1- MARIA È INCINTA

Matteo 1:18,19 «Or la nascita di Gesù Cristo avvenne in questo modo. Maria, sua madre, era stata promessa in matrimonio a Giuseppe, ma prima che iniziassero a stare insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo»

Maria è al quarto mese della sua gravidanza e come abbiamo appena visto, ha trascorso questo periodo di gestazione a casa di Elisabetta sua parente. Ora però è tornata a Nazaret a casa dei suoi genitori e molto presto tutti sapranno che aspetta un bambino: che situazione imbarazzante! Ma perché è imbarazzante? Perché a quel tempo il matrimonio era preceduto da un fidanzamento, che equivaleva come un matrimonio e dal quale si poteva recedere solamente mediante un atto di divorzio. Inoltre, durante il fidanzamento, la coppia si asteneva dall’avere rapporti sessuali fino al matrimonio effettivo. Maria è consapevole della sua condizione, ma ancor di più di quello che la Legge di Dio dice: una donna fidanzata che sceglieva di avere rapporti sessuali con un altro uomo deve essere lapidata (Deuteronomio 22:23, 24). Anche se la coppia non coabitava sotto lo stesso tetto, l’infedeltà di uno dei due era considerata adulterio ed era punibile con la morte. Maria era stata promessa sposa a Giuseppe, ma il matrimonio non era stato celebrato e al tempo in cui si svolsero i fatti si trovò incinta, nonostante non aveva tradito Giuseppe; la situazione creatasi risultò complicata da ambo le parti.

Caliamoci nei panni di Giuseppe, il quale aspettava impaziente di rivedere Maria e di poterla riabbracciare, dopo la sua lunga assenza trascorsa in casa di Elisabetta e, quando la vede scopre che è incinta! Immaginate la delusione e lo sconforto che avrà provato; probabilmente avranno anche parlato tra loro e sicuramente Maria gli avrà raccontato come erano andati i fatti, ossia che era rimasta incinta per opera dello Spirito Santo e che il bimbo che portava in grembo era il Figlio di Dio. Ma come ben si può immaginare o pensare, era difficile credere a quello che Maria gli stava dicendo: un racconto inverosimile! L’ombra dello scandalo incombeva su Maria, poiché non si era mai visto nulla di simile in tutta la storia umana: una nascita verginale! Quando una donna non sposata rimaneva incinta, vi era un’unica spiegazione possibile: il tradimento, l’infedeltà o l’adulterio. Giuseppe era altresì conscio che Maria era una brava persona e che godeva di ottima reputazione; inoltre egli era profondamente innamorato di lei, ed essendo un uomo giusto, non volle che venisse svergognata pubblicamente o addirittura lapidata. Quindi, visto l’amore che nutriva per lei era grande, decise in cuor suo di divorziare segretamente e con tutta la discrezione possibile per evitare lo scandalo.

Matteo 1:20-23 «Ma, mentre rifletteva su queste cose, ecco che un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria come tua moglie, perché ciò che è stato concepito in lei è opera dello Spirito Santo. Ed ella partorirà un figlio e tu gli porrai nome Gesù, perché egli salverà il suo popolo dai loro peccati”.  Or tutto ciò avvenne affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signore, per mezzo del profeta che dice:  «Ecco, la vergine sarà incinta e partorirà un figlio, il quale sarà chiamato Emmanuele che, interpretato, vuol dire: “Dio con noi”».  

