IL GIORNO DEL SIGNORE

Come abbiamo già visto nello studio sulla legge, i dieci comandamenti sono tutti in vigore e tutti validi ed immutabili. Nessuno dei comandamenti può essere manipolato, modificato o adattato. Purtroppo attraverso i secoli il quarto comandamento, quello che parla del riposo fisico e spirituale, ha subito questo trattamento, è sempre stato mal considerato, riadattato o reinterpretato da molti. Il quarto comandamento sottolinea quanto sia fondamentale il riposo sabatico (shabbâth), che è nel settimo giorno. Questo giorno è estremamente importante per Dio, purtroppo molti lo ignorano e quasi tutti lo profanano o non lo considerano affatto. È sorprendente che poche persone ne siano a conoscenza e sono veramente poche quelle che sono rimaste fedeli a Dio nell’osservare integralmente questo comando. Il sabato non è un giorno obsoleto da relegare al passato, esso è valido nel presente e soprattutto lo sarà nel futuro. Alcuni hanno pensato bene di spostare questo giorno di riposo spirituale dal sabato alla domenica, con argomentazioni di comodo e per nulla suffragate dalla Scrittura, come vedremo. Ma volendo anche ammettere che siano validi entrambi i giorni per il riposo spirituale (sabato e domenica), stiamo veramente facendo quello che Dio vuole nel Suo santo giorno, oppure usiamo questo tempo per altri scopi? Il giorno di riposo spirituale per alcuni è diventato il giorno del proprio riposo fisico; infatti, di sabato o domenica sovente si dorme qualche ora in più, ci si dedica ad attività come lo sport, lo shopping, il giardinaggio ed altri svaghi. Inoltre se capita di fare qualche lavoretto nel giorno di questo “riposo”, probabilmente alcuni non disdegnano e non si fanno scrupoli nel profanare il giorno sacro di Dio. Comunque i casi è un tempo che dedico a me stesso e non a Dio. È anche vero che non tutti agiscono allo stesso modo, alcuni si recano in qualche luogo di culto passando un’ora o più all’ascolto di qualche predica, pensando di aver ottemperato in questo modo quanto richiesto da Dio. Ma Dio vuole questo? No di certo! la Bibbia è molto chiara sia sul vero giorno del riposo, sia sullo scopo per cui è stato dato e sia sul come deve essere osservato questo giorno santo. In questo studio vedremo l’importanza del sabato e lo scopo per cui è stato dato all’umanità; vedremo inoltre che il sabato non è stato dato solo agli Ebrei e che la resurrezione di Cristo non ha modificato il comandamento e nemmeno la Grazia o il riposo che abbiamo in Cristo lo ha abolito o alterato. Ma lasciamo che sia la Bibbia a parlare.

 

In questo studio vedremo:

 

1 - COSA DICE DIO NEL 4° COMANDAMENTO?

A. Qual è il quarto comandamento?

Esodo 20: 8-11 «Ricordati del giorno di sabato per santificarlo. Lavorerai sei giorni e in essi farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è sabato, sacro all’Eterno, il tuo DIO; non farai in esso alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero che è dentro alle tue porte; poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e il settimo giorno si riposò; perciò l’Eterno ha benedetto il giorno di sabato e l’ ha santificato».

Il quarto comandamento è l’unico che comincia con: «Ricordati» (v. 8); questo perché Dio sapeva che sarebbe stato il comandamento più dimenticato! Purtroppo nei secoli è accaduto questo, è stato manipolato, reinterpretato, riadattato ed è stato persino eliminato per intero nel catechismo della chiesa cattolica! Di fatto viene sostituito da un: “ricordati di santificare le feste”, che nulla ha a che vedere con quello che Dio dice a Mosè nel decalogo; inoltre nel catechismo cattolico diventa il 3° e non più il 4°. Ci sono poi alcuni che dicono che non siamo più sotto la legge mosaica e quindi siamo liberi di osservare un altro giorno. Questi però non tengono conto di due aspetti importanti, il primo che il sabato è stato dato alla creazione, molto prima che esistesse Mosè, il popolo ebraico e la legge. Il secondo che il sabato, anche se è incluso nella legge mosaica, non è solo per gli ebrei, ma per tutti; poiché Dio lo ha stabilito all’Eden come comandamento e lo ha donato all’umanità tutta, di ogni tempo e luogo, come un memoriale, un ricordativo.

 

 

 


B. Il giorno del sabato di cosa è memoriale, cosa ci ricorda?

Genesi 2: 1,2 «Così furono terminati i cieli e la terra, e tutto il loro esercito.  Pertanto il settimo giorno, Dio terminò l’opera che aveva fatto, e nel settimo giorno si riposò da tutta l’opera che aveva fatto».

Qual è il motivo per cui Dio dice che si deve santificare solo il settimo giorno e non il primo o il secondo o un altro giorno? «Poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi e il settimo giorno si riposò» (Esodo 20:11). Il giorno di riposo o sabato (shabbâth in ebraico = cessazione di ogni attività) chiude il ciclo creativo ed è appunto il memoriale della creazione, come specifica il comandamento stesso. In questo giorno Dio ci invita a ricordarci che Lui è il Creatore e si è “riposato” al termine dei sei giorni creativi. Nel giorno di sabato noi celebriamo Dio in quanto Creatore del mondo e nostro Padre celeste; quindi, se il Signore si è fermato il settimo giorno per “riposare” ed incontrare l’uomo in questo giorno specifico, anche noi alla stessa stregua, seguendo il Suo esempio, ci dobbiamo fermare al termine della settimana lavorativa per essere puntuali all’incontro con Dio nel giorno di sabato; poiché Egli è degno della nostra lode e dell’adorazione, nei tempi e nei modi da Lui stabiliti. Nel testo di Deuteronomio 5:15, Mosè specifica un particolare importante ed è questa l’altra ragione per santificare il sabato. La notte in cui il popolo di Israele fu liberato dalla schiavitù egiziana, celebrò la prima Pasqua. In quella notte, nelle case le cui porte erano state segnate con il sangue dell’agnello, furono risparmiati i primogeniti (Esodo 12:1-13). Allo stesso modo anche noi siamo stati liberati dalla condanna e dalla schiavitù del peccato grazie al sangue di Gesù, l’Agnello di Dio. Ecco perché il sabato è memoriale sia della creazione che della redenzione.

