LA CREAZIONE

 

La Bibbia comincia con queste parole: «Nel principio Dio creò i cieli e la terra» (Genesi 1:1). Le Sacre Scritture evidenziano da subito che Dio è il Creatore: Colui che crea, sostiene e preserva, il Sovrano di tutto l’universo. L’umanità si è sempre posta degli interrogativi, come: “Da dove veniamo e dove siamo diretti?” – “Qual è la nostra origine e il nostro fine?” – “Siamo stati creati, o siamo il prodotto dell’evoluzione?”. A tutte queste domande, non potremmo dare risposte esaustive senza la Bibbia. La rivelazione di Dio mediante la creazione è così convincente che non ci sono scuse per chi la rifiuta; l’ateismo come l’evoluzionismo derivano dalla soppressione della verità divina o da una mente che rifiuta a priori di riconoscere l’evidenza dell’esistenza di Dio e del Suo operato nel creato, nel quale ci sono sufficienti prove circa la Sua esistenza, utili a convincere ogni persona che cerca di scoprire la verità su di Lui. Con la creazione e lo studio della stessa si hanno prove inconfutabili. Nei primi capitoli della Genesi possiamo leggere un resoconto autentico dell’attività creativa del Signore. Quando il mondo fu concluso e l’umanità creata, Dio vide che era «molto buono» e questo rifletteva la Sua gloria. Il Signore dopo aver creato in sei giorni i cieli e la terra e tutti gli esseri viventi, si riposò il settimo giorno; inoltre stabilì il sabato, settimo giorno come un memoriale perpetuo della Sua opera creativa. Dio, dopo aver creato ogni cosa in sette giorni, disse ad Adamo ed Eva di gestire e custodire il giardino dell’Eden.

In questo studio vedremo:

 

1 - SI PUÒ PROVARE L'ESISTENZA DI DIO?

 

A. Come provare l’esistenza di Dio?

Malachia 2:10 «Non abbiamo forse tutti un solo padre? Non ci ha creati uno stesso Dio?…»

L’esistenza di Dio si può provare in vari modi, ma non con criteri scientifici. Quante cose ci sono in natura che non si vedono eppure ci sono e non sono casuali: il vento, il calore, il freddo, la luce, l’energia elettrica, le onde magnetiche e altro ancora. Ma se non si vedono vuol dire che non esistono? Ci sono cose che non si vedono e sono più reali del visibile! Per esempio l’odore, il profumo o il tanfo. Noi non vediamo Dio, ma vediamo i segni del Suo passaggio, vediamo le Sue impronte digitali impresse nel creato. Comunque, anche se potessimo dimostrare Dio scientificamente, la fede è un requisito essenziale, perché: «senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è…» (Ebrei 11:6). La fede in Dio non è un salto nel buio, essa si fonda sulle chiare evidenze presenti nelle rivelazioni divine. Nulla di tutto quello che esiste sulla terra o nell’universo è frutto del caso o del caos primordiale, né tanto meno da millenni di evoluzione, dietro a questa creazione c’è una mente che ha pensato e voluto tutto questo portandolo all’esistenza, ed è la mente di Dio, il Creatore. Tuttavia, per mezzo della fede e lo studio della Bibbia, oltre che dalla rivelazione personale di Dio ad ognuno di noi, possiamo arrivare a comprendere che il Creatore esiste, è un essere reale con il Quale relazionarsi ed interagire.

 


B. Dove cercare Dio?

Geremia 29:13,14 «Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore; io mi lascerò trovare da voi”, dice il Signore…». (Vedi anche Atti 17:26,27)

Dio dice:“io mi lascerò trovare da chi mi vuole conoscere realmente”, essendo Egli sempre vicino ad ognuno di noi. Come abbiamo visto in uno studio precedente, Dio si rivela a noi attraverso quattro canali principali: la Bibbia, la coscienza, la natura o creazione, e nella persona di Gesù Cristo. In questo studio ci soffermeremo sulla creazione.

 


C. Il Dio della creazione.

Genesi 1: 2-5 La terra era informe e vuota, le tenebre coprivano la faccia dell’abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque. Dio disse: «Sia luce!» E luce fu. Dio vide che la luce era buona; e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce «giorno» e le tenebre «notte». Fu sera, poi fu mattina: primo giorno.

