1 - COME SI IDENTIFICA UN CRISTIANO TIEPIDO?

Negli ultimi tempi si sta sempre più delineando la netta differenza tra cristiani ferventi o zelanti e “cristiani tiepidi” o “nominali”. Ma quali sono le differenze? I cristiani nominali sono coloro che non frequentano una chiesa e non sono avvezzi con la lettura o studio della Bibbia, non hanno una relazione giornaliera con il Signore e, ovviamente  non vivono come il cristianesimo insegna; però amano definirsi impropriamente cristiani. Invece i cristiani tiepidi sono coloro che affermano di credere e di aver fede in Gesù Cristo, ma mancano di passione e di quell’impegno che scaturisce proprio dalla fede.

Solitamente frequentano la chiesa saltuariamente e sporadicamente partecipano a qualche attività religiosa, e questo perché il loro cuore non è completamente rivolto verso Dio, non è per loro una priorità. La tiepidezza di questi “cristiani” si manifesta con la scarsa voglia di leggere e studiare la Bibbia e sono poco propensi a passare del tempo in preghiera, preferiscono rivolgersi a Dio con delle brevi e fugaci frasi. Sono molto più coinvolti con le attività del mondo piuttosto che pensare alla loro salvezza e crescita spirituale. Il problema è che coloro che vivono nella tiepidezza di fatto non sono convertiti, ma il pericolo maggiore è un altro e lo troviamo in Apocalisse 3.

Apocalisse 3:16 «Così, perché sei tiepido e non sei né freddo né caldo, io sto per vomitarti dalla mia bocca».

Le conseguenze dell’essere un cristiano tiepido sono gravi, perché Gesù ci avverte che li “vomiterà” dalla sua bocca, che tradotto vuol dire: perduto o non salvato!

I veri cristiani, quelli ferventi, sono coloro che vivono come Gesù Cristo e vogliono seguirlo mettendo in pratica ogni Suo insegnamento; ma ciò non significa che sono perfetti o che faranno sempre le cose correttamente o che avranno sempre successo nella guerra contro il peccato con una vita integerrima. Il cristiano fervente si impegna ad imitare Cristo, anche se sbaglia o cade, perché il suo desiderio è quello di essere come Gesù, in un processo di crescita continua.  Il vero credente è consapevole dei limiti della propria  natura e del peccato che abita in lui, ma, nonostante ciò, permette allo Spirito Santo di attuare quei cambiamenti necessari, anzi indispensabili. Questo processo di mutamento è graduale, e perché questo accada è fondamentale avere una relazione intima e giornaliera con il Signore, fatta di studio della Sua Parola e di preghiera.

Il credente autentico si esamina ogni giorno, si mette in discussione e, qualora vede che le cose non sono come dovrebbero o come  vorrebbe si impegna per cambiare. Tutti coloro che si dichiarano seguaci di Cristo prenderanno le distanze da tutto quello che è mondano,  non si contamineranno più con il  peccato e non si lasceranno influenzare dalle cattive compagnie, né si lasceranno avviluppare dalle tentazioni. Pur essendo nel mondo non sono più attratti dalle cose del mondo come il successo, la fama, i soldi facili e cose simili e questo perché non vivranno più per realizzare solo se stessi o per cercare l’approvazione degli uomini, ma solo quella di Dio.

Quali sono i segnali dell’essere un cristiano tiepido? Per facilitare il compito, faremo un elenco di alcuni segnali indicatori o “campanelli d’allarme” che possano farci riflettere e porre rimedio, qualora si presentasse nella nostra vita la condizione di tiepidezza; ovviamente non abbiamo la pretesa di fare un elenco esaustivo o autorevole.  Cerchiamo solo di capire chi sono coloro che camminano veramente con Gesù e coloro che si illudono o si stanno affievolendo nella fede. Spero che questa lista ti possa aiutare a identificare alcuni segnali negativi, per non cadere nell’intiepidimento spirituale.

Ovviamente, le cose qui elencate non saranno mai presenti tutte in un’unica persona. Vediamo ora alcuni aspetti del cristiano tiepido:

  • Dio non ha il primo posto nella sua vita. Le priorità sono altre: la famiglia, la casa, il lavoro, lo sport, ect…

  • Non frequenta la chiesa tutti i sabati o domeniche.

  • Non vive il settimo giorno come un tempo solenne e appartato solo per Dio, astenendosi dal fare cose ordinarie, anzi usa questo tempo per cose non spirituali.

  • Ha molti più amici empi o mondani che cristiani.