2- QUANDO FU ISTITUITO IL SABATO?

A. Quando fu creato il sabato?

Genesi 2:1-3 «Così furono terminati i cieli e la terra, e tutto il loro esercito. Pertanto il settimo giorno, Dio terminò l’opera che aveva fatto, e nel settimo giorno si riposò da tutta l’opera che aveva fatto. E Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso Dio si riposò da tutta l’opera che aveva creato e fatto».

Questo giorno di riposo (shabbâth-sabato) fu istituito nell’Eden al termine dell’opera creativa di Dio. La terra aveva due caratteristiche prima che Egli cominciasse la Sua creazione: era informa e vuota. Nei primi tre giorni della settimana, Dio diede una forma alla superficie terrestre e all’atmosfera, mentre negli altri tre riempì le forme che aveva creato: nel quarto giorno pone gli astri nel cielo, nel quinto i pesci nel mare e gli uccelli nel cielo, nel sesto gli animali e l’uomo sul suolo terrestre, ed infine il settimo giorno lo riempì con la Sua presenza.

 1° giorno: Dio creò la luce e la separò dalle tenebre.

 2° giorno: Dio creò il firmamento e separò le acque di sopra dalle acque di sotto.

 3° giorno: Dio creò i mari e la terra, raccogliendo le acque sotto il cielo in un unico luogo.

4° giorno: Dio riempì le forme create il primo giorno, luce e tenebre, creando il sole, la luna e le stelle.

5° giorno: Dio riempì le forme create il secondo giorno, cielo e mari, creando le creature marine e gli uccelli del cielo.

6° giorno: Dio riempì le forme creata il terzo, giorno, la terraferma, Dio creò gli animali terrestri e l’uomo.

7° giorno: Dio si “riposò”

Adamo ed Eva trascorsero il loro primo giorno di vita alla presenza di Dio e questo resterà immutato nei secoli; alla fine dei sei giorni lavorativi, il settimo sarà messo da parte dal resto della settimana per uso sacro, ed è in questo giorno che dobbiamo presentarci all’appuntamento con Dio.

In Genesi 2:3 sono riportate tre azioni compiute da Dio riguardanti il sabato:

• Dio si riposò: non che Dio fosse stanco, non aveva bisogno di riposo fisico. Si riposò per stabilire un modello comportamentale, affinché l’uomo seguisse il Suo esempio; anche l’uomo avrebbe dovuto fermarsi alla fine della sua settimana lavorativa per incontrare Dio e riposarsi in Lui e con Lui nel Suo santo giorno.

• Dio benedisse il settimo giorno: poiché aveva in mente uno scopo speciale per questo giorno, ci ricorda che siamo stati creati per amore e che siamo stati scelti e benedetti per essere il Suo popolo sulla terra, i Suoi testimoni.

• Dio santificò il settimo giorno: la parola ebraica qâdash, tradotta qui con “santificò”, significa mettere da parte per un uso speciale, santo ed equivale a consacrare. Dio separò il settimo giorno dagli altri sei perché fosse un giorno sacro, spirituale ed interamente dedicato a Lui, nel quale incontrare l’umanità, affinché l’uomo potesse avere un intima relazione con il Signore e con il suo prossimo. Ma come si santifica questo giorno? È la presenza di Dio che lo santifica (Esodo 3:1-5); e questo è possibile solo se il Signore è dentro di noi ed è la Sua presenza in noi che ci permette di santificarci e di santificare il Suo santo giorno.

 

 


B. Quando comincia il sabato?

Genesi 1:5 «… Fu sera, poi fu mattina: primo giorno».

