QUALI PROVE ABBIAMO?

Che motivo abbiamo di credere o no in Dio? Tu mi dirai: “ma come faccio a credere in qualcuno che non vedo?”. Questo perché ti hanno insegnato che per provare l’esistenza di qualcosa o qualcuno è necessario vedere con gli occhi e toccare con mano. Pensa che ci sono anche coloro che senza una prova scientifica non sono disposti a credere a niente. Comunque è vero, in alcuni casi è necessario vedere e toccare! Ma quest’approccio funziona solo nel mondo materiale, non di certo per quello spirituale. Dio non è materia, ma Spirito e il microscopio a poco serve, anzi a nulla!  Il mio intento è darti alcune indicazioni e indizi utili, affinché tu possa constatare di persona la Sua esistenza e, poi, alla fine di quanto ti esporrò potrai continuare a non crederci, oppure, ammettere che non siamo soli nell’universo in balia di eventi casuali. Voglio farti notare per prima cosa che non tutto quello che non si vede, non esiste. Ad esempio: hai mai visto il vento? Lo puoi vedere o trattenere? Il vento non lo puoi vedere, così come non puoi vedere l’aria, i profumi, alcuni tipi di gas…nulla di tutto questo si può osservare con gl’occhi; però gli effetti del vento si possono vedere e in alcuni casi sono veramente devastanti, come anche quelli del gas, che in alcuni casi è letale se inalato. Certo, tu mi dirai, ma queste cose hanno un effetto fisico sulle persone o cose. Ok, ma se ti chiedessi di mostrarmi i tuoi pensieri, cosa mi faresti osservare? Nulla, è ovvio, perché il pensiero non ha una consistenza fisica. Hai mai visto l’amore, la felicità, l’empatia, l’ammirazione, ect? Ovvio che no, perché anche questi sono intangibili e immateriali, non si possiamo vedere con gli occhi, ma si possono percepire con i sensi e con lo spirito. Se pensi di trovare una prova visiva o tangibile per dimostrare l’esistenza di Dio, non la troverai mai; anche se questo è possibile, perché Dio si può rendere visibile e tangibile. Spesso cerchiamo Dio nei modi sbagliati e con mezzi o strumenti errati. Ti faccio un altro esempio: secoli addietro era impossibile vedere dei virus o batteri, e questo perché non esistevano strumenti atti a farlo, ma seppur invisibili all’occhio questi esistevano, e in alcuni casi erano letali o motivo di malattie. Cosicché anche a noi serve un “microscopio” per vedere, allo stesso modo tu ed io abbiamo bisogno di strumenti giusti per comprendere l’esistenza di Dio. Ma quali strumenti abbiamo per comprendere l’esistenza di Dio? La natura – la coscienza – la Bibbia e la vita di Gesù Cristo.

 

In questo studio vedremo:

 

1 - PROVE NELLA NATURA

LA NATURA CI RIVELA DIO

Ti invito ad osservare attentamente la natura, perché in essa ci sono moltissime prove della Sua esistenza. Se ti guardi attorno, vedrai cose meravigliose che gli esseri umani non sono in grado di fare o replicare. Certo è che alcuni sostengono che il mondo in cui viviamo sia frutto del caso, e persino alcuni scienziati sostengono l’idea che le condizioni della vita sono così difficili e complesse, che siamo incredibilmente fortunati a esserci; ovviamente questa è una considerazione agnostica. Ma hai mai riflettuto sulla perfezione della vita? Osserva come il modo animale è perfetto, ogni specie è in grado di provvedere a se stessa e ha tutto quello che gli serve per la sua sopravvivenza.

Ti faccio alcuni esempi:

  • La Starna Artica, un uccello migratore, nasce al Polo Nord e all’età di 42 giorni va a svernare presso la banchina dell’Antartide, a 17.000 chi­lometri di distanza. Dopo l’inverno, ritorna esattamente nel luogo di nasci­ta.

  • Nei cunicoli di un promontorio della Costa del Galles vivono delle procellarie. Uno di questi piccoli uccelli fu portato per via aerea in Ameri­ca, gli fu legato un na­strino di riconoscimento e venne liberato. Dodici giorni e mezzo più tardi, l’uccello tornava al suo nido, dopo avere percorso 4.900 chilometri attra­verso l’Oceano.

  • La ragnatela è un capolavoro di ingegneria. In proporzione, è la tela più resi­stente e morbida che si conosca.

  • Il pipistrello è cieco, ma riesce a scansare gli ostacoli mediante un sonar che gli permette di avvertire delle vibrazioni sonore in corrispon­denza di qualsiasi ostacolo…e molto altro.

Hai mai osservato il tuo corpo umano? È una macchina straordinariamente perfetta, un insieme di ingranaggi che funzionano all’unisono benissimo, dotato di capacità incredibili. La nostra mente è in grado di pensare, capire, inventare, interagire, emozionarsi, ect. Quello che possiamo realizzare è praticamente quasi senza limiti. Tutto quello che ci circondato è precisione e perfezione.