  • Non disdegna di frequentare amici non cristiani, imitando anche le loro abitudini o pratiche, come frequentare le discoteche, bar o locali d’intrattenimento di dubbia moralità.

  • Ama vedere film o serie televisive immorali, di violenza o horror.

  • Ascolta di più la musica del mondo, invece di quella cristiana.

  • A volte usa lo stesso linguaggio volgare che usa il mondo.

  • Il suo interesse per le cose di Dio è sempre altalenante, tende di più verso il basso che verso l’alto…. diminuisce invece che aumentare.

  • Non legge e non studia la Bibbia ogni giorno, ma solo quando ne ha voglia.

  • Inoltre non prega frequentemente e non pratica il digiuno.

  • Non vive la Bibbia come Parola di Dio da mettere in pratica, ma solo come un libro pieno di suggerimenti o consigli.

  • Il suo comportamento e carattere non riflette il carattere di Dio, ma quello del mondo. 

  • Ama seguire le mode del mondo, curando di più l’aspetto esteriore piuttosto che quello interiore o spirituale.

  • E’ molto più attento all’abbigliamento o al taglio dei capelli che sia di moda per essere accettato nella società, che preoccuparsi di piacere a Dio; inoltre, non disdegna neanche i tatuaggi, i pircing, il fumo, gli alcolici e altre cose che Dio ha vietato per i suoi figli.

  • Tende a giustificare sempre il comportamento peccaminoso.

  • Non ama la riprensione cristiana, poiché la vive come un giudizio o critica.

  • Solitamente si rivolge a Dio solo quando le cose vanno veramente male.

  • Non è quasi mai disponibile o propenso ad aiutare il prossimo.

  • Non pratica il volontariato, non visita i malati o carcerati, ect.

  • Va in chiesa più per ragioni sociali, che per sentire la voce di Dio.

  • Non è quasi mai puntuali ai programmi di chiesa, proprio perché non è la sua priorità. 

  • Non contribuisce alle spese che una chiesa deve sostenere con offerte o donazioni.

  • Dedica a Dio solo i ritagli di tempo, denaro e comunione.

  • Non gli piace sentire molto parlare di Dio o di Cristo, soprattutto quando pratica il peccato.

  • Si preoccupa di più di ciò che gli altri possono dire o pensare di lui, che di quello che  pensa Dio a suo riguardo.

  • Preferisce non rivelare ad altri la sua fede per non correre il rischio di essere isolato o ridicolizzato. Solitamente non testimonia e non condivide la sua fede quasi mai, soprattutto nei social.

  • Ripone la sua fede nel battesimo, nel frequentare la chiesa e nel compiere buone opere invece di riporla in Cristo.

…. e altro ancora.

Come puoi vedere, molti di questi segnali identificano il cristiano tiepido o come dice la Bibbia: quello “carnale”, e quindi non convertito. Tutti i punti elencati sono incentrati sull’io e sull’egoismo, poiché il cristiano tiepido mette sempre se stesso al primo posto e non Dio. Il cristiano tiepido non vive veramente per Dio e come Lui, ma al contrario, tende a realizzare se stesso e cerca l’approvazione o l’esaltazione dalle persone che lo circondano. Non è sempre facile essere cristiani, ma non è neanche impossibile, bisogna volerlo veramente, ed è necessario calcolare bene i costi, come disse Gesù:

Luca 14,28 «Chi di voi infatti, volendo edificare una torre, non si siede prima a calcolarne il costo, per vedere se ha abbastanza per portarla a termine? ».

La domanda da porsi è: quanto sono disposto a far morire il mio io per far vivere Gesù in me? Il prezzo da pagare è la morte dell’io! Solo così si diventa un vero cristiano. Dio ci accetta così come siamo, ma non ci lascerà mai come ci trova, poiché tramite il Suo Spirito ci convincerà di peccato (Giovanni 16:8) e ci trasformerà fino ad assomigliare a Cristo. Gesù disse: Luca 9:2 «Poi disse a tutti: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua. Se sei disposto a crocifiggere il tuo “io” (o natura carnale), allora Gesù inizierà a vivere in te, e vivrà la Sua stessa vita attraverso di te. Così chi ti guarderà non vedrà più te ma Gesù Cristo riflesso sul tuo volto, nei tuoi gesti e nel tuo parlare. Non possiamo imitare la vita di Gesù senza di Lui, e senza che Egli dimori in noi è impossibile vivere la Sua vita. Dobbiamo imparare a pianificare la nostra vita in funzione del Suo volere e non indipendentemente da Lui. Gesù disse: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli» (Matteo 7: 21). Credere in Gesù Cristo non significa attestare che Egli esiste, riempendosi la bocca con il Suo nome e nemmeno compiere in Suo onore qualche azione eclatante per essere da Lui approvati o riconosciuti; la condizione per poter entrare nel Regno di Dio è mettere in pratica la Sua volontà ogni giorno della nostra vita.