Per comprendere questo appieno, dobbiamo andare in Genesi 1 e vedere come Dio calcola il computo del tempo. Vediamo che il primo giorno della creazione comincia dopo il tramonto, la prima parte del giorno è la sera, non la mattina. Le 24 ore del giorno si calcolano partendo dal tramonto del sole fino al successivo tramonto. Levitico 23:32 «Sarà per voi un sabato di riposo, in cui umilierete le anime vostre; il nono giorno del mese, dalla sera alla sera seguente, celebrerete il vostro sabato». Inoltre dal racconto della morte, sepoltura e risurrezione di  Gesù, possiamo comprendere chiaramente quale sia il giorno di riposo e quando comincia. Luca 23:5-56 «E, trattolo giù dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo mise in una tomba scavata nella roccia, dove nessuno era ancora stato deposto. Era il giorno della Preparazione, e stava per cominciare il sabato. Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea, seguito Giuseppe, guardarono la tomba, e come vi era stato deposto il corpo di Gesù. Poi, tornarono indietro e prepararono aromi e profumi. Durante il sabato si riposarono, secondo il comandamento». Venerdì: giorno della morte di Gesù, è chiamato “giorno di preparazione” (v. 54). Preparazione per cosa? Per il sabato, che “stava per cominciare” (v. 54). Sabato: giorno di riposo. Infatti, le donne si astennero dall’ungere il corpo di Gesù per la fasciatura e sepoltura, “durante il sabato si riposarono, secondo il comandamento” (v. 56). Luca 24:1«Ora nel primo giorno della settimana, al mattino molto presto, esse, e altre donne con loro, si recarono al sepolcro, portando gli aromi che avevano preparato». Domenica: giorno della risurrezione di Gesù. Luca, specifica che era il “primo giorno della settimana” (v. 1); se la domenica è il primo giorno della settimana, il settimo giorno, ovvero il giorno di riposo, è il sabato. Il testo mostra chiaramente che il sabato era osservato a partire dal tramonto del venerdì sera. Ricordiamo che Dio si riposa sempre il settimo giorno e così è stato anche in questo frangente. Alcuni sostengono che Gesù Cristo nella tomba ha osservato le 24 ore di riposo sabatico. Il Signore è entrato nel sepolcro al tramonto del venerdì, ha riposato per 24 ore secondo il comandamento ed è resuscitato alla fine delle 24 ore del riposo sabatico e viene visto dalla Maddalena all’alba della domenica mattina. Questa interpretazione non trova però parere unanime, poiché altri sostengono che Gesù nel sepolcro vi è stato tre giorni e tre notti letterali. Ma, a prescindere da queste sfumature interpretative che non inficiano per nulla il comandamento, il sabato comincia al tramonto del venerdì sera e termina al tramonto del sabato sera.

3 - A BENEFICIO DI CHI DIO HA STABILITO IL SABATO?

A. Perché Dio ha creato il sabato per l’uomo?

Marco 2:27 «Poi disse loro: «Il sabato è fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato».

Gesù disse questo ai farisei, i quali stavano accusando i Suoi discepoli di trasgredire il sabato. Gesù intendeva dire che Dio non aveva creato il sabato perché fosse un peso per l’uomo, come lo era appunto il sabato dei farisei, avendone questi stravolto il senso e la ragione per cui era stato dato. Gesù stesso infatti “violava” ripetutamente i sabati farisaici, che erano solo una somma di divieti imposti, facendo appunto dei miracoli e del bene in questo giorno. Dio creò l’uomo e gli diede il sabato come un meraviglioso regalo, fatto appositamente per l’umanità; lo scopo che Dio aveva in mente istituendolo era per deliziare l’uomo, l’obiettivo era la sua felicità, affinché si riposasse non solo dalle fatiche della settimana, ma soprattutto si riposasse in Dio. Quindi, Dio non ha creato l’uomo per beneficiare il sabato, ma ha istituito il sabato per beneficiare l’uomo. Matteo 12:8 «perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato». Gesù ha creato il sabato e ne è anche Signore; inoltre ha anche dimostrato come lo si deve osservare: Egli ogni sabato mattina si recava in sinagoga e durante la giornata faceva del bene ovunque andasse; non si limitava solo ad evitare di compiere determinate azioni, la Bibbia registra almeno sette miracoli compiuti in giorno di sabato. Ecco le quattro ragioni specifiche per ricordarsi del sacro giorno di riposo.

 

 


B. Quali sono i benefici del sabato?

 

• Commemora l’opera della creazione – Il giorno del riposo deve continuare a ricordare all’uomo le origini del mondo e dell’uomo stesso, che è una creatura di Dio. Ricorda il legame inscindibile tra la creatura ed il Suo Creatore…«il ricordo delle Sue meraviglie» (Salmo 111:4).

• Offre riposo all’uomo – Il termine sabato deriva dal vocabolo ebraico shabbâth che significa appunto riposo, cessazione di ogni attività fisica, lavorativa, scolastica, sportiva e di qualsiasi altra. Esodo 20: 8-11«Ricordati del giorno di sabato per santificarlo. Lavorerai sei giorni e in essi farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è sabato, sacro all’Eterno, il tuo DIO; non farai in esso alcun lavoro…». In questo giorno è bandita ogni attività che non sia di natura spirituale, non si deve lavorare affatto; abbiamo sei giorni a nostra disposizione, usiamo quelli e non intacchiamo il giorno del Signore. Qualsiasi distrazione che mi porta a non dedicare questo tempo sacro a Dio e al prossimo, deve essere eliminata. Impariamo a riconoscere e godere del benessere psico-fisico-spirituale che possiamo avere in questo giorno.

• In questo giorno l’uomo incontra Dio e gli tributa un culto di lode e adorazione – Nel consacrare a Dio la settima parte del suo tempo, l’uomo si eleva sempre più spiritualmente nell’essere simile al Suo Creatore e si prepara per la vita eterna. Il sabato prefigura l’eternità con Dio, per tanto siamo chiamati a congregarci con altri fratelli in questo santo giorno, per lodare ed adorare tutti insieme.

• È un segno di santificazione – La parola santo o santificare, vuol dire: messo da parte per uso sacro. Il sabato diventa un segno tra noi e Dio. «Badate bene di osservare i miei sabati, perché il sabato è un segno tra me e voi per tutte le vostre generazioni, affinché conosciate che io sono il Signore che vi santifica» (Esodo 31:13). Il Signore ha ritagliato una porzione di tempo santo, il sabato è il giorno nel quale ci santifichiamo con l’ascolto della Sua Parola, alla Sua presenza nella Sua casa.

4 - LA RESURREZIONE HA CAMBIATO QUACOLSA?

