Quella biblica o quella della tradizione popolare?

Nel mondo cattolico, Maria è presentata come colei che dovrebbe «schiacciare il capo al serpente» (Genesi 3:15). Alcuni teologi cattolici collegano tale profezia veterotestamentaria a questa donna, dipingendola sotto una luce che la vedrebbe nientemeno che vincitrice sul nemico di Dio. Ma è proprio così? Il personaggio di questo capitolo di Genesi può essere ricondotto a Maria, oppure si tratta di qualcun altro o di qualcos’altro? Se desideriamo essere dei cristiani autentici che hanno a cuore di capire cosa Dio abbia voluto rivelarci in quel passo della Scrittura, non possiamo accontentarci di accettare passivamente interpretazioni arbitrarie, dobbiamo andare alla fonte per capire come stanno le cose secondo quanto la Bibbia ci rivela. Siamo chiamati ad indagare e analizzare anche altri testi paralleli o complementari, poiché nessun credo o dottrina si può fondare mai su un solo passo della Bibbia, ma dall’insieme dei testi che trattano lo stesso argomento. Per comprendere e capire bene l’identità della “progenie della donna” e la “donna” stessa, è utile investigare anche il testo ebraico, poiché dalla lingua originale potremmo cogliere dei particolari interessanti.

 

 

In questo studio vedremo:

 

 

 

1 - GENESI 3:15...ALLUDE A MARIA?

A. Questo testo ci parla di Maria?

Genesi 3: 15 «Io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo e tu le ferirai il calcagno».

Questo versetto è inserito in un dialogo occorso tra Dio e Adamo ed Eva, nel quale viene pronunciata una sentenza contro il “serpente”. Visto che ci troviamo di fronte ad un versetto che è una profezia, è bene non interpretare mai in modo soggettivo. Quando si deve decodificare un simbolo dobbiamo ricorrere ad altri testi che ci parlano dello stesso argomento, poiché Bibbia spiega sempre se stessa. È sempre la Scrittura ha fornirci la spiegazione del simbolo, pertanto dobbiamo andare a cercare all’interno della Bibbia altri brani esplicativi o paralleli o complementari. Ad esempio: per comprendere l’identità del serpente dobbiamo cercare altri versetti dove viene utilizzata la stessa parola.

 

Chi è il “serpente”?

Apocalisse 12: 9 «Così il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, che seduce tutto il mondo, fu gettato sulla terra; con lui furono gettati anche i suoi angeli».  Da questo testo si evince chiaramente che il “serpente” è Satana.

Al versetto 14 di Genesi 3, possiamo leggere di come Dio maledice il “serpente”, che è per l’appunto Satana. Mentre al versetto 16, il Signore si rivolge a Eva… «Alla donna disse: «Io moltiplicherò grandemente le tue sofferenze e le tue gravidanze; con doglie partorirai figli: i tuoi desideri si volgeranno verso il tuo marito, ed egli dominerà su di te». L’umanità, dopo esser stata ingannata dal serpente perde la natura spirituale per una carnale e mortale, e da questo momento in poi il genere umano si dividerà in due categorie di persone: una che sta dalla parte di Dio e una dalla parte di Satana. Due schieramenti, due “semi” o progenie: uno per Dio e uno per Satana, che saranno sempre opposti tra loro. Però, solo uno dei due “semi” è la discendenze o progenie della “donna”.

 

Chi è la “donna”?

Il termine “donna” nel linguaggio profetico si riferisce sempre al popolo di Dio o alla Chiesa, detta anche “sposa” di Cristo, e mai ad una persona in particolare. Quest’argomento lo tratteremo nella sessione seguente in modo dettagliato.

 

Chi è “la progenie che schiaccia il capo del serpente”?