Ti faccio notare alcuni particolari:

Al regno dei minerali Dio attribuì solo la dimensione fisica.

Al regno animale conferì la dimensione fisica e quella psichica.

All’uomo il Signore concesse la dimensione fisica e quella psichica, ma anche quella spirituale. L’uomo è il capolavoro della creazione di Dio.

Le scoperte scientifiche non cessano mai di stupirci in rapporto alla complessità e all’intelligenza dell’organismo umano. Per esempio, il corpo umano è composto da 60 mila miliardi di cellule. Nel nucleo di ogni cellula ci sono le molecole del DNA, il quale contiene approssimativamente 2.000 geni per ogni cromosoma. Il nucleo di ogni cellula è lungo appena 6 micron, eppure contiene 2 metri di DNA. È come infilare 50 chilometri di filo in un nocciolo di ciliegia. Il corpo umano contiene abbastanza DNA che se fosse disteso, circonderebbe il sole 260 volte. Se si potessero scrivere tutte le informazioni contenute in una sola cellula, ci vorrebbero 300 volumi di 500 pagine ciascuno. Il corpo umano economizza bene l’uso di energia. Per esempio, in bicicletta si percorrono mediamente 15 chilometri all’ora con un dispendio di 100 calorie. Con 100 grammi di torta (400 calorie) si percorrono, quindi, 4 volte 15 chilometri, quindi: 60 chilometri. Se il consumo di un’automobile fosse altrettanto economico: con un litro (diciamo 900 grammi) di carburante, faremmo 9 volte 60 chilometri, quindi, 540 chilometri. Insomma, mi basterebbero tre litri di benzina per andare da Torino a Palermo.

Hai mai osservato con attenzione l’occhio ?

  • L’occhio ha una messa a fuoco automatica da pochi centimetri all’infi­nito e un diaframma che si allarga e si stringe secondo l’intensità della luce, per riuscire a vedere sia di notte che di giorno. La luce notturna è inferiore a quella del pieno giorno di circa 20 milioni di volte. La capacità visiva dell’occhio è paragonabile a quella di 127 milioni di videocamere, perché trasmette al cervello informazioni di­versificate tramite 100 milioni di nervi ottici. L’occhio è un telecamera di assoluta precisione, e la scienza solo in questo periodo è in grado di riprodurlo, ma solo in parte e con scarsi risulati.

  • Il sangue ha 100 mila chilometri di vasi sanguigni, che portano il nutrimento e l’ossigeno alle 60 mila miliardi di cellule dell’organismo umano.

  • Il cervello ha 100 miliardi di neuroni. Ogni neurone interscambia informazioni me­diante 50 mila vie di comunicazione. Il cervello registra accuratamente tutto ciò che vediamo, sentiamo, facciamo, o pensiamo. E ha l’incredibile facoltà dell’intelligenza, che non possiede nessun’altra creatura terrestre.

  • Se osserviamo come si riproduce la vita o come è fatto il corpo umano, dove ogni singolo elemento anche se può sembrare “insignificante”, ha una sua funzione specifica ed unica.

Tu pensi che tutta questa perfezione sia frutto del caso?

Prova a fare un esperimento: prendi 15 oggetti che sono in una stanza e lanciali in aria: quante probabilità ci sono che prendano ognuno il proprio posto? Praticamente nessuna! Quello che voglio dirti è che se la natura è così perfetta, è molto difficile quanto improbabile che sia frutto del caso. Se ci fermiamo ad osservare i cicli biologici della natura si resta estasiati. Tutto è ordine e tutto segue delle leggi ben precise. Se non ci fosse una mente dietro a tutto quello che vediamo intorno a noi, non sarebbe possibile concepire questo tramite la casualità o l’evoluzione. Se l’universo fosse il prodotto della casualità dovrebbe essere nel caos, invece è ordine e precisione ed è regolato da leggi ben specifiche. Tutto è pensato, voluto, realizzato, sostenuto e preservato dalla mente del Dio Creatore, come dimostrano le leggi della fisica, tipo la legge di attrazione e respingimento, i moti di rotazione dei pianeti, la legge dell’entropia ed altre ancora dimostrano proprio questo. Pensiamo anche al calcolo del tempo con la rotazione terrestre (mesi, stagioni, anni). Se la terra non girasse attorno al sole, non avremmo il ciclo delle sta­gioni e non avremmo la fruttificazione delle piante, con la conseguente assenza di alimenti per gli animali e per l’uomo. E allora, chiediamoci: questo immenso, straordinario uni­verso si sarebbe mai potuto creare da solo?  Per caso? La risposta è ovvia: no! Inoltre ti sei mai chiesto perché dividiamo il mese in settimane? Questo deriva dalla settimana creativa di Dio e non dall’astronomia o dalla fisica che non possono dimostralo, ed è questa una delle tante prova che dimostra che Dio esiste ed è il Creatore. L’universo è una prova inconfutabile  dell’esistenza di Dio.