A. La resurrezione ha modificato il comandamento?

No, per nulla! Gesù ha osservato il sabato e gli apostoli proseguirono l’opera di Gesù Cristo calcando le Sue orme, mettendo in pratica il mandato di insegnare ad altri quello che Gesù stesso aveva osservato, insegnato e comandato loro. Matteo 28 9 «Andate dunque e fate miei discepoli … insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente». Paolo e Barnaba, durante il loro primo viaggio missionario, arrivarono ad Antiochia di Pisidia e in giorno di sabato si recarono alla sinagoga, dove Paolo prese la parola e predicò il vangelo, la buona notizia della morte e della risurrezione di Gesù. Al termine del discorso, i Gentili, cioè persone di religione non ebraica, chiesero agli apostoli di spiegare loro gli stessi insegnamenti al sabato seguente. Molti di questi credettero e seguirono la dottrina di Paolo e Barnaba; il testo conferma un fatto sorprendente e dice che il sabato seguente quasi tutta la città si radunò per ascoltarli. Molti cristiani purtroppo credono che la risurrezione di Gesù abbia cambiato il giorno di riposo dal sabato alla domenica; se fosse così, perché quel sabato Paolo non disse alla folla di presentarsi l’indomani, cioè domenica, ma aspettò un’intera settimana per parlare loro? Paolo avrebbe potuto dire del cambio del giorno di riposo; ovviamente non lo fece, perché il comandamento è immutabile ed il giorno di riposo è sempre lo stesso. La morte e risurrezione di Gesù non ha mutato nulla, anzi, il sepolcro conferma che è sempre lo stesso giorno, il sabato, come istituito da Dio stesso alla creazione, poiché il Signore riposa sempre il settimo giorno. L’apostolo Paolo durante tutta la sua vita ha rispettato ed osservato il sabato e lo ha sempre insegnato.

 

Atti 13:42 «Ora, quando i Giudei furono usciti dalla sinagoga, i gentili (non Ebrei) li pregarono che il SABATO seguente fossero loro proposte le stesse cose».

Atti 13:44 «Il SABATO seguente quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola di Dio».

Il sabato era conosciuto anche in Asia minore, oltre Israele… da altri gentili.

Atti 16:13,14 «Il giorno di SABATO andammo fuori città lungo il fiume, dove era il luogo ordinario della preghiera; e, postici a sedere, parlavamo alle donne che erano là radunate. E una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiatira, che adorava Dio, stava ad ascoltare. E il Signore aprì il suo cuore per dare ascolto alle cose dette da Paolo».

Atti 17:2 E Paolo, secondo il suo solito, entrò da loro e per TRE SABATI presentò loro argomenti tratti dalle Scritture…»

 

 


B. Il sabato è stato dato solo agli Ebrei?  

Marco 2:27 «Poi disse loro: “Il sabato è fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato”».

Ovvio che no! La Bibbia è molto chiara su questo, il sabato è stato dato nell’Eden (Gn 2: 1-3) ed è stato fatto proprio per l’uomo, o per meglio dire per tutta l’umanità (Mc 2:27). Quando Dio istituisce il sabato, e lo consegna all’umanità tutta, il popolo ebraico non esisteva ancora. Nel corso dei secoli Dio ha protetto l’istituzione sabatica; nonostante l’umanità si fosse rapidamente allontanata dalla volontà di Dio, ci sono stati uomini che hanno sempre osservato le direttive del Creatore. Abbiamo prove per affermare che il sabato è stato osservato ininterrottamente dalla creazione fino al diluvio e dal diluvio fino al Sinai. Ad esempio vediamo che Noè conosceva il computo del tempo diviso in settimane (come la settimana della creazione) e lo vediamo in Genesi 7:4,10; 8:10,12. Lo stesso Abrahamo conosceva la Legge di Dio essendo da Dio stesso vistato di persona. Genesi 26: 5 «perché Abrahamo ubbidì alla mia voce e osservò i miei ordini, i miei comandamenti, i miei statuti e le mie leggi». Generazione dopo generazione la legge veniva tramanda oralmente, è ragionevole pensare che i discendenti dei patriarchi osservassero la legge Dio e quindi anche il sabato. Le prime difficoltà sull’osservanza del sabato si hanno con la deportazione del popolo in Egitto, ma anche qui vediamo che era abitudine per il popolo di Dio osservare il sabato. Il capitolo 16 di Esodo narra di come Dio ribadisce importanza del sabato, e del fatto che devono cessare ogni attività lavorativa in giorno di sabato; inoltre è interessante notare che questi testi sono antecedenti alla promulgazione della legge sul monte Sinai. Ricordiamoci sempre che Dio non cambia ed è sempre lo stesso ieri, oggi e in eterno.

Esodo 16 23 Egli allora disse loro: «Questo è ciò che l’Eterno ha detto: Domani è un giorno solenne di riposo, un sabato sacro all’Eterno;

Dio diede la manna ad Israele e tramite essa ribadisce un insegnamento che doveva essere indelebile. La manna cadeva ogni giorno, ma il settimo giorno nessuno avrebbe dovuto uscire a raccogliere la manna.

  • il sesto giorno cadeva una doppia porzione di manna;

  • il settimo giorno (sabato) la manna non cadeva;

  • la manna del sesto giorno era conservata per l’indomani senza imputridire a differenza di quella dei giorni precedenti.

Come si evince il Signore a voluto fissare bene nelle menti dei suoi figli quanto fosse importante l’osservanza del giorno del sabato. Dal Sinai a Gesù ci sono parecchi testi che confermano il sabato come giorno di riposo.

 

5 - GESÙ E IL SABATO

A. Come viveva il sabato Gesù?

Luca 4:16 Poi venne a Nazareth, dove era cresciuto e, com’era solito fare in giorno di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò per leggere”.