Leggendo il testo di Genesi 3:15 nella lingua originale che è l’ebraico, notiamo che il riferimento alla progenie che schiaccia la testa del serpente è reso come « האו ישפך ראש», «hu ishufka rosh». Nel passo viene utilizzato il pronome personale singolare maschile «hu» per definire la discendenza della donna, quindi il brano dice: «Egli ti schiaccerà la testa». La costruzione grammaticale della frase esclude qualsiasi riferimento femminile e di conseguenza qualsivoglia indicazione verso Maria o Eva. Nel brano analizzato, Dio sta chiaramente parlando di una discendenza maschile, come si evince da altri testi biblici. Ad Abramo fu data la promessa che un Salvatore sarebbe venuto dalla sua discendenza: Genesi 22:18 “Tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua progenie”. L’apostolo Paolo nell’epistola ai Galati spiega per l’appunto chi è la progenie di Abramo.

Galati 3:16 «Le promesse furono fatte ad Abraamo e alla sua progenie. Non dice: “E alle progenie”, come se si trattasse di molte; ma, come parlando di una sola, dice: “E alla tua progenie”, che è Cristo».

La Bibbia ci fornisce altri testi o dettagli attraverso i quali identificare correttamente la «discendenza della donna». Nel Nuovo Testamento, l’apostolo Paolo nell’epistola ai Romani invita a guardare oltre le sofferenze momentanee, fissando lo sguardo verso il giorno in cui Gesù sarebbe tornato a giudicare il mondo e prendere con Sé i Suoi. L’apostolo affermò: «Il Dio della pace stritolerà presto Satana sotto i vostri piedi» (Romani 16:20), e questo è il compimento della profezia di Genesi 3:15 nella quale Dio aveva promesso la disfatta di Satana, con l’avvento di un Liberatore, che ora sappiamo essere maschio. Il passo di Romani, così come redatto da Paolo mostra chiaramente l’identità del Liberatore, che è «il Dio della pace», è Lui che schiaccia o stritola il “serpente”, alias Satana e non una figura femminile. Ma se è Dio a compiere questa salvezza, come può Egli essere discendenza (o progenie) della donna? Nel Salmo 132, al versetto 11, vediamo come ci venga ricordata la promessa di Dio al re Davide: «Il SIGNORE ha fatto a Davide questo giuramento di verità, e non lo revocherà: “Io metterò sul tuo trono un tuo discendente» (Salmo132:11), ed il profeta Isaia asserì: «il Signore stesso vi darà un segno: Ecco, la giovane concepirà, partorirà un figlio, e lo chiamerà Emmanuele» (Isaia7:14). Il termine «Emmanuele» letteralmente è: « Dio con noi ». Dunque, questo discendente davidico umano è la discendenza della “donna” (popolo di Dio), il quale ha anche le caratteristiche della divinità.

 

 


B. Come avviene lo schiacciamento del capo del serpente?

Ebrei 2:14 «Poiché dunque i figli hanno in comune la carne e il sangue, similmente anch’egli ebbe in comune le stesse cose, per distruggere, mediante la sua morte, colui che ha l’impero della morte, cioè il diavolo».

Abbiamo visto che tale progenie è dichiaratamente maschile, dunque parliamo di un Liberatore. Gesù Cristo si è presentato tra noi con una natura umana e una divina: Egli ha la regalità della stirpe davidica e, sarà Lui quando verrà in qualità di Dio e giudice a porre fine al male e alla morte. Rimane però da chiarire il senso dello «schiacciamento della testa del serpente»: in che modo Gesù farà questo? Che cosa significa questa azione? Inoltre, Paolo afferma che Dio schiaccerà Satana sotto i nostri piedi, ma in che modo i cristiani hanno parte in questo? Vediamo brevemente come è stato annientato il regno di Satana. Gesù ha dovuto prendere la nostra natura umana per essere vincitore là dove Adamo aveva fallito. Il Signore tramite la Sua morte e resurrezione ha SCONFITTO la morte. La «ferita al calcagno» di Genesi 3:15, indica proprio questo: la morte in croce che Gesù ha dovuto subire; con la differenza che, la “ferita” causata a Cristo è stata transitoria e momentanea (come lo è qualsiasi ferita che si rimargina), mentre lo «schiacciamento della testa del serpente» è definitivo, ma questo avverrà dopo il ritorno di Cristo e il millennio. Satana sparirà dalla scena e ed il male non farà mai più la sua ricomparsa.

