, visto che siamo in presenza di immagini simboliche, è bene capire cosa o chi rappresentano questi simboli. Per fare questo ci avvaliamo della sola Bibbia, anche perché i simboli non si interpretano a piacere, ma sono chiaramente spiegati  nella Scrittura. Quando i simboli saranno chiari, comprenderemo cosa è questo marchio che corri­sponde al nome della bestia o al numero del suo nome. 

In questo studio vedremo:

 

 

1- APOCALISSE 13

La prima bestia di Apocalisse 13

Apocalisse 13: 1-3 «E vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, e sulle corna dieci diademi e sulle teste nomi di bestemmia.  E la bestia che io vidi era simile a un leopardo, i suoi piedi erano come quelli dell’orso e la sua bocca come quella del leone; e il dragone le diede la sua potenza, il suo trono e grande autorità.  E vidi una delle sue teste come ferita a morte; ma la sua piaga mortale fu sanata, e tutta la terra si meravigliò dietro alla bestia».

 

 

La seconda bestia di Apocalisse 13 

Apocalisse 13:11-12; 16-18 «Poi vidi un’altra bestia, che saliva dalla terra, ed aveva due corna simili a quelle di un agnello, ma parlava come un dragone. Essa esercitava tutta l’autorità della prima bestia davanti a lei, e faceva sì che la terra e i suoi abitanti adorassero la prima bestia, la cui piaga mortale era stata guarita…. Inoltre faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla loro mano destra o sulla loro fronte, e che nessuno potesse comperare o vendere, se non chi aveva il marchio o il nome della bestia o il numero del suo nome… Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè il nome della bestia o il numero che corrisponde al suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza, calcoli il numero della bestia, perché è un numero d’uomo; e il suo numero è seicentosessantasei».

La Bibbia dice che tutti coloro che accetteranno il marchio della bestia simbolica periranno nel fuoco distruttore della morte seconda o eterna. Per queste persone non vi è nessuna possibilità di salvezza!

 

Apocalisse 14:10-11 «Un terzo angelo li seguì dicendo a gran voce: «Se uno adora la bestia e la sua immagine e ne prende il marchio sulla sua fronte o sulla sua mano,  berrà anch’egli il vino dell’ira di Dio, versato puro nel calice della sua ira e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all’Agnello.  E il fumo del loro tormento salirà nei secoli dei secoli, e non avranno requie né giorno né notte coloro che adorano la bestia e la sua immagine e chiunque prende il marchio del suo nome».

2 - CHE COSA RAPPRESENTANO LE BESTIE?

Nelle profezie le “bestie” rap­presentano poteri politici: Re­gni, Imperi, Stati, Principati, Nazioni; ma possono anche rappresentare dei re­gnanti: Re, Imperatori, Principi, Capi di stato (Daniele 7:15-17,23). Per comprendere Apocalisse 13 è fondamentale conoscere prima i capitoli 7 e 8 del libro di Daniele, poiché Apocalisse 13 è la continuazione di quelle profezie con aggiunta di altri elementi. In Daniele 2, 7, 8, troviamo dei Regni o Imperi che vengono ripresi dall’apostolo Giovanni; inoltre, ci viene rivelato qualcosa in più, che è per il nostro tempo. Diamo uno sguardo veloce al libro di Daniele.

Daniele 7: 17 «Queste grandi bestie, che sono quattro, rappresentano quattro re che sorgeranno dalla terra».

Dal contesto del capitolo 7 e dal libro di Daniele in generale, oltre che dalla storia, sappiamo che le quattro bestie che vide il profeta Daniele in visione sono: Babilonia (Leone alato), Medio Persia (Orso), Grecia (Leopardo con 4 teste), e Roma (Bestia mostruosa con 10 corna). Ogni singola bestia rappresenta un Impero. 

La differenza tra il libro di Daniele e Apocalisse sta nel fatto che Daniele vede un regno alla volta e sempre distinto da quello successivo, mentre nella visione di Giovanni questi regni sono conglobati in un’unica bestia con 7 teste. Inoltre, Giovanni mette l’enfasi sulle ultime tre teste, dalla 5° fino alla 7° testa, che sono regni a venire, rispetto al tempo in cui vive l’apostolo che è sotto Impero Romano (4° testa). L’apostolo Giovanni elenca gli stessi animali che troviamo in Daniele 7, ma in senso inverso, poiché sono regni caduti, pertanto fanno parte del passato. Infine, l’apostolo descrive la 7° testa (che non è ancora presente sulla scena mondiale) come la rinascita della 5° testa, la quale si ripresenterà con modalità simili: l’ultimo Impero mondiale sarà formato da 10 regni che saranno presieduti o guidati dall’Anticristo finale; esattamente come le 10 corna che sono sulla testa della quinta bestia, mentre si trasforma nella sesta, dove appare anche il “piccolo corno”, simbolo dell’Anticristo. Le dieci corna di Apocalisse 13 :1-3, come le 10 corna di Daniele 7, o le 10 dita della statua di Daniele 2, rappresentano 10 regni o nazioni.

 

 

 

Apocalisse 17: 12-13 «Le dieci corna che hai viste sono dieci re, che non hanno ancora ricevuto regno; ma riceveranno potere regale, per un’ora, insieme alla bestia (Anticristo). Essi hanno uno stesso pensiero e daranno la loro potenza e la loro autorità alla bestia».

3 - CHE COSA RAPPRESENTA IL DRAGONE E DOVE È SUO TRONO?

Il dragone è Satana.

Apocalisse 12:9 «Così il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, che seduce tutto il mondo, fu gettato sulla terra; con lui furono gettati anche i suoi angeli».    

Apocalisse 12:3 «Apparve ancora un altro segno nel cielo: ed ecco un gran dragone rosso, che aveva sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi». 

In Apocalisse 12 troviamo alcuni dei simboli menzionati nella descrizione della prima bestia di Apocalisse 13, che sono le 7 teste (7 Imperi), le 10 corna (10 Re o Nazioni) e 7 diademi (regalità/autorità). Le 7 teste della bestia di Apocalisse 12 e 13 sono 7 Imperi che rappresentano anche 7 periodi storici che si intrecciano con la storia del popolo di Dio, ma soprattutto con le persecuzioni che Satana attua attraverso questi Imperi e Imperatori contro il popolo di Dio. Satana agisce mediante agenti umani: politici, governatori, regnanti e religiosi. Quindi dobbiamo chiederci: qual è l’agente umano che rappresenta Satana in questo contesto storico descritto dall’apostolo Giovanni? Siamo in pieno Impero Romano e la quarta testa della bestia è Roma imperiale che sta declinando, siamo verso la caduta dell’Impero Romano e la nascita dell’Europa e del Papato. Ed è in questo contesto che nasce la sesta testa che subirà una ferita a morte, della quale parleremo più avanti. Apocalisse 13:2 è specificato che il dragone, ossia Satana conferisce alla bestia la sua potenza, il suo trono e la sua autorità.

 

Perché il dragone perseguita la donna? Chi o cosa rappresenta la donna?

Apocalisse 12:1-4 «Poi apparve nel cielo un gran segno: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle.  Era incinta e gridava per le doglie e i dolori del parto. Nel cielo apparve anche un altro segno: un gran dragone rosso che aveva sette teste e dieci corna, e sulle sue teste vi erano sette diademi. La sua coda trascinava dietro a sé la terza parte delle stelle del cielo e le gettò sulla terra; poi il dragone si fermò davanti alla donna che stava per partorire, per divorare suo figlio quando lo avesse partorito».

La donna nella profezia rappresenta  il popolo di Dio, ma in questo contesto è la Chiesa. Il figlio ovviamente è Gesù; mentre colui che lo voleva divorare, cioè uccidere alla nascita è Erode, il quale rap­presenta l’Impero Romano. Infatti, Erode cercò di uccidere Gesù mediante la strage degli innocenti, per conto dell’Impero Romano. E fu l’Impero Romano che crocifisse Gesù e perseguitò i cristiani dei primi secoli. In questo periodo il dragone (Satana) regnava attraverso l’Impero Ro­mano che è la quarta testa. Ma che cosa sono la potenza, il trono e la grande autorità, che Ro­ma pagana riceve dal dragone?

 

 Apocalisse 13:2 …. Il dragone le diede la sua potenza, il suo trono e una grande autorità.

 

 –        La potenza rappresenta il potere dell’Impero Romano che viene ereditato dalla bestia simbolica.

 –        Il trono è la città capitale dell’Impero: Roma, il trono dei Cesari.