Romani 1:20 «infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili…».

Anche se potessimo dimostrare Dio scientificamente, la fede è un requisito essenziale, perché: «senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è…» (Ebrei 11:6). La fede in Dio non è un salto nel buio, essa si fonda sulle chiare evidenze presenti nelle rivelazioni divine. La vita sulla terra non è frutto del caos primordiale, né tanto meno da millenni di evoluzione, dietro a questa creazione c’è una mente che ha pensato e voluto tutto questo portandolo all’esistenza, ed è la mente di Dio, il Creatore.

Ad uno scienziato cristiano, fu chiesto:

Se Dio ha creato tutto, chi ha creato Dio? -.

Lo scienziato rispose: – Nessuno, Dio e sempre esistito! -.

L’interlocutore incalza e chiede: – Come puoi spiegare qualcosa senza inizio e senza fine? -.

Lo scienziato ribatte: – Io potrei risponderti, se prima rispondi a queste due semplici domande -.

L’interlocutore annuisce: – Certo quali sono?

Le due domande, disse lo scienziato, riguardano lo spazio e il tempo.

La prima è: – dove inizia lo spazio? – .

L’amico risponde: – Uhm… non saprei, non riesco ad immaginare che inizi da qualche parte! -.

Lo scienziato continua: – Dove finisce? -.

L’amico risponde: – Lo spazio non può finire, altrimenti ci dovremmo chiedere che cosa esiste al di là della fine -.

Esattamente!– esclamò lo scienziato.

Ora ti chiedo: – Credi nell’esistenza dello spazio? – Sì, replicò l’amico.

Lo scienziato: – Quindi, seppur senza inizio e senza fine, che e al di là della comprensione umana, tu credi! -.

Lo scienziato gli sottopone la seconda domanda: – Quando inizio il tempo? -.

L’amico risponde: – Non può mai essere iniziato, altrimenti ci dovremmo chiedere cosa esisteva prima. Non possiamo immaginare una fine senza chiederci cosa c’è dopo? -.

Lo scienziato continua: – Credi nell’esistenza del tempo? Si, rispose l’amico.

Lo scienziato: – Anche se non puoi capire qualcosa senza inizio o fine? -.

L’amico vacilla, ma è costretto ad ammettere la sua incongruenza.

Così non sei capace di rispondere alle mie domande! – replicò lo scienziato!

– Se le domande sullo spazio e tempo sono al di là della tua capacita di capire, e così anche per la tua domanda di come Dio e sempre potuto esistere, senza essere stato creato. Siccome sei predisposto a credere qualcosa che e al di là della tua compressione di capire, cioè lo spazio e il tempo, non e logico che ti rifiuti di credere in un Dio eterno, per le stesse ragioni! -.

Molte persone, per non accettare i limiti della comprensione umana su Dio e sulla creazione, risolvono il problema eliminando la questione. Prendere coscienza che siamo delle creature e che siamo stati creati da un Dio Creatore ci permette di capire meglio chi siamo e perché siamo stati creati. La creazione testimonia e rivela Dio. Comunque i casi non è solo attraverso la scienza che possiamo trovare le prove della Sua esistenza, bisogna fare un passo in più.

 

2 - LA COSCIENZA

Nella ricerca di Dio, il cuore precede la ragione, ed è proprio per questo che la ragione si mette a cercare Dio, il quale ha voluto che le verità divine passino prima dal cuore e poi alla mente e non viceversa. Quello che il cuore accetta, di solito lo accetta anche la ragione; il cuore: “ha le sue ragioni che la ragione ignora”. La conoscenza di Dio è accordata solo a quanti la chiedano esplicitamente e desiderano questa rivelazione. Il grande filosofo Kant disse: Due cose riempiono di stupore l’anima mia, i cieli stellati al di sopra di me, e la legge morale dentro di me».  Questa legge morale, che è scritta nel cuore, altro non è che la legge del bene e del male, è la coscienza morale in noi, che ci approva quando facciamo del bene e ci disapprova quando facciamo male. La coscienza è quella “voce interiore” che testimonia di Dio e che Dio usa per parlarci di Sé. La coscienza comanda e vuole esser ubbidita, proibisce ed ordina, condanna o approva, le decisioni prese sono irrevocabili, svolge la sua missione per la quale è stata messa nel cuore dell’uomo. Ti è mai capitato di provare il rimorso di coscienza sentendoti in colpa per aver commesso qualcosa di sbagliato, correndo poi ai ripari con l’ammissione di colpa e cercando di rimediare all’atto compiuto? Ecco, quella è la coscienza! La voce della coscienza è qualcosa di innato che, se non è messa a tacere, spinge l’uomo verso il bene e altro non è che una via di comunicazione aperta 24 ore su 24 con Dio.  La voce della coscienza è dentro ognuno di noi è qualcosa di innato, essa non si può mettere a tacere e questa spinge l’uomo verso il bene. Il bisogno di sana spiritualità è insito nella natura umana e questo ci sprona verso la ricerca di Dio e come dice l’Ecclesiaste «il pensiero dell’eternità» nei nostri cuori ci parla di un Creatore che ci chiama a Sé, così la voce della coscienza ci chiama a vivere secondo la Sua volontà che è quella di un Dio giusto e santo. Agostino diceva: «Tu ci hai fatti per te, o Signore, e il nostro cuore non troverà pace finché non riposerà in te».