«Egli [il Salvatore] schiaccerà il suo capo [di Satana] e lui [Satana] ferirà il suo calcagno [del Salvatore con la morte in croce]» (Genesi 3:15).

 

1Corinzi 15:55 «O morte, dov’è il tuo dardo? O inferno, dov’è la tua vittoria? Ora il dardo della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge.  Ma ringraziato sia Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo».

Paolo dirà ai Colossesi: «Voi, che eravate morti nei peccati e nella incirconcisione della vostra carne, voi, dico, Dio ha vivificati con lui, perdonandoci tutti i nostri peccati; egli ha cancellato il documento a noi ostile, i cui comandamenti* ci condannavano, e l’ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce; ha spogliato i principati e le potenze, ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della croce» (Colossesi 2:13-15).

* Nota: Il “documento a noi ostile” non è riferito alla legge di Dio o decalogo, ma alla lista dei nostri peccati che Cristo ha inchiodato alla croce. Inoltre Gesù non ha abolito i 10 comandamenti ma la legge mosaica, che era un “muro” che separava Ebrei dai Gentili. Efesini 2: 13-15 «Ma ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete stati avvicinati per mezzo del sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due popoli uno e ha demolito il muro di separazione,  avendo abolito nella sua carne l’inimicizia, la legge dei comandamenti fatta di prescrizioni, per creare in se stesso dei due un solo uomo nuovo, facendo la pace…». Principati e potenze sono gli spiriti (demoni) asserviti a Satana, che assieme al loro padrone lavorano incessantemente affinché l’umanità rimanga lontano da Dio e ben immersa nei peccati, affinchè riceva un giudizio di condanna, e quindi la morte eterna. Uno degli scopi di Satana, oltre a quello di allontanare le persone da Dio o di insegnare che Dio non esiste, e se esiste è un tiranno ed un despota, si diverte anche ad inculcare nelle persone che la Salvezza si ottiene per opere ed azioni meritorie, tramite l’osservanza di regole, comandamenti, precetti, penitenze e sofferenze. La Bibbia esclude questo in modo categorico, la Salvezza si ottiene per SOLA FEDE, ossia credere in Gesù Cristo e nel Suo sacrificio sostitutivo. Nessuna buona opera o azione, nessun sacrificio o privazione o rito di penitenza può garantire la salvezza eterna, niente di tutto questo può salvare qualcuno.

Efesini 2: 8,9 «Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, non per opere, perché nessuno si glori».

Gesù con il Suo sacrificio vicario offre all’umanità la via di uscita e la rottura delle nostre catene, rendendo impotenti le forze spirituali che ci soggiogano e ci rendono schiavi del peccato, le quali ci fanno anche credere o pensare che siamo peccatori senza speranza. In parole povere, una volta che una persona si consegna a Cristo e Lo accetta come Signore e Salvatore della propria vita è immediatamente da Lui perdonata, e non è più sotto il peso della condanna di morte eterna, è una persona liberata e salvata. L’umanità sfugge al destino a cui l’antica seduzione del serpente l’aveva condannata, ossia a peccare per poi ricevere il salario del peccato: la morte eterna.

Romani 6:23 «Infatti il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore».