  –       La grande autorità è un’autorità politico-religiosa

Vediamo ora il passaggio da Roma pagana (Impero Romano) a Roma Papale e poi allo Stato Pontificio (Vaticano). Come si è passati dalla quarta alla sesta testa?

 

Dove si trova il trono del dragone ?

Apocalisse 2: 13 «Io conosco le tue opere e dove tu abiti, là dove Satana ha il suo trono; tuttavia tu rimani fedele al mio nome e non hai rinnegato la fede in me neppure nei giorni in cui il mio fedele testimone Antipa fu ucciso tra di voi, là dove abita Satana».

I testi di Apocalisse capitoli 2 e 3 narrano di sette lettere mandate a sette Chiese, le quali rappresentano 7 fasi storico-profetiche nelle quali deve passare la Chiesa di Cristo attraverso i secoli. La prima lettera è indirizzata alla prima Chiesa che è Efeso, la quale rappresenta la Chiesa degli Apostoli; poi si passa a Smirne che copre il periodo dal 100 – al 313 d.C. e via discorrendo fino alla settima Chiesa che è Laodicea, la quale rappresenta il nostro tempo. Questo passo di Ap. 2:13 descrive la fase della Chiesa di Pergamo (terza lettera) e si colloca tra il 313 e il 538 d.C. dove si assiste all’unione di Chiesa e Stato.

 

L’epoca in cui la Chiesa si unisce allo Stato

La Chiesa di Pergamo rappresenta l’epoca in cui la Chiesa si unisce allo Stato Romano sotto l’imperatore Costantino nel 313 d.C.  Ma è con Teodosio nel 380 d.C., che il cristianesimo cattolico diviene la religione ufficiale dell’Impero Romano, mediante l’editto di Tessalonica. Dio, nella Sua Parola ha sempre condannato l’unione tra la Chiesa (religione) e lo Stato (politica), che nella Bibbia è definita: “fornicazione spirituale”! Nel linguaggio profetico è d’uopo cambiare la realtà con un simbolo, pertanto in Apocalisse al posto della parola Chiesa troviamo un’altra parola che la descrive perfettamente, il simbolo usato è “donna” (Ap. 12 e 17). Questa “donna” è anche detta la “sposa”, la quale deve esser fedele solo a Dio (lo “sposo o marito” simbolico è Cristo; vedi Matteo 25:1-13). Abbandonare Dio per unirsi al potere temporale dell’Impero Romano, dal quale ricercare protezione, sostegno ed altro, viene descritto come un atto grave: “fornicazione”, con annessa ira di Dio. Ed è per questa ragione che questa Chiesa viene apostrofata come la prostituta.

Apocalisse 17:2 «I re della terra hanno fornicato con lei (chiesa apostata) e gli abitanti della terra si sono ubriacati con il vino della sua prostituzione».

Al tempo di Pergamo (periodo storico-profetico che va dal 313 al 538), si assiste allo sviluppo e consolidamento del vescovo di Roma (papato). Ed è in questo contesto storico che il vescovo di Roma prenderà il titolo di Pontefice.

 

Il trono di Satana

Gesù Cristo dice alla chiesa di Pergamo: “Io conosco là dove tu abiti, cioè là dov’è il trono di Satana” Apocalisse 2:13. Quindi, Satana ha un “trono” qui in terra dal quale governa. Questo trono” è menzionato in Apocalisse 13:2,4 “… il dragone (Satana) le diede la sua potenza, ed il suo trono e una grande autorità … e adorarono il dragone perché aveva dato il potere alla bestia”, questo testo descrive il passaggio da Roma Imperiale a Roma “cristiana” con il Papato. Inoltre per capire meglio questo versetto è necessario conoscere qualche dettaglio storico. Nell’anno 133 a. C. il re Atalo III re di Pergamo, non avendo eredi, lasciò il suo regno alla repubblica di Roma. Pergamo, sotto il controllo dell’Impero Romano divenne capitale della provincia romana dell’Asia Minore. Fu a Pergamo che per la prima volta un Imperatore romano venne adorato come un dio, nel 29 a.C. In seguito fu eretto un tempio alla dea Roma e all’Imperatore Augusto. La città  divenne parte di questo Impero e fu sottoposta a Roma. Il “ trono di Satana” da Pergamo si sposta a Roma. Ed è da questo “trono di Satana” che la dottrina di Cristo si corrompe a causa dell’unione della Chiesa con il paganesimo e con lo Stato. La Chiesa comincia a declinare ed ingloba menzogne e apostasie che mescolerà alla Verità biblica.

 

Com’è che avvenne il passaggio del titolo di pontefice maximus dai Cesari al Vescovo di  Roma?

Pergamo era una città pagana molto religiosa, piena di templi e divinità, l’idolatria era pratica comune, ed è in questa città che si comincia a adorare l’Imperatore romano; anche se le origini del culto imperiale vanno ricercate nel II secolo a.C., quando nacque il culto della dea Roma, personificazione del dominio imperiale dello Stato romano. Fu Giulio Cesare a dar vita al culto dell’Imperatore, con la sua morte venne proclamato divus, e quindi equiparato ad un dio. Quando Ottaviano venne proclamato, numerose città orientali chiesero di poterlo onorare, però il culto dell’Imperatore vivente era diffuso solo nell’oriente, per cui Augusto diede indicazioni precise: il culto alla sua persona doveva essere associato a quello della Dea Roma; ma nonostante ciò, venne distinto da quello di Roma, così che a Pergamo si praticava il culto dell’Imperatore come un dio in terra. Con la caduta dell’Impero Romano, la venerazione o adorazione dell’Imperatore passa al Vescovo di Roma. Il culto imperiale, come tutti gli altri culti pagani, ebbero termine con l’editto di Tessalonica di Teodosio I. Da notare che gli imperatori erano figure religiose e venivano chiamati: pontefice massimo o pontifex maximus. Con la caduta dei Cesari c’è la transazione da Roma pagana a Roma Papale, e il “trono” del potere mondiale passa definitivamente dall’Imperatore romano al Vescovo di Roma, con annesso titolo di Pontefice.

In tutta la Bibbia è espressamente vietato adorare o venerare un altro essere umano che sia vivo o defunto. Romani 1: 25essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito (o venerato) la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen.  Persino lo stesso Pietro, che alcuni erroneamente lo definiscono il primo Papa, ha sempre rifiutato ogni forma di venerazione o adorazione. Atti 10:25-26  Mentre Pietro entrava, Cornelio, andandogli incontro, si gettò ai suoi piedi per adorarlo. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Alzati, anch’io sono uomo!”

 

Durata del suo dominio

Apocalisse 12: 6 E la donna fuggì nel deserto, dove ha un luogo preparato da Dio, perché vi sia nutrita durante milleduecentosessanta giorni.

Apocalisse 13:5 … e le fu data potestà di operare per quarantadue mesi.

Questi versetti affermano che la bestia simbolica avrà potere incontrastato per 42 mesi o 1260 giorni. Facciamo il calcolo: 42 mesi X 30 (perché il mese ebraico era composto da 30 giorni) = 1.260 giorni. Però, nel simbolismo profe­tico, un giorno equivale a un anno (Ezechiele 4:6; Nu­meri 4:34). Quindi, dalla sua na­scita, questo stato avrebbe avuto supre­mazia su tutta l’Europa per 1.260 anni. Questo tempo profetico si trova anche nel libro di Daniele, il quale descrive il dominio del piccolo corno, che è il Papato che sorge in mezzo alle 10 corna (Daniele 7-8). Questo stessa porzione di tempo è calcolata in giorni, mesi ed anni.

 – 1260 giorni  (cfr. Apocalisse 12:6) 

 – 42 mesi  (cfr. Apocalisse 13:5)  

– 3 ½ anni  (cfr. Apocalisse 12:14 e Daniele 7:25)

Il titolo di Papa, ossia di vescovo universale, venne per la prima volta dato dall’empio imperatore Foca al vescovo di Roma nell’anno 610. L’allora vescovo di Roma, Gregorio I, rifiutò questo titolo e fu il suo successore Bonifacio III ad avvalersi del titolo di Papa; il quale “fonda” la Chiesa cattolica (universale) per come la conosciamo oggi. La caduta dell’ultimo Papa-Re, Pio IX e dello Stato pontificio avvenne nel 1870. Dal 610 al 1870 ci sono esattamente 1260 anni. Questi numeri si ripresenteranno alla fine dei tempi, e saranno 3 anni e mezzo letterali, nei quali si vedrà la persecuzione dell’Anticristo finale.