Il Signore Gesù Cristo si è attenuto rigorosamente alle esigenze del Decalogo, da Lui stesso promulgato e consegnato a Mosè. Gesù Cristo esaltò la legge, la spiritualizzò e la liberò da tutte le aggiunte della tradizione apportate dai farisei, che rendevano il sabato un fardello pesante e noioso, fatto in gran parte di divieti. Gesù Cristo ha rispettato il sabato durante tutta la sua vita. Egli andava regolarmente in sinagoga, era una Sua abitudine adorare Dio insieme ad altre persone. Gesù ha inoltre dimostrato che fare del bene al prossimo in questo giorno è perfettamente in linea con lo spirito del sabato (cfr. Luca 6:6-10, 13:10-16).

Gesù fece una duplice profezia in relazione al sabato. Pensando agli eventi che avrebbero condotto alla rovina di Gerusalemme e i suoi abitanti, profetizzò: “E pregate che la vostra fuga non accada d’inverno, né di sabato…” (Mt. 24:20). Gerusalemme fu distrutta nel 70 d.C. dai Romani, quindi il Suo popolo o chiesa stava ancora osservando il sabato e lo fecero fino al III° secolo, poi entrò l’apostasia come predetta da Paolo. Gesù in questo conteso non ha di certo annullato o modificato il comandamento come sostengono alcuni, anzi lo ribadisce come valido e vincolante, tanto da pregare che non venga profanato; inoltre questa stessa profezia si colloca in un quadro di eventi escatologici per il nostro tempo.

Questa medesima profezia, fatta su Gerusalemme, si ripeterà e dice che: «Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora quelli che sono in Giudea, fuggano sui monti; e quelli che sono in città, se ne allontanino; e quelli che sono nella campagna non entrino nella città.  Perché quelli sono giorni di vendetta, affinché si adempia tutto quello che è stato scritto…Cadranno sotto il taglio della spada, e saranno condotti prigionieri fra tutti i popoli; e Gerusalemme sarà calpestata dai popoli, finché i tempi delle nazioni siano compiuti» (Luca 21:20-24). Questo avverrà poco prima del Suo ritorno ed è un monito per il suo popolo odierno, il rimanente finale che osserva il sabato, il quale sarà anch’esso oggetto di persecuzioni violente. Gesù intrecciò i segni dei due eventi in un solo discorso, partendo dalla distruzione del tempio per arrivare a quella di Gerusalemme attuale, sia per il loro tempo come per il nostro tempo. Ed è qui, che si colloca nuovamente la profezia: “E pregate che la vostra fuga non accada d’inverno, né di sabato…” (Mt. 24:20), che è riferito anche per il nostro tempo, per la generazione finale. Non c’è traccia nella Bibbia che il giorno di riposo sia stato cambiato dal sabato alla domenica! Se la Sua risurrezione avesse cambiato il giorno di riposo, le Sue affermazioni e profezie sugli eventi finali di Gerusalemme e sul sabato, non avrebbero alcun senso. Inoltre i salvati osserveranno il sabato anche nella nuova terra, per tutta l’eternità.

Isaia 66:22-23 «Poiché come i nuovi cieli e la nuova terra che io farò sussisteranno stabili davanti a me», dice l’Eterno, “così sussisteranno la vostra progenie e il vostro nome.  E avverrà che di novilunio in novilunio e di sabato in sabato ogni carne verrà a prostrarsi davanti a me”, dice l’Eterno».

6 - IL RIPOSO SPIRITUALE

A. Il riposo spirituale del sabato

Ebrei 4:9 «Resta dunque un riposo di sabato per il popolo di Dio».

Nei capitoli 3 e 4 della lettera agli Ebrei si parla di un duplice riposo, quello in Cristo e quello sabatico. La maggioranza dei cristiani in questi testi vede solo il “riposo spirituale in Cristo”. Ora, non ci dilungheremo più di tanto su questo, ma va notato che ci sono due parole nel testo che sono distinte e diverse tra loro per indicare il “riposo”, le quali si intrecciano lungo tutto il discorso e sono due riposi differenti. Queste due parole si comprendono solo leggendo il testo nella sua lingua originale che è il greco, per coglierne il senso:

• κατάπαυσίν (katàpausis), “il riposare” o “luogo di riposo”

• σαββατισμὸς (sabbatismòs), “osservanza del sabato”-“sabato di riposo o settimo giorno”.

Nella prima parte del discorso (Ebrei 3), l’autore parla di entrare nel riposo, si parla appunto di “riposarsi” (katàpausis) e non di sabato (settimo giorno). Tutto il discorso dell’autore riguarda l’ubbidienza e la perseveranza per entrare nel “riposo” (katàpausis) di Dio, e non del sabato, non sta ancora parlando del sabato (settimo giorno), ma del riposo (katàpausis) in Dio. Poi specifica che mentre si impegnano con l’ubbidienza e la perseveranza per entrare nel riposo spirituale (katàpausis), hanno anche “un sabato di riposo” (o sabbatismòs) da osservare e rispettare. Ebrei 4:9 “rimane dunque un sabato di riposo”… e qui è usato il termine sabbatismòs, che indica le 24 ore del sabato, settimo giorno. La destinazione di ogni cristiano è entrare nell’eternità. La meta è il regno di Dio; in altre parole, la meta è il katàpausis, ma per entrarci dobbiamo ubbidire ed osservare il sabato di riposo (sabbatismòs). Osservando il quarto comandamento (settimo giorno), dice l’autore ispirato: si entra nel riposo (katàpausis) di Dio: «Chi entra nel riposo di Dio si riposa anche lui dalle opere proprie, come Dio si riposò dalle sue» (4:10). Osservare il sabato significa in una certa misura entrare nel riposo di Dio, seppur temporaneamente. Il sabato prefigura il riposo nel quale saremo sempre con Dio.

