1 - LA BUONA NOTIZIA

Oggi ti voglio comunicare una buona notizia, che ti sorprenderà sicuramente! Questo splendido messaggio si trova nei Vangeli, i quali raccontano la vita di Gesù Cristo e quello che Lui ha fatto per te! La parola “Vangelo” deriva dal gr. Euangellion che significa letteralmente “Buona Notizia”. Ma prima di annunciarti la Buona Novella è bene conoscere un antefatto, che purtroppo è una brutta notizia. Quando Dio creò l’uomo e la donna, li creò a Sua immagine e somiglianza e li pose in un mondo perfetto: un giardino chiamato l’Eden. Seppur creati perfetti e potenzialmente immortali, si separarono da Dio a causa di un inganno, divenendo peccatori e mortali. Le conseguenza della caduta dell’uomo (peccato = separazione da Dio) nel giardino dell’Eden (Genesi 3:6) ha fatto sì che ogni parte delle nostra persona: corpo, mente, volontà, ed emozioni divenissero ostili a Dio. A causa della nuova natura che abbiamo ereditato da Adamo ed Eva, siamo tutti peccatori e ribelli, l’uomo non cerca più Dio e vive indipendentemente dalla Sua volontà, non avendo alcun desiderio di incontrare Dio e tanto meno di vivere come Lui vuole. Come si evince dai fatti cruenti e crudeli che vediamo ogni giorno in torno a noi. Romani 8:7 «Per questo la mente controllata dalla carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomessa alla legge di Dio e neppure può esserlo». L’uomo che era nato per essere immortale è ora mortale. Romani 5:12 «Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato». Dio aveva dichiarato che il peccato avrebbe condannato l’uomo ad un eterna separazione da Lui e condotto alla morte eterna. Il peccato ha fatto sì che, oltre a portare la morte, gli anni di vita sulla terra divenissero pochi e tra mille difficoltà e sofferenze varie; ma la cosa tragica è che l’uomo non è più in grado di rimediare all’errore e non avrebbe nessuna speranza o possibilità di cambiare il suo triste destino se Dio non avesse provveduto ad un rimedio. Romani 6:23 «Infatti il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore».

Questa sarebbe davvero una brutta notizia se non esistesse alcuna soluzione; ma come dice la seconda parte di questo versetto, Dio è venuto in soccorso all’umanità e ha provveduto una soluzione al problema peccato e alla morte eterna, il rimedio è Gesù Cristo! Il Signore ha dovuto lasciare il cielo e venire sulla terra come un comune uomo, affinché tu possa riappropriarti della vita eterna e vincere la morte. Sì, hai capito bene, tu puoi vivere nuovamente per sempre ed abitare nel Regno di Dio che vedrai instaurare su questo pianeta terra (Apocalisse 21:1-8). Gesù ha provveduto alla tua salvezza, nonostante tu sia peccatore e senza speranza: Egli è morto al tuo posto, ha cancellato il tuo debito e ti ha regalato la vita eterna! Notizia migliore di questa non esiste, che immeritato e preziosissimo regalo che hai ricevuto! Però, questo dono è solo per coloro che riconoscono in Gesù Cristo il loro Dio e Salvatore. Giovanni 1:12 «ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto Egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome». Accettando Gesù Cristo come tuo Signore e Salvatore diventi anche tu figlio di Dio. Romani 8:17 Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo. L’apostolo Paolo in Romani 1:16-17 dichiara che il vero Vangelo è “la potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede”; con ciò intende dire che la redenzione non si ottiene per meriti acquisiti o per sforzi umani, ma solo per la Grazia di Dio, un dono o regalo immeritato che si riceve mediante la fede (Efesini 2:8-9).Questa Buona Notizia sta percorrendo la terra in lungo ed in largo, riecheggiando in ogni dove; tutti devono sapere che si possono salvare e vivere in eterno se riconoscono che Gesù Cristo è Dio, il quale ha dimorato tra gli uomini offrendo Se stesso per la loro salvezza. Romani 1:14-18 «Come dunque invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno udito parlare? E come udiranno, se non c’è chi predichi? E come predicheranno, se non sono mandati? Come sta scritto: «Quanto sono belli i piedi di coloro che annunziano la pace, che annunziano buone novelle!». Ma non tutti hanno ubbidito all’evangelo, perché Isaia dice: «Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione?». La fede dunque viene dall’udire, e l’udire viene dalla parola di Dio. Ma io dico: Non hanno essi udito? Anzi, «La loro voce è corsa per tutta la terra, e le loro parole fino agli estremi confini del mondo»