4 - CHE COSA È LA FERITA DELLA BESTIA DI AP.13 ?

Apocalisse 13: 3,4  «E vidi una delle sue teste come ferita a morte; ma la sua piaga mortale fu sanata, e tutta la terra si meravigliò dietro alla bestia…».

Eccoci giunti alla sesta delle sette teste del dragone, quella che riceve la ferita mortale. Dopo la rinuncia del titolo di Pontefice massimo ad opera di Flavio Graziano, il suo titolo passa al vescovo di Roma che nel 366 d.C. che diventa il primo Pontefice con il nome di Damasio I. Con il trasferimento delle capitale dell’Impero d’Oriente a Costantinopoli, Roma perde la sua valenza di centro nevralgico dell’Impero. Questa assenza di potere civile fu colmata dall’unica autorità che godeva di grande prestigio: il papato; il quale consolidava il suo potere temporale e l’autorità in materia di fede. Così i Papi, loro malgrado, da responsabili della comunità cristiana, si videro impegnati in tante altre incombenze civili e politiche. Dal 537 fino al 751 d.C., Roma era parte dell’Impero Bizantino, ma nel 756 Pipino il Breve concesse al Papa il potere su tutte le religioni delle zone vicine a Roma, con la conseguente creazione dello Stato Pontificio, che nasce nel 756 e finisce con l’ultimo Papa-Re, Pio IX nel 1870. Lo Stato Vaticano è uno regno politico-religioso che regnò incontrastato per molti secoli, fino a quando subisce una “ferita” da parte di Napoleone e la “guarigione” con Mussolini.

Vediamo ora più distintamente come la profezia si è adempiuta nei dettagli. Abbiamo vi­sto che Satana conferì il proprio potere da Roma pagana alla bestia simbo­lica (Papato), con il suo potere, la propria autorità (Imperatore – Pontefice) e la propria capi­tale (Roma). Nel 756 il Papato viene riconosciuto come stato politico-religioso con sede a Roma, e da quel momento dominò incon­trastato su tutta l’Europa, con le sue terribili scomuniche, temute da tutti e con le sua intolleranza religiosa, fino al 1870. Si registrano oltre 50 milioni di vit­time in Europa, volute e approvate dal papato, delle quali parleremo più avanti in questo studio. Però, nel 1798 d.C., la Rivoluzione Francese le inflisse una dura scon­fitta: il generale Bertier scese a Roma, per conto di Napoleone, il quale deporto il Papa ad Avignone come prigioniero. Tuttavia, questo Stato si riprese e acquistò nuovamente grande prestigio, esattamente come era stato predetto, ma perse il suo potere temporale. Infatti, quando il Papa fu fatto prigioniero dal generale Bertier, il mondo intero pensò che il Papato fosse finito per sempre (ferita mortale); invece, l’11 febbraio 1929 Mussolini diede nuovamente potere alla Chiesa di Roma, mediante i Patti Late­ranensi. Da allora il suo potere, sia pure su basi diverse da quello temporale, è andato cre­scendo al punto che oggi, pur essendo il più piccolo Stato del mondo, è quello che gode di maggiore pre­stigio. 

4. A - LA BESTIA E LE SUE BESTEMMIE

Adesso vediamo alcune caratteristiche e profezie relative a questa bestia che ha dominato in Europa per 1260 anni, e sulle sue bestemmie.

Apocalisse 13:5 «E le fu data una bocca che proferiva cose grandi e bestemmie; e le fu data potestà di operare per quarantadue mesi».      

Ma a quale bestemmia allude il testo? Anche Gesù Cristo fu accusato di bestemmia, in ben due episodi Gesù fu accusato di bestemmia. La prima volta fu incolpato di bestemmia perché diceva di avere il potere di perdonare i peccati (Marco 2:5-7); mentre la seconda volta perché si dichiarava uguale a Dio (Giovanni 10:30,33). Gesù, essendo Dio, poteva perdonare i peccati e dire di essere Dio; mentre il Papa, che è un uomo come tutti, NON ha il potere di perdonare i peccati e meno che mai di dichiararsi Dio in terra, come spesso dichiara di essere.

2Tessalonicesi 2:4 «l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e proclamandosi Dio».

Definirsi “Vicario di Cristo” è una bestemmia, poiché il Vicario di Cristo in terra è solo lo Spirito Santo. Il Papa usa spesso il titolo di Vicario di Cristo applicandolo a sé stesso, contavvenendo a quanto detto da Gesù, ossia che il Suo vicario è lo Spirito Santo e non un uomo.

Giovanni 16:13-15 «Ma quando verrà lui, lo Spirito di verità, egli vi guiderà in ogni verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutte le cose che ha udito e vi annunzierà le cose a venire. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve lo annunzierà. Tutte le cose che il Padre ha sono mie; per questo ho detto che egli prenderà del mio e ve lo annunzierà».

La bestemmia continua, perché si fa chiamare anche “Santo Padre”. Quando la Bibbia afferma che questo titolo è solo di Dio Padre e nessun uomo può farlo suo. Matteo 23:9 «Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli».

Il Papa usa il titolo di Pontefice, quando nella Bibbia il Pontefice è solo Gesù Cristo.

1Timoteo 2:5 «Vi è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore (pontefice) tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù uomo…».

Quindi, definirsi Dio in terra e perdonare i peccati è una bestemmia!

4. B - LA BESTIA È L'UOMO DEL PECCATO!

Oltre a quanto detto, c’è un altro episodio molto grave che fu predetto dal profeta Daniele.  

Daniele 7:25 «Egli (Anticristo) proferirà parole contro l’Altissimo, perseguiterà i santi dell’Altissimo con l’intento di sterminarli e penserà di mutare i tempi e la legge; i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo».

Il Papato ha provato a cambiare la legge di Dio che è immutabile. “Il papa ha così grande autorità e potere che può modificare, esporre, o interpretare anche leggi divine. […] Può modificare la legge divina, poiché il suo potere non è d’uomo, ma di Dio. ” (Lucius Ferraris, “Prompta Bibliotheca”, articolo “Papa” II vol. 6, pag. 29) “Domanda: Perché osserviamo la Domenica invece del Sabato? Risposta: Noi osserviamo la Domenica invece del Sabato, perché la Chiesa Cattolica ha trasferito la solennità dal Sabato alla Domenica”.  (Peter Geiermann, “The Convert’s Catechism of Catholic Doctrine”, St. Louis, B. Herder Book Co., 1957 ed., pag. 50)

La chiesa è al di sopra della Bibbia, e questo trasferimento dall’osservanza del Sabato alla Domenica ne è la prova (“The Catholic Record”, London, Ontario, Canada, 1° settembre 1923).

Il Papa nella Bibbia è chiamato anche: l’uomo del peccato”; poiché rappresenta l’istituzione religiosa che ha osato cambiare la legge di Dio, ossia ha alterato i 10 comandamenti. Il papato ha modificato la legge di Dio stilando un elenco di comandamenti diverso da quello che troviamo in Esodo 20. Il cattolicesimo cattolico ha soppresso il secondo comandamento che vieta la fabbricazione di statue e relativa venerazione. Ha cambiato il quarto comandamento che prevedeva il riposo sabatico, trasferendolo alla domenica; infine ha diviso il decimo in due per far tornare i conti. Comunque basta confrontare i comandamenti contenuti in Esodo 20 con quelli del catechismo cattolico.

“ Il papa ha così grande autorità e potere che può modificare, esporre, o interpretare anche leggi divine. […] Può modificare la legge divina, poiché il suo potere non è d’uomo, ma di Dio. ” (Lucius Ferraris, “Prompta Bibliotheca”, articolo “Papa” II vol. 6, pag. 29) “Domanda: Perché osserviamo la Domenica invece del Sabato? Risposta: Noi osserviamo la Domenica invece del Sabato, perché la Chiesa Cattolica ha trasferito la solennità dal Sabato alla Domenica.”  (Peter Geiermann, “The Convert’s Catechism of Catholic Doctrine”, St. Louis, B. Herder Book Co., 1957 ed., pag. 50) “La chiesa è al di sopra della Bibbia, e questo trasferimento dall’osservanza del Sabato alla Domenica ne è la prova.” (“The Catholic Record” , London, Ontario, Canada, 1° settembre 1923).