Il racconto biblico della creazione comincia con Dio intento a creare, dando forma alle cose. Il Signore prima di dar vita al genere umano si è prodigato nel preparare un ambiente perfetto ad ospitare il Suo capolavoro: l’uomo e la donna. Tutta la divinità di Dio (YHWH) nelle persone del Padre, Figlio e Spirito Santo, sono coinvolte in questo progetto (Gn 1:2,26).

Genesi 1: 26 Poi Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza… »

Come abbiamo già studiato chi crea e porta materialmente all’esistenza ogni cosa è la Parola, che è il Cristo preesistente, Colui che poi diverrà il Figlio di Dio. Giovanni spiega nel dettaglio il ruolo di Gesù Cristo nella creazione: «Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio… Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta» (Gv 1:1-3)…. «La Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra noi» (Gv 1:14).

Salmo 33:6,9 «I cieli furono fatti dalla parola del Signore, e tutto il loro esercito dal soffio della sua bocca…»

Ebrei 11:3 «Per fede intendiamo che l’universo è stato formato per mezzo della parola di Dio, sì che le cose che si vedono non vennero all’esistenza da cose apparenti».

Il Dio che crea, crea dal nulla (ex nihilo) e non è dipendente da una materia preesistente, parla e le cose vengono all’esistenza, ma è anche vero che a volte ha utilizzato la materia preesistente, per esempio, quando forma Adamo dalla terra, o quando crea Eva dalla costola di Adamo (Gn 2:7,19,22), occorre ricordare che, alla fine, Gesù è il Creatore di tutto. Egli è Colui che con la Sua Parola ha portato all’esistenza la terra e tutto quello che essa contiene (Col 1:16,17;  Ef 3:9; Eb 1:2). Inoltre, Dio (Yhwh – Elohim) è chiamato Padre proprio per la capacità creativa (Ml 2:10).

Nota: Al regno inanimato, tipo i minerali, Dio attribuì solo la dimensione fisica. Al regno animale conferì la dimensione fisica e quella psichica. All’uomo il Signore concesse la dimensione fisica e quella psichica, ma anche quella spirituale. Ecco perché noi siamo ad immagine di Dio.

 


D. La natura ci parla di Dio?

Romani 1:19,20 «poiché ciò che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, perché Dio lo ha loro manifestato. Infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, essendo evidenti per mezzo delle sue opere fin dalla creazione del mondo, si vedono chiaramente, affinché siano inescusabili». (Vedi anche Salmo 19:1-4)

Se ci fermiamo ad osservare i cicli biologici della natura si resta estasiati. Tutto è ordine e tutto segue delle leggi ben precise. Se non ci fosse una mente dietro a tutto questo non sarebbe possibile questo tramite la casualità, tutto è pensato, voluto e realizzato, sostenuto e preservato. Vi sono diverse leggi che dimostrano che la creazione è sostenuta da un Creatore, come la legge dell’entropia o la legge di attrazione e respingimento degli astri, ed altre leggi che dimostrano che non è il caos che regola l’universo. Le evoluzioni delle orbite astrali sono perfettamente ordinate e sincronizzate. Inoltre, se la terra non girasse su sé stessa, non avremmo zone di ombra e zone di luce, essenziali per la vita stessa. Se i mondi e l’universo intero fossero frutto del caso o di evoluzioni, dovrebbe esserci un caos totale e non ordine e leggi a regolare il tutto, come si evince e la scienza conferma.

Osserviamo inoltre come si riproduce la vita nel grembo materno, come è fatto un occhio, il calcolo del tempo con la rotazione terrestre (mesi, stagioni, anni) etc, che non possono essere assolutamente casuali.