Ora che conosci la Buona Notizia, non ti resta che sapere come vivere in essa. Gesù disse: «Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato» (Matteo 24:13). Ma prima di perseverare in questo meraviglioso messaggio che Gesù Cristo è venuto a portare sulla terra è necessario conoscere il messaggero stesso; infatti, Gesù disse: «Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo» (Giovanni 17:3). Andiamo a vedere cosa ci narrano i Vangeli e del perché è importate conoscere Dio personalmente.

 

2 - INTRODUZIONE

PERCHÉ ABBIAMO QUATTRO VANGELI?

 

Forse ti starai chiedendo: ma perché Dio ispirò e permise la stesura di quattro narrazioni della vita e insegnamenti di Gesù Cristo? Questo perché ogni autore persegue uno scopo ben preciso e distinto dagli altri, enfatizzando aspetti che gli altri omettono o accennano appena sulla persona e ministero di Gesù Cristo, a seconda dei destinatari del messaggio.

L’evangelista Matteo detto il “pubblicano”, il cui nome significa “dono del Signore”, era uno dei 12 apostoli, viene chiamato anche con il nome Levi. Il suo Vangelo si rivolge ad un pubblico di cristiani di origine ebraica, prima della distruzione del tempio (70 d.C.), e viene datato intorno al 50-60 d.C. Lo scopo di Matteo è quello di mostrare che Gesù è il Messia atteso, il Re, indicato come “Figlio di Davide”, e che è l’adempimento delle varie profezie messianiche che Lo vedono anche come “Figlio di Abramo”. In questo modo si vuole certificare che il Salvatore è di stirpe ebraica, cosa che si deduce anche dalla stesura della genealogia di Cristo; infatti, nel Vangelo di Matteo al cap.1, questa è discendente, ossia da Abramo fino a Gesù, seguendo la linea paterna secondo la mentalità giudaica. Mentre nel Vangelo di Luca si segue la linea materna che è ascendente, da Gesù fino a Adamo, figlio di Dio. Marco (come Giovanni) omette la genealogia di Cristo, poiché il suo Vangelo, scritto intorno al 50 d.C. da Roma si rivolge ad un pubblico di gentili, ossia cristiani romani non giudei, e questo si comprende da alcune espressioni nelle quali ci sono indicazioni temporali secondo il sistema romano (Marco 6:48 -13:35); vi sono tuttavia anche spiegazioni su alcune usanze giudaiche (7:3,4-14:12-15-42) e riferimenti dell’A.T per gli eventuali lettori di origine giudea. L’aspetto che Marco enfatizza è che Gesù Cristo è il Servo sofferente, Colui che venne non per essere servito, ma per servire e per dare la Sua vita come riscatto per molti (Marco 10:45). In questo Vangelo sono messe in rilievo le emozioni di Cristo e la limitazione che la Sua natura umane comportava; inoltre, l’evangelista vuole rafforzare la fede dei credenti di Roma, poiché il contesto storico e culturale nel quale vivevano era ostile al cristianesimo. Quello di Marco, detto anche Giovanni-Marco è il Vangelo dell’uomo più giovane, e tra i quattro è il più breve e sintetico, oltre ad essere il primo ad esser stato scritto, secondo le nuove ricerche. Matteo e Luca avrebbero scritto i rispettivi Vangeli sulla base di questo, ed è per questa ragione che i tre Vangeli vengono definiti sinottici.

