Il capitolo 12 di Apocalisse descrive il conflitto tra Cristo e Satana nel corso dei secoli. In questo brano il focus è sulla persecuzione che Satana attuato contro la chiesa, in particolare contro il  rimanente finale che è fedele al Signore e non si contamina con false dottrine o falsi insegnamenti. Inoltre, vedremo perchè il diavolo e i demoni sono stati cacciati dal cielo e confinati sulla terra. Il capitolo è diviso in due sezioni, dove la seconda sezione (vv. 7-14) copre gli stessi eventi della prima (vv.1-6), offrendoci però dei particolari molto interessanti per la fine dei tempi. Il libro di Apocalisse è ricco di simboli che vanno interpretati alla luce della Scrittura e non arbitrariamente o in modo soggettivo; poiché la Bibbia spiega sempre se stessa! Detto questo, andiamo a vedere chi o cosa rappresenta la donna e il dragone.

 

 

1- APOCALISSE 12:1

Chi o cosa rappresenta la “donna”?

Apocalisse 12:1 «Poi un grande segno apparve nel cielo: una donna rivestita del sole, con la luna sotto i piedi e una corona di dodici stelle sul capo».

In Apocalisse 12:1, viene descritta una donna rivestita di sole. Nel linguaggio profetico la “donna” non è mai una persona fisica e meno che mai Maria, come molti vorrebbero farci credere, ma è la chiesa di Cristo. Apocalisse 12 affonda le sue radici in Genesi 3, dove vediamo gli stessi simboli qui riportati. Infatti, non è a caso che Satana in Apocalisse 12 è chiamato “il serpente antico” (v. 9). Dopo che Adamo ed Eva peccarono, Dio diede loro la prima promessa messianica, ossia che sarebbe venuto il Messia, il quale avrebbe riportato la vittoria su Satana: “E Io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei; esso ti schiaccerà il capo, e tu ferirai il suo calcagno” (Genesi 3:15). Gesù è il seme della donna che avrebbe schiacciato il capo di Satana; questo significa che il Figlio di Dio sarebbe dovuto venire nel mondo per sconfiggere il nemico dell’umanità.

Dio aveva profetizzato che avrebbe posto inimicizia tra Satana e la “donna” e questo capitolo ci parla proprio della persecuzione di Satana contro il popolo di Dio, la chiesa e il rimanente finale. Il Signore nel descrivere il Suo popolo o chiesa usa sovente il simbolo profetico della “donna”, e questo sia per l’Antico Patto come per il Nuovo. Questa “donna” a volte è descritta come una casta vergine, e quindi fedele. 2 Corinzi 11:2 «Infatti sono geloso di voi della gelosia di Dio, perché vi ho fidanzati a un unico sposo per presentarvi come una casta vergine a Cristo»; però molto spesso è descritta come una donna infedele. Dio quando vuole enfatizzare l’infedeltà o l’apostasia presente nel Suo popolo usa l’immagine di una “donna” che è prostituta o adultera. Ad esempio, nel libro di Osea, al profeta viene ordinato di sposarsi una prostituta, una donna adultera e così avvenne. Con questa immagine, che è allegorica, Dio sta sottolineando che Lui è il “Marito e che il Suo popolo è una “donna” infedele ai i Suoi insegnamenti e comandamenti. Osea 2:16; 19,20 «In quel giorno avverrà, dice l’Eterno, che tu mi chiamerai: “Marito mio… Ti fidanzerò a me per l’eternità; sì, ti fidanzerò a me in giustizia, in equità, in benignità e in compassioni. Ti fidanzerò a me in fedeltà, e tu conoscerai l’Eterno». Lo stesso linguaggio lo ritroviamo in Apocalisse dove si descrive una chiesa apostata, la quale si è allontanata dalla verità ed è corrotta dottrinalmente.

Apocalisse 17:15 «Poi mi disse: “Le acque che hai viste e sulle quali siede la prostituta, sono popoli, moltitudini, nazioni e lingue”».

Inoltre, questo testo ci fornisce anche la spiegazione del simbolo “acque” che vuol dire: popoli/persone, mentre la “prostituta” è una chiesa apostata che regna su queste persone. L’ultima vera chiesa, il rimanente del popolo di Dio sulla terra è una “donna” fedele, anche perché questa sarà la “sposa” di Cristo: pura, immacolata, fedele e santa che incontrerà il Signore. Come dice l’apostolo Paolo, la chiesa di Cristo si sta preparando ad incontrare il Suo Sposo. Efesini 5:27 per far comparire la chiesa davanti a sé gloriosa, senza macchia o ruga o alcunché di simile, ma perché sia santa ed irreprensibile. Apocalisse 19:7 «Rallegriamoci, giubiliamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello e la sua sposa si è preparata».

 

Cosa rappresenta il “sole” di cui è vestita la donna ?

Il sole rappresenta la giustizia di Cristo, il  Suo Vangelo.

Salmi 84:11 «Perché Dio, il Signore, è sole e scudo; il Signore concederà grazia e gloria». Malachia 4:2 «Ma per voi che temete il mio nome, sorgerà il Sole della giustizia con la guarigione nelle sue ali…». Senza Gesù Cristo non c’è salvezza, inoltre la chiesa deve riflettere la Sua Gloria (2 Corinzi 4:4-6). Nella storia, il vero popolo di Dio è sempre stato caratterizzato da purezza morale e integrità dottrinale.

 

Che cosa rappresenta la “luna sotto ai piedi”?

La luna sotto i piedi” rappresenta i riti della legge mosaica, i sacrifici nel tempio del Vecchio Patto. Come la luna riflette il sole, così i riti del santuario con i sacrifici o olocausti rappresentavano il piano della salvezza che si adempie nella persona di Cristo, con il sacrificio dell’Agnello perfetto. E come dice l’apostolo Paolo erano ombra di cose che dovevano avvenire (Colossesi 2:16-17).