Evidenze che possiamo trovare in natura:

Gli uccelli ad esempio possono percorrere diverse migliaia di chilometri e ritornare nel luogo esatto di nascita, ad esempio: la Starna Artica è un uccello migratore che dal Polo Nord va a svernare nell’Antartide, a 17.000 chi­lometri di distanza. Dopo l’inverno, ritorna esattamente da dove è partito. Anni addietro fu fatto un esperimento con una Procellaria, la quale dopo esser stata contrassegnata, fu portata  in Ameri­ca per via aerea; due settimane dopo, l’uccello era tornato al suo nido, percorrendo 4.900 chilometri. Se osserviamo l’ingegneria delle api si resta sbalorditi dal dinamismo ed organizzazione che hanno nel ripartire i compiti. La stessa ingegneria la possiamo ritrovare nei ragni, i quali creano delle ragnatele, la cui fibra è la più resi­stente, morbida e flessibile che si conosca. Per non parlare del pipistrello che è cieco, ma riesce ad evitare gli ostacoli mediante un sonar che lo avverte dell’ostacolo…si potrebbe andare avanti per ogni singolo animale. La domanda che nasce spontanea è: tutte queste caratteristiche e meraviglie presenti nel creato potrebbero mai essersi create da sole? Ovvio che no!

 

 

Evidenze che possiamo trovare nell’universo:

Guardiamo ad esempio alla vastità dell’universo che è talmente oltre ogni nostra immagina­zione, al punto che bisogna misurare le distanze interplanetarie in miliardi di anni luce, di cui un solo secondo corrisponde a circa 300 mila chilometri. Genesi 15:5 «Poi lo condusse fuori e gli disse: “Mira il cielo e conta le stelle, se le puoi contare”, quindi aggiunse: “Così sarà la tua discendenza”». È pressoché impossibile calcolare il numero delle galassie, poiché ognuna di essa è composta da miliardi di costellazioni che contengono miliardi di stelle. Attorno a ogni stella ruotano numerosi pia­neti e ogni pianeta possiede innumerevoli satelliti. Nell’universo possiamo notare lo straordinario e preciso equilibrio fra l’attrazione e il respingimento degli astri. Ad esempio, se la terra non fosse attratta dal sole, ci allontanerem­mo da esso e moriremmo congelati. Ma se, al contempo, non fosse pure respinta al punto giusto, ci schianteremmo sulla massa solare a velocità supersonica, con conseguenze catastrofiche. Ed è per questo che Dio ha creato le evoluzioni delle orbite astrali con perfetto ordine e sin­cronia. Inoltre, se la terra non girasse su sè stessa, noi avremmo zone di ombra eterna e zone di luce perenne, e se non girasse attorno al sole non avremmo il ciclo delle sta­gioni: in entrambi i casi sarebbe impossibile la vita sulla terra, non avremmo la fruttificazione delle piante e dei vegetali in generale, con la conseguente assenza di alimenti per gli animali e per l’uomo. Quindi, chiediamoci nuovamente: questo immenso universo fatto di equilibri straordinari, si sarebbe mai potuto creare da solo o per caso? La risposta è ovvia: no! L’universo stesso è un’evidenza lampante dell’esistenza di Dio.

 

Evidenze che possiamo trovare nel corpo umano:

Salmo 139:13,14 «Sei tu, Signore, che hai formato le mie reni, che mi hai intessuto nel seno di mia madre. Io ti celebrerò perché sono stato fatto in modo stupendo. Meravigliose sono le tue opere, e l’anima mia lo sa molto bene».

Soprattutto nel corpo umano troviamo evidenze inoppugnabili di straordinaria bel­lezza. Se studiassimo ogni singolo elemento del nostro corpo, scopriremmo che siamo stati fatti in modo stupendo, siamo una “macchina” di perfezione assoluta. Ad esempio: l’occhio ha una messa a fuoco automatica da pochi centimetri all’infi­nito e un diaframma che si allarga e si stringe secondo l’intensità della luce, per riuscire a vedere sia di notte che di giorno. La capacità visiva dell’occhio è paragonabile a quella di milioni di videocamere, perché trasmette al cervello informazioni di­versificate tramite 100 milioni di nervi ottici; mentre la videocamera ha un solo cavo. Pensate al sangue con i suoi 100 mila chilometri di vasi sanguigni, che portano il nutrimento e l’ossigeno alle 60 mila miliardi di cellule dell’organismo umano. Il cervello e i suoi 100 miliardi di neuroni. Ogni neurone interscambia informazioni me­diante 50 mila vie di comunicazione. Il cervello registra accuratamente tutto ciò che vediamo, sentiamo, facciamo o pensiamo. E ha l’incredibile facoltà dell’intelligenza, che non possiede nessun’altra creatura terrestre.

