QUANDO E COME FINIRÀ ?
Il mondo nel quale viviamo è un mondo dove la sofferenza è imperante a tutti i livelli: sociali, ambientali, politici, economici, etc. La sofferenza non guarda in faccia a nessuno, colpisce e affligge sia i giusti che gli ingiusti, sia i poveri che i ricchi, i grandi e i piccoli, i credenti e gli atei, nessuno è escluso e sono sempre troppe le vittime innocenti. La domanda che molti si pongono è: ma se esiste un Dio, perché permette tutto questo? Per molti mal si concilia la sofferenza con l’idea di un Dio giusto, buono, santo e per questa ragione tanti sono atei! Però è bene osservare che la sofferenza non era nei piani di Dio, anzi, quando l’Eterno ha creato l’uomo, il suo scopo era che potesse vivere felice e in eterno, e non per soffrire, ammalarsi e morire. In questo studio vedremo di capire come si è introdotto il male nel mondo e chi è l’autore di tanto dolore. Inoltre, vedremo anche come e quando Dio agirà per eliminare la sofferenza dal creato.
1- INTRODUZIONE
La sofferenza, come già accennato, abbonda nel nostro mondo e colpisce tutti e in svariati modi e maniere, soprattutto a livello fisico, psicologico ed emotivo. Qualunque sia la sua manifestazione, la sofferenza porta le persone a essere prostrate, avvilite, in uno stato di angoscia e di dolore per molteplici motivi e per svariate circostanze. Sono molte le domande alle quali dare una risposta, laddove c’è una risposta, anche perché non è sempre facile spiegare o giustificare la sofferenza che vediamo ogni giorno intorno a noi. Ma perché muoiono tanti innocenti sotto le bombe, per un terremoto, per un abuso, per violenza, per malnutrizione o per altro? Perché persone innocenti soffrono per azioni ed eventi che non possono controllare o prevedere?
Alcuni si sentono così toccati dalla sofferenza altrui che dedicano gran parte del loro tempo, energie e finanze per opere di carità, con il desiderio di alleviare il male che imperversa nella vita di molti. Le associazioni di volontariato sono molte e ben distribuite nel mondo per cercare di renderlo un posto più giusto, solidale ed equo. Tanto è stato fatto in aree molto disagiate, ma è bastata una carestia, una guerra, una pandemia o un uragano per azzerare quanto di buono si è potuto fare nelle zone più povere del mondo. Per quanto nobili possano essere questi interventi (ed è giusto che ci siano), non possono mai risolvere il problema della sofferenza, semmai possono solo alleviarlo. Paradossalmente la politica, gli economisti, i pensatori e filosofi hanno analizzato la questione, ma non sono mai riusciti a trovare una risposta adeguata. Bisogna anche ammettere che molti non vogliono trovare la soluzione ad alcuni tipi di sofferenza, basti pensare che la guerra come le malattie sono fonte di guadagno per alcuni potenti della terra.
La prospettiva biblica è incoraggiante
Senza la Parola di Dio non possiamo comprendere le ragioni della sofferenza e del perché tocca e affligge tutti. La Bibbia è la chiave che ci può far comprendere le ragioni per cui le persone soffrono. Questo libro ci spiega il perché ha fatto la sua comparsa e ci narra anche della sua fine, perché il dolore e la morte avranno una fine e spariranno dal creato! Gesù Cristo disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?» (Giovanni 11:25-26). «Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza» (Giovanni 10:10). La Bibbia ci rivela che arriverà un tempo in cui la sofferenza, il dolore e la morte scompariranno completamente dall’universo e la vita abbondante (eterna) e felice, promessa da Gesù, farà la sua ricomparsa. Nei capitoli che seguiranno, capiremo quando questo accadrà e come avverrà! Nella Bibbia abbiamo una splendida promessa: la fine di ogni sofferenza è prossima. Ma, fino ad allora dobbiamo conviverci, ed è lo stesso Gesù a ricordarci questo in Giovanni 16:33 «Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo».
2 - QUALI SONO LE SOFFERENZE PIÙ COMUNI?
Sicuramente tra i primi posti di questa triste classifica troviamo le malattie fisiche, mentali e psicologiche. Le malattie sono causa di immensa sofferenza e nonostante i progressi della medicina, che è riuscita ad aumentare la durata media della vita, però non sempre è riuscita a migliorarne la qualità: molti perdono le loro facoltà cognitive o motorie molto prima di morire. Nelle nazioni più povere, la sofferenza e la morte sono dovute a malattie che potrebbero essere curate, ma a causa di grande miseria e disperazione le persone non possono accedere alle cure più elementari. Per non parlare della nascita di nuove malattie e nuovi virus che mietono vittime anche tra le persone più abbienti.
Un altro motivo di sofferenza sono le guerre, allo stato attuale ci sono circa 60 guerre in corso. La guerra non provoca solo morti e feriti sul campo di battaglia, ma provoca anche lutti e stragi tra gli innocenti inermi, distrugge case, famiglie e provoca povertà. Dopo l’orrore delle due guerre mondiali, l’umanità ha potuto godere di un periodo di relativa pace, ma di fatto i focolai di guerra sono sempre accesi e non passa giorno che non si senta parlare di conflitti bellici in qualche area del mondo. Del resto, Gesù profetizzò, che prima del Suo ritorno si sarebbe verificato un periodo di grande sofferenza, il più grande di sempre, chiamato “la grande tribolazione”, dovuto in gran parte alla guerra.
Matteo 24:6 «Voi udrete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, infatti bisogna che questo avvenga, ma non sarà ancora la fine». Matteo 24:21-22 21 «perché allora vi sarà una grande tribolazione, quale non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà. Se quei giorni non fossero stati abbreviati, nessuno scamperebbe; ma, a motivo degli eletti, quei giorni saranno abbreviati».
Nel mondo la corsa al riarmo stride con le promesse di pace che sentiamo nei vari telegiornali e talk-show. La bomba atomica e le armi nucleari in mano ad alcuni capi di stato o dittatori fanno atterrire. Si stima che ci siano stati 180 milioni di morti a causa delle guerre nel Novecento (la prima guerra mondiale ha causato 16 milioni di morti, mentre la seconda 60 milioni di morti), più del totale dei morti per guerre nei primi 19 secoli dell’era dopo Cristo. Le guerre di Corea oltre 1,2 milioni di morti; in Vietnam oltre 1 milione di morti; Ruanda 800.000 morti; Iraq 500.000 morti. Nella storia recente un sistema politico nazista sterminò circa 6 milioni di persone, prevalentemente ebree. Le armi che l’uomo ha creato possono potenzialmente distruggere il nostro pianeta, nonostante la pace nel mondo sia continuamente invocata e regolarmente disattesa.
Ma le sofferenze peggiori sono nei paesi più poveri o in via di sviluppo. In alcuni di questi paesi, la lotta più grande è per la sopravvivenza, poiché la mancanza di cibo e di acqua è tra le cause principali di morte. Dati recenti ci dicono che circa 800 milioni di persone, di cui la maggior parte sono bambini, soffrono di malnutrizione e circa 35.000 bambini muoiono ogni giorno di fame. Gesù disse in Matteo 26:11: “Poiché avrete sempre i poveri con voi…”. La povertà accompagnata alla malnutrizione e alla mancanza di acqua è drammatica, ma lo è ancora di più quando questo tipo di sofferenza si potrebbe evitare. Inoltre, l’inettitudine della politica e la rapida crescita demografica contribuiscono a esaurire le riserve alimentari a tal punto da provocare fame e carestia. Un altro contributo arriva dai cambiamenti climatici, che giocano un ruolo importante in questo scenario già critico. Le piogge torrenziali, gli uragani, i periodi di siccità non permettono alla terra i normali cicli biologici di produzione e tutto questo contribuisce alle carestie. Ma quello che lascia esterrefatti e che l’uomo è il principale responsabile.
Gesù profetizzò che poco prima del Suo ritorno ci sarebbero stati grandi movimenti tellurici. Luca 21:11«vi saranno grandi terremoti, e in vari luoghi pestilenze e carestie; vi saranno fenomeni spaventosi e grandi segni dal cielo». I terremoti come le inondazioni alle quali stiamo assistendo, sono senza precedenti, sempre più frequenti e sempre più devastanti. Intere aree geografiche sono interessate dalla siccità e dalle fiamme che distruggono chilometri di campi, boschi e foreste. Non solo soffre l’umanità ma anche gli animali, molti dei quali sono in via di estinzione; poiché il loro habitat è distrutto. Anche se le guerre fanno più notizia, il numero di morti causati dai conflitti armati è relativamente piccolo rispetto a quello di coloro che muoiono per malattie. In Africa l’AIDS uccide 10 volte di più, rispetto alle persone uccise dalle guerre nel mondo.
Carestie: circa 1/7 della popolazione mondiale soffre per mancanza di cibo (quasi 1 miliardo di persone). Si stima che ci siano tra i 50.000 e 90.000 morti ogni giorno a causa della fame. La popolazione mondiale è in costante aumento e il depauperamento del suolo terrestre cresce in proporzione; l’estensione delle terre destinate all’agricoltura è in continua diminuzione, mentre desertificazione e deforestazione sono in crescita e sono segnali che destano parecchia preoccupazione.
Pestilenze: ogni anno muoiono circa 3 milioni di persone a cause del virus HIV, circa 40 milioni sono malate di AIDS. Negli ultimi decenni abbiamo visto la comparsa di nuove malattie quali SARS, COVID-19, che ha seminato morte e terrore in tutto il mondo; senza dimenticare le pestilenze recenti come: la mucca pazza, il virus Ebola, influenza aviaria, influenza suina da virus A/H1N1, Covid19. Inoltre, stiamo assistendo a un ritorno di malattie scomparse come la peste, il vaiolo e a una crescente resistenza dei virus alle cure antibiotiche.
Terremoti: Tra i 10 terremoti più forti di sempre, ben 3 sono avvenuti in questo secolo. Il terremoto/tsunami in Indonesia del 26/12/2004 ha causato 228.000 morti.
Sebbene la sofferenza causata dalle malattie, dalla carestia o da eventi climatici imprevedibili siano incalcolabili, a tutto questo bisogna sommarci la sete di potere e di guadagno che porta con se sofferenze ancora maggiori, come lo sfruttamento e la schiavitù. Si stima che nel mondo, a oggi ci siano più di 200 milioni di schiavi, tra i quali troviamo moltissimi bambini di appena 6 anni che lavorano in condizioni disumane e pericolose. A causa di questo sfruttamento si stima che il 50% della popolazione mondiale vive con meno di 2 dollari al giorno. Senza contare tutti quelli che sono costretti a lavorare sotto minaccia, tortura e abusi sessuali. Tutto questo è solo una parte del lungo elenco dei mali e delle sofferenze alle quali assistiamo quotidianamente. Non passa giorno che non si senta parlare di omicidi o femminicidio, rapine, bullismo, stupri, crimini e violenza. L’arrivismo, l’egoismo, l’amore per i soldi facili non sono mai stati così osannati come in questo tempo. Questa società è sempre più edonista, avida, perversa e cinica, senza amore per il bene e non cerca più Dio. Gesù disse che il male e la sofferenza si sarebbero moltiplicati nei tempi precedenti la Sua venuta e che l’immoralità e la violenza sarebbero state fuori controllo ed è quello che vediamo ogni giorno.
