Hai mai sperimentato quella sensazione di disagio, quando fai o dici qualcosa di sbagliato? Penso proprio di sì! Quella è la coscienza che ti parla e ti comunica che era meglio evitare. La coscienza può essere definita come: “una consapevolezza interiore che ci indica se un certo comportamento è giusto o sbagliato”. Dio ha posto in noi una coscienza morale che ci guida nel fare le scelte giuste. Tutti quelli che hanno la coscienza pulita, vivono con un senso di leggerezza e di libertà, che deriva dal sapere che sono in linea con la volontà di Dio e che agiscono nei confronti del prossimo al meglio delle loro possibilità; pertanto non hanno nulla da recriminarsi. Ma, quando questo non avviene, come possiamo ripulire la nostra coscienza?

 

 

1- COME OPERA LA COSCIENZA?

Dio usa vari modi per parlarci, uno di questi è attraverso la coscienza. Il filosofo Kant disse: “Due cose riempiono di stupore l’anima mia, i cieli stellati al di sopra di me, e la legge morale dentro di me”. La legge morale che è scritta nel cuore, altro non è che la legge di Dio, che ci approva quando facciamo bene e ci disapprova quando facciamo male. La coscienza è quella “voce interiore” che testimonia di Dio e che Dio usa per parlarci. La coscienza comanda e vuole esser ubbidita, proibisce ed ordina, condanna e approva; essa svolge la sua missione per la quale è stata messa nel cuore dell’uomo. Una volta che sai nella tua coscienza qual è la volontà di Dio su una determinata questione, devi solo obbedire e mettere in pratica.

Ti è mai capitato di provare il rimorso di coscienza sentendoti in colpa per aver commesso qualcosa di sbagliato, correndo poi ai ripari con l’ammissione di colpa e cercando di rimediare all’atto compiuto? Ecco, quella è la coscienza! La voce della coscienza è qualcosa di innato che, se non è messa a tacere, spinge l’uomo verso il bene, perché è una via di comunicazione aperta 24 ore su 24 con Dio. La nostra coscienza è come una “finestra” sul nostro spirito. Attraverso questa “finestra” la luce di Dio risplende, inondando il nostro essere interiore con la Sua luce e verità. Se obbediamo alla nostra coscienza, la “finestra” rimane pulita e trasparente, e la luce di Dio può risplendere dentro, sempre più luminosa.

 

 

Per contro, se mettiamo a tacere la nostra coscienza e non obbediamo più a quella “voce interiore”, il peccato avrà in noi sempre più spazio e prenderà il controllo della nostra vita. La nostra coscienza diventerà come una finestra sempre più sporca e offuscata. Man mano che il peccato aumenta, la sporcizia e la torbidità aumenteranno e la luce di Dio non riuscirà più a penetrare nel nostro spirito. Se un credente continua a disobbedire alla sua coscienza, il suo cuore si indurirà fino a divenire insensibile agli appelli dello Spirito Santo. Verrà il giorno in cui peccherà senza  provare alcun senso di rimorso o di pentimento. Questa è una condizione tragica per ogni persona.

Ebrei 3:8 «non indurite i vostri cuori come nella provocazione, nel giorno della tentazione nel deserto…». Ebrei 3:13 «ma esortatevi a vicenda ogni giorno, finché si dice: “Oggi”, perché nessuno di voi sia indurito per l’inganno del peccato».

 

Come obbedire alla propria coscienza

La nostra coscienza non solo ci condanna quando abbiamo fatto qualcosa di sbagliato, ma ci avverte anche quando stiamo per fare qualcosa che non piace al Signore. Nell’obbedire alla propria coscienza, ci sono due semplici regole da seguire:

  1. Se la tua coscienza ti avverte che stai per fare qualcosa di sbagliato… NON FARLA!

  2. Se hai già fatto qualcosa di sbagliato, allora devi CONFESSARLO subito e rivendicare il sangue purificatore di Cristo.

Qualunque cosa Dio ti mostri o ti dice tramite la tua coscienza, non la ignorare, ascolta attentamente e poi esegui quello che il Signore ti comanda.