Altro aspetto interessante è che Marco, Matteo e Giovanni sono tutti di origine ebraica e solo Matteo e Giovanni sono testimoni oculare degli eventi della vita di Gesù Cristo; mentre Luca, che era un  medico, è l’unico autore gentile (non ebreo) del Nuovo Testamento, con molta probabilità siriano della città di Antiochia. Probabilmente è proprio per questa sua professione che il suo Vangelo si concentra molto sulla guarigione dei malati e la cura degli infermi. Luca vede in Gesù la Sua bontà, pietà e compassione verso i deboli e i reietti della società, evidenziando le cure amorevoli di Dio per queste categorie di persone. Luca, che è anche uno storico, afferma che il suo intento è scrivere un resoconto dettagliato della vita di Gesù Cristo basandosi sui racconti di coloro che furono testimoni oculari (Luca 1:1-4); lo scopo è quello di dimostrare che la fede in Gesù Cristo e dei cristiani in generale poggia su solide basi, ossia su fatti storici attendibili, affidabili e su eventi verificabili e verificati. Questo Vangelo, scritto intorno al 60-61 d.C. si rivolge in particolare al mondo ellenico, e questo si deduce anche dall’uso del greco che in Luca è più sofisticato; poiché questa civiltà influenzava il pensiero e la cultura dell’epoca con i suoi filosofi. Luca fa una cronistoria ordinata e accurata della vita di Gesù, chiamandolo il “Figlio dell’uomo”.

Il Vangelo di Giovanni enfatizza di più la divinità di Cristo, e lo nomina come il “Figlio di Dio”. Già dal primo versetto Gesù viene descritto come: “la Parola (Gesù Cristo) era Dio” (Giovanni 1:1). Giovanni afferma ripetutamente la divinità di Gesù Cristo con diverse affermazioni molto forti ed inequivocabili, palesando Gesù come Dio o “L’IO SONO” (YHWH di Esodo 3:13-14). Giovanni 8:58 Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico: prima che Abrahamo fosse nato, Io sono». Giovanni 18:6 «Appena Gesù ebbe detto loro: “Io sono”, indietreggiarono e caddero in terra». Anche Giovanni parlerà dell’incarnazione di Gesù e questo per contrastare l’errore di un gruppo appartenenti ad un setta gnostica, i quali non credevano nell’umanità di Cristo; ma lo scopo principale di Giovanni è quello di presentare e trasmettere l’Amore di Dio. Questo Vangelo, che è stato scritto intorno agli anni 80-90 d.C. durante l’esilio dell’apostolo a Patmos, menziona episodi rilevanti che gli altri omettono, in quanto egli è testimone oculare ed è anche il “discepolo che Gesù amava”.

Avere a disposizione quattro Evangeli indipendenti e diversificati tra loro, ci mostra molti punti di forza ed insegnamenti indispensabili. Seppur gli evangelisti parlino dello stesso argomento, ognuno di loro coglie aspetti e sfumature da angolazioni differenti ed importanti sia per i destinatari dell’epoca che per noi oggi, divenendo complementari. Ogni autore rammenta ciò che lo ha maggiormente colpito, e in ciascuna stesura, per altro molto accurate, emerge anche la personalità di chi scrive, e questa è la ragione del perché abbiamo narrazioni differenti dei quattro Evangeli.

Un aspetto che risalta dalla lettura dei Vangeli è che tutti e quattro gli autori scrivono pochissime informazioni sull’infanzia e sull’adolescenza di Gesù, dei Suoi primi trenta anni di vita abbiamo pochissimo. Matteo, Marco e Luca si focalizzano di più sul ministero di Gesù in Galilea, mentre Giovanni in Giudea, però tutti e quattro si concentrano molto sul ministero di Cristo dopo i trent’anni e in particolare Giovanni sull’ultima settimana della Sua vita (Gv 12-20). Tuttavia, seppur abbiamo quattro Vangeli, in realtà il Vangelo (Buona Notizia) è uno solo.

Alcuni studiosi della Parola di Dio hanno cercato di fondere in un unico testo tutti gli episodi descritti in Matteo, Marco, Giovanni, ma questo presenta delle difficoltà ed alcune criticità, poiché i quattro evangelisti non sono interessati a redigere una biografia o cronologia dettagliata degli avvenimenti, ma perseguono lo scopo teologico-apologetico, ossia sono più attenti a confutare le prime eresie che iniziavano a circolare su Gesù Cristo che non a fare una stesura cronistorica. In questo studio sulla vita di Gesù Cristo terremo conto della Tavola armonica degli Evangeli che già Taziano, uno scrittore siriano aveva compilata, mettendo insieme con accuratezza queste quattro narrazioni tra il 160 e il 175 d.C., scrivendo il Diatessaron, che è una fusione  concorde della vita e del ministero di Gesù. Per concludere e non per ultimo dobbiamo anche menzionare lo Spirito Santo che è di fatto il vero redattore di questa Buona Notizia, ed è anche l’artefice della diffusione planetaria di questo Vangelo. Atti 1:8 «Ma riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra».                                           

3 - POSSIAMO CONOSCERE DIO?