 


B. Come si osserva il sabato?

Isaia 58:13-14 «Se tu trattieni il piede dal violare il sabato, dal fare i tuoi affari nel mio santo giorno, se chiami il sabato delizia, il giorno santo dell’Eterno, degno di onore, se lo onori astenendoti dai tuoi viaggi, dallo sbrigare i tuoi affari e dal parlare dei tuoi problemi, allora troverai il tuo diletto nell’Eterno, e io ti farò cavalcare sulle alture della terra e ti darò da mangiare l’eredità di Giacobbe tuo padre, poiché la bocca dell’Eterno ha parlato».

Dio desidera che il giorno di sabato sia una delizia per te, un giorno interamente a te dedicato, nel quale incontrare Dio e trascorrere queste ore liete insieme ai tuoi fratelli e sorelle in Cristo. Il sabato, come abbiamo appreso, inizia al tramonto del venerdì, per tanto è bene prepararsi almeno un’ora prima per entrare nel riposo sabatico. È bene incominciare a riporre per tempo le cose o attrezzi di lavoro, astenendoci dal lavorare, dal parlare dei nostri problemi, dallo sbrigare i nostri affari, dal vendere e comprare, dal viaggiare, dal mandare i figli a scuola, dal praticare sport e da qualsiasi attività che non sia spirituale. La nostra mente sarà concentrata solo su cose spirituali e su quello che il Signore ci dirà in questo giorno e sul bene che possiamo fare al nostro prossimo. Nel giorno di sabato ci dobbiamo congregare con altri fratelli e sorelle in Cristo, per tanto è bene recarsi in chiesa dove trascorreremo in loro compagnia l’intera giornata fino al tramonto. Il sabato è così suddiviso: nella prima parte della giornata c’è l’adorazione, la lode e l’ascolto della Parola, per poi proseguire con un pranzo comunitario; mentre nel pomeriggio ci sono varie attività spirituali, che solitamente sono impegni socialmente utili al servizio del prossimo, come la visita
agli ammalati, carceri, aiuto ai senzatetto, testimonianza, studi biblici, ect… da svolgersi non solo nel pomeriggio del sabato, ma anche in altri giorni della settimana, se possibile. Ognuno se lo desidera può mettersi al servizio del prossimo secondo il dono che ha ricevuto dallo Spirito Santo. È comprensibile che questo possa sconvolgere le tue abitudini, ma Dio ti aiuterà a mettere in pratica questo comandamento che è di vitale importanza, purché tu gli voglia essere veramente fedele

7 - IL SABATO NEL NUOVO PATTO

A. I cristiani del nuovo patto devono osservare il sabato?

Ebrei 4:9 “Resta dunque un riposo di sabato per il popolo di Dio”

Il Nuovo Testamento dice chiaramente di sì! Anche se nel mondo cattolico, evangelico e protestante in generale si tende a rifiutarlo e ha relegarlo solo al popolo di Israele dell’Antico Patto, adducendo che non siamo più sotto la legge mosaica, e che i cristiani sotto la Grazia non sono tenuti ad osservarlo. Ma come abbiamo già visto, Paolo lo ha osservato ed insegnato per tutta la sua vita, ed anche Giacomo e Giovanni lo menzionano come valido è vincolante. Ma perché, gli evangeli, cattolici, testimoni di “geova” arrivano a questa errata conclusione? Per il semplice fatto che quando leggono la parola “legge” non fanno nessuna distinzione tra legge mosaica cerimoniale (che è stata abolita) e legge morale o regale, ossia i 10 comandamenti, che sono pienamente vigenti e vincolanti, ed è proprio Paolo a spiegare questo in: Romani 3:31 «Annulliamo noi dunque la legge mediante la fede? Così non sia, anzi stabiliamo la legge».

Romani 3:20 «perché nessuna carne sarà giustificata davanti a lui per le opere della legge; mediante la legge infatti vi è la conoscenza del peccato». Romani 7:7 «Che diremo dunque? Che la legge è peccato? Così non sia; anzi io non avrei conosciuto il peccato, se non mediante la legge; infatti io non avrei conosciuta la concupiscenza, se la legge non avesse detto: «Non concupire».

Lo scopo della legge (morale o regale) è dare conoscenza, la legge è stata data perché l’uomo potesse distinguere il bene dal male; senza la legge non vi è conoscenza del peccato. In Romani 7, Paolo prende ad esempio il decimo comandamento che dice di non desiderare la moglie, la casa o qualunque altra cosa del prossimo, egli afferma che non avrebbe saputo cos’è la concupiscenza se la legge non avesse detto: “Non concupire”. Non avrebbe saputo che è un peccato! La legge, quindi, non è un mezzo per ottenere la salvezza, ma solo per farci comprendere cosa è peccato. Nessuno si salva perché osserva tutti i comandamenti; ma poiché è già salvato da Gesù Cristo, li osserva in risposta al Suo amore, poiché i 10 comandamenti sono il riflesso del carattere di Dio che è Amore. Paolo ribadisce il concetto che essere sotto la grazia, non annulla i comandamenti. Romani 6:14,15 «Infatti il peccato non avrà più potere su di voi, poiché non siete sotto la legge, ma sotto la grazia. Che dunque? Peccheremo noi, perché non siamo sotto la legge, ma sotto la grazia? Così non sia»

Anche Giacomo conferma che la legge morale o regale è sempre vigente e non è mai stata abolita. Giacomo 2: 8-11 Se veramente adempite la legge regale secondo la Scrittura: «Ama il tuo prossimo come te stesso», fate bene; ma se usate favoritismi personali, commettete peccato e siete condannati dalla legge come trasgressori.  Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma viene meno in un sol punto, è colpevole su tutti i punti.  Difatti, colui che ha detto: «Non commettere adulterio», ha anche detto: «Non uccidere». Per cui se tu non commetti adulterio ma uccidi, sei trasgressore della legge. Parlate quindi e agite come se doveste essere giudicati dalla legge della libertà.