Luca 21: 26a «…gli uomini verranno meno dalla paura e dall’attesa delle cose che si abbatteranno sul mondo…». Matteo 24:12,13 «Poiché l’iniquità aumenterà, l’amore dei più si raffredderà. Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato».
Quando Gesù Cristo venne su questo pianeta, vide e sperimentò di persona come vive l’uomo peccatore. Anche il Signore ha patito e toccato con mano cosa è la sofferenza, visto che è stato schiaffeggiato, sputato, frustato, denudato e crocifisso. Gesù ha sperimentato anche le fatiche quotidiane come dover lavorare, avere fame e sete, stanchezza fisica. Fu testimone delle miserie umane, ascoltò le suppliche dei lebbrosi, il grido degli indemoniati, i problemi dei ciechi, sordi, muti, storpi, e vide anche le persone con gravi disturbi mentali. Egli non è rimasto mai indifferente, ha reagito con grande misericordia e compassione, guarendo, liberando e sfamando tutti i bisognosi.
Matteo 14:14 «Gesù, smontato dalla barca, vide una gran folla; ne ebbe compassione e ne guarì gli ammalati». Luca 4:18 «Lo Spirito del Signore è sopra di me, perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà gli oppressi…». Luca 7:22 Poi rispose loro: «Andate a riferire a Giovanni quello che avete visto e udito: i ciechi ricuperano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, il vangelo è annunciato ai poveri».
Gesù pianse difronte alla morte dell’amico Lazzaro. Giovanni 11: 35-36 Gesù pianse. Perciò i Giudei dicevano: «Guarda come lo amava!». Gesù pianse anche su Gerusalemme (Luca 19:41-44), poiché lo avrebbero respinto. Gesù Cristo piange sempre per coloro che non lo accettano e lo rifiutano. Ma perché Gesù pianse alla morte di Lazzaro? Il Signore pianse, non perché fosse morto fisicamente, ma pianse per tutti quelli che muoiono spiritualmente e non solo fisicamente. Gesù Cristo piange per tutti coloro che non potrà resuscitare al Suo glorioso ritorno, i quali saranno morti per sempre! Il Signore, come è venuto la prima volta ad alleviare la sofferenza, allo stesso modo verrà una seconda volta, ma non per alleviarla, ma per eliminarla per sempre dal creato!
3 - SOFFERENZA: CAUSA EFFETTO
La Bibbia, pur essendo nelle case di molti, non tutti la conoscono come un valido aiuto per affrontare e superare la sofferenza. Dio ha ispirato la stesura della Sua Parola in modo che potessimo imparare anche dalle esperienze degli altri. Romani 15:4 «Infatti tutte le cose che furono scritte in passato furono scritte per nostro ammaestramento, affinché mediante la perseveranza e la consolazione delle Scritture noi riteniamo la speranza» (vedi anche 1 Corinzi 10:6; 1 Corinzi 10:11). Soprattutto il Nuovo Testamento contiene moltissimi insegnamenti pratici per noi, anche se, il focus è sul regno di Dio che deve essere instaurato e sulla buona novella che deve essere annunciata a tutti i popoli, affinché Gesù Cristo possa ritornare presto e mettere fine al dolore e alla sofferenza. Matteo 24:14 «E questo evangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo in testimonianza a tutte le genti, e allora verrà la fine». Molte persone disprezzano la Bibbia perché contiene storie dai risvolti cruenti e personaggi che si sono comportati male. Ma è anche vero che contiene storie di persone la cui vita è stata cambiata, una volta che hanno conosciuto il Signore. Sono tanti i personaggi che incontriamo nella Scrittura che sono passati dall’essere peccatori e ribelli, e quindi a fare del male, all’essere santi e veri discepoli del Signore, e quindi a divenire una benedizione per sé stessi e per il prossimo. Ancora oggi la Bibbia ha il potere di cambiare la vita alle persone; purtroppo sono ancora tantissimi gli individui che scelgono di rifiutare il Signore e i Suoi insegnamenti, con tutte le conseguenze che dovranno patire. Dio ci mostra nella Sua Parola il principio causa – effetto, anche se facciamo fatica ad afferrarlo, subiamo e patiamo gli effetti dannosi delle nostre trasgressioni. Molte delle tragedie che causano sofferenze, sono in virtù di scelte e azioni sbagliate che violano i 10 Comandamenti. Quando ci allontaniamo dalla volontà di Dio per inseguire sogni e desideri malsani ed egoistici, che ovviamente non sono in conformità con la legge di Dio, ci porteranno inevitabilmente a risultati disastrosi e dolorosi, ma non solo a noi, ma anche alle persone a noi vicine.
Galati 6:7 «Non v’ingannate, Dio non si può beffare, perché ciò che l’uomo semina, quello pure raccoglierà». Matteo 12:30 «Chi non è con me è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde».
Quando analizziamo il fenomeno della sofferenza, soprattutto quella personale, possiamo scoprire che in alcuni casi si può intervenire, e se ci fermiamo per tempo possiamo evitare conseguenze peggiori. Proverbi 22:3 «L’uomo accorto vede venire il male, e si nasconde; ma gli ingenui tirano avanti e ne subiscono le conseguenze». Quando cerchiamo le cause della sofferenza, è necessario partire sempre prima da noi stessi, analizziamo bene le decisioni che prendiamo e le azioni che compiamo. Perché se la causa è il peccato, il suo effetto sarà la sofferenza. La Bibbia sottolinea che molte delle nostre esperienze tragiche e dolorose sono il risultato diretto del peccato. L’apostolo Giacomo ci racconta qual è l’origine dei conflitti…«Da dove vengono le guerre e le contese tra di voi? Non derivano forse dalle passioni che si agitano nelle vostre membra? Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate. Voi domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri» (Giacomo 4:1-3). Queste parole si applicano sia alla singola persona che a gruppi di persone che perseguono i propri interessi con il desiderio di aumentare il proprio potere, prestigio e ricchezza. Così facendo si mettono contro la legge di Dio, l’etica, la moralità e la pace. Paradossalmente, le nazioni che scelgono la violenza, e quindi la guerra, spesso subiscono una maledizione simile a quella delle nazioni che distruggono. Gesù espresse questo concetto quando affermò: “…tutti coloro che prendono la spada periranno di spada” (Matteo 26:52). Finché l’uomo continua a percorrere la via della disobbedienza a Dio, è condannato a perpetuare questo circolo vizioso, e questo perché ci esponiamo e subiamo delle sofferenze a causa di errate decisioni personali. Alcuni studi dimostrano che i giovani che non ricevono un’adeguata educazione civica e spirituale, o che vengono abbandonati dai loro genitori in tenera età, avranno seri problemi nella vita. Molti di questi saranno disadattati, mentre altri svilupperanno comportamenti criminali, sperimenteranno l’uso di droghe, alcol e tabacco già in tenera età. Anche nella sfera sessuale non avranno limiti e morale, causando sofferenza a sé stessi e agli altri. Quasi tutti gli adolescenti hanno rapporti sessuali prima del matrimonio, che oltretutto non considerano neanche più come una meta da raggiungere. Il concetto di famiglia come istituito da Dio alla creazione è svanito nella mente di moltissime persone, oggi si preferisce la famiglia allargata e promiscua. Ma cosa comporta fare sesso illecito o occasionale? Il risultato è che centinaia di ragazze hanno figli fuori dal matrimonio, divenendo ragazze madri. Inoltre, i figli avuti da queste relazioni occasionali quasi mai conosceranno il vero padre. Questo è un classico esempio di un’azione egoistica (fare sesso al di fuori del matrimonio), che viola il comandamento di Dio e che crea sofferenza e danno a sé stessi e agli altri.
Sofferenza e alimentazione
Altro esempio di sofferenza, arriva dalle decisioni prese in campo alimentare che possono creare innumerevoli problemi di salute. Purtroppo, mangiamo male, ingeriamo molti zuccheri da bibite come i succhi di frutta industriali, le lattine di tè o cola e anche dalle farine raffinate come pasta, pane e riso. Tutti gli alimenti processati o raffinati dovrebbero essere usati con moderazione, molto meglio se eliminati dalla nostra alimentazione. Spesso e volentieri compriamo cibi processati o ultra-processati e sono tutti quegli alimenti confezionati che hanno subito diversi processi di trasformazione industriale. Processi che possono sottrarre o aggiungere sostanze, raffinare, modificare la struttura dei cibi fino a trasformarli nei prodotti confezionati, che purtroppo approdano con troppa facilità sulle nostre tavole. I cibi ultra-processati contengono una lunga lista di ingredienti di cui molti sono additivi artificiali (coloranti, emulsionanti, edulcoranti o addensanti) usati allo scopo di modificare il gusto o di esaltarne i sapori e renderli più gradevoli. Ma di fatto sono deleteri per il nostro organismo, infatti sono carenti di nutrienti utili per l’organismo come vitamine e fibre.
Esempi di cibi ultra-processati che sarebbe meglio eliminare dalla nostra alimentazione sono: snack dolci o salati, pasti surgelati precotti, bevande analcoliche zuccherate o energetiche, yogurt aromatizzati, patatine, merendine confezionate, caramelle gommose, cioccolatini, biscotti e dolci industriali. Anche i prodotti da fast food, pesce e carne trasformati (polpette, wurstel, hamburger pronti, salsicce o bastoncini di pesce, e simili), e le salse per condire industriali (maionese, ketchup, salsa barbecue), pizze surgelate, creme spalmabili (anche vegane), oli vegetali, margarina ect. Da bandire categoricamente sono anche tutti gli insaccati e gli alimenti impuri che troviamo elencati nella Bibbia al capitolo 11 del Levitico.
Un recente e importante studio pubblicato sul British Medical Journal (Ultra-processed food exposure and adverse health outcomes: umbrella review of epidemiological meta-analyses) ha dimostrato che ci sono associazioni dirette con la malattia a causa di alimenti ultra-processati, in particolare si riscontra l’aumento del rischio di mortalità per problemi cardiovascolari, e rischio di diabete di tipo 2, ansia e disturbi mentali. Mentre in altri studi correlati si evince l’aumento del cancro. Prediligiamo un alimentazione più sana e ricca di vegetali: verdure, semi e frutta, che poi è l’alimentazione che Dio diede alla prima coppia sulla terra.
Genesi 1:29 E DIO disse: «Ecco io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra e ogni albero che abbia frutti portatori di seme; questo vi servirà di nutrimento».
Oltre a mangiare male, facciamo anche vita sedentaria e poca attività fisica, non idratiamo il corpo a sufficienza, dormiamo poco e male, consumiamo sostanze nocive che possono causare incidenti, divenendo un pericolo per noi stessi e per gli altri. Molti soffrono a causa di disturbi fisici e psicologici derivanti dall’abuso di alcol, fumo e dall’uso di droghe o psicofarmaci. Così facendo mettono in pericolo la loro vita, poiché l’accorciano e sono motivo di grande sofferenze per le proprie famiglie e amici. Inoltre, quando le persone sono sotto l’effetto di sostanze che alterano l’equilibrio psico-fisico, non dovrebbero mettersi alla guida dei mezzi, perché questo è la causa di innumerevoli incidenti che uccidono o paralizzano persone innocenti. Per finire è bene ricordare anche i danni causati dal fumo sono ben documentati e che sono motivo di grandi sofferenze. Ogni anno, le malattie legate al fumo mietono migliaia e migliaia di vittime. L’OMS stima che ogni anno, nel mondo, più di 8 milioni di persone muoiono a causa del consumo di tabacco, e molte di queste morti sono lente e molto dolorose.