2- COSCIENZA E CONOSCENZA

 

Come facciamo a sapere cosa è giusto e cosa è sbagliato agli occhi di Dio?  Lo possiamo sapere solo leggendo la Bibbia. Nel testo sacro possiamo trovare tutto quello che Dio ha comandato agli uomini per vivere nel migliore dei modi, con sé stessi, con il prossimo e soprattutto con Lui. Pensa se … tutti mettessero in pratica i 10 comandamenti, sparirebbe il male dalla terra. Purtroppo, ci sono molte cose che facciamo e che la Bibbia condanna, e questo avviene proprio per mancanza di conoscenza. Solo leggendo e studiando la Parola di Dio ci possiamo rendere conto che molti dei peccati o errori che commettiamo, avvengono per ignoranza. Il Signore nella Sua bontà e clemenza ci mostra i peccati, uno alla volta e ci aiuta nel cambiamento. Egli non ci mostra tutti i peccati in una sola volta, ma gradatamente, e sempre gradatamente ci aiuta ad eliminarli dalla nostra vita. Tutti i peccati sono un impedimento per la nostra comunione con il Signore, sono un ostacolo sul nostro cammino. Se obbediamo a ciò che sappiamo essere la volontà di Dio e abbandoniamo ciò che sappiamo non essere gradito a Dio, godremo di una perfetta comunione con Lui.

 

1 Giovanni 1:7 «ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, abbiamo comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù Cristo, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato».

Camminare nella luce, significa essere obbedienti alla Parola (conoscenza), che è la luce. Ogni qualvolta il Signore ci mostra un peccato, che sia conosciuto o sconosciuto (fatto inconsapevolmente), abbiamo la responsabilità di confessarlo e di abbandonarlo. Se permettiamo al peccato di rimanere nella nostra vita, perpetrando nell’errore, perdiamo la nostra comunione con Dio e camminiamo nelle tenebre. Ogni volta che continuiamo a fare qualcosa che la nostra coscienza ci condanna, oltre a non avere comunione con il Signore, ci allontaniamo da Lui. Nel nostro cammino di fede ricordiamoci che ci sono vari gradi di conoscenza tra i figli di Dio. Alcuni credenti compione delle azioni peccaminose e non sono consapevoli di sbagliare, mentre altri considerano le stesse azioni estremamente peccaminose. Pertanto non dobbiamo giudicare o puntare il dito su coloro che non sanno o non sono consapevoli degli errori commessi. Piuttosto, dovremmo pregare per loro e cercare di aiutarli nel comprendere meglio la Parola. Come Dio non ci ha rifiutati a causa di peccati di cui non eravamo a conoscenza, anche noi non dobbiamo respingere il fratello per peccati di cui non è a conoscenza.

1Giovanni 1:5-6 «Or questo è il messaggio che abbiamo udito da lui, e che vi annunziamo: Dio è luce e in lui non vi è tenebra alcuna. Se diciamo di avere comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità».

La Bibbia dice che Dio è la luce. Giovanni 8:12 «E Gesù di nuovo parlò loro, dicendo: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». E sappiamo anche che la Sua Parola è luce. Salmo 119:105: «La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero». Quindi, camminare nella luce vuol dire: allineare la propria vita con la Parola di Dio. Niente di quello che facciamo deve andare in conflitto con Dio e la sua volontà. Quando camminiamo nella luce, la vita diventa piacevole, perché Dio conduce i nostri passi in luoghi sicuri. Quando camminiamo nella luce, la nostra coscienza è sempre limpida e pulita.

3 - I PERICOLI DI METTERE A TACERE LA COSCIENZA

Non mettere a tacere la tua coscienza

Abbiamo già menzionato le due regole che devi seguire quando la tua coscienza ti parla e sono:

  1. Se la tua coscienza ti avverte che stai per fare qualcosa di sbagliato… NON FARLA!

  2. Se hai già fatto qualcosa di sbagliato, allora devi CONFESSARLO subito e rivendicare il sangue purificatore di Cristo.

Purtroppo molti cristiani non seguono queste semplici regole, ma la cosa peggiore è quando mettono a tacere la voce della loro coscienza. Di solito utilizzano uno di questi due metodi:

Litigare con la propria coscienza.

Possiamo anche autoconvincerci che, quello che diciamo o facciamo è così ragionevole che possiamo continuare a farlo. Ma il peggio è quando coinvolgiamo altre persone per convincerle ad essere d’accordo con noi. Anche se, altri ti dicessero che il tuo pensiero e comportamento è giusto, non dobbiamo permettere che l’opinione altrui prevalga sulla nostra coscienza. Se la tua coscienza ti condanna, allora è sbagliato. Ogni volta che credi che qualcosa non sia la volontà di Dio per te, allora non devi farlo.