3 - VEDERE PER CREDERE O CREDERE PER VEDERE?

Tutti noi scegliamo di vedere quello che ci piace vedere. Quando accendiamo la Tv, saltiamo da un canale all’altro fino a che i nostri occhi non catturano qualcosa di nostro gradimento, ma anche con il cellulare le cose non cambiamo. Pensa a tutta l’informazione che circola in rete: una stessa notizia ha significati opposti a seconda del politico o del giornalista che la presenta. Ognuno di noi non vede mai davvero la realtà per com’è, ma per come ci viene presentata e filtrata, la quale, se sommata ai nostri schemi mentali e culturali muta o si distorce ulteriormente.

Perché i nostri schemi mentali a volte non ci permettono di “vedere o sentire” Dio? Perché ci sono persone che non credono in Dio?

Non esiste una risposta univoca, le argomentazioni o motivazioni sono molteplici. Alcuni non credono perché, come dice la Bibbia, sono stolti (Salmo 14:1), e questo non vuol dire che siano stupidi, ma solo che hanno scelto di vivere senza Dio, ignorandolo, vivendo senza porsi domande esistenziali, tipo: Chi sono? Perché esisto? Qual è il senso della mia vita? Altri invece negano la Sua esistenza perché non intendono sottomettersi alla Sua volontà (Giovanni 7:17), rifiutando di doversi rapportare e confrontare con Lui. Poi ci sono quelli che non si schierano, perché non hanno prove certe della Sua esistenza (la maggioranza di questi si definisce agnostica). Abbiamo anche una nutrita categoria di persone che non crede a causa di traumi infantili, di violenze subite, abusi e maltrattamenti perpetrati o di abbandoni in tenera età; tutti questi nella maggior parte dei casi proiettano la figura genitoriale, o chi per essa, in quella divina e per tanto hanno un rifiuto di Dio. In ciascuno di noi c’è una immagine mentale di Dio, che purtroppo quasi mai corrisponde a quella reale del vero Dio. Quest’immagine che ci costruiamo nei primi anni di vita di solito è il prodotto di quello che sono stati i nostri genitori o educatori e di quello ci hanno insegnato. Facciamo un esempio: se abbiamo avuto genitori severi ed autoritari, l’immagine che solitamente avremo è di un Dio giudice ed inflessibile e poco incline al perdono; per contro se abbiamo avuto genitori troppo remissivi o poco presenti, l’immagine che avremo di Dio è di un Dio poco interessato, distante o indifferente ai miei bisogni; in entrambi i casi crescendo non ci sentiremo attratti da Lui e difficilmente ci rivolgeremo o instaureremo un rapporto con il Signore, anzi, tenderemo a respingerlo poiché nella nostra mente abbiamo un’immagine falsata della Sua persona. Poi ci sono coloro che non hanno avuto una delle due figure genitoriali oppure sono rimasti orfani di entrambi i genitori, solitamente queste persone tendono verso l’ateismo. Infine vi sono quelli che sono stati delusi e scoraggiati dalla cattiva testimonianza resa da quanti si professano credenti, i quali disonorano Dio nei fatti e con le parole. Purtroppo sono in molti quelli che affermano di credere in Dio, ma in realtà hanno un dio distante e diverso da quello che la Bibbia presenta. 2 Corinzi 4: 4 «per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti, affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l’immagine di Dio». Qual è la tua esperienza? Sei sicuro che il Dio che hai in mente è lo stesso delle Sacre Scrittura?

4 - MA CHI È DIO?