L’uomo è il capolavoro della creazione di Dio. Le scoperte scientifiche non cessano mai di stupirci in rapporto alla complessità e all’intelligenza dell’organismo umano. Per esempio, il corpo umano è composto da 60 mila miliardi di cellule. Nel nucleo di ogni cellula ci sono le molecole del DNA, che contiene approssimativamente 2.000 geni per ogni cromosoma. Il nucleo di ogni cellula è lungo appena 6 micron, eppure contiene 2 metri di DNA.  È come infilare 50 chilometri di filo in un nocciolo di ciliegia. Il corpo umano contiene abbastanza DNA che, se fosse disteso, circonderebbe il sole 260 volte. Se si potessero scrivere tutte le informazioni contenute in una sola cellula, ci vorrebbero 300 volumi di 500 pagine ciascuno.

Edwin Conklin, professore di biologia all’università di Princeton, scris­se:

 

 La probabilità che la vita sia dovuta al caso è paragonabile alla probabilità che, a seguito dello scoppio di un’immensa tipografia le let­tere dell’alfabeto lanciate in aria, cadendo a terra, compongano sponta­neamente un’enciclopedia di decine di volumi .

2 - PERCHE DIO CREA?

 

A. Lo scopo della creazione.

1 Giovanni 4:8 «Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore».

L’amore è all’origine di ogni azione divina, perché Dio è amore. Egli ci ha creati per inondarci del Suo amore, cure e attenzioni. Siamo stati creati per amore e per amare, ci ha fatti con un proposito e uno scopo di vita. Così come il Creatore riempie i cieli della Sua presenza e con quella degli angeli, allo stesso modo vuole che la terra sia popolata e non un pianeta solitario e vuoto (Is 45:8). Il Creatore, oltre a dare ad Adamo ed Eva il dominio su tutto il creato, li ha resi partecipi della creazione stessa, infatti disse: «siate fecondi e moltiplicatevi» (Gn 1:28). Dio crea gli esseri umani a Sua immagine e somiglianza, con l’intento che questi possano e vogliano vivere una relazione con Lui, ma non per forza o obbligo alcuno. Dio non crea automi, né schiavi; poiché Egli ci ha creati e dotati di libero arbitrio, e questo vuol dire che possiamo scegliere se amarlo e servirlo, o rifiutarlo e ignorarlo. Quindi, lo scopo per cui esiste l’universo e i suoi abitanti è per rivelarci la gloria e l’amore di Dio (Sal 19:1-4), oltre che per essere come Lui è: immortali ed eterni.

 

 

 


B. Perché è importante sapere che Dio è il Creatore e perché siamo stati creati?

  • Riconoscere Dio come Padre. Se tutti riconoscessimo il solo e vero Dio come il Padre di tutti, ci sarebbe un’autentica fratellanza tra i popoli.  Dio è nostro Padre e noi siamo suoi figli, senza distinzione di sesso, razza, istruzione, etc.; siamo stati creati tutti a immagine di Dio. Se imparassimo a riconoscere Dio come Padre e quanto ci ama, non ci sarebbero dispute, contese, guerre di religione, politiche e sociali.

 

  • Riconoscere il vero Dio. É fondamentale sapere chi è il nostro Dio e Creatore, poiché molti hanno un’immagine mentale completamente distorta e falsata di Lui. Come si potrebbe amare, riverire o adorare una persona che non si conosce? Ecco perché è importante conoscere o riconoscere che Egli è un Dio di amore infinito, solo così possiamo adorarlo nel modo corretto. La nostra adorazione è basata sul fatto che Lui è il Creatore e noi siamo le sue creature (Sal 95:6) di cui Egli ha cura, le assiste e le protegge. Il Signore provvede per ogni nostro bisogno o necessità, ed è per questo che agli abitanti della terra è rivolto questo appello: «Adorate colui che ha fatto i cieli, la terra, il mare, e le fonti delle acque» (Ap 14:7). Poiché arriveranno tempi molto difficili con grandi carestie, pestilenze, persecuzioni e molto altro, ma solo chi Lo avrà conosciuto e adorato nel modo giusto, scamperà a quanto sta per abbattersi sulla terra, e potrà salvarsi. Inoltre, riconoscerlo come il vero e solo Dio è un antidoto contro l’idolatria o la venerazione di divinità inesistenti; poiché, molti non adorano il Dio che ci ha creati, ma adorano gl’idoli che si sono creati.