Giuseppe, che è un uomo buono, giusto e prudentemente, medita ed elabora un piano per salvaguardare la reputazione di Maria e, mentre è assorto nei suoi pensieri cade in un sonno profondo. Un angelo del Signore gli appare in sogno e lo saluta con un: “Giuseppe, figlio di Davide”, che ha come scopo quello di ricordargli la sua discendenza regale, oltre a prepararlo allo straordinario avvento del Re-Messia d’Israele. L’angelo esortò Giuseppe a non avere alcun timore di sposare Maria e di fugare ogni dubbio sulla sua verginità e fedeltà, poiché la gravidanza è per l’intervento soprannaturale dello Spirito Santo. L’angelo gli rivelò che avrebbe avuto un figlio, il nome e la missione del nascituro; infatti il bambino si sarebbe dovuto chiamare Gesù, che significa: “YHWH è la salvezza” o “il Signore salva”. Gesù avrebbe salvato il suo popolo dai loro peccati e le profezie che lo riguardavano iniziavano a prendere vita, soprattutto quella del profeta Isaia, pronunciata settecento anni prima si stava adempiendo alla lettera. La profezia di Isaia 7:14 parlava di una nascita speciale (“La vergine sarà incinta”), il sesso del nascituro (“e partorirà un figlio”), il nome del bambino (“al quale sarà posto nome Emmanuele”). Gesù di fatto non fu mai chiamato Emmanuele e Matteo aggiunge che il nome significa: “Dio con noi”. Quel bambino era YHWH (nome di Dio), il Signore stesso che scendeva in terra per salvare gli uomini dal castigo eterno a causa della trasgressione edenica e dalla maledizione del peccato. Gesù tramite la Sua vita, morte e resurrezione ci ha liberati dal laccio della morte e molto presto ci condurrà alla Sua gloriosa presenza.

 

Matteo 1:25,25 «E Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l’angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie;  ma egli non la conobbe, finché ella ebbe partorito il suo figlio primogenito, al quale pose nome Gesù».

Al risveglio, Giuseppe si sentì alleggerito dal fardello che lo opprimeva e provò un senso di sollievo, ora la situazione era chiara; quindi abbandonò le intenzioni di voler divorziare da Maria, anzi decise di sposarla secondo le istruzioni dell’angelo. Giuseppe condusse Maria a casa sua e da quel momento la coppia fu marito e moglie. Maria è quasi al termine della gravidanza e lei e Giuseppe si devono preparare per un lungo viaggio che li porterà lontano da casa. Ma dove vanno ora che Maria è prossima al parto? Nel capitolo successivo vedremo la nascita del Re-Messia, l’Eterno, il Santo, che irrompe nel tempo e nella storia umana; il Dio Onnipotente diventa un fragile neonato. Paolo dirà di Gesù: “in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità” (Colossesi 2:9). Giuseppe accoglierà il nascituro come figlio adottivo, in questo modo Gesù diventerà l’erede legittimo al trono di Davide.

Nota: La Bibbia specifica che non ebbero rapporti sessuali (egli non la conobbe), fin tanto che ella non ebbe partorito Gesù. La dottrina secondo la quale Maria rimase vergine per tutta la vita è confutata dalla consumazione del matrimonio, che avvenne dopo la nascita di Gesù, come specifica questo versetto.

2 - FIDANZAMENTO E MATRIMONIO SECONDO LA BIBBIA

Nella Bibbia il fidanzamento, il matrimonio e il sesso hanno una sequenza ben precisa e queste fasi non devono essere confuse o alterate; inoltre hanno un valore eterno. Il fidanzamento deve passare attraverso tre tappe progressive: amicizia, frequentazione e fidanzamento vero e proprio. Durante il fidanzamento la coppia si deve astenere dall’avere rapporti sessuali. Il matrimonio è stato istituito da Dio, perciò è indissolubile, tranne che in caso di infedeltà o di violenza. La Bibbia non contempla e non approva i matrimoni o unioni tra persone dello stesso sesso, le convivenze, e i divorzi (se non per giusta causa).