Qual è la migliore definizione che possiamo dare di Dio? La risposta migliore la troviamo nella Bibbia ed è quella dell’apostolo Giovanni, il quale risponde a questa domanda con tre parole soltanto: «Dio è amore» (1 Giovanni 4:8). Questa risposta, pur essendo la più semplice, è anche la più esaustiva, la più profonda. Giovanni non dice che Dio ha amore, ma che è amore. Egli è l’essenza e l’origine dell’amore in assoluto. Se cercassimo di spiegare Dio con la sola sapienza umana, resteremmo alquanto delusi, poiché è un po’ come se usassimo una lente d’ingrandimento per studiare le galassie. L’intelletto umano non è in grado di scrutare o scandagliare le profondità del divino. In queste poche righe dove ti espongo solo alcuni concetti, non ho la pretesa né la velleità di spiegarti Dio, ma solo darti degli spunti di riflessione. Del resto occorrerebbe tutta l’eternità per capire chi è Dio; ma di una cosa sono certo, che serve poco, a volte bastano solo pochi secondi per avere fiducia in Lui. Vuoi concedervi questo tempo? Sovente chi non conosce Dio è perché ha ricevuto cattive informazioni sul Suo conto e senza prendersi la briga di approfondire o verificare se queste sono veritiere o attendibili, lo tiene a debita distanza. Ci sono poi quelli che hanno persino paura di Dio, poiché Gli attribuiscono fatti o azioni cruenti, che ovviamente non appartengono a Lui ma sono a Lui ascritte; è cosa assai comune sentire persone che lo dipingono come un despota o come un vecchio seduto su un trono pronto a scagliare saette. Ma quest’immagine mentale che abbiamo di Dio è aberrante, poiché appartiene più agli dèi dell’Olimpo o ad altre divinità pagane, ma non di certo al Dio Creatore. Ma questo è uno schema mentale che ci siamo costruti! Ci sono poi quelli che Lo vedono come un’Entità suprema illimitata ed irraggiungibile con la quale noi creature umane finite e limitate non possiamo avere nulla a che fare. Per molti Dio è un personaggio distante, indifferente, sempre arrabbiato ed esigente, ma tutte queste definizioni sono assolutamente false e fuorvianti. Questa non è la Sua natura, non è questo il Suo carattere, tutto ciò non corrisponde al vero Dio, è questa una visione completamente distorta e falsata della realtà.

Tutto questo stride parecchio con quanto detto da Gesù: «Persino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete dunque, voi valete più di molti passeri» (Luca 12:7). Dio conosce persino il numero dei tuoi capelli, conosce tutto di te, e questo perché tu vali tanto e sei prezioso ai Suoi occhi, come ognuno di noi lo è. Il salmista Davide lo aveva compreso bene quando compose il Salmi 139: 1-6 «Tu mi hai investigato, o Eterno, e mi conosci. Tu sai quando mi siedo e quando mi alzo, tu intendi il mio pensiero da lontano. Tu esamini accuratamente il mio cammino e il mio riposo e conosci a fondo tutte le mie vie. Poiché prima ancora che la parola sia sulla mia bocca tu, o Eterno, la conosci appieno. Tu mi circondi, mi stai di fronte e alle spalle, e poni la tua mano su di me. La conoscenza che hai di me è meravigliosa, troppo alta perché io possa arrivarci ». In questo brano, come in altri testi della Bibbia, possiamo cogliere persino il lato materno di Dio con le Sue amorevoli attenzioni. Isaia 49:15,16 «Può una donna dimenticare il bambino lattante e non aver compassione del figlio delle sue viscere? Anche se esse dovessero dimenticare, io non ti dimenticherò. Ecco, io ti ho scolpita sulle palme delle mie mani».

Dio ha cura di noi, ci ha creati e ci ama profondamente, il problema è che noi non ricambiamo questo amore e tendiamo ad allontanarci da Lui, non interagiamo più con Lui come invece dovremmo. Sono veramente tanti coloro che non Lo conoscono e c’è persino chi lo rinnega. Quando invece, impariamo a vedere Dio nella giusta ottica, avendo la buona abitudine di frequentarlo, potremmo scoprire che Egli è un Padre affettuoso e premuroso, il quale ha un interesse personale per tutti: poiché ti ama come Suo figlio/a e ti vuole vedere felice, perché questa è la Sua natura, non può fare a meno di amare e di amarti, proteggerti e provvedere per le tue necessità. Dio è sempre pronto a tenderti la mano in ogni situazione, basta solo che tu l’afferri. Isaia 41:13 «Poiché io, l’Eterno, il tuo Dio, ti prendo per la mano destra e ti dico: “Non temere, io ti aiuto”». Egli è con te sempre, anche quando le tempeste della vita infuriano, quando la battaglia si fa dura, Lui è lì per sostenerti, incoraggiarti e darti la forza necessaria per lottare e vincere; poiché quando si è con il Signore non si perde mai. Dio è quell’amico fidato sul quale contare sempre, e al quale confidare ogni tuo dilemma, preoccupazione, affanno o paura, sapendo che, oltre a ricevere conforto e consolazione, ricevi anche la soluzione del tuo problema. Se non hai ancora sperimentato quest’amore ti stai perdendo tanto, forse tutto. Ti posso assicurare per esperienza personale che è assolutamente possibile arrivare a conoscere Dio personalmente ed essere inondati di copiose benedizioni e di innumerevoli attenzioni.