 

  • Riconoscere la sacralità della vita. Poiché la vita è un dono di Dio, abbiamo il dovere morale di rispettarla e preservarla, che sia la nostra o quella altrui. Riconoscere Dio come Padre mi permette di vedere nell’altro mio fratello, pertanto, chiunque esso sia è degno di stima, rispetto e considerazione. Quando non si riconosce questo principio si commettono azioni turpi come: furto, omicidio, abusi, schiavismo, guerre ed altre nefandezze.

 

  • Riconoscere la Legge di Dio. La legge di Dio è santa e regola la vita sociale e morale dell’umanità. La legge è stata data per preservarci dall’autodistruzione e mostrarci i limiti della nostra libertà (Gn 2:17). I comandamenti non sono divieti, ma barriere protettive, sono segnali indicatori che ci avvisano del pericolo. Inoltre, Dio ha stabilito il sabato, il settimo giorno della settimana perché ci ricordiamo di essere Sue creature. Il sabato lo ha creato affinché non dimenticassimo mai la comunione con il Creatore, poiché l’incontro con Dio è indispensabile per il nostro bene spirituale. Il sabato è un riposo sia fisico che spirituale (ma di questo ne parleremo in seguito).

 

  • Riconoscersi gestori ed economi del creato. Alla creazione Dio pose il primo uomo e la prima donna in un giardino incantevole (Gn 2:8), affinché lo custodissero. Adamo ed Eva dovevano coltivare la terra e prendersi cura delle piante e degli animali (Gn 1:28). Questo significa che, anche noi abbiamo le stesse responsabilità. Dovremmo preservare la qualità della vita del mondo, ma invece di fare quello che il Signore ci ha comandato abbiamo fatto l’esatto contrario. Abbiamo deturpato e depauperato ogni cosa, siamo stati capaci di inquinare aria, fiumi, laghi, mari, terra. Inoltre, dovremmo essere responsabili e fedeli amministratori delle nostre facoltà fisiche, mentali e spirituali; ed anche qui abbiamo fatto danni incalcolabili. Agire indipendentemente da Dio e dalla Sua volontà rivelata, rappresenta il massimo dell’ingratitudine. Non dimentichiamo che sta scritto:1Corinzi 3:17 «Se alcuno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui, perché il tempio di Dio, che siete voi, è santo»….e che Dio viene per:  «…. distruggere quelli che distruggono la terra» (Apocalisse 11: 18).

 

  • Riconoscere il proprio valore ed il senso della vita. Il racconto della creazione ci rivela che, non siamo il risultato dell’evoluzione o del caso, tutto ciò che ha in sé vita è stato creato con uno scopo. L’umanità è un progetto di Dio. Quando comprendiamo che siamo stati creati ad immagine di Dio e con una motivazione precisa, ossia vivere in questa vita con un proposito e in quella futura o eterna senza sofferenza, malattia e morte, questo arricchisce la vita di un nuovo significato. Il vuoto interiore, fatto di pessimismo, solitudine, insoddisfazione che tanti sperimentano in questo mondo di peccato, svanisce del tutto in presenza dell’amore di Dio e del Suo progetto creativo.

3 - LA SETTIMANA CREATIVA

 

A. Che cosa sono i «cieli»?

Genesi 1:1 «Nel principio Dio creò i cieli e la terra».

Alcuni leggendo il testo: «Dio creò i cieli e la terra» (cfr. 2:1; Es 20:11) e poi fece il sole, la luna e le stelle nel quarto giorno della settimana creativa (Gn 1:14-19), restano perplessi e dubbiosi. Fu proprio in quel momento che i cieli e gli astri apparvero? «I cieli» di Genesi 1 e 2 di fatto si riferiscono al nostro sistema solare e ai suoi pianeti. Tuttavia vi è anche un’altra lettura del testo, ossia quella che si usa in astronomia, la quale descrive la volta celeste suddivisa in diversi strati: troposfera, stratosfera, mesosfera, termosfera, esosfera. Nella Bibbia ed in particolare nelle epistole dell’apostolo Paolo si allude a questa stratificazione, e dice: 2Corinzi 12:2 Io conosco un uomo in Cristo che, quattordici anni fa (se con il corpo o fuori del corpo non lo so, Dio lo sa), fu rapito fino al terzo cielo. Ovviamente l’apostolo non poteva disporre delle conoscenze scientifiche attuali, per cui divideva il cielo in solo tre strati: l’atmosfera terrestre, la volta celeste dove ci sono stelle e pianeti ed il terzo cielo dove abita Dio. Inoltre è interessante notare che la Bibbia allude anche ad altri pianeti abitati in qualche remoto universo, ma a noi per ora ignoti (Gb 1:6-12).