 

Il Papa è definito anche figlio di perdizione”, poiché nato dall’unione di Stato e Chiesa, quindi “figlio di una fornicazione spirituale”. Inoltre, porta in perdizione tutti coloro che accettano le tradizioni e gl’insegnamenti errati di questo potere politico pseudo-cristiano che contraddice la Bibbia (vedi 2 Tessalonicesi 2:1-4; Apocalisse 17:8, 11).

La bestia simbolica riceve l’adorazione

Nei capitoli di Apocalisse 12, 13 e 14, c’è il fulcro del libro stesso; in questi tre capitoli  è descritta tutta la storia della terra. La visione di Giovanni parte dalla ribellione di Satana e di un terzo degli angeli in cielo, prima della creazione (Apocalisse 12) e arriva fino al ritorno di Gesù, culmine della storia (Apocalisse 14); in mezzo c’è la lotta di Satana contro il popolo di Dio nella storia (Apocalisse 12), la crisi finale del marchio della bestia (Apocalisse 13) e l’ultimo messaggio di avvertimento al mondo prima del ritorno di Gesù (Apocalisse 14). Il centro attorno a cui ruota la crisi finale è il tema dell’adorazione: chi adorare? Dio o la bestia? 

Apocalisse 13: 4 «E adorarono il dragone che aveva dato l’autorità alla bestia e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia, e chi può combattere con lei?».

Ci sono ben sette riferimenti alla falsa adorazione:

> “ E adorarono il dragone… e adorarono la bestia”  (v. 4)

> “E l’adoreranno tutti gli abitanti della terra”  (v. 8)

> “e faceva sì che la terra e i suoi abitanti adorassero la prima bestia” (v. 12)

> “…e di far sì che tutti coloro che non adoravano l’immagine del la bestia fossero uccisi”  (v. 15)

> “Se uno adora la bestia e la sua immagine…”  (v. 9)

> “e non avranno requie né giorno né notte coloro che adorano la bestia e la sua immagine”  (v. 11)  

Essere adorato è il desiderio di Satana, fin dall’inizio della sua ribellione: “… sarò simile all’Altissimo” (Isaia 14:14). Voleva salire sul trono di Dio e ambiva a ricevere l’adorazione che spetta solo a Dio, il Creatore. Quando Satana tentò Gesù nel deserto, gli chiese di adorarlo: la creatura chiese di essere adorata dal suo Creatore (Matteo 4:8-10). Satana sa bene che nessuno lo adorerebbe consapevolmente, quindi si fa adorare per mezzo d’intermediari, in questo caso lo strumento nelle sue mani è la bestia di Ap 13: 1- 9. Scrivendo ai Tessalonicesi, l’apostolo Paolo aveva predetto l’apostasia della Chiesa cristiana e l’avvento dell’Anticristo, il quale si sarebbe innalzato al di spora di Dio, proclamando di essere Dio (v. 4). Paolo, ispirato dallo Spirito Santo, definì l’Anticristo come “il figlio della perdizione” (v. 3); troviamo questa espressione solo in un altro punto del Nuovo Testamento, nella preghiera sacerdotale di Gesù: “Io ho custodito coloro che Tu Mi hai dato, e nessuno di loro è perito, tranne il figlio della perdizione, affinché si adempisse la Scrittura” (Giovanni 17:12). Gesù, sta pregando per i Suoi discepoli, e si rammarica per la perdita del figlio della perdizione che è Giuda Iscariota, il traditore. Giuda era uno dei dodici discepoli, però era solo un apparente seguace di Gesù, di fatto si rivelò essere uno strumento nelle mani di Satana. Quando Paolo menziona l’Anticristo e lo taccia come “il figlio della perdizione”, sta dicendo che questo potere è un potere apparentemente cristiano, ma in realtà è uno strumento di Satana! Il nemico di Dio si maschera spesso dietro un forme di apparente religiosità, il suo scopo è essere venerato. Alla fine dei tempi userà il Papato o l’Anticristo finale per ricevere l’adorazione degli uomini!

2 Corinzi 11: 13-15 Tali falsi apostoli infatti sono degli operai fraudolenti, che si trasformano in apostoli di Cristo. E non c’è da meravigliarsi, perché Satana stesso si trasforma in angelo di luce. Non è dunque gran cosa se anche i suoi ministri si trasformano in ministri di giustizia, la cui fine sarà secondo le loro opere.

Quindi, tirando le somme la prima bestia di Apocalisse 13 è il Papato… adesso vediamo cosa è il suo marchio.

5 - CHE COSA RAPPRESENTA IL NUMERO DELLA BESTIA SIMBOLICA?

Decifriamo il numero della bestia

Il numero corrispondente al nome della bestia simbolica, che è il Papato, ed è il 666.

Apocalisse 13:18 «Qui sta la sapienza. Chi ha intendimento conti il numero della bestia, perché è un numero d’uomo; e il suo numero è seicentosessantasei».         

Dio creò il mondo in sei giorni e il settimo si riposò e lo santificò. I sei giorni creativi senza il settimo sarebbero stati incompleti e imperfetti; mentre i sei giorni creativi comprensivi del settimo divengono il simbolo della pienezza e della perfezione. In tutta la Bibbia il sette è sempre associato alla completezza o perfezione di Dio.

Apocalisse 4:5 «…Davanti al trono c’erano sette lampade accese, che sono i sette spiriti di Dio».

Se il numero sette acquisisce il significato di perfezione divina, il sei è invece l’espressione dell’imperfezione umana Il fatto poi che il sei diventa 666 mostra che è un accrescitivo e rappresenta l’imperfezione per antonomasia: l’uomo che pretende di sostituirsi a Dio. Ed è quello che storicamente è accaduto, come nel caso della bestia simbolica. Per questa ragione il 666 è un numero di uomo. Anche ai nostri giorni usiamo codici alfanumerici che dimostrano la nostra identità, ad esempio il codice fiscale, che serve alle strutture dello Stato per identificarci. Nei tempi passati si faceva qualcosa di simile venivano usati i numeri romani, corrispondenti ad alcune lettere dell’alfabeto latino. Per esempio: V = 5; C = 100; L = 50. Sommando i numeri di tutte le lettere del nome si otteneva il valore numerico del nome di una persona, e il totale rappresen­tava l’iden­tità della persona stessa. Nel nostro caso non deve essere preso in considerazione il nome di un singolo Papa, per­ché la profezia non si riferisce alle persone, ma all’istituzione. Per cui, dobbiamo prendere in considerazio­ne il titolo nobiliare comune a tutti i Papi; e che rappresenta perciò l’istituzione del Papa­to.

Il titolo nobiliare è: VICARIVS FILII DEI (ricordiamo che la “U” in latino si scrive come la “V”), che significa Vi­ca­rio del Figlio di Dio, ossia di colui che fa le veci di Gesù, o co­lui che pretende di mettersi al posto di Dio. Cer­chiamo, quindi, il valore numerico di questo titolo.

 

                       V =  5            F =  0          D = 500

                       I   =  1            I =  1            E  = 0

                      C  = 100        L =  50          I  =  1

                      A =  0             I =  1

                      R  =  0            I =  1

                      I   =  1

                      V =  5

                      S =  0

                      112     +        53       +       501 =   666

 

Nel II secolo d.C., Ireneo, discepolo di Policarpo, che fu discepolo dell’apostolo Giovanni, aveva compreso questo. Ireneo lo interpretò usando la parola Lateinos – che significa “uomo latino” o romano. La cui somma dà 666.

6 - L'IMMAGINE DELLA BESTIA

Se la prima bestia ha esercitato la sua autorità in Europa, diffondendo il cattolicesimo; la seconda bestia esercita la sua autorità dall’altra parte dell’oceano, terra nella quale si è diffuso il protestantesimo. Ricordiamo che il protestantesimo è nato in Europa, ma si è dovuto rifugiare in America a causa delle persecuzioni della Chiesa cattolica romana; però questo protestantesimo non è rimasto nella “sana dottrina”, si è corrotto ed è diventato apostata. La Bibbia descrive questo protestantesimo d’importazione, che non più in linea con alcune dottrine e Comandamenti, come apostata. Infatti la maggior parte delle denominazioni evangeliche o pseudo tali, oltre ad insegnare dottrine errate come l’ipergrazia, il falso battesimo dello Spirito Santo (parlare lingue farfugliate), il vangelo della prosperità, il tormento perenne dei dannati nell’inferno e molto altro; non osservano neanche il sabato settimo giorno, ma la pagana domenica di Babilonia. Ecco perché sono l’immagine della bestia, e sono per l’appunto il Falso Profeta. 