Ebrei 10 :1,2; 9,10 La legge, infatti, possiede solo un’ombra dei beni futuri, non la realtà stessa delle cose. Perciò con quei sacrifici, che sono offerti continuamente, anno dopo anno, essa non può rendere perfetti coloro che si avvicinano a Dio.  Altrimenti non si sarebbe forse cessato di offrirli, se coloro che rendono il culto, una volta purificati, avessero sentito la loro coscienza sgravata dai peccati? …  aggiunge poi: «Ecco, vengo per fare la tua volontà». Così, egli abolisce il primo per stabilire il secondo. In virtù di questa «volontà» noi siamo stati santificati, mediante l’offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre.

 

Che cosa rappresenta la “corona di 12 stelle”?

La donna ha una corona di 12 stelle, e il numero 12 è il numero del popolo di Dio. Poiché rappresentano i 12 apostoli (ma anche le 12 tribù d’Israele), nello specifico sono i 12 apostoli che coronarono i primi anni della chiesa del Nuovo Testamento. Nella descrizione della donna sono nominati il sole, la luna e le stelle, che Dio ha creato per illuminare il mondo; allo stesso modo, il popolo di Dio è chiamato a illuminare il mondo con la luce della Sua Parola. La corona è la corona del vincitore, stephanos in greco (2 Corinzi 9:25; 2 Timoteo 4:8; Giacomo 1:12; 1Pietro 5:4; Apocalisse 2:10, 3:11, 4:4,10, 14:14). Nelle lettere alle 7 chiese, Gesù fece delle promesse a chi vince in ogni epoca della storia della chiesa (Apocalisse 2:7,11,17,26-27, 3:5,12,21); e questo vuol dire che Dio ha avuto vincitori in ogni epoca. Perciò, la donna rappresenta coloro che per la grazia di Dio sono stati e sono vincitori in Cristo.

2 - APOCALISSE 12: 2-6

Perché la “donna” è incinta? Chi è il “dragone” ?

Apocalisse12: 2-4 «Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Apparve ancora un altro segno nel cielo: ed ecco un gran dragone rosso, che aveva sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi. La sua coda trascinava la terza parte delle stelle del cielo e le scagliò sulla terra. Il dragone si pose davanti alla donna che stava per partorire, per divorarne il figlio, non appena lo avesse partorito».

Giovanni descrive un dragone rosso, che identifica poco più avanti come “il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana” (v. 9). In questa visione il dragone, alias Satana è intento ad impedire la nascita di Cristo. La scena si sposta al tempo della nascita di Gesù, quando Satana cercò di ucciderlo tramite il decreto di Erode. Satana stava operando anche per mezzo dell’impero romano (Matteo 2:16). Le 7 teste del dragone, rappresentano regni politici, sono Imperi sorti e caduti, tranne l’ultimo che deve ancora sorgere e sarà guidato da 10 corna (Re o capi di stato) e dall’Anticristo finale. Il dragone ha 7 teste, caratteristica che ha in comune anche con la bestia che sale dal mare e con la bestia scarlatta sulla quale sedeva la meretrice (Apocalisse 13:1,17:3). Queste 7 teste, rappresentano 7 potenze che Satana ha usato nella storia e userà per cercare di ostacolare l’opera di Dio, ma che spiegheremo nel dettaglio nel prossimo studio.

Il testo dice che il dragone con la coda trascinò dietro a sé “la terza parte delle stelle del cielo” (v. 4) e le gettò sulla terra. Le stelle del cielo sono il simbolo di angeli (Apocalisse 1:20); un terzo degli angeli seguì Satana nella sua ribellione. Il dragone trascinò dietro a sé angeli con la coda, che è simbolo della menzogna (Isaia 9:14). Gesù chiamò Satana “padre della menzogna” (Giovanni 8:44) e la parola greca diabolos, tradotta con diavolo, significa letteralmente calunniatore, cioè qualcuno che racconta bugie.

 

Chi è il “figlio maschio”?

Apocalisse 12:5 «Ed ella partorì un figlio maschio, il quale deve reggere tutte le nazioni con una verga di ferro; e il figlio di lei fu rapito vicino a Dio e al suo trono».

Compreso che la donna è la chiesa e non Maria; il figlio maschio è Gesù Cristo! Il Messia sarebbe venuto dalla discendenza della tribù di Giuda, una delle dodici tribù d’Israele, il popolo di Dio. Il figlio maschio nato dalla donna “deve governare tutte le nazioni con una verga di ferro” (v. 5); questa immagine viene menzionata anche nella scena del ritorno di Gesù (Apocalisse 19:15). Inoltre, il figlio maschio viene “rapito presso Dio e il Suo trono” (v. 5). Questi dettagli non lasciano spazio a dubbi; il figlio maschio è Gesù Cristo che, dopo la Sua resurrezione, ascese in cielo e si sedette alla destra del trono di Dio (Ebrei 12:2).

 

Apocalisse 12:6 «Ma la donna fuggì nel deserto, dove ha un luogo preparato da Dio, per esservi nutrita per milleduecentosessanta giorni».

Subito dopo l’ascensione di Gesù e la discesa dello Spirito Santo sulla chiesa, Satana cominciò a suscitare una terribile persecuzione contro la chiesa cristiana (v. 13). Dio si prese cura del Suo popolo durante i secoli bui del Medioevo, nutrendolo (v. 14); l’espressione “per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo” indica un periodo letterale di 1260 anni; questo periodo è stato anche predetto dal profeta Daniele. Questo lasso di tempo di persecuzione papale, e copre il periodo che va dal 610 fino al 1870, data della fine dello Stato Pontificio.