La Bibbia dice: “…Tutto ciò che non proviene dalla fede è peccato”. Romani 14:23

Dobbiamo capire che non possiamo discutere con la nostra coscienza, se la nostra coscienza ci dice che è sbagliato, allora è sbagliato. Non dobbiamo mai mettere a tacere la voce della nostra coscienza, perché quella è la volontà di Dio per noi.

Fare buone opere.

L’altro modo con il quale si tenta di far tacere la propria coscienza è compiendo opere buone. Ci sono alcuni che pensano che: “anche se non sto ubbidendo a  Dio, però sto facendo cose buone, addirittura migliore di quelle che Dio mi  ha detto di fare e questo compensa la mia mancanza di ubbidienza”. Chiunque mette a tacere la propria coscienza donando denaro all’opera di Dio o aiutando gli altri o compiendo buone azioni, sta barattando con Dio e questo è peccato. Questo modo di agire non ha alcun valore agli occhi di Dio, si rimane trasgressori e disubbidienti. Dio non guarda le buone opere che facciamo, o quanti soldi doniamo alla Sua causa; Egli gradisce e desidera solo la nostra obbedienza. Niente può sostituire l’obbedienza.

1Samuele 15:22 «Samuele disse: “Gradisce forse l’Eterno gli olocausti e i sacrifici come l’ubbidire alla voce dell’Eterno? Ecco, l’ubbidienza è migliore del sacrificio, e ascoltare attentamente è meglio del grasso dei montoni”».

4 - I SENSI DI COLPA

Dobbiamo evitare l’accusa e la condanna di Satana

Nel cercare di ottenere e mantenere una coscienza pulita, dobbiamo essere consapevoli del fatto che anche Satana può attaccare la nostra coscienza: accusandoci e condannandoci. Satana lavora molto sul senso di colpa e il senso di colpa deriva da una coscienza sporca. Lui mette nella nostra mente pensieri come questi: “Hai fallito di nuovo e questo è tutto ciò che sai fare. Non sei altro che un fallimento e questo è tutto ciò che sarai. Dio non può amare uno come te!”. Gli attacchi di Satana possono indebolirci e fiaccarci a tal punto che avremo difficoltà ad affrontare la vita. Per questo motivo è estremamente importante riconoscere il suo lavoro. Dobbiamo essere in grado di distinguere tra le accuse di Satana e l’azione restauratrice dello Spirito Santo.

Ecco alcuni modi in cui possiamo distinguere tra l’opera di Satana e la convinzione dello Spirito Santo:

  • Le accuse di Satana ci fanno sentire sempre in colpa, sbagliati e fuori luogo, non amati o non voluti. Queste accuse sono sempre sconclusionate e continue.

Lo Spirito Santo, invece, ci mostra l’amore di Dio e ci illumina affinché possiamo cambiare strada e vita. Anche se ci sono dei difetti, ci mostra il modo per eliminarli, ma senza mai condannarci per l’errore.

  • Le accuse di Satana hanno il solo scopo di farci soffrire e abbatterci.

Lo scopo dello Spirito Santo è quello di risollevarci e di edificarci. Ci mostra i nostri peccati affinché possiamo confessarli, abbandonarli e camminare nelle vie di Dio. Lo Spirito Santo trasforma.

  • Le accuse di Satana ti faranno sentire non perdonato, anche se il peccato è stato confessato .

Mentre lo Spirito Santo ci ricorda che, se noi confessiamo il peccato, Dio ci perdona e cancella ogni nostra colpa; poiché il sangue che Gesù ha versato per noi ci purifica da ogni peccato. Nessun peccato al mondo è così grande da non poter essere perdonato.

1Giovanni 1:9 «Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità».

Un cristiano non può e non deve sentirsi in colpa nonostante abbia ricevuto il perdono dei peccati, anche perché renderemmo vano il sacrificio di Cristo. Satana, l’accusatore, continuerà ad accusarci sempre per cose fatte nel passato, ma noi dobbiamo resistergli e stare fermi nella fede, ricordandogli che Gesù ci ha ripulito di tutte le nostre colpe. Tutti i peccati sono stati perdonati e purificati alla  croce, con il Suo sangue. Se ritieni che Satana ti stia attaccando, resistigli nel nome del Signore Gesù. Rivendica la potente vittoria che Cristo a conseguito al Calvario per te!