La scienza ha ampiamente dimostrato che c’è una correlazione tra cibo che ingurgitiamo e l’insorgere di patologie. Quando ingeriamo cibo spazzatura, bevande alcoliche o zuccherate, fumo o veleni come le droghe e altro, stiamo facendo ammalare il nostro corpo, che in alcuni casi ci manderà dei segnali o campanelli d’allarme che non dovremmo mai ignorare. Quando prendiamo decisioni sbagliate che influiscono sulla nostra salute, il nostro corpo ci avvisa che stiamo percorrendo una strada errata e, se non corriamo ai ripari per tempo potremmo perdere la vita. La conclusione di questo discorso è ovvia: le decisioni sbagliate causano molta sofferenza. Ed è per questo che il Signore ci soccorre con la Bibbia, la quale ci offre una guida e ci dà consigli pratici in quasi tutti gli aspetti della vita, affinché possiamo scegliere le cose che sono gradite a Dio e poter vivere appieno la nostra vita per essere felici. Filippesi 4:8 «Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri». Purtroppo, la maggior parte dell’umanità vive ignorando Dio e la Sua Parola, ma anche tra coloro che si definiscono credenti a volte viene trascurata o ignorata, e questo non può che attirarci problemi e tanta sofferenza. Molte delle nostre sofferenze potrebbero sparire se solo mettessimo in pratica la Sua legge. Basterebbe che tutti osservassero i 10 comandamenti e si azzererebbero i furti, la menzogna, la violenza, gli omicidi e la criminalità in generale. Non ci sarebbero più gli aborti (voluti) e l’infedeltà coniugale, per contro ci sarebbe più amore e rispetto per ogni essere vivente. L’egoismo, l’avidità e l’amore per il denaro sparirebbe dalla scena, saremmo più altruisti e molti mali scomparirebbero completamente. Proverbi 3:1-2 «Figlio mio, non dimenticare il mio insegnamento e il tuo cuore custodisca i miei comandamenti, perché ti aggiungeranno lunghi giorni, anni di vita e pace». Comunque i casi ci sono sofferenze che possiamo evitare, facendo scelte sensate e quelle che non possiamo, come vedremo nel prossimo capitolo.
4 - SOFFERENZA APPARENTEMENTE INGIUSTA
Nella Bibbia ci sono parecchie storie di uomini che hanno dovuto sperimentare la sofferenza, anche se apparentemente ingiusta. Resta difficile accettare la sofferenza quando ci si è comportati al meglio, mettendo in pratica ogni consiglio o comandamento di Dio. Ecco che sorge la domanda: ma perché? Dobbiamo comprendere che ci sono tragedie o fatti spiacevoli che si verificano nella nostra esistenza che non sempre possiamo prevenire o controllare. In questi casi la Scrittura ci esorta a pregare, ma soprattutto dobbiamo chiederci il perché Dio sta permettendo che accada e qual è l’insegnamento che mi vuole impartire. Inoltre, dobbiamo mettere anche in conto che il Signore nella sua saggezza, non sempre ci darà le risposte che vogliamo o nell’immediato, però è bene sapere che dietro a ogni sofferenza che Dio permette c’è sempre un insegnamento.Vediamone alcuni:
Giuseppe (Genesi 39-41). Giuseppe fu venduto come schiavo a un uomo di nome Potifar, il quale lavorava per il Faraone, che era il sovrano dell’Egitto. Potifar vide che Giuseppe era un uomo corretto e che il Signore era con lui, pertanto lo mise a capo della sua casa e di tutto ciò che possedeva, si fidava di lui ciecamente. Avvenne che, la moglie di Potifar si invaghì di Giuseppe, tanto da desiderare che giacesse con lei nel suo letto, ma il patriarca le disse di no! Giuseppe non voleva tradire la fiducia di Potifar e non avrebbe neanche trasgredito la legge di Dio. Genesi 39:8-9 Ma egli rifiutò e disse alla moglie del suo padrone: «Ecco, il mio padrone non si preoccupa di quanto ha lasciato in casa con me e ha messo nelle mie mani tutto quanto ha. Non c’è alcuno più grande di me in questa casa; egli non mi ha proibito nulla tranne te, perché sei sua moglie. Come dunque potrei io fare questo grande male e peccare contro Dio?». La moglie di Potifar mostrò al marito l’abito di Giuseppe e disse una bugia a riguardo, incolpando Giuseppe di un tentativo di seduzione; Potifar si accese d’ira e lo mise in prigione. Giuseppe era stato separato dalla sua famiglia, era diventato uno schiavo, e ora era un prigioniero. Una storia straziante sulla tratta di esseri umani e la falsa incarcerazione, sono la storia di Giuseppe che viene ingiustamente intrappolato in un buco buio e squallido per molti lunghi anni. Ma Dio aveva un grande progetto per Giuseppe. Accadde che, il Faraone era turbato dai sogni che faceva e dal fatto che nessuno riusciva a spiegarne il significato. Allora, il coppiere si ricordò che Giuseppe riusciva a spiegare il significato dei sogni; quindi, lo fece uscire di prigione e lo condusse dal Faraone. Giuseppe diede l’interpretazione del sogno, dicendo al Faraone che l’Egitto avrebbe avuto sette anni di grande abbondanza di cibo, seguiti da sette anni di grande carestia. Giuseppe disse al sovrano che l’Egitto doveva mettere da parte il cibo in eccesso durante gli anni di abbondanza, e questo servì a salvare il paese nei sette anni di carestia. Giuseppe fu liberato dalla prigione e divenne capo in Egitto, era secondo solo al Faraone. Inoltre, sperimentò anche la riconciliazione con il suo parentado.
Daniele (Daniele 6). Dario, il sovrano di Babilonia, voleva bene a Daniele e voleva metterlo a capo di tutto il regno, ma questo suscitava le gelosie di alcuni saggi del re. Questi personaggi sapevano che Daniele pregava Dio, così convinsero il re con l’inganno a proclamare una nuova legge e chiunque si sarebbe rivolto a Dio, doveva essere gettato nella fossa dei leoni (Daniele 6:1–9). Daniele scelse di continuare a pregare Dio lo stesso. I saggi del re come videro Daniele che pregava andarono a riferirlo al monarca, dicendo che il profeta stava violando la sua legge. Il re si rese conto che quei saggi lo avevano imbrogliato e cercò di trovare un modo per salvare Daniele, ma doveva comunque far rispettare la sua legge (Daniele 6:10–15). Quindi, presero Daniele e lo gettarono nella fossa dei leoni. Il re rimase sveglio tutta la notte, digiunando affinché Daniele venisse protetto (Daniele 6:16–18). Il mattino dopo il re corse alla fossa dei leoni e chiamò il profeta per vedere se era ancora vivo. Daniele rispose! Disse al re che Dio aveva mandato un angelo per chiudere la bocca dei leoni, che non gli fecero alcun male (Daniele 6:19–23). Anche in questo episodio vediamo la sofferenza ingiusta, quella sofferenza che si deve subire e patire, nonostante l’essere rimasti fedeli a Dio.
Sempre nel libro di Daniele, al capitolo 3 c’è un altro episodio interessante, ed è la storia degli amici di Daniele: Shadrak, Meshak e Abednego, i quali dovettero patire una sofferenza ingiusta. Queste tre persone si rifiutarono di inchinarsi davanti alla statua d’oro del re Nebukadnetsar, pertanto dovettero subire le ire del monarca che li fece entrare in una fornace ardente. Ma quando il re aprì la fornace, vide che non erano più tre ma quattro persone. Daniele 3:25 «Ecco, io vedo quattro uomini slegati, che camminano in mezzo al fuoco, senza subire alcun danno; e l’aspetto del quarto è simile a quello di un figlio di Dio». Il Signore Gesù Cristo, creatore dell’universo, protesse i loro corpi e i loro vestiti in mezzo al fuoco.
Paolo. L‘apostolo Paolo è stato protetto e liberato dal Signore in molte delle sue traversie e difficoltà, ma c’è un episodio dove Dio non interviene, nonostante le suppliche di Paolo. 2 Corinzi 12:7-9 «Inoltre, affinché non m’insuperbisca per l’eccellenza delle rivelazioni, mi è stata data una spina nella carne, un angelo di Satana per schiaffeggiarmi, affinché non m’insuperbisca. A questo riguardo ho pregato tre volte il Signore che lo allontanasse da me. Ma egli mi ha detto: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza è portata a compimento nella debolezza». Il Signore in quell’occasione rispose a Paolo con: “La mia grazia ti basta…” . In questo caso, la sofferenza di Paolo aveva come scopo quello di migliorare e rafforzare la sua spiritualità, perché l’aspetto spirituale era più importante del suo benessere fisico. Questi esempi dovrebbero aiutarci a capire che la prospettiva di Dio è diversa dalla nostra.
Isaia 55:8-9 «Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri né le vostre vie sono le mie vie», dice l’Eterno. Come i cieli sono più alti della terra, così le mie vie sono più alte delle vostre vie e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri».
Ma perché Dio nei momenti di sofferenza sembra non risponderci? Dio ascolta le nostre preghiere, ma può accadere che dica “aspetta”, o “non ora”, o come nel caso dell’apostolo Paolo: “Ho in mente qualcosa di meglio per te”. Dio ha sempre il controllo degli eventi, dobbiamo solo imparare a fidarci di Lui e delle Sue promesse. Paolo è un esempio straordinario, perché ha continuato a svolgere il lavoro per il quale era stato chiamato, nonostante la sua sofferenza, confidava nelle promesse e saggezza di Dio. Se siamo sopraffatti dalla sofferenza e Dio non la toglie, non dobbiamo cedere e fare scelte errate o imprudenti, cercando soluzioni umane per raggirare l’ostacolo. Dio ha un piano e un proposito per ognuno di noi, lasciamolo lavorare, anche perché solo dopo aver superato la prova possiamo vedere le grandi benedizioni di Dio. Il Signore tramite la libertà di scelta, ci permette di accettare o rifiutare la Sua guida, possiamo scegliere di ribellarci o di sottometterci, di prendere decisioni sagge o decisioni errate o avventate. Ma quando scegliamo diversamente da quello che Dio comanda o permette, siamo noi che determiniamo il nostro futuro, sapendo che tutte le nostre azioni avranno delle conseguenze negative. La libertà di scegliere è un dono meraviglioso, ma ci impone anche una grande responsabilità, visto che non sempre usiamo un adeguato discernimento, come si evince dalla sofferenza che vediamo in questo mondo ferito. E questo ci permette di comprendere il perché, persone innocenti, debbano soffrire per le decisioni sbagliate degli altri. Come già detto all’inizio di questo capitolo, non tutta la sofferenza è una conseguenza della disobbedienza o di un comportamento irresponsabile da parte della persona che soffre. Purtroppo, ci sono sofferenze che piombano nella vita, alle quali non possiamo dare una risposta. Un esempio è quando un bambino nasce con una malattia congenita, con forme tumorali o una malformazione. Oppure, quando accadono disastri naturali, come un terremoto o un’inondazione, in tutti questi casi le vittime sono innocenti. Spesso la causa specifica di certe sofferenze non può essere spiegata, almeno non in questa vita. Però, la Bibbia ci dice che dietro a tutta la sofferenza che vediamo c’è un responsabile: Satana. Ed è lui che ha introdotto nel mondo il peccato, il dolore, le malattie e la morte, come vedremo nel prosieguo dello studio. Nel prossimo capitolo vedremo perché Adamo ed Eva peccarono, permettendo al male di entrare nel mondo. Perché decisero di scegliere di allontanarsi da Dio e seguire i “consigli” di Satana? Perché anche oggi gran parte dell’umanità continua a seguire Satana, volente o nolente?