Un tempo = un anno

Due tempi=  due anni (duale ebraico)

1 anno + 2 anni + 1/2 anno = 3 anni e ½

Anno ebraico 360 giorni x 3 anni e ½ = 1260 giorni/anni    

Un giorno profetico equivale ad un anno letterale (Ezechiele 4:6).

Le ali d’aquila sono un’immagine della protezione di Dio e di liberazione dai nemici (cfr. Esodo 19:4). Il deserto, nel quale la donna fuggì, simboleggia il fatto che il popolo di Dio si è dovuto nascondere per sfuggire alla persecuzione. Satana voleva distruggere la chiesa attraverso le persecuzioni, qui rappresentate dalle acque di un fiume (v. 15), ma Dio venne in soccorso del Suo popolo; i Padri pellegrini, per sfuggire all’oppressione papale in Europa e trovare libertà, andarono in America, qui rappresentata dalla terra (v. 16). Il termine “deserto” si riferisce inoltre ai luoghi solitari e impervi dove il popolo di Dio si è dovuto nascondere durante questi secoli bui, per sfuggire alle milizie vaticane papali (montagne, grotte, caverne, boschi, etc.), basti vedere la storia dei Valdesi, Albigesi, Ugonotti e molti altri, che subirono milioni di morti. Nel periodo dal 1540 fino al 1580, i gesuiti eliminarono 900 mila cristiani in soli 40 anni. Altri 150 mila perirono per mano dell’Inquisizione in soli 30 anni. Si calcola che almeno 50 milioni di cristiani morirono durante i 1260 anni. Dal 610 fino 1870, il popolo di Dio non si poteva esporre, ma era vivo e vegeto ed impegnato nel portare avanti il mandato di Gesù Cristo. La luce della verità fu riscoperta gradualmente attraverso i secoli; però, le chiese protestanti si fermarono dove i loro padri si erano fermati, mentre la verità continuava la sua marcia. Dio intendeva restaurare tutte le verità della Sua Parola nelle quali la chiesa primitiva credeva e che erano state progressivamente sostituite dalle tradizioni umane e dalle errate interpretazioni.

Apocalisse 12:13 «Quando il dragone si vide precipitato sulla terra, perseguitò la donna che aveva  partorito il figlio maschio».

Anche se non ha potuto uccidere Gesù alla nascita, non ha smesso di odiarlo e di conseguenza odia anche coloro che amano a Cristo e lo servono e seguono fedelmente. La sua furie omicida è ora rivolta contro il Suo popolo, contro la Sua chiesa che ha perseguitato durante i secoli, ma ora si prepara per sferrare l’ultimo attacco finale. Alla fine di questo attacco contro la chiesa del rimanente sulla terra, Gesù schiaccerà la testa del serpente definitivamente. Come si evince chiaramente da tutto il contesto di Apocalisse 12: la “donna” in questione non può essere Maria o la Madonna, ma il popolo di Dio.

3 - APOCALISSE 12: 7-8

La seconda parte di Apocalisse 12 è la ripetizione della prima, ma  con più dettagli. Dopo aver parlato dei 1260 anni, la narrazione torna indietro alla ribellione che era iniziata in cielo, per poi focalizzarsi sulla vittoria di Cristo su Satana. Inoltre abbiamo altre informazioni sulla persecuzione di Satana contro la chiesa durante i 1260 anni.

Apocalisse 12:7-8 «E ci fu una battaglia nel cielo: Michele e i suoi angeli combatterono contro il dragone. Il dragone e i suoi angeli combatterono,  ma non vinsero, e per loro non ci fu più posto nel cielo».

La ribellione di Lucifero è iniziata  in cielo, nella sua mente e nel suo cuore. I pensieri di questo angelo ribelle erano incentrati sull’esaltazione di sé, tanto da voler essere venerato e adorato come Dio (Isaia 14:12-14). Inoltre, pensava che la sua bellezza e la sua gloria venivano da lui invece che da Dio (Ezechiele 28:17). Ben presto Lucifero iniziò a diffondere le sue idee ad altri angeli, mentendo contro Dio e mettendo in cattiva luce il Suo carattere, così come fece successivamente con Eva nell’Eden (Genesi 3:1-5). Lucifero, alias Satana, dopo aver seminato zizzania e discordia nel cielo, si è trascinato con sé un terzo degli angeli creati. Questa ribellione è culminata con una guerra in cielo, proprio in quel luogo dove aveva sempre regnato la pace e l’armonia. Perché una guerra abbia luogo sono necessari due schieramenti contrapposti, da una parte troviamo Satana e i suoi angeli e dall’altra Michele e i suoi angeli. La parola greca per guerra è polemos, da cui deriva la nostra parola polemica: questa guerra era principalmente una guerra tra princìpi opposti.

Nota: Chi è Michele? Il nome Michele appare per la prima volta nel libro di Daniele, in Giuda e in Apocalisse dove viene menzionato solo in questo brano. Ma chi è Michele? Per alcuni è semplicemente un arcangelo, mentre per altri è Gesù Cristo. Michele è anche chiamato arcangelo in Giuda 9, e questo è il motivo per cui alcuni cristiani pensano che Michele sia un angelo creato da Gesù ma non Gesù stesso. Nella Bibbia però non è scritto che Michele è stato creato. La parola “arcangelo” non deve trarre in inganno, anche perché viene accostata a Gesù in altri due testi del Nuovo Testamento. Credere che Michele sia Gesù non significa credere che Gesù sia un angelo o sminuire la Sua divinità: infatti, la parola arcangelo significa capo degli angeli. Gesù attribuì a Sé stesso questo titolo quando apparve a Giosuè: “Io sono il capo dell’esercito dell’Eterno” (Giosuè 5:14). Vediamo ora i due testi dove si evince che Michele è Gesù Cristo. Il Signore Gesù disse che, nella risurrezione finale, i morti sarebbero tornati in vita al suono della Sua voce (Giovanni 5:28-29). Parlando della risurrezione dei salvati al ritorno di Gesù, Paolo scrisse: “Perché il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo, con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi” (1Tessalonicesi 4:16). Perciò, se i morti risusciteranno al suono della voce di Gesù e Paolo scrive che il Signore darà un comando con voce di arcangelo, in quanto capo degli angeli e non che Egli sia un angelo. Un ulteriore prova a sostegno che Michele è Gesù, lo si evince dal fatto che nella Bibbia appare sempre in scene di conflitto contro Satana e ne esce sempre vincitore (vedi Daniele 10:13,21, 12:1, Giuda 9).