«… resistete al diavolo ed egli fuggirà da voi». Giacomo 4:7

5 - COME POSSIAMO AVERE UNA COSCIENZA PULITA?

Cosa dobbiamo fare per avere una coscienza pulita? L’apostolo Paolo disse:

«Per questo io mi sforzo di avere continuamente una coscienza irreprensibile davanti a Dio e davanti agli uomini». Atti 24:16

Questo versetto mostra due aspetti: quello verticale e quello orizzontale.

  1. L’aspetto verticale

Se la nostra mente e il nostro cuore non ci condannano, vuol dire che siamo a posto con Dio.

  1. L’aspetto orizzontale

Come siamo a posto con Dio, allo stesso modo dobbiamo esserlo con il prossimo. Qualcuno disse: “Non puoi avere ragione con Dio se hai torto con qualcuno nel mondo”.  Anche nelle tavole della legge (10 comandamenti) ritroviamo questo concetto di relazione verticale e orizzontale. Dove i primi quattro comandamenti ci indicano il giusto modo di relazionarci con Dio; mentre, gli altri sei, ci  indicano il comportamento che dobbiamo avere con il prossimo.

 

In tutta la Scrittura ritroviamo il sistema della purificazione interiore. Già dalle prime pagine dell’Antico Testamento, Dio, oltre agli olocausti che servivano per rimuove il peccato dalla vita del credente, aveva istituito anche l’offerta per la colpa. Questa offerta serviva a rimuovere i peccati che una persona aveva commesso contro altri. Il Signore si preoccupa non solo dei peccati che commettiamo contro di Lui, ma anche dei peccati che commettiamo verso altre persone. Nel libro del Levitico, al capitolo 6, Dio ci parla delle violazione dei diritti altrui, e fa un elenco di azione ingiuste che possiamo commettere contro il nostro prossimo.

Levitico 6:1-5 «L’Eterno parlò a Mosè, dicendo:  «Se uno pecca e commette una violazione contro l’Eterno, comportandosi falsamente col suo vicino in merito a un deposito o a un pegno o per un furto, o se ha ingannato il suo vicino, o perché ha trovato una cosa perduta e ha mentito in merito e ha giurato il falso, per qualsiasi cosa l’uomo può peccare nel suo operare, allora, se ha peccato ed è colpevole, egli deve restituire ciò che ha rubato, o la cosa estorta con frode o il deposito che gli è stato affidato o l’oggetto perduto che ha trovato,  o tutto quello in merito a cui ha giurato il falso. Non solo ne farà piena restituzione, ma vi aggiungerà un quinto e lo consegnerà al proprietario il giorno stesso della sua offerta per la trasgressione».

  1. Disattenzione nel prendersi cura delle cose affidategli da altri.

  2. Falso commercio negli affari.

  3. Rubare.

  4. Ingannare una persona.

  5. Conservare le cose trovate invece di restituirle al legittimo proprietario.

  6. Mentire.

Se una persona rubava, mentiva, ingannava, o se avesse perso qualcosa che gli era stato affidato: Dio richiedeva la restituzione dell’intero valore più una penalità del 20%. E solo dopo aver sistemato le cose con i diretti interessati, gli era permesso di portare l’offerta per la colpa al Signore per essere perdonato. Levitico 6: 6-7 «Porterà quindi al sacerdote la sua offerta per la trasgressione all’Eterno: un montone senza difetto, preso dal gregge secondo la tua stima, come offerta per la trasgressione. Così il sacerdote farà l’espiazione per lui davanti all’Eterno, e gli sarà perdonato qualunque colpa di cui si è reso colpevole».