Anche Giovanni in Apocalisse conferma questo, quando dice che era in visione nel “giorno del Signore”. Apocalisse 1:10 «Fui rapito dallo Spirito nel giorno del Signore, e udii dietro a me una voce potente come il suono di una tromba, che diceva…». Questa affermazione di Giovanni è molto interessante, in quanto dice di essere stato rapito nel giorno del Signore”; ovviamente non è la domenica, come alcuni vorrebbero farci credere. L’apostolo, essendo ebreo e contemporaneo di Cristo, non poteva di certo conoscere né immaginare cosa fosse la “domenica”, che non esisteva ancora, poiché questo giorno entrerà in vigore due secoli dopo di lui. Quindi, il “giorno del Signore” di cui lui parla è un DUPLICE GIORNO. Giovanni nel giorno del Signore che è sabato (settimo giorno) vede il “giorno del Signore”, ossia la Sua seconda venuta e il giudizio. Vede il popolo di Dio che entra nel RIPOSO del millennio, vede il popolo entrare nel riposo definitivo che non è più la Canaan terreste, ma la “Canaan celeste”, per poi ridiscendere nella nuova terra promessa o Nuovo Eden. Di questa nuova terra aveva anche parlato il profeta Isaia. Isaia 66:22,23 «Poiché come i nuovi cieli e la nuova terra che io farò sussisteranno stabili davanti a me», dice l’Eterno, «così sussisteranno la vostra progenie e il vostro nome. E avverrà che di novilunio in novilunio e di sabato in sabato ogni carne verrà a prostrarsi davanti a me», dice l’Eterno.

Apocalisse 21: 1-4 Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il primo cielo e la prima terra erano passati, e il mare non c’era più.  E io, Giovanni, vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, che scendeva dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.  E udii una gran voce dal cielo, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Ed egli abiterà con loro; e essi saranno suo popolo e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio.  E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e non ci sarà più la morte, né cordoglio né grido né fatica, perché le cose di prima son passate». Anche dopo esser entrati nell’eternità o nel vero riposo del Signore, continueremo ad osservare il sabato settimo giorno, per tutta l’eternità.

Ma di cosa è segno il sabato? Ezechiele 20:12 Inoltre diedi loro i miei sabati, affinché fossero un segno fra me e loro, perché conoscessero che io sono l’Eterno che li santifico. La Bibbia insegna che il sabato è il segno che Dio è Colui che salva e santifica l’uomo; solo un Dio santo può rendere una persona santa. Osservare il sabato significa ricordare che Gesù è il Creatore e il Redentore e riposare nella certezza della salvezza ottenuta tramite il Suo sangue.

8 - SPIEGAZIONE DI TESTI CONTROVERSI

Spiegazione di alcuni testi controversi, usati spesso fuori contesto.

Colossesi 2:16-17

Uno dei testi più usati e citato da evangelici, cattolici e testimoni di Geova per confutare l’osservanza del sabato è questo: «Nessuno dunque vi giudichi quanto al mangiare o al bere, o rispetto a feste, a noviluni, a sabati, che sono l’ombra di cose che dovevano avvenire; ma il corpo è di Cristo» (Colossesi 2:16,17). Citando questo testo fuori dal suo contesto, vogliono fargli dire quello che in realtà non dice, ossia che Paolo releghi il sabato alla legge mosaica e che quindi non è più in vigore. In primo luogo facciamo notare che Paolo è sempre coerente nelle sue lettere, non entra mai in contraddizione con se stesso; come abbiamo appena visto in Atti e nell’epistola agli Ebrei, egli conferma il sabato come settimo giorno valido e vincolante: Paolo stesso lo ha osservato ed insegnato per tutta la sua vita. In secondo luogo i “sabati” citati in Colossesi 2 non sono il plurale della parola sabato, ma sono le feste cerimoniali del calendario ebraico. Nella Bibbia troviamo un altro testo simile dove le parole feste, noviluni e sabati compaiono tutte insieme e in questo ordine: «Farò pure cessare tutte le sue gioie, le sue feste, i suoi noviluni, i suoi sabati, e tutte le sue solennità» (Osea 2:11). In Osea 2:11, la parola “sabati” si riferisce ai sabati cerimoniali, che erano appunto giorni nei quali il popolo si asteneva dal lavorare, come se fosse il sabato, settimo giorno. Se la festa cadeva in uno dei sei giorni lavorativi, quel giorno diventava uno “sabato”. Questi erano sabati aggiunti ai giorni di sabato normali (Levitico 23:37-38); essi erano il primo e il settimo giorno della festa degli azzimi, la festa della pentecoste, la festa delle trombe, il giorno dell’espiazione, il primo e l’ottavo giorno della festa dei tabernacoli (Levitico 23:7-8,21,24,32,35-36). Questi sabati cerimoniali erano un’ombra di cose a venire, un’illustrazione delle varie fasi del piano della salvezza e sono state annullate dopo la morte di Gesù. Un esempio di questo lo troviamo proprio nella settimana della passione di Cristo dove appaiono due sabati, uno è il normale giorno di riposo o settimo giorno e l’altro è la Pasqua. Matteo 28:1 «Ora, alla fine dei sabati, all’alba del primo giorno della settimana, Maria Maddalena e l’altra Maria, andarono a vedere il sepolcro».