Apocalisse 13: 13,14 «E operava grandi segni miracolosi sino a far scendere fuoco dal cielo sulla terra in presenza degli uomini. E seduceva gli abitanti della terra con i segni miracolosi che le fu concesso di fare in presenza della bestia…».

Come dice questo testo, molte delle chiese che arrivano dall’America pongono molta enfasi sul miracolismo, sui prodigi e carismi di guarigione, sulla glossolalia (parlare lingue sconosciute), la caduta all’indietro o nello “Spirito”, come “fuoco che discende dal cielo”, che però è un falso spirito santo. Questi stessi segni e prodigi si trovano pure nel cattolicesimo.

2 Tess 2: 9-12 «La venuta di quell’empio (Anticristo) avrà luogo, per l’azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi, con ogni tipo d’inganno e d’iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all’amore della verità per essere salvati. Perciò Dio manda loro una potenza d’errore perché credano alla menzogna; affinché tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti nell’iniquità, siano giudicati».

 

Com’è che la seconda bestia impone il marchio della prima bestia?

Apocalisse 16:13 «E vidi uscire dalla bocca del dragone, dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta tre spiriti immondi, simili a rane».

Apocalisse 13:12-14 «Essa esercitava tutta l’autorità della prima bestia davanti a lei, e faceva sì che la terra e i suoi abitanti adorassero la prima bestia, la cui piaga mortale era stata guarita. E faceva grandi prodigi, facendo persino scendere fuoco dal cielo sulla terra in presenza degli uomini, e seduceva gli abitanti della terra per mezzo dei prodigi che le era dato di fare davanti alla bestia, dicendo agli abitanti della terra di fare un’immagine alla bestia, che aveva ricevuto la ferita della spada ed era tornata in vita».

 

I tre spiriti di rana sono lo spiritismo che caratterizza queste tre figure. La prima menzogna del dragnone o serpente antico a Eva, fu proprio quella di inculcargli lo spiritismo, ossia che l’uomo non muore mai e può vivere anche al di fuori del corpo, sottoforma di anima o spirito. Questa filosofia demoniaca la ritroviamo in tutte le false religioni. La dottrina satanica per eccellenza è proprio quella di poter contattare e comunicare con i morti, gli spiriti o angeli tramite i medium, stregoni e simili. Questo concetto è fortemente radicato anche nel cattolicesimo con il culto dei morti e dei santi, ai quali rivolgono preghiere e chiedono intercessioni. Ma anche nel protestantesimo si crede che al momento della morte l’anima lascia il corpo e si reca alla presenza di Dio. Contrariamente a quanto la Bibbia insegna, ossia che ci addormentiamo in un sonno inconscio in attesa di risorgere al ritorno di Cristo. Queste tre menzogne sono predicate (sulla bocca), del dragone (Satana), della prima bestia (Papato) e del Falso profeta (Protestantesimo americano).   

Il Falso Profeta istiga la gente a costituire un’immagine della prima bestia: il falso protestantesimo, diventa ecumenico e simile al Papato.

Apocalisse 13: 15 «E le fu concesso di dare uno spirito all’immagine della bestia, affinché l’immagine della bestia parlasse, e di far sì che tutti coloro che non adoravano l’immagine della bestia fossero uccisi».

 Il processo di costituzione di quest’immagine passa attraverso quat­tro fasi:

 –        viene formata (il protestantesimo diviene simile al cattolicesimo)

 –        prende vita (la religione americana acquista potere politico)

 –        parla (la religione americana acquista autorità legislativa)

 –        perseguita (chiunque non si adegua alle imposizioni di questi poteri viene perseguitato ed eliminato)

        

Dio ci esorta a non conformarci a questi sistemi politico-religiosi, poiché solo così potremo ricevere il Suo sigillo e sfuggire dalla Sua ira. Purtroppo però l’immagine della bestia farà pressione perché tutti accettino il marchio della bestia e l’autorità papale.

Apocalisse 13:16,17 «Inoltre obbligò tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, a farsi mettere un marchio sulla mano destra o sulla fronte. Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè il nome della bestia o il numero che corrisponde al suo nome».

L’immagine della bestia OBBLIGHERÀ la gente ad accettare il marchio della bestia, cioè il suo nome o il numero del suo nome.

         Per comprendere meglio, decifriamo i simboli:

         –        la bestia: il papato

         –        il nome: la sua autorità

          –       il numero del suo nome: 666 che è Vicarius Filii Dei o Vicario del Figlio di Dio/Vice di Cristo / Colui che si mette al posto di Gesù.

Daniele 7:25 «Egli (Anticristo ) proferirà parole contro l’Altissimo, perseguiterà i santi dell’Altissimo con l’intento di sterminarli e penserà di mutare i tempi e la legge; i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo».

Adesso rileggiamo il testo con i simboli decifrati:

Il protestantesimo apostata americano, divenuto simile al cattolicesimo, obbligherà la gente ad accettare il marchio del Papato, che sono le sue errate dottrine e la sua autorità, poichè questo potere ha la pretesa di essere Gesù Cristo in terra. Questa imposizione arriverà tramite delle leggi che verrano emanate, e chi non si adegua sarà perseguitato. Il papato sta lavorando per riunire tutti i “fratelli separati” (chiese protestanti) sotto le sue ali, e vorrà essere riconosciuto come capo di questa nuova Chiesa mondiale ed ecumenica .

7 - CHE COSA RAPPRESENTA BABILONIA LA GRANDE ?

Apocalisse 17:3 «Quindi egli mi trasportò in spirito in un deserto, e vidi una donna che sedeva sopra una bestia di colore scarlatto, piena di nomi di bestemmia e che aveva sette teste e dieci corna».

Giovanni vede in visione una serie di simboli, e di­ce: “Seduta su una bestia, ho visto una prostituta vestita sontuosa­mente, il cui nome è Babilo­nia…”

–    Che cosa rappresenta la bestia su cui è seduta la donna? Il Papato.

–    Chi o cosa rappresenta la donna? Popolo di Dio.

–   Che cosa rappresenta la prostituta? Chiesa infedele. Come la vera Chiesa è rappresentata da una donna fede­le, così la donna infe­dele rappresenta    la falsa Chiesa.

–    Perché viene anche chiamata Babilonia? Perché Babilonia deriva da Babele e vuol dire “Confusione”. Infatti, la falsa Chiesa proclama un miscuglio di verità e di menzogne: una confusione.

 

Apocalisse 17:5 «Sulla fronte aveva scritto un nome, un mistero: BABILONIA LA GRANDE, LA MADRE DELLE PROSTITUTE E DELLE ABOMINAZIONI DELLA TERRA».

Il primo elemento simbolico identificativo associato a Babilonia la grande è Donna; il secondo è Madre, mentre il terzo è Prostituta. Ci sono molti passaggi nella Bibbia dove il termine “donna” è sinonimo del popolo di Dio o della Chiesa. 

La Chiesa stessa nel nuovo testamento viene paragonata alla “Sposa” di Cristo.

Osea 2:16; 19,20 «In quel giorno avverrà, dice l’Eterno, che tu mi chiamerai: “Marito mio…  Ti fidanzerò a me per l’eternità; sì, ti fidanzerò a me in giustizia, in equità, in benignità e in compassioni.  Ti fidanzerò a me in fedeltà, e tu conoscerai l’Eterno».

L’apostolo Paolo afferma: “Io sono infatti geloso di voi della gelosia di Dio, perché vi ho fidanzati a uno sposo, per presentarvi a Cristo come una casta vergine” (2Corinzi 11:2). La verginità è simbolo di purezza; Giovanni, però, vide una prostituta che rappresenta, quindi, una Chiesa infedele a Dio. Vieni, io ti mostrerò il giudizio della grande meretrice. […] e vidi una donna che sedeva sopra una bestia di colore scarlatto” (Apocalisse 17: 1,3).

Apocalisse 19:7 «Rallegriamoci, giubiliamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello e la sua sposa si è preparata».

Quando Dio vuole enfatizzare l’infedeltà o l’apostasia del Suo popolo, la chiama “prostituta o adultera”; il testo di Osea sopracitato dimostra esattamente questo. Al profeta Osea, viene ordinato di sposarsi una prostituta, una donna adultera, e così avvenne. Con questa immagine che è allegorica, Dio sta parlando dell’infedeltà del Suo popolo verso i suoi statuti e comandamenti. Lo stesso linguaggio lo ritroviamo in Apocalisse dove si descrivere una Chiesa apostata, la quale si è allontanata dalla verità ed è corrotta dottrinalmente. Il termine “madre” è anch’esso simbolico, vuol dire che ha generato altre “figlie”, che sono anche loro delle Chiese apostate. Quindi la prima caratteristica è: una Chiesa infedele!