Chi ha veramente accettato Gesù come il proprio Signore e Salvatore, permette allo Spirito Santo di dimorare nella propria persona e di lasciarsi plasmare ad immagine e somiglianza di Cristo, venendo dallo Spirito Santo rigenerata e trasformata. Così facendo il Signore ci eleva a Suoi collaboratori e ci chiama «fratelli». È ovvio che nessun essere umano potrebbe vincere definitivamente questa battaglia, ma ciascun credente condividerà con Gesù la vittoria che Egli riporterà sul seduttore e sui suoi servitori. Dio dice infatti nell’epistola agli Ebrei: «Per condurre molti figli alla gloria, era giusto che colui, a causa del quale e per mezzo del quale sono tutte le cose, rendesse perfetto, per via di sofferenze, l’autore della loro salvezza. Sia colui che santifica sia quelli che sono santificati, provengono tutti da uno; per questo egli non si vergogna di chiamarli fratelli,  dicendo: “Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli; in mezzo all’assemblea canterò la tua lode”. E di nuovo: “Io metterò la mia fiducia in lui”. E inoltre: “Ecco me e i figli che Dio mi ha dati”. Poiché dunque i figli hanno in comune sangue e carne, egli pure vi ha similmente partecipato, per distruggere, con la sua morte, colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo, e liberare tutti quelli che dal timore della morte erano tenuti schiavi per tutta la loro vita» (Eb.2:10-15). In conclusione, ogni volta che ci allontaniamo dal peccato e dalle seduzioni del tentatore partecipiamo anche noi allo sconfitta di Satana e alla vittoria che abbiamo in Cristo. Ogni pagina delle Scritture proclama con forza la manifestazione in gloria dell’UNICO Intercessore e Signore, il quale con la Sua apparizione risolleverà l’uomo dalla polvere della terra per rivestirlo di grazia e immortalità, vincendo una volta per tutte il nemico di Dio, ristabilendo la pace e la vita eterna. Come accennato sopra è veramente bizzarro e anti-biblico, tracciare un parallelo tra la «donna» del versetto di Genesi 3:15 e la figura di Maria; visto che per abbattere o schiacciare la testa a Satana in modo definitivo, eliminandolo dal creato, bisogna essere Dio!

2 - MARIA NEL NUOVO TESTAMENTO

A. Maria diventa la madre del Messia

Luca 1:28-30 «L’angelo, entrato da lei, disse: “Ti saluto, o favorita dalla grazia; il Signore è con te”.  Ella fu turbata a queste parole, e si domandava che cosa volesse dire un tale saluto. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio».

L’angelo si rivolge a Maria definendola favorita dalla grazia, ossia colei alla quale il Signore concedeva il privilegio della Sua grazia. Da notare che l’angelo Gabriele non dice che lei era “piena di grazia”, bensì che era stata favorita dalla grazia.

Greco traslitterato: «Kai eiselthōn ho aggelos pros autēn eipen: “Chaire, kecharitōmenē; ho kurios meta sou”».

Traduzione letterale: «E l’angelo, entrato da lei, disse: “Ti saluto, o favorita [dalla grazia]! Il Signore è con te!».

kecharitomene è il participio passato passivo di charizomai, che il vocabolario greco Rocci traduce: «faccio cosa gradita, gratifico, m’ingrazio» oppure, come in Efesini 1:6 «concedo, elargisco gratuitamente» e che al passivo si può tradurre con «sono gradito, piaccio». Il significato dell’espressione è che Maria è stata resa gradita al Signore, le è stata fatta grazia, è piaciuta al Signore, che le ha accordato il suo favore e l’ha scelta per un compito speciale.

Luca 1: 31-33 «Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre. Egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine».

Maria fu turbata dal saluto dell’angelo, chiedendosi cosa significasse, ma egli la rassicurò e le comunicò che Dio l’aveva  scelta per essere la madre del Messia. Notiamo alcune importanti verità racchiuse nell’annuncio dell’angelo riguardo al Messia:

1. La reale umanità del Messia: nato da donna;

2. La sua deità in quanto Salvatore e Redentore. Il nome Gesù ( significa: “YHWH è il Salvatore”)

 Isaia 47:4 «Il nostro Redentore, il cui nome è YHWH degli eserciti, è il Santo d’Israele».

3. La Sua grandezza: Egli fu grande, sia come persona che nel Suo operato;

4. La Sua identità: sarà chiamato Figlio dell’Altissimo;

5. Il Suo titolo al trono di Davide: il Signore Dio gli darà il trono di Davide, Suo padre e questo fa di Lui il Messia. L’espressione : “Egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine”, allude alla Sua seconda venuta, come Re dei re e Signore dei signori, per regnare eternamente su tutto e tutti.