 

 


 B. Il giorno e la notte nella creazione.

Genesi 1:5,8,13,19,23,31

Genesi 1:5 E Dio chiamò la luce “giorno” e chiamò le tenebre “notte”. Così fu sera, poi fu mattina: il primo giorno.

I sei giorni della creazione indicano periodi di ventiquattr’ore e non ere come qualcuno vuol erroneamente sostenere. L’espressione «fu sera, poi fu mattina» indica un tempo di 24 ore, poiché il tempo presso il popolo di Dio si misura o calcola cominciando dalla sera o al tramonto (Lv 23:32; Dt 16:6) e finisce al tramonto del giorno seguente. Con il termine “sera” si specificano le 12 ore della notte o del buio, e con il termine “mattina” si indicano le 12 ore del giorno o di luce. Il termine “giorno” è tradotto dall’ebraico “yom” che è appunto un giorno di 24 ore letterali e non un periodo di mille anni. Inoltre, nei comandamenti ci viene ricordato di celebrare o santificare il settimo giorno della creazione, e come potremmo farlo se è un’era? Non avrebbe senso il comandamento che dice per l’appunto ricordati di santificare il sabato della settimana creativa, che è fatta di sette giorni letterali. Esodo 20: 8-11 «Ricordati del giorno di sabato per santificarlo…. poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e il settimo giorno si riposò; perciò l’Eterno ha benedetto il giorno di sabato e l’ha santificato».

 

 


C. Cosa avvenne nella prima settimana? Genesi 1:2

 

Per meglio comprenderla è bene analizzare il metodo di Dio con il quale ha creato il mondo: «La terra era informe e vuota e le tenebre coprivano la faccia dell’abisso» (Genesi 1:2). La terra aveva due caratteristiche prima di essere formata o modellata: era senza forma e vuota. Dio nei primi tre giorni diede una forma alla terra (luce/giorno; acqua e cielo; mari e terra) e negli altri tre giorni riempì le forme create, il cielo con stelle e luminari, li mare con i pesci e la terra con animali e l’uomo. Alla fine dei sei giorni creativi istituisce il sabato o settimo giorno. Dio riempì il tempo di questo giorno con la Sua presenza. Il Signore diede la forma è poi riempi i cieli e la terra in sei giorni letterali, e non c’è posto per strane interpretazioni contrarie alla Parola di Dio, come: sei epoche evolutive, sei millenni o quant’altro. Inoltre, la settimana attuale è il ricordo della settimana creativa e non avrebbe senso se non si fosse trattato di una settimana letterale.

Nel primo giorno Dio separa la luce dall’oscurità, chiamando la luce «giorno» e il buio «notte». Il secondo giorno Dio «separa le acque» dividendo le “acque” del cielo da quelle terrestri. Il terzo giorno Dio raccolse le acque terrestri in un unico luogo, creando così il mare e la terra asciutta. Poi, Dio riempì la terra emersa, dicendo: «La terra produce della vegetazione, delle erbe che facevano seme secondo la loro specie e degli alberi che portavano del frutto avente in sé la propria semenza, secondo la loro specie» (Gn 1:12). Il quarto giorno Dio pone nel cielo il sole, la luna e le stelle e disse: «Vi siano dei luminari nel firmamento dei cieli per separare il giorno dalla notte; e siano per segni e per stagioni e per giorni e per anni; e servano da luminari nel firmamento dei cieli per far luce sulla terra. E così fu. Dio fece quindi i due grandi luminari: il luminare maggiore per il governo del giorno e il luminare minore per il governo della notte; e fece pure le stelle» (Gn1:14-16). Il quinto giorno, Dio crea gli uccelli e tutta la fauna marina, «secondo la loro specie» (Gn 1:21); questa espressione indica che gli esseri viventi  si sarebbero riprodotti in base alla propria specie di appartenenza. Il sesto giorno, Dio crea la fauna terrestre, gli animali, e dice: «Produca la terra animali viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici della terra, secondo la loro specie» (v. 24). Infine, a coronamento della creazione, Dio crea l’uomo (umanità) «a sua immagine; lo crea maschio e femmina» (v. 27). Dio vede tutto quello che ha creato, «ed ecco, è molto buono» (v. 31).