Apocalisse 17:4 «La donna era vestita di porpora e di scarlatto, era tutta adorna d’oro, di pietre preziose e di perle, e aveva in mano una coppa d’oro piena di abominazioni e delle immondezze della sua fornicazione». I suoi colori ufficiali sono proprio la porpora e lo scarlatto.

         

Altra caratteristica… questa chiesa ha accumulato grandi ricchezze.

Apocalisse 17:4 «La donna era vestita di porpora e di scarlatto, era tutta adorna d’oro, di pietre preziose e di perle, e aveva in mano una coppa d’oro piena di abominazioni e delle immondezze della sua fornicazione».

Nella Città del Vaticano trovano sede tre istituti finanziari:

l’APSA (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica), che è la Banca Centrale del Vaticano; il Ministero dell’Economia o Prefettura per gli Affari economici; e lo IOR. L’Apsa è in pratica la Banca Centrale della Città del Vaticano. Essa svolge funzioni di tesoreria e gestisce gli stipendi dei funzionari dello Stato. Fra i suoi compiti c’è anche quello di coniare moneta. Già nel 1998 l’Ue ha autorizzato l’Apsa ad emettere 670 mila euro l’anno.

 

Altra caratteristica… Una chiesa corrotta che si compromette sia spiritualmente che politicamente. La simbologia del “fornicare” vuol dire avere rapporti illeciti. Le sue dottrine non sono più quelle degli apostoli, ma sono dottrine deviate, apostate.  Inoltre, “ vidi la donna ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù” (v. 6); questa chiesa ha perseguitato il vero popolo di Dio. Le persecuzioni, torture e la morte che questa chiesa a causato nel mondo ha numeri che fanno rabbrividire.

Riportiamo solo qualche esempio:

Nel 782, 4.550 Sassoni vengono “cristianamente” decapitati su ordine di Carlo Magno per aver rifiutato il battesimo cattolico. Nel 1096, 800 ebrei vengono massacrati dai cattolici a Worms, in Germania ed altri 700 ebrei vengono massacrati a Magonza. Nel 1191, 2.700 prigionieri di guerra musulmani sono “cristianamente” decapitati dai cristiani in Palestina. Nel 1208, 20.000 “eretici” catari vengono massacrati dai Crociati a Beziers in Francia. Nel 1219 altri 5.000 catari sono massacrati a Marmande, sempre in Francia. Nel 1391, 4.000 ebrei sono massacrati dai cattolici a Siviglia in Spagna. Le Crociate: nella cosiddetta crociata dei pezzenti vi furono violenze inenarrabili che causarono la morte di migliaia di persone: venivano arrostiti allo spiedo perfino i bambini! Quando, nel corso della prima crociata, fu presa Gerusalemme nel 1099, furono trucidate dai  sedicenti cristiani 60.000 persone, senza nessuna distinzione tra musulmani, ebrei, donne e bambini. Le violenze si ripetettero per tutte le altre Crociate. Ma la perla della storia della Chiesa fu l’istituzione della Santa Inquisizione (ancora oggi esistente con il nome di Congregazione per la Dottrina della fede) ufficialmente avvenuta in Spagna nel 1478, ma già operante in altri paesi europei, con altri nomi, da secoli prima. Forse il suo vero atto di nascita fu la Bolla di Papa Innocenzo IV con la quale nel 1252 si autorizzava l’uso della tortura contro chi fosse in disaccordo con la Dottrina della Chiesa Cattolica. Si calcola in varie centinaia di migliaia il numero delle persone bruciate vive sul rogo dalla Chiesa con le accuse più varie, dall’eresia alla stregoneria. Prima del rogo, le confessioni venivano estorte ai condannati con le torture più varie. La notte di San Bartolomeo è il nome con il quale è passata alla storia la strage compiuta nella notte tra il 23 e il 24 agosto 1572 dalla fazione cattolica ai danni degli ugonotti a Parigi e si calcola che furono trucidate circa 30.000….ma la lista è molto più lunga di questo assaggio.

Altra caratteristica… “E la donna che hai visto è la grande città che regna sui re della terra” (v.18). È una chiesa potente “con la quale hanno fornicato i re della terra” (v.2); ha rapporti con il mondo politico ed esercita la sua autorità su di esso, poiché è anch’essa una potenza politica.

Apocalisse 17:18 «E la donna (chiesa apostata) che hai visto è la grande città (Roma-Vaticano) che regna sui re della terra».

La Chiesa cattolica contrae (accordi-alleanze) con i re della terra (capi di stato) e domina su di essi.

 

 

Perché è chiamata Babilonia la Grande?

Apocalisse 17:5 «Sulla sua fronte era scritto un nome: «Mistero, Babilonia la  grande, la madre delle meretrici e delle abominazioni della terra».

La Chiesa Cattolica viene identificata con il nome di Babilonia la grande. Questo nome è denso di significato nella Bibbia; troviamo le origini di Babilonia raccontate fin dalla Genesi. Babilonia, secoli più tardi, sarà nemica del popolo d’Israele, deportando gli abitanti del regno di Giuda e distruggendo Gerusalemme e il tempio di Salomone.

Quale fu l’origine di Babilonia? Genesi 11:1-9

Gli abitanti della terra, appena tre generazioni dopo il diluvio, sotto la guida di Nimrod  Genesi 10:8-10), costruirono la città di Babele. Il nome stesso di Nimrod significa “ribelle”. Dio confuse le lingue degli uomini per impedire loro di mettere in atto il loro piano; per questo motivo la città fu chiamata Babele. La radice della parola ebraica Bâbel significa confusione. Babele sorgeva nella pianura di Scinar, in Mesopotamia; queste sono le origini della città di Babilonia.  Essa, nella Bibbia, è simbolo di:

  • Ribellione contro la Parola di Dio: dopo il diluvio, Dio aveva ordinato a Noè e ai suoi figli: “Siate fruttiferi, moltiplicate e riempite la terra” (Genesi 9:1). Gli abitanti della terra costruirono la città di Babele “per non essere dispersi sulla faccia di tutta della terra” (v. 4), in contrasto con l’ordine di Dio di spargersi su tutta la faccia della terra.

  • Orgoglio umano: “Orsù, costruiamoci una città e una torre la cui cima giunga fino al cielo, e facciamoci un nome” (v. 4); gli abitanti della terra volevano farsi un nome, erano mossi dal loro orgoglio. Babilonia è l’immagine dell’uomo che vuole innalzare se stesso al di sopra di Dio. Nabucodonosor, re di Babilonia a cavallo tra il VI e il VII secolo a.C., guardando la città esclamò: “Non è questa la grande Babilonia, che io ho costruito come residenza reale con la forza della mia potenza e per la gloria della mia maestà?”  (Daniele 4:30).

  • Salvezza per opere: dopo il diluvio, Dio aveva promesso che non avrebbe più distrutto la terra per mezzo dell’acqua (cfr. Genesi 9:14-15); gli abitanti della terra volevano costruire una torre che arrivasse fino al cielo, perché evidentemente non si fidavano della promessa di Dio. La torre sarebbe stata la loro salvezza in caso di un altro diluvio e rappresenta il tentativo dell’uomo di salvare sé stesso con i propri mezzi. Ogni religione al di fuori del cristianesimo insegna in qualche forma che l’uomo può guadagnarsi con i suoi sforzi l’accesso al cielo.

  • Culto degli idoli: Babilonia era un regno pagano, dove si adoravano gli idoli (cfr. Geremia 50:2,51:47). Il secondo comandamento vieta l’adorazione delle immagini (cfr. Esodo 20:4-5). “Babilonia fu la sorgente prima dalla quale tutti questi sistemi idolatri sono sgorgati.”  (“The Two Babylons”, pag. 12, Dr. Alexander Hislop)

  • Culto degli antenati: in ogni religione pagana si credeva di poter comunicare con i morti. L’insegnamento dell’anima immortale presente in molte Chiese sia cattoliche che evangeliche arriva da molto lontano ed è anti-biblico.