5 - PERCHÉ SOFFRIAMO?
Perché Dio non interviene per eliminare la sofferenza?
Perché Dio permette al male di toccare le nostre vite? Perché quando accadono tragedie, Dio sceglie di non intervenire? Tutte queste domande hanno portato alcuni a dubitare della sua onnipotenza, della sua bontà e persino della sua stessa esistenza. Ci sono poi quelli che pensano che Dio mandi volutamente dei flagelli per punirci, a causa delle nostre trasgressioni. Anche se è vero che il Signore permette che subiamo le conseguenze dei nostri comportamenti scellerati ed egoisti, ma di certo non è Lui che manda il male, semmai siamo noi che ci siamo allontanati da Lui, non permettendo più al Signore di proteggerci dal male e di benedirci e farci prosperare.
Geremia 2:19 «La tua stessa malvagità ti castigherà e i tuoi sviamenti ti puniranno. Riconosci perciò e vedi quanto cattivo e amaro sia per te l’abbandonare l’Eterno, il tuo DIO, e il non avere in te alcun timore di me, dice il Signore, l’Eterno degli eserciti».
Comprendere perché Dio permette il male e le sue conseguenze richiede la comprensione di uno dei principi cardini del governo di Dio, che è il libero arbitrio. Il Signore ha donato e dotato tutte le Sue creature delle Sue stesse qualità, poiché noi siamo stati creati a Sua immagine e somiglianza. Ma l’uomo cosa ne ha fatto del libero arbitrio? L’umanità, a partire dai nostri progenitori ha abusato e usato questo dono in maniera sconsiderata. Noi tutti ricalchiamo le scelte dei nostri progenitori, i quali scelsero di seguire gli inganni di Satana, invece che la verità di Dio, ed è per questo che il male è entrato nel nostro mondo.
Ma com’è che da creature immortali siamo diventate mortali?
Come si è introdotto il peccato, la sofferenza e la morte nel mondo? Alla creazione, Dio mise in guardia Adamo ed Eva della presenza del serpente (Satana), dicendo loro di non mangiare del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, altrimenti sarebbero morti. Ma, l’astuto “serpente” ha manipolato e rovesciato le parole di Dio, ingannando Eva. Genesi 3:1-3 «Or il serpente era il più astuto di tutte le fiere dei campi che l’Eterno DIO aveva fatto, e disse alla donna: «Ha DIO veramente detto: “Non mangiate di tutti gli alberi del giardino”?». E la donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; ma del frutto dell’albero che è in mezzo al giardino DIO ha detto: “Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete”». Allora il serpente disse alla donna: «Voi non morrete affatto; ma DIO sa che nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri si apriranno, e sarete come DIO, conoscendo il bene e il male» (Gn 3:4,5).
Com’è che Satana è riuscito a indurre Adamo ed Eva a ribellarsi a Dio? Quando il maligno vide Eva avvicinarsi all’albero, del quale gli era stato detto di non mangiarne i frutti, capì che quello è il momento giusto per tentarla. Satana, nelle sembianze di un serpente, la interroga circa la proibizione divina di mangiarne i frutti. Quando Eva afferma che Dio ha detto che mangiandone sarebbero morti, Satana sfida la proibizione divina, dicendo: «No, non morirete affatto» (Gn 3:4). Satana sta istillando nella mente di Eva il dubbio, che poi è la sua arma preferita. Eva inizia a pensare che Dio le impedisca di essere come Lui, e immediatamente si radica il dubbio sulla parola di Dio e in Dio stesso. La tentazione inizia a scombussolare e sconvolgere la sua mente santa e, la fede nella parola di Dio si tramuta in fede nella parola di Satana. Improvvisamente immagina che «l’albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere e che l’albero era desiderabile per acquistare conoscenza». Scontenta della sua posizione, Eva cede alla tentazione di diventare simile a Dio. Genesi 3:6 «Prese del frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito, che era con lei, ed egli ne mangiò». Eva mette fine alla sua dipendenza da Dio, cade dalla sua prestigiosa posizione e sprofonda nel peccato. Perciò la caduta della razza umana è, prima di tutto, caratterizzata dalla perdita della fede in Dio e nella Sua Parola. Questa incredulità porta alla disubbidienza, la quale, a sua volta ha come risultato finale l’interruzione di una relazione e, infine, una separazione tra Dio e l’uomo; così facendo Adamo ed Eva persero la natura spirituale e potenzialmente immortale per una carnale e mortale. Adamo ed Eva scelgono volutamente di peccare contro Dio, pagandone le conseguenze.
Sofferenza e libero arbitrio
Nel corso dei secoli abbiamo usato in maniera impropria il dono della libertà di scelta, perché siamo naturalmente portati a soddisfare i nostri bisogni in modo egoistico, tendiamo verso il peccato naturalmente. Però senza la libertà di scelta, saremmo dei robot, degli automi programmati, ma questo non riflette la volontà di Dio, perché Dio è amore e le Sue creature sono il riflesso del Suo carattere. In ogni tempo il Signore chiede al Suo popolo di fare scelte moralmente giuste e di attenersi ai Suoi comandamenti e la libertà di scelta è essenziale per lo sviluppo di un carattere retto.
Deuteronomio 30:15-19 «Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; perciò oggi io ti comando di amare l’Eterno, il tuo DIO, di camminare nelle sue vie, di osservare i suoi comandamenti, i suoi statuti e i suoi decreti, affinché tu viva e ti moltiplichi; e l’Eterno, il tuo DIO, ti benedirà nel paese che stai per andare ad occupare. Ma se il tuo cuore si volge altrove, e se tu non ubbidisci e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dèi e a servirli, io vi dichiaro oggi che certamente perirete, che non prolungherete i vostri giorni nel paese, che state per entrare ad occupare, attraversando il Giordano. Io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché possa vivere, tu e i tuoi discendenti…».
Dio desidera che scegliamo di obbedirgli per amore e con amore. Vuole che amiamo e viviamo in modo santo e giusto, mettendo in pratica i suoi comandamenti, riflettendo il Suo stesso carattere. Perché la legge di Dio o comandamenti sono il riflesso della Sua persona, sono il Suo carattere che è Amore. Ecco perché il decalogo si basa su due principi fondamentali: amarlo con tutto il nostro cuore e la nostra mente e di amare il prossimo come noi stessi (Matteo 22:35-40). Di tutte le creature terrestri che Dio ha creato, solo l’uomo ha il potere di scegliere; mentre tutti gli altri essere viventi che siano vegetali o animali non possono disporre di questo dono, e solo gli esseri umani hanno il senso del trascendente. Ecclesiaste 3:11 «Egli ha fatto ogni cosa bella nel suo tempo; ha persino messo l’eternità nei loro cuori…». In altre parole, sappiamo intrinsecamente che non siamo solo materia, ma siamo esseri spirituali e che non finisce tutto con gli anni che viviamo sulla terra: possiamo godere di vita eterna. Solo gli esseri umani hanno la capacità di prendere decisioni e di poterle prendere in anticipo; tuttavia, non abbiamo imparato a prendere decisioni sempre sagge e nemmeno a gestire in modo efficace i nostri progetti di vita o desideri, ci lasciamo condizionare e influenzare da stimoli esterni che non sempre sono giusti o approvati da Dio. La libertà di scelta ci può condurre verso qualcosa di buono o verso a qualcosa di cattivo. Dobbiamo ammettere che, spesso e volentieri usiamo male la nostra libertà di scelta, prendendo decisioni sbagliate, per poi pagarne le conseguenze, esattamente come accadde a Adamo ed Eva. Quando Eva fu tentata dal serpente, esercitò il suo libero arbitrio in modo sconsiderato e fu ingannata (2 Corinzi 11:3). Lasciò che le calunnie e lusinghe di Satana la distogliessero dall’obbedienza alle istruzioni di Dio. Sebbene l’apostolo Paolo ci dica che Adamo non fu ingannato (1 Timoteo 2:13-14), permise a sua moglie di farsi condurre nella sua disobbedienza a Dio (Genesi 3:17). Tuttavia, agirono insieme e decisero di ascoltare e seguire ciò che il serpente disse loro (Genesi 3:1-6). Adamo ed Eva raccolsero le conseguenze del loro peccato e, la loro natura da spirituale e immortale divenne carnale e mortale.
Quello che Dio aveva profetato loro si adempie tristemente. Genesi 2: 16-17 «E l’Eterno DIO comandò l’uomo dicendo: «Mangia pure liberamente di ogni albero del giardino; ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare, perché nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai». Dio disse loro che sarebbero morti e la conseguenza fu immediata, da quel preciso momento i loro corpi iniziarono ad invecchiare e morire. Furono espulsi dal giardino e gli fu negato l’accesso all’albero della vita, che avrebbe consentito loro di vivere in eterno. La maledizione cadde su di loro e da quel momento sperimentarono la sofferenza e il dolore. Genesi 3:16-19 «Alla donna disse: «Io moltiplicherò grandemente le tue pene e i dolori della tua gravidanza; con dolore partorirai figli; i tuoi desideri si volgeranno verso tuo marito ed egli dominerà su di te». A Adamo disse: «Poiché hai dato ascolto alla voce di tua moglie e hai mangiato del frutto dall’albero circa il quale io ti avevo ordinato di non mangiarne, il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con affanno, tutti i giorni della tua vita. Esso ti produrrà spine e rovi, e tu mangerai l’erba dei campi; mangerai il pane con il sudore del tuo volto, finché tu ritorni nella terra da cui fosti tratto; perché sei polvere e in polvere ritornerai».
Quale furono le conseguenze del peccato?
Il peccato di Adamo ed Eva si ripercuote su tutto e tutti. Il peccato ha intaccato tutto il mondo e ogni creatura. Romani 8:20-21 «perché la creazione è stata sottoposta alla vanità non di sua propria volontà, ma per colui che ve l’ha sottoposta, nella speranza che la creazione stessa venga essa pure liberata dalla servitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio». E da allora “tutti hanno peccato” (Romani 3:23) e tutti muoiono. Romani 5:12 «Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e per mezzo del peccato la morte, così la morte si è estesa a tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato». Ma se le cose restassero così, l’uomo sarebbe senza speranze e destinato a morire per sempre, ma Dio aveva previsto un piano di salvezza per l’umanità caduta. Come si evince da Genesi 3:15 che è la prima profezia messianica.