Per alcune persone, il desiderio di essere conosciuti e di conoscere altri è una ragione di vita, e questo lo sanno molto bene gli influencer. Queste nuove figure “commerciali” che stanno spopolando sui social, hanno come obiettivo proprio quello di essere conosciuti e di conoscere quante più persone possibili, al fine di influenzare le scelte e i comportamenti di potenziali consumatori o utenti, ovviamente dietro lauti guadagni. Siamo letteralmente bombardati da proposte promozionali che promettono qualsiasi cosa pur di soddisfare ogni nostro desiderio ed egoismo. Tuttavia, le promesse vuote ed effimere che provengono da questo mondo non ci potranno mai soddisfare pienamente, poiché una volta soddisfatta la sete di possesso o la brama di avere sempre di più o di essere quello che gli altri vogliono che siamo, torneremo a percepire
un vuoto. La mancanza di qualcosa che ci completi o appaghi ci porterà a tuffarci nuovamente nella ricerca di qualcosa o qualcuno che soddisfi questo bisogno, tornando a rincorrere un’altra utopia e tutto questo perché siamo insoddisfatti e ci sentiamo incompleti, che per certi versi è vero, siamo incompleti! Ma cosa ci manca veramente? Purtroppo, per molti la felicità risiede nelle cose o nelle persone, come avere una bella casa, una macchina fuori serie, un conto in banca a tanti zeri, una bella donna o un bell’uomo da sposare e molte cose simili; ma siamo sicuri che per sentirci bene ed appagati necessitiamo solo di questo? Sicuramente alcune di queste cose sono utili, giuste e lecite, ma il vero problema è che ci manca Dio.

La fonte di ogni nostra felicità, benedizioni e benessere risiede in Dio e non in noi, né tantomeno nel mondo circostante e in quello che può offrirci. La cosa più importante da attuare da subito è sapere come posso conoscere Dio. Purtroppo alcuni di coloro che si dichiarano credenti non conoscono affatto il loro Creatore e paradossalmente hanno persino paura di Dio; poi ci sono quelli che mettono in dubbio la Sua esistenza e quelli che lo negano apertamente. Ma perché accade questo? Solitamente perché non lo conoscono affatto, e spesso hanno un’immagine mentale di Dio distorta. È fondamentale conoscere Dio per quello che Egli è veramente e non per quello che immaginiamo o pensiamo di Lui. Molto spesso corriamo il pericolo di crearci un dio a nostra immagine e somiglianza, un dio che non può ascoltare, parlare, interagire e meno che mai salvare; un dio che è solo frutto solo della nostra fantasia. Ed è per questo motivo che molti non ricevono risposte da parte dell’Eterno, perché non si stanno relazionando con il vero Dio, ma con il dio che si sono creati nella loro mente, che è di fatto inesistente.

È importante sapere per esperienza personale che Dio ci ama e vuole il nostro bene, ma è indispensabile da parte nostra imparare a relazionarci con Lui nel modo adeguato e solo così potremo ricevere dalle Sue mani quanto di meglio Egli ha per ognuno di noi. 1 Pietro 5:7 «gettando su di lui ogni vostra sollecitudine, perché egli ha cura di voi». Lungi dall’essere un Dio tiranno, crudele, lontano, disinteressato, come alcuni Lo vogliono dipingere, al contrario è un Padre amorevole che desidera ardentemente relazionarsi con ognuno dei Suoi figli ed elargire a tutti aiuti e benedizioni a profusione. Ed è per questo che è indispensabile leggere i Vangeli, contemplare la figura del Cristo e meditare su quello che diceva, come agiva ed interagiva con il prossimo, solo così possiamo correggere l’immagine distorta che abbiamo di Dio. In Gesù Cristo uomo si può vedere la pienezza di Dio, la Sua compassione, bontà, giustizia, pazienza e misericordia. Gesù ha detto: «Nessuno ha mai visto Dio; l’unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l’ha fatto conoscere» (Giovanni 1:18). Infatti Gesù stesso disse a uno dei discepoli: «Chi ha visto me ha visto anche il Padre» (Giovanni 14:9), e Paolo ha confermato questo dicendo: «Egli è l’immagine del Dio invisibile…» (Colossesi 1:15). Allora, vuoi conoscere Dio?