  • Culto del dio-sole: a Babilonia il sole era adorato; questo culto era praticato anche in Israele che aveva seguito le nazioni pagane intorno a lui. Il profeta Ezechiele vide in visione degli uomini adorare il sole nel tempio di Dio (cfr. Ezechiele 8:15-16). “Nell’antica Babilonia il sole era adorato da tempo immemorabile” (“The Worship of Nature”, Volume 1, pag. 529, Sir James Frazer)

 

Che cosa aveva profetizzato Paolo alla Chiesa nascente? 

2Tessalonicesi 2:3 Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non sia stato manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione…

Atti 20:29 Infatti io so che dopo la mia partenza, entreranno in mezzo a voi dei lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge…

L’apostolo Paolo predisse che sarebbe venuta un’apostasia nella chiesa cristiana; la parola greca significa letteralmente abbandono, divorzio. La chiesa avrebbe divorziato dal suo sposo: Gesù Cristo.  L’apostasia della Chiesa cristiana fu lenta e continua; alcuni eventi cruciali ebbero luogo nel IV° secolo d.C., quando l’Imperatore romano Costantino si convertì ufficialmente al cristianesimo, che divenne la religione ufficiale dell’Impero, ma fino ad allora aveva perseguitato ferocemente i cristiani.  Masse di pagani entrarono a far parte della Chiesa cristiana e con loro, purtroppo, anche i loro riti e le loro credenze: “Il cristiane simo diventò nell’impero romano la religione di stato prendendo il posto del paganesimo … Il cristianesimo del Medio Evo può essere definito un Paganesimo battezzato.”  (Church History, Century 2, Cap. 2, Sez. 7). Le verità della Parola di Dio furono sostituite dalle teorie umane, quali il culto alle immagini, l’immortalità dell’anima e la sacralità della domenica, il giorno pagano del dio sole: “Il sole era il più importante dio pagano. […]  C’è in realtà qualcosa di reale, di principesco nel sole, che lo fa essere un emblema adatto a Gesù: il Sole di giustizia. Per cui la chiesa in questi paesi è come se avesse detto: «Mantenete il vecchio nome pagano. Resterà sacro e santo». E così la domenica pagana, dedicata a Balder, divenne la domenica cristiana, consacrata a Gesù.”  (“The Catholic World”, marzo 1994, Padre O’Brien).

Babilonia, la Chiesa Cattolica, è la “madre delle meretrici” (Apocalisse 17:5); se è la madre, significa che ha delle figlie. Le Chiese protestanti hanno riscoperto alcune verità bibliche, ma continuano a ignorarne altre; non hanno rifiutato interamente gli insegnamenti di Babilonia come la domenica, l’immortalità dell’anima, l’inferno eterno… etc., perciò sono parte di essa. “E gli abitanti della terra sono stati inebriati col vino della sua fornicazione” (Apocalisse 17:3); gli abitanti della terra sono come storditi dal vino di Babilonia che rappresenta i suoi falsi insegnamenti. Questo è il desiderio di Dio per tutti: “… conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Giovanni 8:32); “Santificali nella Tua verità; la Tua parola è verità” (Giovanni 17:17). Dio desidera che tutto ciò in cui crediamo venga dalla Sua Parola e non dalle tradizioni umane. L’antica Babilonia diceva in cuor suo: “Io sarò signora in perpetuo io non rimarrò  vedova” (Isaia 47:7-8); non pensava al giudizio che la fece cadere repentinamente. Così la cristianità infedele non si preoccupa né dell’avvento di Cristo, né del giudizio cui va incontro e che deve cominciare proprio dalla casa di Dio. Allo stesso modo la Chiesa Cattolica romana, (Babilonia la grande) ripercorre le orme di quella antica affermando che: 

Apocalisse 18:7 Nella misura che essa ha glorificato sé stessa e ha vissuto nelle delizie, nella stessa misura datele tormento e cordoglio, poiché essa dice in cuor suo: “Io seggo come regina, non sono vedova e non vedrò mai cordoglio”.      

 Invece, il giudizio di Dio è già decretato ed è stata condannata alla rovina.

Apocalisse 14:8 Poi seguì un altro angelo, dicendo: «È caduta, è caduta Babilonia, la grande città che ha dato da bere a tutte le nazioni il vino dell’ira della sua fornicazione».

Apocalisse 18: 1-5 Dopo queste cose, vidi scendere dal cielo un altro angelo   che aveva una grande potestà; e la terra fu illuminata dalla sua gloria.  Egli gridò con forza e a gran voce, dicendo: «È caduta, è caduta Babilonia la grande, ed è diventata una dimora di demoni, un covo di ogni spirito immondo, un covo di ogni uccello immondo ed abominevole.  Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino dell’ardore della sua fornicazione, i re della terra hanno fornicato con lei e i mercanti della terra si sono arricchiti a motivo del suo sfrenato lusso».  Poi udii un’altra voce dal cielo che diceva: «Uscite da essa, o popolo mio, affinché non abbiate parte ai suoi peccati e non vi venga addosso alcuna delle sue piaghe, perché i suoi peccati si sono accumulati e sono giunti fino al cielo, e Dio si è ricordato delle sue iniquità.

8 - CHE COS'È UN MARCHIO O SIGILLO?

A cosa serviva un sigillo o marchio nell’antichità?

È bene sapere che gli antichi re sigillavano i propri editti, nei documenti o nelle leggi che emanavano, nei quali venivano impresse tre cose importanti che costituivano il sigillo: il nome, l’autorità, il dominio. Un esempio lo troviamo nell’antica Mesopotamia, dove i sigilli erano realizzati in pietra o altro materiale e su di essi era inciso un disegno la cui impronta veniva impressa in rilievo, che solitamente era d’argilla. Il sigillo garantiva l’identità della persona che aveva fatto il documento. I re usavano identificarsi citando il proprio nome, l’autorità e il dominio. Anche la Bibbia menziona questa pratica. Per esempio l’editto di Ciro con cui si permetteva al popolo d’Israele di lasciare Babilonia per tornare in patria e ricostruire il tempio del loro Dio, si apriva così: “Così dice Ciro (il nome), re (la ragione per cui ha autorità) di Persia (il suo dominio)” (Esdra 1:2).

Tale pratica di sigillare i documenti e cosa assai comune in moltissime  cultura. I sigilli governativi sono usati per identificare leggi nazionali e dare valore ufficiale a documenti legali. Un tale sigillo, in rapporto al legi­slatore, indica: il nome, il titolo e il territorio sul quale egli esercita la sua autorità.

 

 

Per esempio, il sigillo di uno dei re d’Italia, che appariva anche sulle monete, era il seguente:

Vittorio Emanuele III, re d’Italia

Questo sigillo conteneva i tre elementi

costitutivi di un sigillo:

                   –        Nome: Vittorio Emanuele III

                   –        Titolo ( autorità): Re

                   –        Territorio: Italia

 

Il sigillo di Dio

Per capire che cos’è il marchio della bestia simbolica, bisogna capire prima che co­s’è il marchio di Dio, o, come lo chiama la Bibbia, il sigillo di Dio. Presentiamo due testi chiave che indicano come Dio, in qualità di suoi figli, ci offre il sigillo della sua protezione.

Apocalisse 7:2,3 «Poi vidi un altro angelo che saliva dal sol levante, il quale aveva il sigillo del Dio vivente; e gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso di danneggiare la terra e il mare, dicendo: «Non danneggiate la terra, né il mare, né gli alberi, finché non abbiamo segnato sulla fronte, con il sigillo, i servi del nostro Dio».

Coloro che avranno accettato il sigillo di Dio, al ritorno di Gesù verranno condotti presso il trono di Dio e ot­terranno la vita eterna. Il sigillo simbolico di Dio è rappresentato da due elementi: uno in senso interiore, e uno in senso esteriore.

Efesini 4:30 “Non rattristate lo Spirito Santo di Dio con il quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione”.

Essere sigillati con lo Spirito Santo significa avere la certezza della salvezza, ma indica soprattutto che ci lasciamo plasmare e guidare dallo Spirito Santo per somigliare sempre di più a Gesù Cristo. Con questo sigillo riceviamo l’approvazione di Dio e la nostra appartenenza a lui. La nostra ubbidienza allo Spirito Santo si manifesta con dei comportamenti esteriori ed uno stile di vita cristiana che riflette il carattere di Dio, il che ci porta inevitabilmente ad osservare i 10 Comandamenti, siamo naturalmente predisposti a fare la Sua volontà. Tale ubbidienza è soprattutto visibile nell’osservanza di tutti e 10 i Comandamenti, con particolare enfasi sul 4°che la cri­stianità in generale non osserva più.