Il testo dice che Satana e i suoi angeli furono cacciati dal cielo e questo evento è precedente alla creazione del mondo. Infatti, il testo di Genesi 2 ci conferma questo dicendo che nel giardino dell’Eden esisteva l’albero della conoscenza del bene e del male, perché il male esisteva già nell’universo. Inoltre, abbiamo un chiaro divieto divino alla prima coppia di non mangiare il frutto di quell’albero (Genesi 2:9,16-17). Quindi, quando Adamo ed Eva vennero all’esistenza, Satana era già nel giardino dell’Eden (Genesi 3:1). Gesù alludendo alla cacciata di Satana dal cielo per essere scagliato sulla terra, disse: “Io vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore” (Luca 10:18).

4 - APOCALISSE 12: 9-11

Nella prima parte del capitolo abbiamo visto che Gesù è venuto sulla terra  per poi  essere “rapito presso Dio e il Suo trono” (v. 5), e qui si allude alla vittoria di Gesù Cristo su Satana, con la Sua morte e resurrezione. Mentre nella seconda parte del capitolo la vittoria ottenuta da Gesù alla croce è più esaustiva.

Apocalisse 12:9-11  Il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù; fu gettato sulla terra, e con lui furono gettati anche i suoi angeli. Allora udii una gran voce nel cielo, che diceva: «Ora è venuta la salvezza e la potenza, il regno del nostro Dio e il potere del suo Cristo, perché è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli, colui che giorno e notte li accusava davanti al nostro Dio.  Ma essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello e con la parola della loro testimonianza; e non hanno amato la loro vita, anzi l’hanno esposta alla morte. Perciò rallegratevi, o cieli, e voi che abitate in essi! Guai a voi, o terra, o mare! ».

In questo passaggio il dragone è identificato con diverse espressioni “il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana” (v. 9). Abbiamo già visto che diavolo viene dal greco diabolos che vuol dire calunniatore; mentre il termine Satana  è una traslitterazione dell’ebraico śâṭân, che vuol dire avversario, oppositore. La natura di questo angelo caduto è quella di mentire, di dichiarare cose false o di mescolare la bugia con la verità. Tanto da convincere un terzo degli angeli con le sue calunnie e bugie, e non è un caso che qui è chiamato il serpente antico: il serpente è il simbolo dell’inganno perché fu il mezzo che Satana utilizzò per ingannare Eva (Genesi 3:1). Come ingannò un terzo degli angeli in cielo ed Eva nell’Eden, così Satana ha continuato nella sua opera di ingannare ogni essere vivente e continuerà a farlo fino alla fine del mondo; poiché di lui è scritto che “seduce tutto il mondo” (v. 9) ed è padre della menzogna.

Giovanni 8:44 Voi siete dal diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro; egli fu omicida fin dal principio e non è rimasto fermo nella verità, perché in lui non c’è verità. Quando dice il falso, parla del suo perché è bugiardo e padre della menzogna.

Come fece Satana a ingannare Eva? Distorcendo le parole di Dio e l’immagine di Dio stesso. Ha descritto il Signore come un despota che impone la Sua volontà e limita la libertà, ma non solo, anche come un egoista, tiranno controllore, bugiardo e per nulla interessato alla nostra felicità. Anche se sono passati seimila anni, il suo modo di agire non è cambiato, inganna il mondo nello stesso modo. Il suo scopo è sempre lo stesso: distorcere la Parola di Dio e mettere Dio in cattiva luce, spargendo menzogne sul Suo carattere. Che poi il vero ribelle, despota, tiranno, ingrato, insensibile, ect.. è lui, ma è abile nell’attribuire il suo carattere al Signore. Perciò, nel conflitto tra il bene ed il male Dio è sotto accusa: il Suo carattere d’amore è stato pubblicamente messo in discussione. Dio è l’imputato in questo conflitto e Dio doveva dare delle risposte, e la risposta di Dio alle accuse di Satana è Gesù. Il Salvatore, venendo sulla terra ha dimostrato con la sua vita di ubbidienza e umiltà, di perdono e riconciliazione, il carattere di Dio stesso. Gesù rifletteva la gloria del Padre, tanto che la sera prima di morire, disse: “Chi ha visto Me, ha visto il Padre” (Giovanni 14:9). Dalla vita altruista di Gesù, trascorsa ad amare l’umanità, a risollevarla, guarirla e a servirla, possiamo vedere che Dio è veramente amore (Matteo 9:35-36, 20:28, Atti 10:38).