Genesi 3:15 «Egli [il Salvatore] schiaccerà il suo capo [di Satana] e lui [Satana] ferirà il suo calcagno [del Salvatore con la morte in croce]».
La «ferita al calcagno» di Genesi 3:15, indica proprio questo: la morte in croce che Gesù ha dovuto subire; con la differenza che, la “ferita” causata a Cristo è stata transitoria e momentanea (come lo è qualsiasi ferita che si rimargina), mentre lo «schiacciamento della testa del serpente» è definitivo, ma questo avverrà dopo il ritorno di Cristo e il millennio. Satana sparirà dalla scena ed il male non farà mai più la sua ricomparsa. Gesù ha dovuto prendere la nostra natura umana per essere vincitore là dove Adamo aveva fallito. Il Signore, tramite la Sua morte e resurrezione ha SCONFITTO la morte. Isaia 53:5 «Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo la pace è su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti». Gesù morendo sulla croce si è caricato della punizione che spettava ad ognuno di noi, liberandoci dalla condanna eterna; così facendo ci ha regalato la vita eterna. Romani 6:23 «Infatti il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore».
6 - CHI HA INTRODOTTO LA SOFFERENZA NEL MONDO?
Chi è l’autore del male?
Per la maggior parte delle persone il personaggio Lucifero, o per meglio dire Satana, non esiste è solo un essere mitologico o di fantasia; e se anche fosse esistente, non lo considerano un essere vivente letterale. Poi vi sono quelli che identificano il diavolo come metafora, un simbolo del male in generale e della disumanità dell’uomo. Purtroppo, esiste eccome, ed è lui la causa di tutti i mali che vediamo sulla terra, perché in lui si è generato il male che è stato poi propagato nell’universo. La Bibbia presenta Satana come un essere reale, un potente essere spirituale che può fare molto male. E poiché tante persone non credono in un diavolo letterale, non riconoscono il ruolo che svolge nella sofferenza umana. Come vedremo in questo capitolo è lui la causa principale dell’angoscia e della disgrazia che travolge il nostro mondo. Ed è lo stesso Gesù Cristo ad attestarne l’esistenza. Luca 10:18 Ed egli disse loro: «Io vedevo Satana cadere dal cielo come folgore». Gesù è stato tentato per tre volte da Satana, in un acceso dibattito tra i due.
Matteo 4: 8-11 «Di nuovo il diavolo lo trasportò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria, e gli disse: «Io ti darò tutte queste cose se, prostrandoti a terra, mi adori». Allora Gesù gli disse: «Vattene Satana, poiché sta scritto: “Adora il Signore Dio tuo e servi a lui solo”». Allora il diavolo lo lasciò; ed ecco degli angeli gli si accostarono e lo servivano».
Gesù, menziona il lavoro di Satana nella parabola del seminatore e del seme che viene seminato. Dove il seminatore è colui che porta il messaggio e il seme è il messaggio del Vangelo che viene seminato nel cuore delle persone. Marco 4:15 «Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la parola; ma dopo che l’hanno udita, subito viene Satana e porta via la parola seminata nei loro cuori». Gesù disse che, alcune persone, appena ricevono il messaggio della salvezza per poter entrare nel regno di Dio, non prestano sufficiente attenzione al messaggio e si lasciano distrarre facilmente da Satana con le preoccupazioni della vita, con le tentazioni, con proposte allettanti di carriera, facili guadagni e molto altro. Tutte queste distrazioni servono al diavolo per sviare le persone e farle concentrare solo su sé stesse e sulle cose materiali e transitorie, facendogli perdere di vista le cose spirituali ed eterne. E come dice l’apostolo Paolo, il maligno viene per accecare le menti, affinché il Vangelo del regno non metta radici nel cuore e nella mente delle persone. 2 Corinzi 4:4 «nei quali il dio di questo secolo ha accecato le menti di quelli che non credono, affinché non risplenda loro la luce dell’evangelo della gloria di Cristo, che è l’immagine di Dio». Anche l’apostolo Giovanni ci dice che il diavolo inganna il mondo intero, e che il mondo intero è sotto il controllo del maligno. 1Giovanni 5:19 «Noi sappiamo che siamo da Dio e che tutto il mondo giace nel maligno». L’apostolo Pietro disse: «Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare» (1Pietro 5:8). L’obiettivo di Satana è causarci sofferenza e farci del male, ma questo è possibile solo se noi glielo permettiamo, visto che Gesù ci ha dato il potere di cacciarlo dalla nostra vita. Satana si approfitta dell’ignoranza e cecità delle persone, che sono coloro che non leggono la Bibbia e non hanno una relazione con Dio, per avvolgerle in un mondo di tenebre e di tanta sofferenza. Il suo lavoro è ingannare quante più persone possibili, portandole a credere che la via dell’egoismo e del peccato è molto meglio dell’obbedienza ai comandamenti di Dio. L’umanità ha inghiottito le menzogne di Satana senza rendersi conto che il peccato porta sempre una grande sofferenza, ma soprattutto la perdita della vita eterna.
Ma come si è originato il male?
Com’è potuto accadere che un essere creato perfetto sia caduto dalla sua posizione? Ezechiele 28: 12-16 «… Tu eri il sigillo della perfezione, pieno di sapienza e perfetto in bellezza…. Tu eri un cherubino unto, un protettore. Io ti avevo posto sul monte santo di Dio e camminavi in mezzo a pietre di fuoco. Tu eri perfetto nelle tue vie dal giorno in cui fosti creato, finché non si trovò in te la perversità». Ogni essere che viene creato da Dio è bello e perfetto, ma questo non vuol dire che sia immune dal peccato. Quando il Signore creò gli angeli, per quanto fossero belli e perfetti, erano stati tutti dotati di libero arbitrio; Dio non ha mai creato automi o robot, ma esseri a Sua immagine e somiglianza, ossia capaci di pensare, di agire e di poter scegliere tra il bene ed il male; poiché, ogni essere creato ha una volontà propria. Lucifero decise di usare questo libero arbitrio scegliendo diversamente e per questa ragione divenne un oppositore e quindi Satana, il diavolo. La libertà di scelta è un principio fondamentale nel governo di Dio. Quando il Signore creò Lucifero sapeva che avrebbe potuto peccare, come infatti accadde. Anche Adamo ed Eva furono creati ad immagine e somiglianza di Dio, belli e perfetti, ed anche loro potevano scegliere se peccare oppure no, esattamente come gli angeli e Lucifero; allo stesso modo anche io e te abbiamo questo libero arbitrio.
Perché Lucifero (Satana) è caduto dal cielo?
Isaia 14:12-14 «Come mai sei caduto dal cielo, o Lucifero, figlio dell’aurora? Come mai sei stato gettato a terra, tu che atterravi le nazioni? Tu dicevi in cuor tuo: “Io salirò in cielo, innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio; mi siederò sul monte dell’assemblea, nella parte estrema del nord; salirò sulle parti più alte delle nubi, sarò simile all’Altissimo”».
Nella Bibbia gli angeli sono definiti anche con il termine “stelle”, ecco perché Isaia dice: «Astro mattutino, figlio dell’aurora», solo che Lucifero non era un angelo qualsiasi, lui era un cherubino protettore che risiedeva alla presenza di Dio. Isaia si domanda: come mai sei caduto? (Is 14:12). Come mai peccò? Le Scritture affermano: «Tu mettevi il sigillo alla perfezione, eri pieno di saggezza, di una bellezza perfetta… Tu fosti perfetto nelle tue vie dal giorno che fosti creato, finché non si trovò in te la perversità» (Ez 28:12, 15). Per quanto l’origine del peccato e del male siano inspiegabili e ingiustificabili, la radice deve comunque esser ricercata nell’orgoglio di Lucifero: «Il tuo cuore si è insuperbito per la tua bellezza; tu hai corrotto la sua saggezza a causa del tuo splendore» (Ez 28:17). Lucifero era uno dei cherubini schierati ai lati del trono di Dio; ma questa posizione di privilegio non gli bastava, voleva essere qualcosa in più, voleva essere venerato, tanto da voler concupire la posizione di Gesù Cristo. Nel suo egoismo e cupidigia, vuole esaltare sé stesso, vuole essere uguale a Dio stesso. «Tu dicevi in cuor tuo: “Io salirò in cielo, innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio… sarò simile all’Altissimo”» (Is 14:12-14). Satana ambisce alla posizione di Dio, ma non ambisce ad avere anche il Suo carattere; lui vuole avere l’autorità di Dio ma non il Suo Amore. Con questi sentimenti e ragionamenti errati, Lucifero cambia la sua natura e diventa Satana (l’avversario – l’oppositore), ma anche il diavolo (calunniatore). La sua ribellione contro il governo di Dio è stato il primo passo verso la sua rovina e condanna.
Perché Satana è stato cacciato dal cielo?
Satana, prima di essere cacciato dal cielo, ha persuaso ed ingannato un terzo degli angeli, che ora sono divenuti demoni e risiedono sulla terra. Apocalisse 12:4 «La sua coda trascinava dietro a sé la terza parte delle stelle del cielo e le gettò sulla terra…». Lucifero dopo aver mutato la sua natura diventa orgoglioso, arrogante, menzognero, perverso, presuntuoso, ect. Lucifero è un ribelle, diviene per l’appunto Satana e con questa nuova identità e carattere non può più stare in cielo, perché nel cielo regna la pace, l’armonia e la giustizia. Il diavolo cominciò a diffondere il malcontento fra gli angeli con «la sua coda», che simboleggia l’opera di convincimento e persuasione delle sue teorie. L’inganno di Satana attecchì nella mente di alcuni angeli che, purtroppo si unirono alla sua ribellione. Gesù descrisse Satana come il padre della menzogna. Giovanni 8:44 «Voi siete dal diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro; egli fu omicida fin dal principio e non è rimasto fermo nella verità, perché in lui non c’è verità. Quando dice il falso, parla del suo perché è bugiardo e padre della menzogna». La tranquillità che regnava in cielo è ora rovinata, distrutta, un disordine dal quale è scaturita una battaglia.
Apocalisse 12:7-9 «E vi fu guerra in cielo: Michele e i suoi angeli combatterono contro il dragone; anche il dragone e i suoi angeli combatterono, ma non vinsero e per loro non fu più trovato posto nel cielo. Così il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, che seduce tutto il mondo, fu gettato sulla terra; con lui furono gettati anche i suoi angeli».
Satana non ha più le condizioni per risiedere nei cieli, non riflette il carattere di Dio e l’esito di questa ribellione è stata la cacciata di Satana e dei suoi angeli.
Nota: Satana dall’ebraico: שׂ ָטָן ,Satàn, traslitterazione del masoretico Śāṭān. Il cui significato è: “avversario”, “colui che si oppone e contraddice, l’accusatore o osteggiatore”. Diavolo deriva dal termine greco Διάβολος, diábolos: “colui che divide, che calunnia”. Nella Bibbia viene etichettato anche con altri nomi e titoli come: maligno, apollion o abadon (distruttore), beelzebub (signore delle mosche), beliar (senza valore), l’omicida, il tentatore, il dio di questo mondo, il principe delle potenze dell’aria.