4 - GESÚ CRISTO: LA VIA - LA VERITÁ - LA VITA

Il Signore disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me» (Giovanni 14:6). Questo studio sulla vita del Salvatore ti aiuterà a comprendere che Gesù è senza dubbio la sola “via” per conoscere Dio e poter vivere una vita serena su questa terra; ma è anche la sola “via” per poter accedere alla vita eterna. Solo conoscendo Dio possiamo dare un senso ed un valore reale a questa vita. Gesù è inoltre la sola “via” con la quale il Padre ha riconciliato a sé l’umanità. Romani 5:8 «Ma Dio manifesta il suo amore verso di noi in questo che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi». 2 Corinzi 5:19 «poiché Dio ha riconciliato il mondo con sé in Cristo, non imputando agli uomini i loro falli, ed ha posto in noi la parola della riconciliazione».

Gesù disse: “io sono la verità”. Cristo è la personificazione della verità, il depositario della verità. Giovanni 1:14 «E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra noi, piena di grazia e verità, e noi abbiamo contemplato la Sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre». Giovanni 8:31,32; 36 «Se perseverate nella Mia parola, siete veramente Miei discepoli, conoscerete la verità e la verità vi farà liberi… Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi». Duemila anni or sono Ponzio Pilato domandò a Gesù: “Cos’è la verità?” Pilato fece questa domanda a seguito di un’altra che aveva posto a Gesù poco prima, per la quale ricevette questa risposta: «…per questo sono venuto nel mondo: per testimoniare della verità. Chiunque è dalla verità ascolta la mia voce» (Giovanni 18:37). Pilato stava parlando con la fonte della Verità in quel mattino di duemila anni fa. Gesù aveva dichiarato espressamente: «Io sono la verità» (Giovanni 14:6), un’affermazione molto forte ed inequivocabile. Come poteva un semplice uomo essere la Verità? La Verità non è un concetto astratto e nemmeno una religione o filosofia, la Verità è una persona, Gesù Cristo, ed è per questo che se vogliamo conoscere la Verità dobbiamo imparare ad ascoltare quello che il Signore ci rivelerà tramite la Sua Parola. Conoscere Gesù Cristo e la Sua Parola equivale a possedere la Verità! La Verità proviene dalla rivelazione di un Dio che fa conoscere Se stesso, il Suo pensiero e la Sua volontà.

Gesù Cristo è anche “la vita”Giovanni 1:1-4 «Nel principio era la Parola e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio. Egli (Gesù Cristo) era nel principio con Dio. Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui (la Parola), e senza di lui nessuna delle cose fatte è stata fatta. In Lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini». Colossesi 1:16,17: «perché in lui (Gesù Cristo) furono create le cose tutte in cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili, sia i troni, sia signorie, sia principati, sia potestà; tutte le cose attraverso di lui e verso di lui sono state create; ed egli è prima delle cose tutte e le cose tutte in lui sussistono».