Da questo passaggio dell’Antico Testamento apprendiamo due verità molto importanti:

  1. Quando pecchiamo contro i nostri simili, pecchiamo anche contro Dio.

  2. Dobbiamo sempre essere a posto con i nostri simili per poter essere a posto con Dio.

Questo insegnamento lo ritroviamo anche nel Nuovo Testamento, ed è Gesù che dice:

«Se tu dunque stai per presentare la tua offerta all’altare, e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te,  lascia lì la tua offerta davanti all’altare e va’ prima a riconciliarti con tuo fratello; poi torna e presenta la tua offerta». Matteo 5:23-24

Chiunque si reca in chiesa per adorare Dio e si ricorda di aver fatto un torto a qualcuno, deve tornare sui suoi passi e recarsi PRIMA dal fratello o sorella e riconciliarsi, e solo dopo aver fatto questo, può tornare in chiesa e fare la sua offerta. Cosa bisogna fare per riconciliarsi? Per prima cosa dobbiamo andare a cercare la persona con la quale abbiamo un problema e chiarire la questione chiedendo scusa. È importante rimuovere il contenzioso, perdonandosi a vicenda e, qualora ci siano questioni economiche in ballo, bisogna trovare un accordo per saldare il debito. Non puoi adorare Dio con le lodi e preghiere o in qualsiasi altro modo, finché non ti sei prima riconciliato con tuo fratello o sorella. Il Signore Gesù ha riconferma lo stesso principio che abbiamo visto anche nell’Antico Testamento. Il principio è questo: dobbiamo essere a posto, prima con i nostri simili, per poter essere a posto con Dio.

Quindi, incomincia chiederti: ma io sono in regola con tutti? Ho fatto qualche torto a qualcuno e non ho ancora chiesto scusa?

6 - CONSIGLI UTILI PER AVERE UNA COSCIENZA PULITA

Come ottenere una coscienza pulita

Un primo consiglio utile ci arriva dalla preghiera del re Davide. La Bibbia dice che Davide era un uomo secondo il cuore di Dio, poiché il suo desiderio era quello di essere integerrimo davanti al Signore. Nel Salmo 51, troviamo un bellissima preghiera di confessione, con relativa richiesta di perdono; mentre, nel Salmo 139 troviamo un’altra richiesta interessante, che dovremmo fare anche noi ogni santo giorno. Il re chiese a Dio di mostrargli i peccati inconsci, cioè quelle azioni che commettiamo e che non reputiamo peccato. Davide chiese a Dio di scandagliargli il cuore e di mostrargli il male che albergava in lui. Solo quando lo Spirito Santo ci mostra i peccati inconsci, rendendoli consci, possiamo confessarli, chiedere perdono e abbandonarli.

Salmo 139: 23-24 «Investigami, o Dio, e conosci il mio cuore; provami e conosci i miei pensieri; e vedi se vi è in me alcuna via iniqua, e guidami per la via eterna».

Se vogliamo avere la coscienza pulita, dobbiamo permettere allo Spirito Santo di scrutare il nostro cuore e di mostrarci le nostre colpe, le offese o i danni che abbiamo arrecato ad altri o che arrechiamo a noi stessi.

Ecco un elenco di domande che ci possono aiutare a riflettere e che ci dobbiamo porre personalmente:

  • Ho ferito o offeso qualcuno con parole scortesi e azioni non buone?

  • Ho rubato qualcosa sul posto di lavoro o in altro luogo?

  • Il mio comportamento ha danneggiato qualcuno?

  • Ho mentito a qualcuno e non sono tornato indietro per discolparmi?

  • Ho uno spirito spietato e vendicativo verso qualcuno?

  • Mi sono ribellato a qualche autorità o superiore?

  • Sono stato ingrato verso qualcuno che mi ha aiutato?

  • Ho commesso reati o peccati per i quali devo rimediare?

  • Provo risentimento e rancore verso chi mi ha ferito?

  • Ho allontanato qualcuno in modo indegno?

 

Proverbi 28:13 Chi copre le sue colpe non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia.

 

Consideriamo ora i passi che dobbiamo compiere per ottenere una coscienza pulita:

Fai un elenco delle persone a cui devi chiedere perdono.

In questo elenco bisogna essere dettagliati e specifici. Oltre alle persone alle quali dobbiamo chiedere scusa è necessario elencare anche i peccati o i torti che abbiamo commesso verso di loro. Nel fare l’elenco prenditi del tempo e aggiornalo costantemente, ci sono cose che potrebbero venirti in mente subito, mentre altre in seguito, l’importante è annotare tutto. Un buon aiuto ti può arrivare dallo Spirito Santo, chiedigli di farti ricordare eventi e situazioni trascurate o dimenticate. Se facciamo una preghiera sincera,lo Spirito Santo ci mostrerà offese e torti che avevamo rimosso completamente. Ricordati che Dio ha una buona memoria! Ogni cosa che lo Spirito Santo farà riemergere nelle tua mente, la devi affrontare indipendentemente dal tempo che è passato. Una volta completato l’elenco, prega per ogni singolo episodio e persona annotata, poi agisci secondo le direttive divine.