 


Romani 14:5-6 5 «L’uno stima un giorno più dell’altro, e l’altro stima tutti i giorni uguali; ciascuno sia pienamente convinto nella sua mente. Chi ha riguardo al giorno, lo fa per il Signore; chi non ha alcun riguardo al giorno lo fa per il Signore; chi mangia lo fa per il Signore e rende grazie a Dio; e chi non mangia non mangia per il Signore e rende grazie a Dio».

Questo testo è usato sovente sia dai Testimoni di Geova che dagli Evangelici per  provare che non c’è più alcun giorno di riposo da osservare, ma che tutti i giorni sono uguali. Purtroppo se si ertapola il testo dal suo contesto non si capisce bene a cosa è riferito, ogni passaggio della Scrittura va letto nel suo contesto. Per cominciare facciamo notare che in Romani 14, la parola sabato non viene menzionata nemmeno una volta. Il contesto del brano parla di altro, ma  quando si estrapola un testo fuori dal suo contesto possiamo far dire al brano qualsiasi cosa. Paolo in tutto il capitolo di Romani 14 sta parlando di cibo e di pratiche ad esso collegate, come il digiuno e non ci sono allusioni a comandamenti né al giorno di riposo, non vengono menzionati per nulla! I versetti parlano chiaramenti di alcune persone che mangiano e di altri che non mangiamo in un determinato giorno; ma tutto questo che senso ha avrebbe con il sabato? Nessuno! Poichè Paolo non sta parlano del giorno del Signore ma di cibo (soggetto di tutto il capitolo 14), sta parlando dei giorni di digiuno. Il digiuno era una pratica molto comune tra gli Ebrei (cfr. Luca 18:12). Alcuni Ebrei cristiani credevano che ci fosse un merito a digiunare in particolari giorni, mentre Paolo argomentò che la scelta dei giorni in cui digiunare è una questione di coscienza. Ora, se l’argomento fosse stato il quarto comandamento non si tratterebbe affatto di una questione di coscienza, come  ripetuto in tutto il capitolo. Infatti, il riposo sabbatico…

  • O è peccato osservarlo (perché è stato abolito, come la circoncisione e tutte le leggi cerimoniali);

  • O è peccato non osservarlo (perché è ancora valido come gli altri nove comandamenti);

MA NON PUÒ ESSERE DI CERTO QUALCOSA DI FACOLTATIVO!

Inoltre, per la circoncisione che era un argomento secondario si tenne un concilio (Atti cap. 15). Come mai per una questione così importante come il sabato che è un comandamento, avremmo solo questo accenno così generico ed elusivo?

 

Atti 20:7 «Il primo giorno della settimana, essendosi i discepoli radunati per rompere il pane, Paolo, dovendo partire il giorno seguente, conversava con loro, e protrasse il discorso fino a mezzanotte».

Per finire citiamo. Atti 20:7-11 «Il primo giorno della settimana, essendosi i discepoli radunati per rompere il pane, Paolo, dovendo partire il giorno seguente, conversava con loro, e protrasse il discorso fino a mezzanotte … Quindi risalì, spezzò il pane con loro e mangiò; e dopo aver parlato a lungo fino all’alba, partì». Questo è un altro testo che viene usato spesso come prova che i discepoli si riunivano di domenica per adorare Dio. In realtà allude ad una cena che viene fatta a fine giornata del sabato (quello che per molti oggi è il sabato sera, ma per gli ebrei è già domenica, il primo giorno della settimana), come abbiamo visto in questo studio. I discepoli si erano riuniti di sabato ed erano rimasti insieme tutto il giorno; Paolo sarebbe partito il giorno seguente ed è per questo che prolunga la sua permanenza. Da notare inoltre che Paolo partì a piedi (Atti 20:13) la domenica mattina, mentre se fosse stato di sabato si sarebbe astenuto dal  viaggiare secondo il comandamento (vedi Isaia 58:13).

9 - IMPLICAZIONI PRATICHE

IMPLICAZIONI PRATICHE:

Dato che il Signore mi ha creato, mi ha riscattato dal peccato e desidera la mia salvezza, voglio dimostrargli la mia riconoscenza, la mia adorazione osservando anche il 4° comandamento che parla del riposo sabatico. Ho compreso che al tramonto del venerdì devo cessare ogni attività lavorativa e non solo, devo spegnere la televisione, radio, ed ogni altra distrazione mondana deve terminare. In questo giorno santo e solenne i miei pensieri si devono concentrare su Dio e sulle cose spirituali; voglio essere un discepolo assennato e desidero ubbidire a Dio adorandolo nei modi e nei tempi da Lui stabiliti. Inoltre, devo ricercare una comunità sabatica e frequentarla regolarmente per adorare insieme ai fratelli. La vera adorazione comporta l’osservanza del Sabato, ed essa implica la cessazione delle attività lavorative, scolastiche o sportive dal tramonto del venerdì fino al tramonto del sabato. Voglio recarmi nella chiesa più prossima e partecipare alle funzioni religiose sabatiche; poiché siamo chiamati a presenziare ai programmi della chiesa che si svolgono nell’arco dell’intera giornata sabatica.

 

DECISIONI:

  •           Decido di prendere sul serio tutte le implicazioni inerenti i Comandamenti.

  •           Decido di organizzarmi per osservare il Sabato, secondo quanto Dio dice nella Sua Parola.

  •           Decido di fare del mio meglio per aiutare altri a conoscere le cose che sto scoprendo, condividendo questo link.

 

 
 
 
 
 

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