Quali sono gli inganni di Satana?
Nel corso della storia Satana e i demoni hanno influenzato l’uomo a soddisfare i suoi appetiti fisici e spirituale in modo errato e immorale. Hanno anche creato una miriade di religioni, la magia e lo spiritismo, con i quali ingannano le persone, come le apparizioni dei defunti, di santi, madonne, alieni, ect. Con la menzogna che disse ad Eva: “voi non morirete”, molti sono arrivati alla conclusione che si può vivere anche fuori dal corpo o in altri corpi, e in altre dimensioni o condizioni. Purtroppo, molti credono che esistono mondi paralleli, e questo ha partorito alcune dottrine fantasiose ed anti bibliche come: Immortalità dell’anima – Paradisi di anime – Reincarnazione – Nirvana – Viaggi astrali, ed altre MENZOGNE del genere che sono, prodotte, indotte e propagate dai demoni. Tutte queste FALSE dottrine confondono la mente e creano confusione, tra l’altro sono anche contraddittorie tra loro, ma questo è il suo intento: creare disordine e confusione come ha sempre fatto. Il suo obiettivo principale è sempre lo stesso: sviare le persone dalla Verità e dalle vere dottrine bibliche. L’unica dottrina biblica sul dopo morte, rimane sempre e solo questa: ci addormentiamo in un sonno inconscio in attesa della resurrezione del corpo, che avverrà dopo il ritorno di Cristo. Per chi volesse approfondire sul cosa accade al momento della morte, vi alleghiamo un link di riferimento https://www.bibbiafacile.it/2022/01/06/lezione-11-la-morte-e-poi/
Il diavolo e i demoni sono avviati verso la morte eterna verso una distruzione eterna, e con odio profondo desiderano trascinare con loro quante più creature possibili, inducendole a violare ogni consiglio di Dio, a trasgredire sempre e comunque. Ed è per questo che inducono le persone verso gli eccessi di ogni tipo (fumo, alcol, droga, sesso, pornografia, azzardo, violenza, etc..), fino al suicidio. Satana ha sempre illuso l’uomo che non ha bisogno di Dio, che può bastare a sé stesso e salvarsi da solo, e questo ha prodotto molte false religioni pseudo cristiane e le filosofie orientali, tipo: Buddismo, Panteismo, Sciamanesimo, New Age, Bahai, ect… dove Dio è il tuo IO. Satana, con l’inganno del “voi non morirete affatto”, continua ad illudere la gente con il poter contattare i defunti, e per fare questo si serve dei medium. Ma dov’ è l’inganno? Che lo spirito che si manifesta non è quello del defunto, ma di un demone che prende il sembiante e la voce della persona di quando era in vita e lo stesso discorso vale per le apparizioni di santi e madonne. Inoltre, si serve di falsi veggenti e falsi profeti, che distorcono la Parola di Dio, creando sette e chiese falsamente cristiane. Altro cavallo di battaglia dei demoni è la magia e la divinazione (carte, oroscopi, pendolo, ect) per predire il “futuro”, che poi faranno in modo che si realizzi. Satana, tramite queste cose, oltre a distogliere le persone dalla verità, viene adorato e venerato e sono molte le persone che lo seguono, anche se non credono in lui. Però, tutta questa falsa spiritualità uccide le persone, non solo fisicamente ma soprattutto spiritualmente, esattamente come disse Gesù: il diavolo è stato un omicida fin dal principio (Giovanni 8:44). Lo scopo di Satana e dei demoni è sempre stato quello di renderci la vita infelice e miserabile, e se potessero vorrebbero distruggerci tutti. A differenza di Dio, che è il creatore e dà la vita, Satana è per natura omicida e distruttore.
Dietro a tutti i conflitti bellici c’è Satana, che è l’istigatore delle guerre e non solo di guerre combattute con le armi, ma di ogni tipo di conflitto. Nell’Apocalisse leggiamo che al tempo della fine, Satana e i demoni avranno il controllo totale delle menti dei re e dei politici, per radunarli in un mega conflitto contro Dio. Apocalisse 16:14 «Essi sono spiriti di demòni capaci di compiere dei segni miracolosi. Essi vanno dai re di tutta la terra per radunarli per la battaglia del gran giorno del Dio onnipotente». Satana e i suoi demoni condurranno il mondo in un tempo di ineguagliabile angoscia nella storia dell’umanità (Matteo 24:21-22). Sarà un periodo di inimmaginabili sofferenze, che comunque sarà di breve durata, perché Dio interverrà e metterà la parola fine al male.
Marco 13:20 «E se il Signore non avesse abbreviato quei giorni, nessuna carne si salverebbe; ma a motivo degli eletti, che egli ha scelto, il Signore ha abbreviato quei giorni».
Concludendo, possiamo vedere come Satana e i demoni esercitano un enorme potere sull’umanità. Tuttavia, Dio pone dei limiti al potere e all’influenza che il diavolo può esercitare sugli uomini (Giobbe 1:12; Giobbe 2:6), non permetterà a Satana di andare oltre il limite fissato. Inoltre, anche se può far del male a coloro che non credono e servirsi di loro, per contro non può fare nulla ai figli di Dio, ossia i salvati che devono entrare nel regno di Dio. Giovanni 10:27-29 «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco, ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano. Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle dalla mano del Padre».
7 - GLI ASPETTI POSITIVI DELLA SOFFERENZA
Quali sono gli aspetti positivi della sofferenza?
Forse ti sembrerà strana questa domanda, ma la sofferenza ha degli aspetti positivi. Per quanto la sofferenza è indesiderabile e dolorosa, ci riserva interessanti lezioni. Ebrei 12:11 «Ogni correzione infatti, sul momento, non sembra essere motivo di gioia, ma di tristezza; dopo però rende un pacifico frutto di giustizia a quelli che sono stati esercitati per mezzo suo». Nella cultura occidentale, il dolore e la sofferenza è qualcosa di sinistro, un nemico che deve essere evitato a tutti i costi. Siamo naturalmente portati ad intervenire e sistemare tutto e subito, basti vedere, come all’insorgere di un mal di testa o raffreddore corriamo ai ripari immediatamente, ingerendo farmaci e pillole di ogni tipo pur di star bene. Ricorriamo a delle “pillole” per ogni malessere della vita, cerchiamo di risolvere il problema con l’antidoto più indicato e nel breve tempo possibile.
Ma perché viviamo la sofferenza, una crisi o un fallimento come un fatto negativo? Quando invece potrebbe essere un’opportunità di crescita! Dobbiamo imparare a comprendere che non sempre i fatti spiacevoli della vita sono lì per fiaccarci, guardiamoli da una prospettiva diversa, accettiamoli come una sfida. Se Dio permette che ci accadano avvenimenti spiacevoli, forse sono dei segnali che ci indicano che è bene cambiare qualcosa di quello che stiamo facendo o vivendo. E se proprio non possiamo cambiare la realtà che è intorno a noi, accettiamola come una sfida per diventare persone migliori, anche perché la sofferenza affina il carattere e ci fa diventare più forti e più saggi. La sofferenza può produrre benefici a lungo termine che potremmo non essere in grado di discernere mentre affrontiamo il nostro dolore emotivo o fisico. La Bibbia ci ricorda anche che la nostra fede viene provata, pertanto non dobbiamo concentrarci solo sulla difficoltà momentanea, ma sui benefici che ne avremo dopo aver superato la prova. Giacomo 1:4 «E la costanza compia in voi un’opera perfetta, affinché siate perfetti e completi, in nulla mancanti». Dobbiamo imparare ad affrontare le prove e la sofferenza e, se necessario, accettarle e questo non vuol dire che dobbiamo soffrire per forza, ci sono sofferenze che si possono evitare. Facciamo un esempio pratico…se abbiamo un amico/ a che ci tratta male, ci insulta, ci svilisce o sminuisce continuamente, non siamo chiamati a frequentarlo e sopportare per forza le sue vessazioni, possiamo scegliere di evitarlo. Eliminata la frequentazione con la persona negativa, tolto il problema.
La gioia di Cristo
Sapevate che Gesù sopportò l’agonia e la morte in croce, perché in essa vi era una gioia? Ebrei 12:2 «…Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio». Gesù sopportò la sofferenza affinché potessimo essere perdonati e salvati. La gioia di Cristo siamo io e te, la nostra redenzione e salvezza è la gioia di Cristo, affinché potessimo regnare con Lui nell’eternità (Apocalisse 5:10). Ecco perché sopportò tutto quel dolore e sapere questo può aiutarci ad affrontare meglio i problemi che dobbiamo affrontare nella vita. Paolo ci ricorda che “se soffriamo, anche regneremo con lui” (2 Timoteo 2:12). Quando Dio ricreerà nuovi cieli e nuova terra, il male, la morte e la sofferenza non esisteranno più. Apocalisse 21: 1-5 «Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra erano scomparsi, e il mare non c’era più…Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate. E colui che siede sul trono disse: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose”». Isaia profetizzò la pace e la gioia che avrebbero regnato nel Suo regno: «Non si farà né male né danno su tutto il mio monte santo, poiché la conoscenza del Signore riempirà la terra, come le acque coprono il fondo del mare» (Isaia 11:9). Quando comprendiamo le cause del perché esiste il male sulla terra (Satana), e la soluzione al peccato con il piano della salvezza (Gesù Cristo), troviamo molto conforto in tutto questo. Inoltre, comprendiamo che la nostra vita non è frutto della casualità e che Dio, oltre ad avere il controllo sugli eventi, ha un proposito e un piano per ognuno di noi. Quando Gesù verrà, coloro che si sono pentiti e lo avranno accettato come il loro Signore e Salvatore, in obbedienza e sottomissione, riceveranno una grande consolazione; poiché Dio donerà loro un nuovo corpo eterno ed immortale, che non sarà più soggetto al male e alla sofferenza (1 Corinzi 15:35-54).
Le due tristezze
Le Scritture ci dicono che esistono due tipi di tristezza o sofferenza.
2 Corinzi 7:9-10 «ora mi rallegro, non perché siete stati rattristati, ma perché questa tristezza vi ha portati al ravvedimento; poiché siete stati rattristati secondo Dio, in modo che non aveste a ricevere alcun danno da noi. Perché la tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che porta alla salvezza, del quale non c’è mai da pentirsi; ma la tristezza del mondo produce la morte».
Dio permette che la tristezza o sofferenza facciano capolino nella nostra vita per uno scopo divino. Il dolore o la tristezza che si manifesta quando Dio ci riprende, invitandoci a non commettere più il peccato, questo produce in noi un cambiamento che ci porta alla salvezza eterna. Contrariamente a questa tristezza c’è un altro dolore, possiamo essere tristi per la perdita di soldi o di alcuni beni terreni, di prestigio sociale o perché finisce un amore. Il frutto della prima tristezza è il pentimento che produce vita eterna, mentre il frutto della seconda è solo disperazione. Gesù disse: «Che gioverà a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l’anima sua? O che darà l’uomo in cambio dell’anima sua?» (Matteo 16:26). Tutti i veri cristiani devono mettere in conto che nella vita avranno tribolazioni e sofferenze, e come disse Gesù: «Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo» (Giovanni 16:33). Dio a volte permette che viviamo delle esperienze spiacevoli, come soffrire e stare male, per farci prestare attenzione a ciò che stiamo facendo, affinché cambiamo il nostro comportamento, atteggiamento o convinzioni. Molti dei nostri mali sono solo la diretta conseguenza della violazione dei comandamenti di Dio, sia che lo facciamo consapevolmente o inavvertitamente. Il Signore è un padre amorevole e come tale corregge chi ama, proprio come farebbero dei genitori premurosi. Dio fa lo stesso perché vuole che impariamo. Ebrei 12:6 «perché il Signore corregge chi ama e punisce ogni figlio che gradisce». La correzione che riceviamo da Dio serve affinché impariamo a distinguere tra il bene e il male, e a riconoscere che dovremmo dipendere da Lui e dai suoi insegnamenti. 2 Timoteo 3:16 «Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona».