Genesi 2:1-3 «Così furono terminati i cieli e la terra, e tutto il loro esercito. Pertanto il settimo giorno, DIO terminò l’opera che aveva fatto, e nel settimo giorno si riposò da tutta l’opera che aveva fatto. E DIO benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso DIO si riposò da tutta l’opera che aveva creato e fatto».

4 - HA DIO CONCLUSO LA SUA OPERA CREATIVA ?

 

A. La Parola creativa di Gesù Cristo è ancora attiva?

La Parola creativa di Gesù Cristo non ha mai smesso di operare e di farlo in svariati modi. Ad esempio, durante il Suo ministero terreno, un centurione romano disse a Cristo: «Dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito» (Mt 8:8). Gesù parla e il servo viene sanato. Il Signore non ha mai smesso di operare, parlare e dare vita alle Sue creature. Gesù con la stessa energia creativa che diede vita al corpo inanimato di Adamo, resuscitò i morti e guarì molti infermi: sordi, muti, paralitici, lebbrosi ect. Egli ha il potere di dare nuova vita anche oggi agli afflitti e a tutti coloro che gli chiedono aiuto e soccorso. Gesù quando parla crea e ricrea.

 

 


B. Gesù sostiene e preserva la Sua creazione.

Colossesi 1:16,17 «poiché in lui sono state create tutte le cose, quelle che sono nei cieli e quelle che sono sulla terra, le cose visibili e quelle invisibili: troni, signorie, principati e potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui».

Dio, dopo aver creato i mondi e i suoi abitanti, non li ha abbandonati a sé stessi, come sostengono alcuni deisti, ma al contrario si prende cura della creazione, interagendo con le Sue creature. Il Dio che ci ha creato, oggi ci preserva e ci sostiene. Questo mondo e l’intero universo esistono grazie alla Sua potenza creatrice e conservatrice.

Apocalisse 4:11 «Degno sei, o Signore, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza, perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà esistono e sono state create».

Dobbiamo ringraziare Dio per il funzionamento di ogni singola cellula del nostro corpo. Ogni respiro, ogni battito cardiaco, ogni movimento del nostro corpo ci parla della cura amorevole del nostro Dio e Creatore.

Atti 17:28 «Poiché in lui viviamo, ci muoviamo e siamo, come persino alcuni dei vostri poeti hanno detto: “Poiché siamo anche sua progenie».

Salmi 147:8,9 «che copre il cielo di nuvole, prepara la pioggia per la terra e fa crescere l’erba sui monti. Egli provvede cibo al bestiame e ai piccoli dei corvi che gridano».

La potenza creativa di Dio non agisce solo alla creazione, ma anche nella redenzione e nella restaurazione. Dio, nonostante siamo peccatori, continua a ricreare a la Sua propria immagine nel cuore del peccatore più incallito (Isaia 44:21-28; Sal 51:10). L’apostolo Paolo disse: «Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura» (2 Corinzi 5:17). Inoltre, questa trasformazione di carattere e natura, da carnale a spirituale, ci consentirà l’entrata nel nuovo Eden. La stessa potenza che creò i cieli e la terra attuali, li ricreerà nuovamente dopo il giudizio finale, facendo un nuovo cielo e una nuova terra (Isaia 65:17-19; Ap 21,22).

5 - CREAZIONE E SALVEZZA

 

A. In Gesù Cristo la creazione e la salvezza si incontrano?

Isaia 44:21 «Ricorda queste cose, o Giacobbe, o Israele, perché tu sei mio servo; io ti ho formato, tu sei il mio servo; o Israele, non sarai da me dimenticato. Ho cancellato le tue trasgressioni come una densa nube, e i tuoi peccati come una nuvola; torna a me, perché io ti ho redento».