Scegli il momento e il metodo adeguato per chiedere scusa.

Una volta che il Signore ti ha mostrato qualcosa o qualcuno, per rimediare al torto fatto, fallo prontamente. Un altro aspetto importante per avere la coscienza pulita è cercare la riconciliazione anche con le persone che ci hanno causato problemi. I torti li facciamo ma a volte li subiamo, pertanto anche con queste persone, laddove è possibile bisogna riappacificarsi. Scegli il momento più opportuno e vai dalla persona che il Signore ti ha indicato per rimuovere il problema o l’offesa. Non permettere che nulla ti impedisca di andare, fallo il più rapidamente possibile. Il metodo migliore è quello di recarsi personalmente dalla persona e parlare con lei in separata sede, senza che altre orecchie possano ascoltare. Ma, se questo non è possibile, mandagli un messaggio con il cellulare e chiedi un incontro chiarificatore, oppure fagli una telefonata.

Chiedere scusa correttamente.

Se il tuo peccato è stato contro Dio solo, allora devi confessarlo solo a Dio. Se la tua offesa è stata contro una o più persone, devi per prima cosa confessarlo a Dio e poi devi interpellare le persone interessate e chiedere scusa. Se la tua offesa è stata contro un intera chiesa, la procedura è sempre la stessa: prima si confessa a Dio e poi si deve rimediare con la chiesa. Quando chiediamo scusa a qualcuno, dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, ammettere la nostra colpa e chiedere umilmente perdono. Se non lo facciamo, il peccato non verrà cancellato. Anche se, chiediamo scusa nel modo sbagliato, il peccato rimane, pertanto non può esser rimosso dai libri celesti.

7 - COME CHIEDERE SCUSA?

Ecco alcuni modi sbagliati per scusarsi:

“Ho sbagliato, ma anche tu hai sbagliato.”

Questo non è un modo corretto, anche se abbiamo ragione, non dobbiamo metterci sulla difensiva accusando l’altro; inoltre, non ci stiamo assumendo la piena responsabilità del peccato.

“Se ho sbagliato, per favore perdonami.”

Usare “se” prima delle tue scuse significa che stiamo dicendo: “Non sono veramente convinto di aver sbagliato”. Questa non è un’ammissione di colpa e pertanto non sono vere scuse. 

Mi dispiace aver perso la calma, ma te la sei cercata!”

Anche questo modo non è corretto, uno perché non ci stiamo assumendo la responsabilità delle nostre azioni, e due perché stiamo incolpando l’altro.

 

Il modo giusto per scusarsi:

Per scusarci correttamente, dovremmo:

  1. Assumerci la piena responsabilità del nostro peccato o errore.

  2. Dare un nome identificativo al peccato. Del tipo: ho rubato…ho mentito…ho spettegolato… ect

  3. Un volta che abbiamo ammesso la colpa e abbiamo chiesto scuda, dobbiamo chiedere alla persona di perdonarci e attendere la risposta.

Ecco un esempio del modo giusto per scusarsi:

“Ho sbagliato in (nominare l’offesa o il peccato commesso). Ti chiedo scusa. Mi perdoni?”

Qualunque sia la situazione, quando chiediamo scusa dobbiamo assumerci la piena responsabilità per la parte in cui abbiamo sbagliato. Anche se, abbiamo sbagliato solo per un 20% e l’altra persona ha sbagliato per 80%, questo non ci esenta dalla nostra responsabilità. Noi siamo sempre responsabili per la parte che ci compete. Lasciamo che Dio si occupi dell’altra persona e della sua parte. Nel presentare le scuse, non dobbiamo dilungarci con inutili spiegazioni, cerchiamo di essere concisi, evitando dettagli non necessari. Inoltre, evitiamo di coinvolgere altri nella questione, a meno che non sia assolutamente necessario. Qualora dovessimo trovarci a chiedere scusa a una persona non cristiana, sarebbe utile testimoniarle che, quello che stiamo facendo deriva dalla nostra fede in Cristo. Spieghiamo che…così come Lui ha perdonato le nostre colpe, riconciliandoci al Padre, anche noi perdoniamo gli altri e cerchiamo la riconciliazione con il nostro prossimo.