Ma perché a volte non lo percepiamo vicino? Atti 17: 26-28 «Egli ha tratto da uno solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche loro assegnate, e i confini della loro abitazione, affinché cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché egli non sia lontano da ciascuno di noi. Difatti, in lui viviamo, ci muoviamo, e siamo, come anche alcuni vostri poeti hanno detto: “Poiché siamo anche sua discendenza”…». Luca, in questo testo ci ricorda che Dio è il Creatore ed il Sostentatore e noi siamo Suoi diretti discendenti; ma pur essendo Dio vicino a noi e noi i Suoi figli, Egli è a volte silente, non si manifesta subito o apertamente. Ma perché Dio sta in silenzio? Perché non si presenta? Perché aspetta che noi gli diamo il consenso per farlo. Dio rispetta le nostre scelte, le nostre decisioni: è un Dio discreto, non è mai irruento e non impone mai la Sua presenza, ci lascia liberi di agire come vogliamo, senza interferire con le nostre scelte o decisioni e siamo anche liberi di rifiutarlo; però nello stesso tempo si rende disponibile a farsi trovare per colloquiare con noi, non aspetta altro. Anche l’apostolo Giovanni ci rammenta questa discrezione di Dio. Apocalisse 3:20 «Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me». In questa scena Dio sta fuori dalla porta (fuori dalla nostra vita) e “bussa alla porta” del nostro cuore, siamo noi che dobbiamo decidere se farlo entrare o lasciarlo fuori dalla nostra vita; la maniglia di questa porta è in mano nostra, solo noi possiamo decidere se aprirla e lasciarlo entrare nella nostra esistenza o tenerla chiusa. Luca nel testo di Atti 17 ci esorta a cercare Dio e lo stesso suggerimento il Signore lo aveva dato anche Geremia secoli prima.

Geremia 29:13 «Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore».

Geremia 29:14 «io mi lascerò trovare da voi”, dice il SIGNORE».

 

5 - COME POSSIAMO INCONTRE DIO?

Dio è assolutamente disposto a farsi trovare; ma dove trovarlo e come trovarlo? La Bibbia è lì per questo, ha questa funzione, aiutarti a incontare Dio, affinché tu Lo possa conoscere per esperienza personale. Dio si rivela a coloro che lo cercano e, attraverso le Sacre Scritture avrai tutte le informazioni e la luce necessaria per avere conoscenza di Lui e delle Sue vie. La Bibbia  incarna e rendere reale la parola di Dio, e quindi Dio stesso. Tramite la Scrittura possiamo conoscere il carattere di Dio, la Sua volontà e i piani che ha per l’umanità, ma soprattutto ci rivela il senso della vita e del perché esistiamo su questa terra. Senza la Bibbia tutte queste cose non avrebbero le giuste risposte. Inoltre, tramite le profezie che la Bibbia contiene possiamo comprendere che Dio conosce ogni cosa e la realizzazione delle profezie è la prova l’autenticità del testo sacro e di Dio stesso. Noi oggi possiamo affermare con assoluta certezza che la maggior parte di quanto profetato ha trovato il suo adempimento; l’archeologia e la storia dimostrano che eventi, luoghi e personaggi descritti nella Bibbia sono realmente esistiti.

Ebrei 8:10-11 «… dice il Signore, io porrò le mie leggi nella loro mente e le scriverò nei loro cuori; e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo. E nessuno istruirà più il suo prossimo e nessuno il proprio fratello, dicendo: “Conosci il Signore!”. Poiché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande di loro…». Egli ha vari modi per rivelarsi e farsi conoscere, ma quello che è importante sapere è che Lui vuole rivelarsi a te personalmente, vuole incontrarti e mostrarti i piani o progetti che ha in mente per te, affinché tu abbia una vita abbondante e di nulla mancante mentre sei su questa terra, ma soprattutto per quella futura, la vita eterna. Questo però non significa che la tua vita sarà senza difficoltà o senza avversità ed ostacoli, quelli purtroppo finché abiteremo su questo pianeta ci saranno sempre. Alcuni si sono fatti un’idea errata, pensando che una volta conosciuto Dio i problemi spariscano, o che Dio ci esenta e preserva da questi. Non è affatto così! Piuttosto, la Sua Parola ci insegna che la vita è piena di difficoltà e prove da superare e queste fanno anche parte del Suo piano per noi. Dio permette che queste prove avvengano perché tramite esse realizza qualcosa in noi. Le prove o le difficoltà che si presentano sono svariate, ognuno ha le sue battaglie da vincere. Giovanni 13:7 Gesù gli rispose : «Tu non sai ora quello che io faccio, ma lo capirai dopo». Quando i problemi, le afflizioni o le difficoltà giungono nella nostra esistenza, non dobbiamo scoraggiarci o abbatterci; Dio usa queste sitauzioni anche per rafforzare la nostra fede in Lui e per modellarci ad immagine e somiglianza di Gesù Cristo, poiché l’unica cosa che porteremo nell’eternità è un carattere simile al Suo. Ecco perché Giacomo scrive: «Considerate una grande gioia, fratelli miei, quando vi trovate di fronte a prove di vario genere» (Giacomo 1:2). Qualunque sia la prova, è sempre a nostro beneficio che Dio la permette. Inoltre, durante le prove, Dio è sempre al tuo fianco per aiutarti ad affrontarle, indicandoti anche la via d’uscita, non siamo mai soli.