In questo passaggio Satana è definito “l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno è notte” (v. 10). Satana è un accusatore: ha accusato Dio davanti agli angeli e agli uomini; è colui che tenta gli uomini a peccare e poi li accusa davanti a Dio dicendo che non hanno diritto ad essere da Lui perdonati (Zaccaria 3:1-3). Inoltre, cerca di scoraggiarci con il senso di colpa per portarci a credere che Dio non ci ama e non ci perdonerà mai. In questo breve passaggio, il verbo gettare è ripetuto 4 volte: il diavolo “fu gettato fuori” (v. 9), “fu gettato sulla terra” (v. 9), “furono gettati anche i suoi angeli” (v. 9), “è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli” (v. 10). In tutto il capitolo quest’idea è ripetuta ben 6 volte, perciò è molto importante. Satana è stato sconfitto una volta per tutte da Gesù alla croce. Quando Satana fu scacciato per la prima volta dal cielo e posto sulla terra, aveva ancora la possibilità di presentarsi davanti a Dio (Giobbe 1-2), ma dopo la croce questa possibilità gli è stata tolta completamente. Alla croce Gesù acquistò la salvezza per l’umanità. Il regno e la potestà di Dio e di Cristo sono arrivati alla croce perché fu alla croce che Gesù riscattò il dominio sulla terra che Adamo aveva perso tramite la sua disubbidienza. Per questo disse ai discepoli dopo la risurrezione: “Ogni potestà Mi è stata data in cielo e sulla terra” (Matteo 28:18). Pochi giorni prima della crocifissione Gesù disse: “Ora è il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo. Ed Io, quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a Me” (Giovanni 12:31-32).

Il Signore si è sacrificato “per distruggere, mediante la Sua morte, colui che ha l’impero della morte, cioè il diavolo” (Ebrei 2:14). Alla croce Satana fu giudicato e cacciato definitivamente dal cielo perché Gesù aveva vinto su di Lui. Le accuse di Satana sul carattere di Dio si rivelarono infondate e il carattere menzognero di Satana fu svelato. Infatti l’apostolo Paolo scrisse: “Avendo quindi spogliato i principati e le potestà ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro” (Colossesi 2:15). Paolo scrisse anche che Dio volle: “riconciliare a Sé tutte le cose per mezzo di Lui, avendo fatto la pace mediante il sangue della Sua croce; per mezzo di Lui, dico, tante le cose che sono sulla terra, tanto quelle che sono nei cieli” (Colossesi 1:19-20).

La croce fu un mezzo per riconciliare l’umanità perduta a Dio, ma serviva anche a riconciliare gli angeli ribelli se si fossero pentiti. Satana è consapevole che sta andando incontro alla sua distruzione, ma cercherà di portare quante più persone con lui per fare più male possibile a Dio. La vittoria di Gesù su Satana è anche la nostra vittoria: “Ma essi l’hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello e per mezzo della parola della loro testimonianza” (v. 11). I fratelli che erano accusati giorno e notte da Satana hanno vinto per mezzo del sangue di Gesù e per la loro testimonianza. Gesù ha schiacciato la testa del serpente e Dio stritolerà Satana sotto i piedi della chiesa (Genesi 3:15, Romani 16:20). Possiamo vincere contro Satana non perché siamo scevri da colpe o innocenti, visto che siamo tutti peccatori e trasgressori della  legge di Dio, ma perché Gesù ha vinto per noi, e solo tramite il Suo sangue che veniamo perdonati, riconciliati e salvati (Romani 3:24-25, 5:9-10, Ebrei 9:14, 1Giovanni 1:7-9).

Efesini 1:6-7 a lode della gloria della sua grazia, mediante la quale egli ci ha grandemente favoriti nell’amato suo Figlio,  in cui abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia.  Quando Satana cerca di suggerirti che sei un peccatore troppo grande perché Dio possa perdonarti, puoi ripetere le parole dell’apostolo Paolo: “Questa parola è sicura e degna di essere pienamente accettata, che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo” (1Timoteo 1:15).

5 - APOCALISSE 12: 12-16

Apocalisse 12:12 Perciò rallegratevi, o cieli, e voi che abitate in essi. Ma guai a voi, abitanti della terra e del mare, perché il diavolo è sceso a voi con grande ira, sapendo di aver poco tempo».

La vittoria di Cristo alla croce ha reso certa la Sua vittoria finale nel conflitto tra il bene ed il male. Come sarà certa l’eliminazione definitiva del male dall’universo, dopo il ritorno di Gesù e relativo giudizio. Però questo versetto è un avvertimento per gli abitanti della terra. Infatti, Satana, essendo stato confinato soltanto sulla terra, sfoga la sua ira contro gli abitanti della terra “sapendo di aver poco tempo” (v. 12). Sapendo che sta andando incontro alla distruzione, Satana cercherà di portare quante più persone con lui verso la distruzione eterna.

Apocalisse 12:13-14 E quando il dragone si vide gettato sulla terra, perseguitò la donna che aveva partorito il figlio maschio. Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto nel suo luogo, dove essa è nutrita per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo, lontano dalla presenza del serpente.

Satana, essendo stato gettato sulla terra, e non potendo più perseguitare Gesù,  concentra i suoi sforzi contro la donna (chiesa o popolo di Dio). Il diavolo iniziò a perseguitare la chiesa cristiana prima tramite i “religiosi” del popolo di Israele e poi tramite l’Impero Romano. I cristiani furono perseguitati ferocemente sotto l’imperatore Nerone, che regnò dal 54 al 68 d.C.; secondo la tradizione cristiana, Paolo e Pietro furono uccisi a Roma durante il suo regno. Ci fu un’altra terribile persecuzione sotto l’imperatore Diocleziano (Apocalisse 2:10). L’obiettivo di Satana è fare del male a Cristo, ma non potendolo più toccare o avvicinare, il suo odio è contro la Sua chiesa, la sposa di Cristo. Gesù si identifica con i Suoi discepoli perseguitati come disse a Saulo che perseguitava la chiesa: “Io sono Gesù che tu perseguiti” (Atti 9:5).