Matteo 6:14,15 «Perché se voi perdonate agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi;  ma se voi non perdonate agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

2Corinzi 5:18 «E tutto questo viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé per mezzo di Cristo e ci ha affidato il ministero della riconciliazione».

Potrebbe accadere che, la persona non accetta le nostre scuse e non ci perdoni. In questo caso noi abbiamo fatto quello che era giusto fare, seguendo il giusto iter cristiano. Abbiamo ammesso la colpa e chiesto scusa; quindi, abbiamo ripulito la coscienza. Se l’altro non ci perdona, il problema resta alla persona che se la vedrà con Dio.

Effettuare la corretta restituzione.

Se abbiamo causato una perdita a qualcuno, dobbiamo risarcire il danno e ripagare la persona per la perdita subita; altrimenti non possiamo avere una coscienza pulita davanti a Dio. Ad esempio, supponiamo che io abbia rubato qualcosa a qualcuno. Non è sufficiente che io dica: “Mi dispiace di averti derubato. Per favore, perdonami!”. Se voglio ricevere il perdono, devo chiedere scusa, ma soprattutto devo risarcire la perdita o il danno causato. Può accadere che non abbiamo la possibilità economiche di pagare immediatamente. In questo caso prendiamo accordi per ripianare il debito il prima possibile, oppure cerchiamo di concordare delle rate mensili, fino ad estinzione del debito. Comunque i casi è importante assicurarsi di mantenere la parola data e di fare ciò che si è promesso.

 

Evita di procrastinare.

Sicuramente dover chiedere scusa a qualcuno non è facile, anzi, costa parecchia fatica. Ecco alcune delle motivazioni più comuni per rimandare:

“Non è poi così importante, è una cosa così piccola!” 

Quello che a noi può sembrare di poca importanza, non lo è per l’altro e nemmeno per Dio, se poi è proprio Lui che te lo ha fatto ricordare. Se è sulla tua coscienza, è abbastanza grande per essere rimosso.

“Lo farò appena posso, quando avrò voglia di farlo.”

Rimandare, quando si potrebbe fare subito, è uno dei grandi nemici della coscienza pulita. Gesù disse: “Mettiti d’accordo con il tuo avversario”, e questo significa: fai quello che dovresti fare adesso, subito!

“L’altra persona era in errore più di me.”

Potrebbe anche essere vero, ma sei comunque responsabile della parte in cui tu hai sbagliato. Quando ti scusi per quello che ti compete, potrebbe accadere che anche l’altra persona si scuserà per la sua parte. E comunque qualcuno deve fare il primo passo, fallo tu!

“È successo tanto tempo fa è acqua passata.”

Anche se fosse, se il Signore te lo ha fatto venire in mente, devi affrontarlo. Potresti scoprire che l’altra persona lo ricorda ancora molto chiaramente.

“Farò qualcosa di speciale per la persona che ho offeso.”

Fare qualcosa di speciale non cancella l’offesa. Un uomo che ha offeso sua moglie con qualcosa che ha detto o fatto, non può rimediare portandole dei fiori o una scatola di cioccolatini. Solo una cosa cancella un’offesa: le scuse adeguate.

” Anche se lo facessi…non capirebbe.”

Che capisca o meno non è questo il punto. Tu devi obbedire a Dio e fare ciò che Lui ti dice di fare. Se poi questa persona non è cristiana, sicuramente riceverà una buona testimonianza dell’amore di Dio! Potrebbe pensare di aver finalmente trovato un vero cristiano, qualcuno abbastanza onesto e abbastanza umile da ammettere di aver sbagliato, tanto da scusarsi. Naturalmente, potrebbe reagire anche in modo diverso, ma indipendentemente da ciò che può pensare di te, tu devi fare la tua parte.

Ora che sai cosa fare per avere la coscienza pulita, è importante che tu lo faccia. Quando avrai confessato fedelmente i tuoi peccati a Dio e affrontato i tuoi peccati contro gli altri, proverai un senso di leggerezza, perché ti sei tolto un grande fardello. Conoscerai quella libertà interiore che deriva dal sapere che non hai più conti in sospeso né con Dio né con altri.