Isaia 43:2 «Quando dovrai attraversare le acque, io sarò con te; quando attraverserai i fiumi, essi non ti sommergeranno; quando camminerai nel fuoco non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà».

1 Corinzi 10:13 «Nessuna tentazione vi ha còlti, che non sia stata umana; però Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via di uscirne, affinché la possiate sopportare».

Inoltre, le prove o i problemi della vita si possono tramutare in grandi benedizioni, perché quando si superano si acquisisce una fede che “smuove le montagne”, si consolida la propria spiritualità ed autostima, e si prende consapevolezza della potenza di Dio e di come agisce in nostro favore. Infine le prove ci mostrano delle capacità e potenzialità di noi che forse non conoscevamo e, quando si supera l’ostacolo, si riparte più forti di prima, perché le prove forgiano e temprano il carattere. 2 Corinzi 4: 17,18 «Infatti la nostra leggera afflizione, che è solo per un momento, produce per noi uno smisurato, eccellente peso eterno di gloria; mentre abbiamo lo sguardo fisso non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono, poiché le cose che si vedono sono solo per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne».

 

 

6 - GESÚ CRISTO È LA RIVELAZIONE DI DIO

Gesù Cristo è la rivelazione di Dio per eccellenza, Egli è Colui che ci ha mostrato il Suo carattere e la Sua natura. Colossesi 1:15 «Egli è l’immagine dell’invisibile Dio…»…ed anche Giovanni 14:9 Gesù gli disse: “Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre…”». Gesù Cristo venendo in terra si è palesato come il Figlio di Dio, il Messia, il Salvatore del mondo, il Creatore ed anche come Dio stesso, ma anche come Profeta, Maestro, Sommo Sacerdote e Re. Purtroppo solo alcuni Lo riconoscono come tale, mentre la maggior parte dell’umanità Lo contesta o nega. Per i Suoi discepoli (i cristiani), Egli è esattamente questo: il Dio che si incarna e che prende la natura umana per salvare l’umanità caduta. Poiché come dice la Bibbia: solo Dio salva, solo Dio redime. Gesù ha preso un corpo umano e si è sottomesso volutamente a Dio Padre, non facendo mai nulla di Sua propria volontà, ma avendo come unico scopo quello di rivelarci e mostrarci attraverso la Sua vita: l’Amore del Padre e la salvezza eterna. Dobbiamo rilevare ed ammettere che siamo creature e che esiste un Creatore dal quale dipendiamo per ogni cosa; inoltre avere una comunione stretta con Dio ci permette di non peccare. La caduta di Adamo ed Eva è stata proprio a causa di questo, aver disobbedito ed essersi allontanati da Dio, questa ribellione ha prodotto la morte fisica di ogni essere vivente e la perdita della vita eterna. Se dovessimo usare una metafora per spiegare questo, potremmo dire che: il genere umano è come una batteria di un cellulare o di un computer portatile, e fin tanto che questi sono attaccati all’alimentazione tutto procede nel migliore dei modi, ma quanto si staccano dalla fonte energetica, l’autonomia è di breve durata, e se non vengono alimentati nuovamente si spengono. La fonte in questione che fornisce l’energia e vita all’apparecchio, nella nostra allegoria è Dio. Purtroppo l’umanità si è staccata dalla fonte della vita e non è più in grado di rialimentarsi, per tanto duriamo il tempo di una sola batteria carica, che è la vita terrena. Per questa ragione è venuto Gesù: Egli è Colui che ricollega le parti separate, dando nuovamente vita, ma eterna. 1Giovanni 5:12 «Chi ha il Figlio, ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita». La rivelazione più chiara che si possa avere di Dio è nella persona di Gesù Cristo, che l’incarnazione di Dio. Egli è venuto per farci conoscere Dio, la Sua persona e il Suo carattere. Chi studia e conosce la vita di Gesù Cristo che è scritta nei Vangeli, conosce Dio nella sua pienezza.

Cosa implica credere in Dio? 