In ogni religione è comune il concetto che ogni cosa sia creata da un dio, termine questo che esprime qualcosa di vago e impersonale; per contro la Bibbia ci presenta il Creatore che è un Dio (Elohim= insieme di Persone), il quale si presenta con il nome di YHWH. Altro particolare interessante lo troviamo nella seconda epistola di Paolo ai Corinzi, dove spiega che Gesù ha materialmente fatto e portato all’esistenza il mondo con le sue creature, e l’apostolo Paolo sottolinea questo aspetto, rimarcando: «Or colui che ci ha formati proprio per questo è Dio, il quale ci ha anche dato la caparra dello Spirito» (2 Corinzi 5:5). Gesù è Colui che ci ha creato dandoci la vita ed è per questo che è Dio, degno di lode e adorazione. Dal momento che la creazione è il frutto della cooperazione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, Gesù Cristo non può essere alienato o estromesso dall’onore e dall’adorazione che gli è dovuta quale Creatore, poiché sta scritto «adorate Colui che ha fatto il cielo e la terra e il mare…» (Apocalisse 14:7). Inoltre il Signore Gesù Cristo, oltre che dare la vita alle creature portandole all’esistenza, ha dato la Sua stessa vita, il Suo sangue come riscatto, offrendo a tutti nuovamente la possibilità di ricevere  “la vera vita”, ossia  quelle eterna (Efesini 1:7; 1 Giovanni 1:7). Gesù, che non aveva mai conosciuto peccato, ha deciso di prendere su di Sé la colpa delle tue trasgressioni, affinché tu potessi ricevere la Sua giustizia. Gesù vuole salvare tutti e perciò: «ha dato Se stesso come prezzo di riscatto per tutti» (1Timoteo 2:6); il Suo sacrificio è alla portata di tutti. Gesù ha sperimentato sulla croce la nostra condanna, perché «portò i nostri peccati nel Suo corpo sul legno della croce»(1Pietro 2:24); non sei più perso, né separato da Dio, perché Egli ha subito la morte che era tua, affinché potessi avere vita eterna. Egli ha saldato il tuo debito, ha pagato il tuo conto. Gesù è stato trattato come tu meritavi, affinché tu potessi essere trattato come Egli meritava. Dio ti offre il perdono dei tuoi peccati in virtù e per i meriti del sangue di Gesù quando, pentito, Gli chiedi perdono. Da questo momento Egli ti tratta come se tu non avessi mai commesso nulla, sei scevro da colpe. 1Giovanni 5:11-12 «Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel Suo Figlio. Chi ha il Figlio, ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita». La vita eterna è solo in Gesù; senza di Lui non puoi averla, se non Lo hai di fatto non hai nulla. La morte di Gesù al tuo posto è accettata da Dio come pagamento completo per tutti i tuoi peccati e misfatti del passato. Accetta questo DONO gratuito per te! Accetta Gesù Cristo come Signore e Salvatore della tua vita e sarai salvo. Confessa le tue colpe davanti a Lui, il Suo sangue cancella ogni tuo peccato e ti libera dal senso di colpa e dalla condanna. Prossimamente Gesù apparirà dal cielo e ridarà la vita a milioni e milioni di morti, i quali verranno resuscitati per vivere per sempre nel Paradiso o Nuova Terra. Giovanni 5:28,29 Non vi meravigliate di questo; perché l’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori; quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio.

Compresa questa verità introduttiva, possiamo cominciare il nostro viaggio per conoscere Dio in modo personale. Abbiamo appreso in questa introduzione l’importanza del ruolo di Gesù nel progetto del Padre, poiché senza di Lui saremmo tutti senza speranza e destinati a morire per sempre.  Egli è venuto sulla terra per ridarci la vita; Giovanni 10:10… io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza; offrendo Se Stesso come sacrificio, siamo riconciliati e i nostri peccati cancellati non potranno più impedirci di avere comunione con Dio, Gesù ha eliminato il muro che ci separava. In questo appassionante viaggio che faremo nella conoscenza di Dio non può e non deve mancare uno strumento fondamentale: la Bibbia. Questo libro è la Sua Parola, ed è una lettera d’Amore che il nostro Padre celeste ci invia per mostrarci e ricordarci che ci ha creati per Amore e per amare, oltre che per instaurare una relazione intima con Lui. La Bibbia è un dono meraviglioso ricco di preziose verità ed insegnamenti indispensabili; dobbiamo essere veramente grati al Signore per averci rivelato in essa la Sua volontà, la Sua persona, i Suoi piani e il Suo grande Amore che ha per noi. Dio, tramite questo libro Si rivela e parla, e non è a caso che la Bibbia è il libro più tradotto e venduto al mondo: esso contiene tutte le istruzioni e le direttive per ottenere la salvezza eterna, al fine di poter accedere al Regno e viverci eternamente.

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