Certo che sì! Alla creazione, Cristo parla e le cose appaiono all’istante, senza passare per processi evolutivi o lunghe ere di trasformazione. Gesù in sei giorni crea tutte le cose, compreso l’uomo che viene all’esistenza in un solo giorno. Però, per quanto riguarda la salvezza le cose non sono andate allo stesso modo e con la stessa rapidità. Per il processo della redenzione del genere umano ci sono voluti migliaia di anni. Tra l’antico e il nuovo patto sono trascorsi 4000 anni circa, più i trentatré anni e mezzo della vita di Cristo sulla terra, e i due millenni successivi di intercessione in cielo. Dalla creazione ad oggi sono passati circa seimila, e gli uomini non sono ancora ritornati all’Eden perduto. Gesù ci ha creati, ci ha riscattati e redenti, ma non ancora trasformati per entrare nel Suo Regno.

 

 


B. Perché è necessario che Gesù ricrea il nostro spirito?

Salmi 51:10 «O Dio, crea in me un cuore puro e rinnova dentro di me uno spirito saldo».

2Corinzi 4:16 «Perciò noi non ci perdiamo d’animo; ma, anche se il nostro uomo esteriore va in rovina, pure quello interiore si rinnova di giorno in giorno».

Perché con la nostra natura peccaminosa o carnale incline al peccato o al male non si può entrare nell’eternità, serve un cambio di stile di vita, abitudini e carattere. Per accedere nel Regno di Dio è necessario un processo di trasformazione mentre siamo qui sulla terra. Questo processo di mutazione lo compie lo Spirito Santo, il quale  giorno dopo giorno ci trasforma ad immagine di Cristo, ovviamente in accordo alla nostra volontà, ma di questo ne parleremo in uno studio apposito.

 


C. Perché è necessario che Gesù ricreerà i nostri corpi.

1 Corinzi 15: 42-44 Così sarà pure la risurrezione dei morti; il corpo è seminato corruttibile e risuscita incorruttibile.  È seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita pieno di forza. È seminato corpo naturale, e risuscita corpo spirituale. Vi è corpo naturale, e vi è corpo spirituale.

Quando Gesù apparirà, trasformerà il nostro corpo mortale in corpo spirituale immortale, però non tutti potranno godere di questo beneficio, ma solo coloro che durante la loro vita hanno accettato Dio come il loro Creatore e Redentore; queste persone torneranno in vita e riceveranno anch’essi un corpo immortale ed eterno, simile a quello di Gesù, perché solo così si può vivere nell’eternità.

 

6 - IMPLICAZIONI PRATICHE

 

CONCLUSIONE:

Si può provare l’esistenza di Dio? La scienza non può provare che Dio esiste, ma neanche il suo contrario. Però, osservando il creato vi è una palese evidenza che tutto sia proceduto da un Dio creatore. Le evidenze che si riscontrano nella natura ci portano ad una logica deduzione, che nulla di tutto quello che vediamo in natura o nel creato è venuto dal caso o dall’evoluzione; poiché se tutto il creato fosse derivato dal caos dovrebbe essere nel caos, invece tutto segue leggi e regole ben precise. Se osserviamo la creazione non possiamo che restare estasiati dalla sua bellezza mozzafiato, dall’equilibrio e perfezione che si scorge in essa.

 

IMPLICAZIONI PRATICHE:

Con questo studio ho compreso quanto è importante osservare la natura con i suoi ecosistemi ciclici, i quali ci parlano di Dio e ci svelano la Sua esistenza. Osservando la natura posso comprendere che tutto è ordine e perfezione e di come Dio si prende cura del creato e di ognuno di noi; devo approfondire meglio questo argomento che è molto importante. Inoltre, devo capire come poter contribuire alla cura e salvaguardia dell’ambiente.

DECISIONE

Alla luce di quanto sto apprendendo con questo studio, voglio prendere le seguenti decisioni:

  • Decido di conoscere meglio Dio e di osservare meglio la natura e come Egli la sostiene.

  • Decido di prendermi cura del creato, rispettando l’ambiente e magari collaborando con qualche associazione di ambientalisti o animalisti.

  • Decido di condividere questo link, affinché altri possano conoscere queste meravigliose verità.

 

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