Amicizia – Frequentazione – Fidanzamento – Matrimonio

L’amicizia consente ai ragazzi di socializzare e di conoscersi meglio, inoltre favorisce un buon sviluppo psicofisico. Lo svago, il divertimento e la socializzazione tra ragazzi e ragazze sono propedeutici alla loro crescita e all’inserimento nella società, ed è bene che i giovani si frequentino tra di loro, partecipando a gite, festicciole, attività sociale, campeggi, incontri sportivi, ect… e dove ci sono minori è saggio ed utile la supervisione di persone adulte, meglio se sono educatori cristiani. Con la frequentazione si intendono quegli incontri più ravvicinati tra due persone che meditano di mettersi insieme, dove l’interesse non è più quello della semplice amicizia, ma non è neanche un fidanzamento. In questa fase sarebbe cosa giusta restare entro i limiti dell’affettività puramente sentimentale, senza andare oltre; poichè è in questa fase che la coppia getta le basi per un eventuale rapporto stabile. Invece con il fidanzamento si sancisce l’unione che sfocerà nel matrimonio, e non deve essere né troppo corto, né troppo lungo e non si deve sostituire al matrimonio e non deve essere mai una convivenza. Dio chiede alla coppia di esimersi dall’avere rapporti sessuali prima del matrimonio e mai al fuori dello stesso. La sessualità è un elemento che ha implicazioni sentimentali, sociali, etici e spirituali ed è per questo che il sesso nei piani di Dio è riservato solo ed esclusivamente all’interno di una coppia sposata (uomo – donna). Tanto da essere uno dei 10 comandamenti… Esodo 20:14 «Non commettere adulterio». Il matrimonio per come Dio lo ha istituito e lo intende, è l’unione indissolubile tra due persone che decidono di vivere insieme per tutta la vita e questo dovrebbe avvenire possibilmente fra due individui che condividono la stessa fede.

Genesi 2:18,21-24 «L’uomo lascerà la propria famiglia di origine, si unirà alla propria moglie, e i due diverranno una stessa carne».

  • Distacco dalla propria casa = (l’uomo lascerà la famiglia di provenienza)

Il distacco dal nucleo genitoriale è il primo passo per fondare una nuova famiglia e questo prevede che non ci devono essere ingerenze da parte dei genitori o parenti nella coppia nascente. Il matrimonio deve essere officiato in chiesa ed è Dio che sancisce l’unione. La convivenza in ambito cristiano non è accettabile per nessuna ragione.

  • Unione = amore (si unirà alla propria moglie)

L’unione rappresenta il coronamento dell’amore reciproco. Non avrebbe senso contrarre matrimonio tra due persone che non si amano o si conoscono appena o superficialmente.

  • Unità di intenti = (una stessa carne)

“Una stessa carne” rappresenta l’unità di intenti che abbraccia svariate sfere, tra cui quella della sessualità. L’intesa sessuale è importante, lecita e molto positiva, però bisogna evitare egoismi ed eccessi o perversioni di qualsiasi genere. L’intimità e la complicità tra i coniugi sono tra gli aspetti più importante per una buona e durevole vita di coppia. La moglie ha bisogno di sentirsi valorizzata, considerata, amata, protetta e di avere la sua autonomia e indipendenza. Il marito, perciò, non dovrà esercitare nessun dominio sulla moglie, né trattarla come un’inserviente o peggio ancora come un oggetto e mai e poi mai userà violenza, nè fisica nè verbale. Per contro anche la moglie avrà la giusta considerazione e rispetto del marito. Dio ci ha creati ed accoppiati affinché ci si sostenga a vicenda, senza però diventare uno la stampella dell’altro. La fiducia e la stima saranno alla base di ogni decisione, che verrà presa nel rispetto reciproco e per il bene comune, ed ogni forma di gelosia, costrizione, prevaricazione, abuso sarà bandito dalla coppia. Nell’ambito degli affetti familiari occorre rispettare le giuste priorità: prima vengono i coniugi, poi i figli, poi i suoceri e poi gli altri. Il capovolgimento, anche parziale, di questa scala di precedenze può divenire causa di dispiaceri, litigi, dissidi e può avere conseguenze indesiderate. Ognuno deve rimanere nella propria area di competenza senza interferire troppo in quella degli altri.

3 - DOMANDE PER RICORDARE E RIFLETTERE

  • Che cosa pensava o immaginava Giuseppe quando vide che Maria era incinta, e perché?

  • A quali pericoli incorreva Maria se fosse stata un’adultera?

  • In che modo si sarebbe dovuta sciogliere la promessa di matrimonio?

  • Con quale nome si sarebbe dovuto chiamare Gesù, secondo Isaia e perché?

  • Qual è il significato del nome Gesù?

  • Come stai vivendo il tuo fidanzamento o matrimonio?

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