Credere in Dio non è come credere nell’esistenza di Babbo Natale, Napoleone, Buddha o qualsiasi altro essere creato. Credere in questi personaggi veri o presunti che siano non ci cambia l’esistenza e nemmeno ci possono spiegare il senso della vita. Invece, credere in Dio, nel vero Dio Creatore e Redentore ci permette di conoscere il nostro passato (origine della vita), il presente e soprattutto il nostro futuro nella nuova terra o paradiso. Dio è Colui che ci dà la vita, ci sostiene, ci preserva dal male, provvede per noi e soprattutto ci perdona e dono la vita eterna, la quale non la potremmo avere se non per dono gratuito ed immeritato. Dio esiste, e noi siamo i figli dell’Essere più importante di tutto l’universo. Credere è: “avere fiducia di…, avere convinzione che…, contare su…, affidarsi a…”. Significa avere una relazione vitale e parentale con Dio. Quando affermiamo di credere in Lui, non ci limitiamo ad ammettere che Egli esiste solamente, c’è molto di più! Vuol dire innanzitutto relazione, dialogo, incontro, interazione; chi crede in Dio, si affida a Lui, conta su di Lui, ha piena fiducia in Lui. Un credente è certo che Dio opererà per lui nel migliore dei modi, avendo la consapevolezza che Dio è con lui qualunque cosa accada. Inoltre, credere vuol anche dire sentirsi amati, capiti, apprezzati, in un interscambio relazionale. Ma come si alimenta questa fede o fiducia in Dio?

Romani 10:17 «La fede dunque viene dall’udire, e l’udire viene dalla parola di Dio».

Ebrei 11:6  «Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano».

La fede o fiducia in Dio si alimenta con l’ascolto della Sua Parola, con lo studio quotidiano della stessa. Tanto più ascolto Dio, tanto più sarà maggiore la conoscenza che ho di Lui e di conseguenza maggiore sarà la mia fiducia in Lui. La vera fede è anche obbedienza, ossia, odo quello che Egli ha da dirmi e modifico la mia vita in funzione del messaggio ricevuto. Avere fede significa progettare e costruire la propria vita con Dio e per Dio, e non a prescindere dal Signore. Chi crede s’impegna a vivere come Dio vuole, riflettendo la Sua natura, il Suo carattere, lasciandosi plasmare e guidare dal Suo Spirito.

 

 

7 - CONCLUSIONE

Posso assicurarti che se credi che qualcosa sia possibile, la tua mente si apre e inizia a vedere quel che non credevi possibile. Ci sono persone la cui vita sembra aver negato tutto o che sono in un vicolo cieco e non hanno via d’uscita, ma la soluzione ai loro problemi, in realtà c’è,  ed è sempre stata sotto i loro occhi, ma non la vedono o non vogliono vederla. La soluzione è Dio e la Sua Parola che pur avendoli davanti agli occhi, preferiscono guardare altrove. Se ci ostiniamo a non credere nonostante le molte evidenze, non resta altro da dire. Capisco che a volte è difficile vedere cose materiali, che oggettivamente sono davanti ai nostri occhi, visibili, quanto può essere difficile vedere ciò che non è materiale e che gli occhi non riescono a cogliere; ma quello non riesci a vedere qualcosa, non significa che non esiste o non c’è niente. Questo perché tu non hai la capacità di vederla, o non credi che ci sia, quindi non la vedi. Ti invito ad andare oltre i tuoi schemi mentale e convinzioni limitanti.

Voglio raccontarti questo annedoto. Un giovane ateo si recò da un vecchio saggio, che viveva in una capanna sulla riva di un fiume, e gli chiese:

Come posso fare per conoscere Dio?

Per tutta risposta, il vecchio lo invitò a fare il bagno con lui nel fiume. Una volta dentro, però, lo afferrò saldamente per i capelli e lo immerse nell’acqua. Il giovane si dibatté affannosamente, cercando di liberarsi; ma senza riuscirvi. Il vecchio lo tenne immerso sott’acqua fino al limite della sopportazione e poi lo lasciò riemergere. Il giovane, ansimando, protestò: Ma sei impazzito?

E il vecchio rispose: No. Volevo solo rispondere alla tua domanda, per farti capire che riuscirai a conoscere Dio soltanto se lo desideri co­me desideravi l’ossigeno quand’eri sott’acqua.

 

Alla luce di quanto ho appreso, voglio conoscere meglio Dio, voglio approfondire questo argomento che è di vitale importanza, poichè da Lui dipende il mio futuro eterno o per la vita o per la morte eterna. Devo prendere l’abitudine ad incontrarlo personalmente ogni giorno, ascoltando quanto mi dirà per il mio bene, cercando inoltre di modificare la mia vita secondo le direttive ricevute. Voglio imparare a sperimentare tutti i giorni l’amore che Dio ha per me; inoltre voglio essere riconoscente per tutte le Sue benedizioni che elargisce e riversa su di me ogni mattina. Voglio e devo amare Dio con tutto il cuore (Matteo 22:37-40), come Lui ha amato me tanto da mandare Suo Figlio per salvarmi. Voglio avere la buona abitudine di appartare un tempo di qualità ogni giorno per leggere e studiare la Bibbia, ma anche per passare del tempo in preghiera, dialogando con Lui come si dialoga con un amico. Voglio conoscere meglio la persona di Gesù Cristo, perché è Lui che mi rivela il carattere di Dio, ed è Lui il modello da seguire ed imitare. Devo imparare a mettere Dio al primo posto nella vita (Matteo 6:33), dandogli la precedenza che Egli merita.

 

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