Sofferenza e fede
Dio si serve della sofferenza perché desidera affinare un certo aspetto del nostro carattere e rafforzare la fede. 1Pietro 1:6-7 «A motivo di questo voi gioite anche se al presente, per un po’ di tempo, dovete essere afflitti da varie prove, affinché la prova della vostra fede, che è molto più preziosa dell’oro che perisce anche se vien provato col fuoco, risulti a lode, onore e gloria nella rivelazione di Gesù Cristo…». La fede è come un muscolo, se non lo usiamo si atrofizza; quindi, sia la fede come il nostro carattere si possono atrofizzare se non esercitati correttamente. Inoltre, impareremo ad avere più fiducia nei Suoi interventi e nelle Sue promesse. 1Corinzi 10:13 «Nessuna tentazione vi ha finora colti se non umana; or Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita, affinché la possiate sostenere». Dio nella Sua misericordia non permetterà che nessuna prova ci schiacci, infatti promette che possiamo sopportarla, e con essa ci darà aiuto e la forza per venirne fuori. Salmi 37:23-24 «I passi dell’uomo sono guidati dall’Eterno, quando egli gradisce le sue vie. Se cade, non è però atterrato, perché l’Eterno lo sostiene per la mano». Dio protegge sempre coloro che lo cercano (vedi Salmo 91). Il Signore vuole aiutarci e liberarci, e può farlo in qualsiasi momento. Le sue orecchie sono attente alle nostre preghiere (1 Pietro 3:12); ma si aspetta anche che ci fidiamo del Suo intervento, che avverrà quando lo ritiene opportuno; noi dobbiamo solo stare fermi ed aspettare, avendo piena fiducia che questo accadrà. Anche l’apostolo Pietro ci ricorda i frutti positivi derivanti dall’affrontare le avversità. 1Pietro 5:10 «E il Dio di ogni grazia, che vi ha chiamati alla sua eterna gloria in Cristo Gesù, dopo che avrete sofferto per un po’ di tempo, vi perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, vi fortificherà e vi stabilirà saldamente».
Sofferenza e santificazione
In questa esistenza, una vita senza sofferenza o dolore è impossibile. Quindi, affrontiamo la realtà e cerchiamo di imparare dalle lezioni che Dio può insegnarci attraverso la sofferenza. Le prove che affronteremo nella vita saranno molto utili, in senso spirituale, per prepararci allo scopo di Dio di portarci nel Suo regno e quando comprendiamo i benefici che possono derivare dalla sofferenza, possiamo sopportarla meglio. Come disse Victor Frankl, uno psicoterapeuta sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz durante la seconda guerra mondiale, il quale scoprì l’importanza di trovare un significato alla vita, soprattutto nel mezzo delle peggiori circostanze. Si rese conto che i prigionieri che rimanevano concentrati su un obiettivo avevano molte più probabilità di sopravvivere. Anche se può sembrare molto difficile vedere dei benefici spirituali mentre stiamo vivendo la sofferenza, però li comprenderemo dopo, soprattutto quando riceveremo la vita eterna nel regno di Dio. 2Pietro 1:11 «Così infatti vi sarà ampiamente concesso l’ingresso nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo». Questo perché nel regno di Dio entrano solo coloro che avranno un carattere purificato, ossia che sono passati per il crogiuolo della santificazione, non ci sono altre scorciatoie per entrare nel regno. Ecco perché è importante passare dalla natura carnale a quella spirituale, come ci ricorda l’apostolo Paolo. Galati 5:24 «Ora quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e le sue concupiscenze». Che cosa significa: crocifiggere la carne o la natura carnale? Significa cambiare la propria natura e questo è possibile solo con la potenza dello Spirito Santo. Ognuno di noi deve riesaminare la propria vita alla luce della Parola di Dio, e tramite lo Spirito Santo abbandonare tutte quelle abitudini che provengono dalla carne e che non sono quindi in armonia con la volontà del Padre, le quali ci sbarrano la strada per il regno di Dio. Galati 5:16-21« Or io dico: Camminate secondo lo Spirito e non adempirete i desideri della carne, la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito, e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; e queste cose sono opposte l’una all’altra, cosicché voi non fate quel che vorreste. Ma se siete condotti dallo Spirito, voi non siete sotto la legge. Ora le opere della carne sono manifeste e sono: adulterio, fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, magia, inimicizie, contese, gelosie, ire, risse, divisioni, sette, invidie, omicidi, ubriachezze, ghiottonerie e cose simili a queste, circa le quali vi prevengo, come vi ho già detto prima, che coloro che fanno tali cose non erediteranno il regno di Dio». La Sua potenza in noi compirà quello che non possiamo ottenere con la sola forza di volontà, trasformandoci in persone nuove. Con questo processo permettiamo a Dio di liberarci dalla schiavitù di peccato e dalla morte eterna. Questa trasformazione è graduale, non avviene tutta e subito, veniamo trasformati giorno dopo giorno, affinché lo Spirito Santo possa rimodellarci nuovamente ad immagine del Creatore e per fare questo serve tempo; poiché Il carattere e le cattive abitudini non sempre si possono cambiare da un giorno all’altro. Ebrei 12:14 «Impegnatevi a cercare la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà il Signore». La santificazione è molto importante per poter entrare nel regno di Dio.
La sofferenza è anche ricerca dell’altro: comunione, unità e intimità
La sofferenza a volte ci porta ad uscire dall’isolamento e ci sprona a ricercare qualcuno con cui condividere il carico. Ci sono persone che devono affrontare prove difficili, e spesso preferiscono affrontarle da sole, per non essere di peso a nessuno, non volendo arrecare disturbo. Ma questo è un errore che possiamo commettere tutti, visto che la Bibbia ci insegna l’esatto contrario. Galati 6:2 «Portate i pesi gli uni degli altri, e così adempirete la legge di Cristo». Nella Parola di Dio troviamo chiaramente scritto di prenderci cura delle persone in difficoltà e di pregare per loro. Giacomo 5:16 « … e pregate gli uni per gli altri, affinché siate guariti; molto può la preghiera del giusto, fatta con efficacia». I benefici dell’essere di aiuto per gli altri, non sono solo per chi riceve l’aiuto e il conforto, ma anche per chi lo offre. Essere di aiuto per qualcuno, oltre a mettere in pratica la legge di Dio, ci fa star bene e ci appaga emotivamente e psicologicamente. Purtroppo, ci sono persone che devono affrontare lunghe malattie, depressioni, mancanza di viveri per sostentarsi o altre difficoltà, pertanto hanno una visione pessimistica e catastrofica e spesso si sentono impotenti e non vedono una via d’uscita; ecco che avere qualcuno vicino può essere di immenso sollievo e conforto. Avere qualcuno vicino può essere di grande aiuto, soprattutto se è una persona cristiana, perché può rinforzare la fede di chi vive il momento negativo, ma anche perché insieme possono vedere e vivere i miracoli di Dio. Il Signore si serve anche della sofferenza per ricucire rapporti perduti o per creare nuove amicizie o per rinsaldare le vecchie. Ecclesiaste 4:9-10 «Due valgono meglio di uno solo, perché hanno una buona ricompensa per la loro fatica. Se infatti cadono, l’uno rialza l’altro; ma guai a chi è solo e cade, perché non ha nessun altro che lo rialzi! ».
La sofferenza ci riavvicina a Dio
Quando la sofferenza ci colpisce, può accadere di provare la sensazione che la vita ci stia togliendo qualcosa di irrinunciabile, come la libertà di muoversi o di non poter più fare alcune cose. In quei momenti proviamo un senso di ribellione e ci domandiamo: perché Dio lo permette? A volte, Dio ci chiede di staccarci da qualcosa o qualcuno a cui siamo legati, che sicuramente non è facile, anzi sarà doloroso, ma è indispensabile. Potrebbe essere a causa di una partenza, una morte, un amore, un cambio di residenza per lavoro o malattia, sono tante le situazione per cui dobbiamo lasciare qualcosa o qualcuno e questo ci farà sicuramente soffrire. Tutte queste circostanze sono motivo per rialzare lo sguardo verso Colui che permette che accadano, e se Dio le permette c’è sempre una buona ragione. A volte siamo convinti di vivere secondo i Suoi insegnamenti e pensiamo anche che stiamo lavorando per il Signore, senza accorgerci che la nostra dipendenza da Lui stia lentamente passando in secondo piano. Forse stiamo ingombrando la nostra vita con attività, affetti, e pensieri che ci stanno allontanando dal Signore senza rendercene conto. Ecco che Dio ci chiede di rinunciare a tutto quello che ci separa da Lui. Inoltre, il Signore ci sorprenderà sempre, perché ad ogni rinuncia, Dio ci restituisce molto di più rispetto alle rinunce che ci chiede di fare. Matteo 19:29 «E chiunque ha lasciato casa, fratelli, sorelle, padre, madre, moglie, figli o campi per amore del mio nome, ne riceverà il centuplo ed erediterà la vita eterna». La sofferenza stimola la preghiera e una nuova vicinanza e dipendenza da Lui.
Giovanni 8:36 «Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi».
• Dio si serve anche della sofferenza per parlarci e correggerci.
• La sofferenza può essere un segnale di cambiamento.
• La sofferenza può perfezionarci e trasformarci ad immagine di Cristo.
• La sofferenza può portare una persona a ricercare il Signore.
• La nostra sofferenza ci rende capaci di confortare quelli che soffrono.
• La sofferenza migliora la nostra fede, che è la fiducia in Dio e nel Suo operato.
• La sofferenza ci avvicina a Dio.
8 - L'ESPERIENZA DI GIOBBE
Perché è importante conoscere la vita di Giobbe?
Cosa dovremmo imparare dalla sua esperienza? È facile essere credenti quando tutto va bene, il difficile è esserlo quando tutto va male! Giobbe, nonostante fu colpito da terribili sciagure, non rinnegò mai Dio; e quando sua moglie gli disse di maledire Dio, ritenendolo responsabile di tutto il male che era piombato nella sua esistenza, Giobbe rispose così: «Tu parli come parlerebbe una donna insensata. Se da DIO accettiamo il bene, perché non dovremmo accettare anche il male?». In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra» (Giobbe 2:10). La vita di Giobbe dimostra come il male può colpire chiunque, soprattutto coloro che non sono protetti da Dio. Il Signore a volte permette che degli eventi negativi accadano, e come già ampiamente spiegato è perché ha un proposito per il credente; anche se, gli esseri umani sono spesso inconsapevoli dei modi in cui Dio opera nella vita delle persone, e questa è proprio l’esperienza di Giobbe.