 

Apocalisse 14:12 «Qui è la costanza dei santi che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù».

Ecco presenti i tre elementi di un sigillo:

–    Nome: YHWH- l’Eterno

–    Titolo: Creatore

–   Territorio: il cielo e la terra

L’ osservanza dei 10 Comandamenti, incluso il sabato settimo giorno è un segno che dimo­stra l’appartenenza a Dio. Infatti, il sigillo di Dio viene simbolicamente applicato sulla fronte (Apocalisse 7:3), che rappresenta la mente, simbolo di accettazione volontaria. Così, quando noi decidiamo di seguire il Signore e accettiamo di mettere in pratica la Sua volontà, osser­viamo tutti Comandamenti, poiché siamo stati sigillati dallo Spirito Santo. Deuteronomio 6:6-8  «Questi comandamenti, che oggi ti do, ti staranno nel cuore; li inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, te li metterai sulla fronte in mezzo agli occhi ». La legge di Dio è un segno o sigillo che ci identifica e contraddistingue; dove la FRONTE o mente, è il luogo dove meditarla e farla propria, mentre la MANO è l’azione che ne scaturisce dall’averla compresa. Allo stesso modo anche l’Anticristo imporrà la sua legge, ma con la forza e tutti dovranno sottostare ed agire sotto imposizione.

 

La Chiesa sulla terra riceverà il sigillo di Dio sulla fronte, prima del ritorno di Gesù.

 

Apocalisse 9:4 E fu detto loro di non danneggiare l’erba della terra né verdura alcuna né albero alcuno, ma soltanto gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte.

Apocalisse 20:4 Poi vidi dei troni, e a quelli che vi sedettero fu dato la potestà di giudicare; e vidi le anime di coloro che erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio, e che non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano preso il suo marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Costoro tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni.

Apocalisse 22:4 essi vedranno la sua faccia e porteranno il suo nome sulla loro fronte.

Il sigillo di Dio è lo Spirito Santo che riproduce il carattere di Dio in noi (nome sulla fronte), e per conseguenza viviamo come Dio vuole, mettendo in pratica (mano) la Sua volontà che è la legge di Dio.

9 - CHE COS'È IL MARCHIO DELLA BESTIA SIMBOLICA?

Apocalisse 13:16 «noltre faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e    poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla loro mano destra o sulla loro fronte».

Se il sigillo di Dio è lo Spirito Santo che riproduce il carattere di Dio (nome sulla fronte) e la Sua legge in noi, per contro il marchio della bestia deve essere la sua contraf­fazione. Infatti, la Chiesa Cattolica ha alterato molte delle dottrine bibliche e due comandamenti in particolare. Alcune di queste dottrine anti-biblici sono: l’immortalità dell’anima, la salvezza per opere, il battesimo ai neonati, la venerazione dei santi e delle madonne e relativa intercessione (contravvenendo al secondo comandamento che vieta questo in modo categorico), l’infallibilità papale, il tormento eterno nel fuoco, il purgatorio e molto altro. Inoltre ha cambiato il giorno del riposo, dal sabato alla do­me­nica, e questo rappresenta proprio il marchio dell’autorità papa­le.

Il Sabato, il giorno più glorioso della legge, è stato sostituito con la domenica. Questo cambiamento non è avvenuto in virtù dell’inse­gna­mento di Cristo, ma in virtù dell’autorità della Chiesa Cattolica (G. D. Mansi, Sacrorum Conciliorum Nova et Amplissima Collectio, Vol. 33, p. 520). “La Chiesa Cattolica riconosce che il cambiamento del Sabato con la domenica è dovuto alla sua au­torità, e rappresenta il marchio del suo potere religioso (Cardinale James Gibbons: lettera al suo cancelliere C. E. Thomas del 28.10.1895).

«La domenica è il nostro marchio d’autorità… La chiesa è al di sopra della Bibbia, e questo trasferimento dell’osservanza del giorno del Signore ne è la prova!» (Verbali Cattolici – 1° settembre 1923). Come abbiamo visto la bestia simbolica rappresenta il Papato (Apocalisse  13:1-9).

Esattamente come è stato predetto dal profeta Daniele. Daniele 7:25 «Egli (Anticristo) parlerà contro l’Altissimo, affliggerà i santi dell’Altissimo, e si proporrà di mutare i giorni festivi e la legge…».

Dalla Strong’s Concordance scopriamo che il sigillo descritto in Apocalisse 7:2 è tradotto dal greco sphragis (σφραγίς) e descrive un’impronta fatta nella cera o nell’argilla allo scopo di autenticazione. Il marchio di Apocalisse 14:9 è tradotto da charagma (χάραγμα), un marchio applicato da un’immagine incisa. Nel primo caso si vede la duttilità dell’essere plasmati e quindi sigillati (opera che compie lo Spirito Santo in noi), mentre nel secondo caso si vede la durezza di una cosa imposta.

Il marchio della bestia è l’accettazione dell’autorità papale e le sue errate dottrine. Ecco perché diventa perentorio per noi rimanere ubbidienti al Si­gnore e accettare solo il sigillo di Dio e non il marchio della bestia che ci condurrà alla morte eterna.

10 - QUAL È L'ULTIMO APPELLO DI DIO?

Apocalisse 18:1-4 «Dopo queste cose, vidi scendere dal cielo un altro angelo che aveva una grande potestà; e la terra fu illuminata dalla sua gloria.  Egli gridò con forza e a gran voce, dicendo: “È caduta, è caduta Babilonia la grande, ed è diventata una dimora di demoni, un covo di ogni spirito immondo, un covo di ogni uccello immondo ed abominevole. Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino dell’ardore della sua fornicazione, i re della terra hanno fornicato con lei e i mercanti della terra si sono arricchiti a motivo del suo sfrenato lusso”. Poi udii un’altra voce dal cielo che diceva: “Uscite da essa, o popolo mio, affinché non abbiate parte ai suoi peccati e non vi venga addosso alcuna delle sue piaghe”».

Gesù dichiara: “Babilonia è decaduta, non è più la mia Chiesa! Per que­sto, uscite da essa, voi tutti che appar­tenete al mio popolo! Altrimenti, sarete considerati complici dei suoi peccati!”

Dio si rivolge a tutti i credenti sinceri che sono ancora in Babilonia, poiché Dio ha un popolo in Babilonia da salvare! Gesù disse: “Io ho anche delle altre pecore che non sono di quest’ ovile; anche quelle Io devo raccogliere, ed esse ascolteranno la Mia voce, e vi sarà un solo gregge e un solo pastore” (Giovanni 10:16). Dio chiama il Suo popolo sparso nelle varie chiese apostate a uscire da Babilonia, affinché entrino nel Suo ovile. Cari amici e fratelli, Babilonia è caduta! Il Creatore dell’Universo non la riconosce più come la sua Chie­sa. Egli vuole una Chiesa fede­le alle Sue dottrine o insegnamenti, ed è per que­sta ragione che vi esorta ad uscire dalla Babilonia che sta imperversando e proliferando! Il Signore vi aspetta a braccia aperte nella Sua casa, nella Sua nuova Chiesa, la Chiesa del Rimanente!

Il Signore si rivolge a tutti noi con un appello accorato e solenne: “Non  accettate il mar­chio della bestia sim­bolica, che il numero del suo nome!”

2Corinzi 6: 4-18 «Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo diverso, perché quale relazione c’è tra la giustizia e l’iniquità? E quale comunione c’è tra la luce e le tenebre? E quale armonia c’è fra Cristo e Belial? O che parte ha il fedele con l’infedele? E quale accordo c’è tra il tempio di Dio e gli idoli? Poiché voi siete il tempio del Dio vivente, come Dio disse: «Io abiterò in mezzo a loro, e camminerò fra loro; e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo». Perciò “uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d’immondo, ed io vi accoglierò, e sarò come un padre per voi, e voi sarete per me come figli e figlie, dice il Signore Onnipotente” ».

 

Cari amici e fratelli, rompete i ponti con Babilonia! Non tornate indietro ora che state avanzando sulla strada della verità. Non siate paurosi, avanzate con coraggio nella conoscenza della verità! Osservate tutti gl’insegnamenti contenuti nella Sua Parola, avendo cura di mettere in pratica tutti e 10 i Comandamenti di Dio, incluso il Sabato; mettete in pratica la Sua volontà. Lasciatevi sospingere dall’amore di Dio, che vuole la vostra sal­vezza. Uscite da Babilonia! 

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