Il testo poi si sposta alla persecuzione dei 1260 anni di dominio papale. Alla donna furono date ali d’aquila per fuggire nel deserto. Dio aiutò la chiesa a sopravvivere durante la grande persecuzione incitata dal papato. Il deserto rappresenta luoghi isolati dove il vero popolo di Dio viveva. L’immagine di questo versetto è presa dalla storia dell’Esodo. Come Israele era stato liberato dall’Egitto, così la chiesa fu preservata durante quei lunghi secoli di persecuzione. È interessante che il faraone è chiamato dragone in Ezechiele (Ezechiele 29:3). Dopo aver liberato Israele dall’Egitto, Dio disse a Mosè: “Voi avete visto ciò che ho fatto agli Egiziani, e come Io vi ho portato sulle ali d’aquila e vi ho condotto da Me” (Esodo 19:4). Perciò le ali d’aquila sono simbolo di liberazione. Sono anche simbolo della tenera cura di Dio per il Suo popolo (Deuteronomio 32:9-12).

 

Apocalisse 12:15-16 Allora il serpente gettò dalla sua bocca, dietro alla donna, dell’acqua come un fiume, per farla portare via dal fiume, ma la terra soccorse la donna, e la terra aprì la sua bocca ed inghiottì il fiume che il dragone aveva riversato dalla sua bocca.

La persecuzione di Satana è qui rappresentata dal fiume che esce dalla bocca del serpente. Il serpente aveva gettato acqua dalla sua bocca verso la donna “per farla portare via dal fiume” (v. 15). È detto che il fiume veniva dalla bocca del serpente e poi dalla bocca del dragone nel versetto seguente. Satana stesso incitò la persecuzione contro i cristiani fedeli. La persecuzione puntava a spazzare via i veri credenti, cercando di fargli abbandonare la fede o uccidendoli. Satana utilizzò il papato per questo scopo e il papato perseguitò con l’ausilio dei regni europei. Daniele 7: 25-26  Egli  (il papato ) proferirà parole contro l’Altissimo, perseguiterà i santi dell’Altissimo con l’intento di sterminarli e penserà di mutare i tempi e la legge; i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo (1260 anni). Si terrà quindi il giudizio e gli sarà tolto il dominio, che verrà annientato e distrutto per sempre.

La terra venne in soccorso alla donna inghiottendo il fiume. Dal testo possiamo capire che ci fu qualcosa che aiutò la chiesa a fuggire dalla persecuzione papale. Se le acque rappresentano “popoli, moltitudini, nazioni e lingue” (Apocalisse 17:15), la terra rappresenta l’opposto: un’area scarsamente popolata. Questa terra è il nord America dove i padri pellegrini andarono per sfuggire alla persecuzione; i padri pellegrini erano un gruppo di puritani inglesi che erano partiti dall’Olanda verso il Nuovo Mondo per poter vivere in libertà seguendo la loro coscienza. La dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti, datata 1776, garantiva la libertà di coscienza; gli Stati Uniti furono fondati su premesse ben diverse da ciò che si vedeva nelle nazioni europee dell’epoca.

6 - APOCALISSE 12: 17-18

Apocalisse 12:17,18  Il dragone allora si adirò contro la donna e se ne andò a far guerra col resto della progenie di lei, che custodisce i comandamenti di Dio ed ha la testimonianza di Gesù Cristo. Poi mi fermai sulla sabbia del mare.

Alla fine del capitolo 12, la visione si sposta oltre i 1260 anni, al tempo della fine che ricordiamo era iniziata con la ferita della bestia (1798) e sua caduta nel 1870; questa è la sesta delle sette teste del dragone. Il questo testo è introdotto il concetto di chiesa del rimanente e del perché è soggetta all’ira di Satana. Il capitolo 13 spiega quali sono le potenze che Satana userà per far guerra contro il popolo di Dio negli ultimi tempi, mentre il capitolo 14 parla del messaggio che la chiesa del rimanente darà in tutto il mondo prima del ritorno di Gesù. Satana sapendo che il suo tempo sta per scadere è adirato oltre modo; infatti il verbo greco orgizō significa arrabbiarsi ma anche essere esasperato per le ripetute sconfitte. Anche se è vero che il diavolo era riuscito a corrompere la chiesa, infiltrando varie eresie ed errate dottrine, non è però riuscito a cancellare dalla terra la vera religione, fondata sulla Parola di Dio. Anche perché in ogni tempo c’è sempre stato un rimanente che non si è mai conformato con le eresie professate dalla maggioranza. Ricordiamoci che la verità biblica è progressiva, Dio rivela gradatamente e attraverso i secoli alcuni concetti, facendo riscoprire verità sepolte. Inoltre, la persecuzione di Satana non è sempre rimasta costante nei secoli, ci sono stati periodi dove la chiesa non era un pericolo per il diavolo, quindi non agiva e periodi di risveglio spirituale, pertanto la persecuzione si risvegliava e intensificava.

Notiamo alcune analogie con la storia di Elia e la chiesa di Apocalisse 12. Al tempo di Elia ci fu una carestia di tre anni e mezzo. Elia durante i 3 anni e mezzo si era nascosto al torrente Kerith, dove era stato nutrito da Dio e poi era andato a Sarepta (1Re 17:15). Nel frattempo, Achab e Jezebel lo avevano cercato ovunque e avevano ucciso profeti fedeli (1Re 18:10-13). Alla fine dei 3 anni e mezzo di carestia, Elia uscì dal suo nascondiglio e andò da Achab (1Re 18:1,17-19). Poi fece radunare Israele per mostrare che l’Eterno e non Baal era il vero Dio (1Re 18:21). Allo stesso modo, la chiesa di Dio era rimasta nascosta nel deserto per i tre anni e mezzo profetici, ossia 1260 anni di carestia spirituale, cioè era situata in aree isolate per sfuggire alla persecuzione papale; fino alla fine dei 1260 anni, cioè fino al 1870. Ma com’è che la chiesa riceve il nutrimento durante le persecuzioni? Dalla Paola di Dio, qui rappresentata dai due testimoni: Antico e Nuovo Testamento!