Giovanni 15:4-5 «Dimorate in me e io dimorerò in voi; come il tralcio non può da sé portare frutto se non dimora nella vite, così neanche voi, se non dimorate in me. Io sono la vite, voi siete i tralci; chi dimora in me e io in lui, porta molto frutto, poiché senza di me non potete far nulla».

Sei stato riscattato da Gesù per vivere non più solo per te stesso, ma per dare gloria a Dio attraverso la tua vita, che Gli appartiene. 1Corinzi 6:19,20 «Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale voi avete da Dio, e che voi non appartenete a voi stessi?  Infatti siete stati comprati a caro prezzo, glorificate dunque Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che appartengono a Dio».

Solitamente i cristiani tiepidi commettono l’errore di pensare che donarsi interamente a Cristo sia noioso, triste, o che sia una vita fatta di molte privazioni. Ma questo ragionamento è completamente falso! Matteo 19:29 «E chiunque ha lasciato casa, fratelli, sorelle, padre, madre, moglie, figli o campi per amore del mio nome, ne riceverà il centuplo ed erediterà la vita eterna». Gesù ti sta aspettando per offrirti un futuro sereno ed appagante su questa terra, aiutandoti a realizzare i tuoi sogni ed aspirazioni, ma soprattutto Egli ti vuole liberare da ogni schiavitù di peccato, ed infine portarti con Sé nell’eternità. Purtroppo, i cristiani tiepidi  non vogliono essere salvati dai loro peccati, perché non vogliono abbandonare le loro cattive abitudini, però vogliono essere salvati dalla pena del loro peccato e questo non potrà accadere mai. Perché per entrare nel regno di Dio o nell’eternità è necessario aver sperimentato la nuova nascita ed esser rigenerato dallo Spirito Santo. Il peccato deve esser abbandonato, deve sparire dalla vita del cristiano, altrimenti non è vera conversione.

Giovanni 3: 1-7 Gesù gli rispose e disse: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio».  Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?».  Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che, se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Ciò che è nato dalla carne è carne; ma ciò che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: “Dovete nascere di nuovo”.

Per evitare i pericoli del cristianesimo tiepido, dobbiamo cambiare stile di vita e abitudini, dobbiamo perseguire un profondo amore per Dio e per la lettura regolare della Bibbia, frequentare regolarmente la chiesa e partecipare alle varie attività che vengono svolte. Con la lettura e studio giornaliero della Bibbia, accompagnato dalla preghiera costante, possiamo riappropriarci della nostra vera identità di cristiani. Cerchiamo di ponderare bene i pericoli che corriamo se scendiamo a compromessi con la nostra coscienza e con il mondo, perché è pericoloso tenere un piede in due scarpe e non essere né carne né pesce, poiché questa indecisione si tramuta in una vita infelice e ci conduce verso la morte eterna. Dobbiamo imparare a scegliere: sforziamoci di vivere una vita che sia gradita a Dio. Essere cristiani significa mettere Cristo al di sopra di tutte le cose di questo mondo, ma ciò non significa che ignoriamo le cose del mondo o che ci isoliamo come eremiti; vuol dire piuttosto che viviamo in questo mondo sobriamente e in modo santo, appartandoci dal peccato. Anche se siamo nel mondo, non siamo più del mondo e il mondo non è più dentro di noi, poiché in noi abita Cristo, il nostro Signore e Salvatore al quale lasceremo il controllo totale della nostra vita. Il nostro compito o missione è proprio quello di far risplendere la Sua luce attraverso di noi, e questo comporta impegno e dedizione per vivere e agire come Lui comanda, oltre al fatto che dobbiamo predicare il Vangelo e il Suo glorioso ritorno ovunque andiamo.

Giosuè 24: 23,24 Giosuè disse: «Togliete dunque via gli dèi stranieri che sono in mezzo a voi e inclinate il vostro cuore all’Eterno, il DIO d’Israele!». Il popolo rispose a Giosuè: «Noi serviremo l’Eterno, il nostro DIO, e ubbidiremo alla sua voce».

 

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