8 - QUALI SONO I BENEFICI DI UNA COSCIENZA PULITA?

La Bibbia ha molto da dire sull’importanza di avere la coscienza pulita.

  1. È fondamentale avere una coscienza pulita per la nostra fede. Quando la nostra coscienza ci condanna o ci rimorde, se non gli diamo ascolta, la nostra fede diventa inefficace e inutile.

  2. Una coscienza pulita è essenziale per avere risposte alle nostre preghiere.

1 Giovanni 3:21-22 «Carissimi, se il nostro cuore non ci condanna, abbiamo fiducia davanti a Dio; e qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo le cose che gli sono gradite».

  1. Una coscienza pulita mantiene in buona salute tutto il corpo. Quando abbiamo un peso nel cuore e nella mente, questo può deteriorare la nostra salute fisica, psicologica e spirituale se non viene rimosso.

  2. La coscienza pulita ci consente di avere buoni rapporti con il prossimo e vere amicizie. Nella vita, prima o poi ci saranno momenti in cui offenderemo e feriremo le persone. Se vogliamo mantenere il loro rispetto e la loro amicizia, dobbiamo sistemare le offese e le diatribe. I problemi vanno appianati quanto prima.

  3. Per avere una buona comunione con il Signore è necessario avere una coscienza pulita. Dobbiamo essere giusti con Dio e dobbiamo essere giusti con i nostri simili. Anche la più piccola accusa nella nostra coscienza ostacolerà la nostra comunione con il Signore.

  4. La coscienza pulita è necessaria per una buona testimonianza. Se hai offeso qualcuno e non hai mai cercato di sistemare le cose, ti sarà impossibile testimoniargli l’amore di Dio in modo efficace.

 

Dobbiamo mantenere una coscienza sensibile e recettiva alla voce di Dio.

È molto importante mantenere una coscienza sensibile e recettiva. Se stiamo attenti a obbedire alla voce della nostra coscienza, che dobbiamo sentiremo forte e chiara, avremo benedizioni in abbondanza; per contro, se non obbediamo alla nostra coscienza, questa s’indurirà. Ogni volta che ci rifiutiamo di ascoltare e obbedire alla nostra coscienza, danneggiamo la nostra vita spirituale.

Ebrei 3:12-13 «State attenti, fratelli, che talora non vi sia in alcuno di voi un malvagio cuore incredulo, che si allontani dal Dio vivente, ma esortatevi a vicenda ogni giorno, finché si dice: “Oggi”, perché nessuno di voi sia indurito per l’inganno del peccato».

Quando è stata l’ultima volta che hai chiesto scusa a qualcuno? Poiché, senza dubbio, prima o poi offenderemo qualcuno, anche se siamo credenti possiamo commettere errori.

Giacomo 3:2 «poiché tutti manchiamo in molte cose. Se uno non sbaglia nel parlare, è un uomo perfetto…».

La domanda è: cosa faremo a riguardo? Saremo duri e orgogliosi e rifiuteremo di ammettere che abbiamo torto, o ci umilieremo e ci scuseremo? La via di Dio è che ci umiliamo e sistemiamo le cose con le altre persone, senza perder tempo.

Efesini 4:26 «Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti sul vostro cruccio».

Dobbiamo coltivare l’abitudine di chiedere scusa agli altri e di farlo prima che finisca la giornata. Se confessiamo i nostri peccati e sistemiamo le cose con gli altri, la nostra coscienza sarà mantenuta pulita. Questo è camminare per fede e in obbedienza a Dio. Uno dei grandi segreti della vita vittoriosa di Paolo fu questo: obbedì alla sua coscienza. Non ha permesso che nella sua vita non ci fosse nulla a cui la sua coscienza si opponesse. Paolo poteva onestamente dire: “Ho vissuto in tutta buona coscienza davanti a Dio fino ad oggi”.

Questo vuol dire che aveva una coscienza pulita, e sapeva anche che avere una coscienza pulita era uno dei requisiti per essere salvati, anche perché senza la santificazione nessuno entra nel regno di Dio. Ebrei 12:14 «Procacciate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà il Signore».

2Timoteo 4:7,8 «Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho serbato la fede. Per il resto, mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno, e non solo a me, ma anche a tutti quelli che hanno amato la sua apparizione».

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