Apocalisse 11:3-6  Ma io darò ai miei due testimoni di profetizzare, ed essi profetizzeranno milleduecentosessanta giorni, vestiti di sacco. Questi sono i due ulivi e i due candelabri che stanno davanti al Dio della terra. E se qualcuno vuole far loro del male, esce fuoco dalla loro bocca e divora i loro nemici; e chiunque vuole far loro del male deve essere ucciso in questa maniera. Costoro hanno potestà di chiudere il cielo, perché non cada alcuna pioggia nei giorni della loro profezia; essi hanno pure potestà sulle acque, per convertirle in sangue e per percuotere la terra con qualunque piaga, ogni volta che vorranno.

Dopo il 1870 non troviamo più la chiesa nel deserto, perché il testo dice che la donna si era nascosta solo per 1260 anni. Questo implica che dopo questo periodo la chiesa di Dio sarebbe uscita allo scoperto o in altre parole sarebbe stata visibile e udibile senza dover sopportare le persecuzioni papali. Inoltre, siccome il testo dice che la terra era venuta in aiuto alla donna, dobbiamo cercare l’inizio della chiesa del rimanente in America, perché la donna si era spostata lì.

Le analogie con il profeta Elia non finiscono qui, eccone un’altra. È interessante notare che c’è una profezia su Elia e negli ultimi tempi: “Ecco, Io vi manderò Elia, il profeta, prima che venga il giorno grande e spaventevole dell’Eterno” (Malachia 4:5). Gesù applicò questa profezia a Giovanni Battista (Matteo 11:13-14; 17:10-13) che “nello spirito e nella potenza di Elia” (Luca 1:17) andò davanti a Gesù per preparare un popolo per la Sua prima venuta. La profezia di Malachia deve adempiersi di nuovo prima del gran giorno del Signore, cioè il ritorno di Gesù; la chiesa del rimanente è il movimento rappresentato dall’ultimo Elia che deve preparare un popolo per incontrare il Signore alla Sua venuta. È perciò utile conoscere alcune caratteristiche dei primi due “Elia”, Elia e Giovanni Battista perché incarnano il popolo di Dio degli ultimi tempi. Il popolo di Dio degli ultimi tempi è il “resto della progenie di lei” (v. 17), cioè della donna che è la chiesa. La chiesa del rimanente si distingue dal resto della cristianità per la purezza dei suoi insegnamenti; infatti, la vera chiesa ha le STESSE DOTTRINE della chiesa apostolica che era stata istituita da Gesù stesso. Perciò, la chiesa del rimanente predica ed insegna le stesse dottrine della chiesa apostolica: solo verità bibliche senza le manipolazioni e tradizioni umane. Il testo specifica quali sono le due caratteristiche per definirsi la chiesa del rimanente, vediamo la prima: “… che custodisce i comandamenti di Dio ed ha la testimonianza di Gesù Cristo” (v. 17). L’osservanza dei comandamenti è menzionata come segno del vero popolo di Dio negli ultimi tempi, concetto che viene rimarcato anche al capitolo 14: “Qui è la costanza dei santi; qui sono coloro che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù” (Apocalisse 14:12). 

Questo è un punto cruciale e molto importante: se l’osservanza dei comandamenti è una caratteristica della chiesa del rimanente, significa che la maggioranza del mondo cristiano non osserva la legge di Dio. Infatti, la maggioranza del mondo cristiano ha messo da parte il comandamento del sabato. Giacomo scrisse: “Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma viene meno in un sol punto, è colpevole su tutti i punti. Infatti Colui che ha detto: «Non commettere adulterio», ha anche detto: «Non uccidere». Per cui se tu non commetti adulterio ma uccidi, sei trasgressore della legge” (Giacomo 2:10-11). Giacomo cita alcuni dei dieci comandamenti e considera la legge di Dio come un tutt’uno. Disse che chi viene meno in un solo punto è colpevole su tutti i punti: intendeva dire che chi trasgredisce volontariamente un comandamento è colpevole di aver infranto l’intera legge. La legge è un tutt’uno, indivisibile, non si può scegliere cosa osservare e cosa trasgredire o riadattarlo a piacimento, come fanno alcuni con il 4° comandamento che parla del riposo sabatico. Perché molti considerano il sabato abolito mentre gli altri rimangono validi? Questo è illogico; poichè l’osservanza dei comandamenti è sempre stata una caratteristica del vero popolo di Dio. Ancor prima del Sinai è detto di Abrahamo: “Abrahamo ubbidì alla Mia voce e osservò i Miei ordini, i Miei comandamenti, i Miei statuti e le Mie leggi” (Genesi 26:5). Poco prima di dare la legge al Sinai, vediamo come Dio ribadisce l’importanza di osservare il sabato attraverso la manna (Esodo 16:4-5,22-30); e questo significa che il sabato era già conosciuto dal popolo di Dio prima dei Sinai.

È interessante che anche nelle promesse del nuovo patto si parla dei dieci comandamenti: “«Ecco, verranno i giorni», dice l’Eterno, «nei quali stabilirò un nuovo patto con la casa d’Israele e con la casa di Giuda… Ma questo è il patto che stabilirò con la casa d’Israele dopo quei giorni», dice l’Eterno: «Metterò la Mia legge nella loro mente e la scriverò sul loro cuore, e Io sarò il loro Dio ed essi saranno il Mio popolo»” (Geremia 31:31,33). Questa promessa è citata nel libro degli Ebrei quando si parla del nuovo patto (Ebrei 8:10). Anche nella promessa del nuovo patto data ad Ezechiele troviamo l’osservanza dei comandamenti: “Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò dalla vostra carne il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Metterò dentro di voi il Mio Spirito e vi farò camminare nei miei statuti, e voi osserverete e metterete in pratica i miei decreti… Voi sarete il Mio popolo e Io sarò il vostro Dio” (Ezechiele 36:26-28). Come in Geremia è scritto Dio scrive la legge di Dio nella mente e nel cuore, ed è lo Spirito Santo a compiere quest’opera.