Quello che sappiamo di Giobbe è che aveva sette figli e tre figlie, godeva di un grande benessere economico, era un credente, un uomo integerrimo, un vero figlio di Dio; tanto che è il Signore stesso a rimarcarne le qualità. Giobbe 1: 8 «L’Eterno disse a Satana: «Hai notato il mio servo Giobbe? Poiché sulla terra non c’è nessun altro come lui, che sia integro, retto, tema DIO e fugga il male». Giobbe pur sapendo che Dio era assiso sul Suo trono e che avesse il controllo di tutto, è però all’oscuro del dialogo tra Dio e Satana e pertanto non ha modo di capire perché nella sua vita stessero accadendo tante tragedie terribili. Satana, disse a Dio che Giobbe lo serviva e onorava per le benedizioni che riceveva. Allora, Dio permise a Satana di togliergli la sua ricchezza e anche i suoi figli, di affliggerlo fisicamente, ma non gli permise di togliergli la vita. Giobbe, nella sua immensa sofferenza non accusò mai Dio, anzi lo benedisse e lo adorò. Giobbe 1:20-22 «Allora Giobbe si alzò, si stracciò il suo mantello e si rase il capo; poi cadde a terra e adorò, e disse: “Nudo sono uscito dal grembo di mia madre e nudo vi ritornerò. L’Eterno ha dato e l’Eterno ha tolto. Sia benedetto il nome dell’Eterno”. In tutto questo Giobbe non peccò e non accusò DIO di alcuna ingiustizia».
Giobbe nonostante avesse perso tutto in un giorno solo: proprietà, possedimenti, e persino i figli, non perse mai la fede in Dio. È difficile immaginare o pensare di poter perdere tutto quello che possediamo in un solo giorno. La maggior parte delle persone sprofonderebbero in una tremenda disperazione o depressione, e forse alcuni tenterebbero anche il suicidio. Giobbe cadde comunque in una profonda tristezza, tanto da maledire il giorno della sua nascita (Giobbe 3:1–26), però non maledì mai Dio, perché sapeva che Dio aveva il controllo. In tutto questo scenario disastroso, Giobbe riceve la visita di tre amici, che anziché consolarlo, gli diedero dei cattivi consigli e lo accusarono persino di aver commesso dei peccati tanto gravi, per i quali Dio lo stava punendo. Però, Giobbe conosceva Dio bene e sapeva che non era Lui che agiva in quel modo. Gli amici di Giobbe insistono sulla sua colpevolezza, mentre Giobbe continua a sostenere la sua innocenza. Alla fine di questi dialoghi, Dio disse agli amici di Giobbe di essere adirato con loro, in quanto avevano detto delle falsità sul Suo conto, a differenza di Giobbe, il quale aveva detto il vero (Giobbe 42:7–8). Il patriarca sapeva chi fosse il Redentore, sapeva che si trattava di un Salvatore vivente, e sapeva che un giorno si sarebbe mosso in suo favore, facendogli giustizia (Giobbe 19:25). Come infatti avvenne, Dio ristabilì la vita di Giobbe, ricompensandolo del doppio di quello che aveva perso (Giobbe 42:10), e lo benedisse molto di più dei primi anni della sua vita (Giobbe 42:12). Quindi, alla fine di questa esperienza, Giobbe poté affermare: «Prima ti conoscevo per sentito dire, ora ti conosco perché ti ho visto». Giobbe 42: 5 «Il mio orecchio aveva sentito parlare di te, ma ora il mio occhio ti vede». Giobbe visse per altri 140 anni dopo la sua sofferenza.
Il libro di Giobbe ci permette di vedere quello che accade nel mondo dello spirito, è come una finestra aperta dalla quale poter vedere il mondo spirituale o celestiale e le interazioni che ci sono con il mondo terreno. All’inizio del libro, vediamo che a Satana e ai suoi angeli caduti viene ancora garantito l’accesso al cielo, cosa che poi gli verrà negata dopo la morte e ascensione di Cristo. Ciò che è ovvio da questo racconto è che Satana è l’autore del male e della sofferenza che spande sulla terra, come si evince dai primi due capitoli del libro di Giobbe. Ma la lezione più importante che dobbiamo imparare dall’esperienza di Giobbe è che potremmo non conoscere mai la ragione specifica della nostra sofferenza, ma dobbiamo comunque credere che Dio ha sempre il controllo di ogni evento che accade e tutto coopera per il nostro bene. Romani 8: 28-29 «Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno. Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli». Romani 8:35-39 Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Sarà l’afflizione, o la distretta, o la persecuzione, o la fame, o la nudità, o il pericolo, o la spada? Come sta scritto: «Per amor tuo siamo tutto il giorno messi a morte; siamo stati reputati come pecore da macello. Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori in virtù di colui che ci ha amati. Infatti io sono persuaso che né morte né vita né angeli né principati né potenze né cose presenti né cose future, né altezze né profondità, né alcun’altra creatura potrà separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore».
Non è sempre necessario capire le cause della sofferenza che Dio permette nella nostra vita, ma quello che è importante capire è il perché Dio ci fa passare per quella strada e quali insegnamenti dobbiamo trarne, questo è importantissimo! La Bibbia ci dice che: «La via di Dio è perfetta; la parola del Signore è purificata con il fuoco; egli è lo scudo di tutti quelli che sperano in lui» (Salmi 18:30). Se la vita che Dio traccia per ognuno di noi è perfetta, ed è anche uno scudo protettore, di cosa dobbiamo preoccuparci? Dobbiamo solo confidare nel fatto che ogni cosa che fa, e qualsiasi cosa che permette, sono perfette. A volte non possiamo comprendere i piani o pensieri di Dio, ma quello che dobbiamo sempre fare è aver fiducia nel suo operato!
Isaia 55:8-9 «Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri né le vostre vie sono le mie vie», dice l’Eterno. «Come i cieli sono più alti della terra, così le mie vie sono più alte delle vostre vie e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri».
Il nostro compito è quello di obbedirgli, di credere in Lui e di sottometterci alla Sua volontà, che la capiamo o meno. Quando lo faremo, vedremo Dio nel mezzo di tutte le nostre difficoltà, e forse anche a causa delle nostre difficoltà. Isaia 43:2 «Quando passerai attraverso le acque io sarò con te, o attraverserai i fiumi, non ti sommergeranno; quando camminerai in mezzo al fuoco, non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà». Vedremo chiaramente la Sua bontà e magnificenza.
9 - CONCLUSIONE
Dio potrebbe intervenire in qualsiasi momento e mettere fine alla sofferenza, al dolore e alla morte, potrebbe togliere tutto questo in un batter d’occhio, e questo accadrà molto presto con il ritorno di Gesù Cristo. Ma che cosa sta aspettando Dio a intervenire? Che si realizzino alcune profezie, soprattutto l’avvento dell’Anticristo a opera di Satana.
2Tessalonicesi 2:1-11«Or vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signor nostro Gesù Cristo e al nostro adunamento con lui, di non lasciarvi subito sconvolgere nella mente né turbare o da spirito, o da parola, o da qualche epistola come se venisse da parte nostra, quasi che il giorno di Cristo sia già venuto. Nessuno v’inganni in alcuna maniera, perché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e prima che sia manifestato l’uomo del peccato (ANTICRISTO), il figlio della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato dio o oggetto di adorazione, tanto da porsi a sedere nel tempio di Dio come Dio, mettendo in mostra se stesso e proclamando di essere Dio. Non vi ricordate che, quando ero ancora tra voi, vi dicevo queste cose? E ora sapete ciò che lo ritiene, affinché sia manifestato a suo tempo. Il mistero dell’empietà infatti è già all’opera, aspettando soltanto che chi lo ritiene al presente sia tolto di mezzo. Allora sarà manifestato quell’empio, che il Signore distruggerà col soffio della sua bocca e annienterà all’apparire della sua venuta. La venuta di quell’empio avverrà per l’azione di Satana, accompagnata da ogni sorta di portenti, di segni e di prodigi bugiardi, e da ogni inganno di malvagità per quelli che periscono, perché hanno rifiutato di amare la verità per essere salvati. E per questo Dio manderà loro efficacia di errore, perché credano alla menzogna…».
Dio sta aspettando che Satana compia la sua ultima azione, nella quale coalizzerà tutti gli eserciti terreni e tutte le schiere demoniche per la battaglia finale, contro il Signore. Apocalisse 17:14 «Combatteranno contro l’Agnello e l’Agnello li vincerà, perché egli è il Signore dei signori e il Re dei re; e vinceranno anche quelli che sono con lui, i chiamati, gli eletti e i fedeli».
Con l’apparizione del Signore Gesù Cristo dal cielo, il primo a essere annientato sarà l’Anticristo, poi legherà Satana per mille anni. Durante il millennio si terrà il giudizio, nel quale Satana e i demoni non potranno più tentare nessuno a seguirli nelle loro vie che sono sempre state causa di miseria e sofferenza. Apocalisse 20:1-4 «Poi vidi un angelo che scendeva dal cielo e che aveva la chiave dell’abisso e una gran catena in mano. Egli prese il dragone, il serpente antico, che è il diavolo e Satana, e lo legò per mille anni, poi lo gettò nell’abisso che chiuse e sigillò sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni finché fossero compiuti i mille anni, dopo i quali dovrà essere sciolto per poco tempo. Poi vidi dei troni, e a quelli che vi sedettero fu dato la potestà di giudicare». Dio non vuole lasciare dubbi nella mente degli angeli e nemmeno in quella degli uomini, quando giudicherà Satana e i demoni. Tutti avranno visto e sperimentato che sono il male assoluto e che il giudizio di Dio su di loro è un giusto giudizio. Quando il giudizio sarà finito, Dio ricrea un nuovo cielo e una nuova terra che sarà la copia dell’Eden, dove regnerà la pace, la gioia e tutto sarà in perfetta armonia e per tutta l’eternità. Niente più pianti, niente lacrime, niente dolore. Nella nuova terra vivremo assieme a Dio e al Signore Gesù Cristo con tutti i santi, e non esisterà mai più in tutto l’universo una sola briciola di sofferenza; poiché Satana e i demoni spariranno per sempre dal creato.
Isaia 66: 22-23 «Infatti, come i nuovi cieli e la nuova terra che io sto per creare rimarranno stabili davanti a me, dice il Signore, così dureranno la vostra discendenza e il vostro nome. Avverrà che, di novilunio in novilunio e di sabato in sabato, ogni carne verrà a prostrarsi davanti a me, dice il Signore».
Isaia 11: 6-9 «Il lupo abiterà con l’agnello e il leopardo giacerà col capretto; il vitello, il leoncello e il bestiame ingrassato staranno insieme e un bambino li guiderà. La vacca pascolerà con l’orsa, i loro piccoli giaceranno insieme, e il leone si nutrirà di paglia come il bue. Il lattante giocherà sulla buca dell’aspide, e il bambino divezzato metterà la sua mano nel covo della vipera. Non si farà né male né distruzione su tutto il mio monte santo, poiché il paese sarà ripieno della conoscenza dell’Eterno, come le acque ricoprono il mare».
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