Ebrei 10:15-16 E ce ne rende testimonianza anche lo Spirito Santo; infatti dopo aver detto:  «Questo è il patto, che farò con loro dopo quei giorni, dice il Signore, io metterò le mie leggi nei loro cuori e le scriverò nelle loro menti».

Gesù stesso insegnò ad osservare i comandamenti: “Se Mi amate, osservate i Miei comandamenti” (Giovanni 14:15). Il sabato è parte del decalogo ed è rimasto il giorno del Signore anche dopo la risurrezione di Gesù, e coloro che affermano che la resurrezione ha modificato il sabato, spostandolo nella domenica commettono un grave errore. Il sabato è un segno distintivo del popolo di Dio in perpetuo (Esodo 31:13,16; Ezechiele 20:12,20). Mentre la domenica contraddistingue Babilonia!

È teologicamente scorretto dire che nove comandamenti su dieci siano rimasti in vigore e il sabato è stato abolito, ossia che è da relegare solo al popolo del vecchio patto. Chi ritiene che il sabato sia stato abolito si trova di fronte a un problema: non c’è nessuna dichiarazione di Gesù che sancisca la fine della validità del sabato. Notate il seguente testo: “E perciò Egli è il mediatore del nuovo patto affinché, essendo intervenuta la morte per il riscatto dalle trasgressioni commesse sotto il primo patto, i chiamati ricevano la promessa dell’eterna eredità. Poiché dove c’è un testamento, ci deve essere necessariamente anche la morte del testatore. Il testamento infatti è valido solo dopo la morte di qualcuno, perché non ha alcuna forza mentre vive ancora il testatore” (Ebrei 9:15-17). Il testo dice che Gesù è il mediatore del nuovo patto, che è stato ratificato con la Sua morte (Matteo 26:28). Come un testamento entra in vigore dopo la morte del testatore, così il nuovo patto è stato ratificato alla morte di Gesù. Ovviamente il testatore non può aggiungere nulla al testamento dopo la sua morte, ma tutte le sue volontà devono essere espresse prima della morte. Paolo scrisse ai Galati che “se un patto è ratificato, benché sia patto d’uomo, nessuno l’annulla o vi aggiunge qualche cosa” (Galati 3:15). Perciò, Gesù non poteva aggiungere niente al nuovo patto dopo la Sua morte; infatti, volendo dare alla chiesa il rito dell’ultima cena, Gesù dovette istituirlo prima della Sua morte. Quindi, non potendo trovare alcuna affermazione di Gesù che aboliva l’osservanza del sabato prima della croce, dobbiamo concludere che il sabato è ancora valido così come il resto dei dieci comandamenti.

L’altra caratteristica che Apocalisse 12 dà per la chiesa del rimanente è che ha la testimonianza di Gesù. Da altri passaggi dell’Apocalisse possiamo capire il significato di quest’espressione. Giovanni cadde ai piedi dell’angelo per adorarlo e l’angelo gli disse di non farlo: “Io sono un conservo tuo e dei tuoi fratelli che hanno la testimonianza di Gesù. Adora Dio! Perché la testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia” (Apocalisse 19:10). Quindi, la testimonianza di Gesù è lo spirito di profezia. Tutti i profeti biblici hanno ricevuto lo spirito di profezia, che è uno dei doni dello Spirito Santo. I profeti “hanno parlato, perché spinti dallo Spirito Santo” (2Pietro 1:21). Come l’osservanza dei comandamenti è stata una caratteristica del popolo di Dio nella storia, così è stato anche lo spirito di profezia. L’Israele dell’Antico Testamento ha avuto lo spirito di profezia; infatti, quasi la metà dell’Antico Testamento è composta da libri profetici, cioè scritti da profeti. Anche nella chiesa al tempo del Nuovo Testamento c’erano profeti (Atti 11:27, 13:1, 15:32, 21:9-10; 1Corinzi 14:3-5,29). Come è evidente dai loro scritti, alcuni degli apostoli avevano il dono di profezia, come Paolo, Pietro e Giovanni. Paolo inserisce il dono di profezia come uno dei doni spirituali che erano presenti nelle chiese (Romani 12:6; 1Corinzi 12:9,28; Efesini 4:11). Questo stesso dono sarà presente nella chiesa del rimanente, ossia ci saranno dei veri profeti tra il popolo del rimanente.

Isaia 8:20 Attenetevi alla legge e alla testimonianza! Se un popolo non parla in questo modo, è perché in esso non c’è luce.

Quindi, tirando le somme, il rimanente profetico osserva i 10 comandamenti, incluso il sabato e si attiene solo alle dottrine della chiesa apostolica. Inoltre, usa la Bibbia nella sua interezza come sola regola di vita e di fede, senza affiancarla ad altri libri di presunti profeti. La chiesa del rimanente si attiene SOLO alla legge (10 comandamenti) e alla testimonianza di Gesù Cristo (Bibbia), ed è impegnata ad annunciare al mondo il ritorno di Cristo e il Suo evangelo eterno. Apocalisse 14: 6 Poi vidi un altro angelo che volava in mezzo al cielo e che aveva l’evangelo eterno da annunziare agli abitanti della terra e ad ogni nazione, tribù, lingua e popolo.

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