Maria è interessata a sapere come questo potesse potuto accadere, visto che lei dice espressamente di essere vergine: «Come avverrà questo, dal momento che non conosco uomo?”.  L’angelo le rispose che quest’evento sarebbe occorso per intervento soprannaturale dello Spirito Santo. Perciò Colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio. Il figlio di Maria sarebbe stato Dio manifestato in carne e questo è il sublime annuncio dell’incarnazione. Maria accettò molto volentieri il compito che Dio le aveva assegnato, mettere al mondo il Salvatore; ella si sottomise completamente alla volontà di Dio dicendo: «Ecco, io sono la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola» (Luca 1:38). 

 


B. Maria visita Elisabetta

Luca 1:39-45 «In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta nella regione montuosa, in una città di Giuda, ed entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. Appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le balzò nel grembo; ed Elisabetta fu piena di Spirito Santo,  e ad alta voce esclamò: «Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno! Come mai mi è dato che la madre del mio Signore venga da me? Poiché ecco, non appena la voce del tuo saluto mi è giunta agli orecchi, per la gioia il bambino mi è balzato nel grembo.  Beata è colei che ha creduto che quanto le è stato detto da parte del Signore avrà compimento».

Maria, dopo la visita di Gabriele, si preparò in tutta fretta per andare a trovare Elisabetta, che viveva con suo marito sulle colline di Giuda, vicino a Gerusalemme, e partendo da Nazaret affrontò un viaggio di circa tre o quattro giorni. Non appena Elisabetta udì la voce di Maria, il bambino che portava in grembo le sobbalzò ed anche essa fu piena di Spirito Santo.  A quel tempo lo Spirito Santo non era stato ancora sparso su tutti i credenti, ma veniva concesso solo ad alcuni per compiti particolari. È interessante notare come il Messia venga riconosciuto, riverito ed adorato ancor prima della Sua nascita. Elisabetta salutò Maria con un: “benedetta” (euloghemene), lett. “colei che viene elogiata”, poiché le viene concesso un privilegio ed un onore grande rispetto ad altre donne… poi continua dicendo: “la madre del mio Signore”. Elisabetta esterna tutta la sua gioia, allegrezza e letizia nel sapere che il bambino che Maria porta in grembo: “frutto del tuo seno” sarebbe stato il Messia, il suo Signore e Salvatore. Il termine “Signore” (Kyrios) è un appellativo che viene usato spesso in questo Vangelo per Gesù. Elisabetta chiamò Maria “beata”(gr. makaria) che vuol dire: felice. Maria era andata a trovare Elisabetta piena di gioia e felicità traboccante per aver creduto e per quanto le stava accadendo. È doveroso fare una precisazione: la Bibbia non indica mai Maria come “madre di Dio”, questa affermazione è completamente errata ed è dottrinalmente sconclusionato dire che Dio ha avuto una madre. Pur essendo vero che Maria è la madre di Gesù e che Gesù è Dio, ma Gesù o Yhwh non viene all’esistenza 2000 anni or sono, Dio non ha principio né fine, egli è Eterno. Maria è stata la madre del Gesù fatto uomo e non di Dio che è Spirito.

 


C. Maria magnifica il Signore

Maria loda Dio con un cantico conosciuto con il nome di: “Magnificat” (Luca 1: 46-55), il quale è composto da frasi che richiamano alcune citazioni dell’A.T e che assomiglia molto a quello di Anna (1 Sam. 2:1-10). In questo Salmo Maria loda il Signore per ciò che Egli avrebbe fatto per lei e con lei (vv. 46b-49); chiaramente non sarebbe stata lei a dispensare benedizioni, bensì si apprestava a riceverle. Maria parlava di Dio come del suo Salvatore e riconosceva nel figlio che portava in grembo il suo personale Salvatore e Signore della sua vita; ecco confutata l’opinione di chi la considera senza peccato. Maria loda Dio per la Sua misericordia e compassione; Egli abbassa i superbi e i potenti ed esalta gli umili e gli affamati. Infine Lo magnificò per essere stato fedele, mantenendo le promesse fatte ad Abraamo e alla sua discendenza. Come si evince dal capitolo è Gesù che viene riverito, onorato, ed adorato ancora prima di nascere visto che Elisabetta lo chiama: “mio Signore”. Maria riconosce nel nome Gesù, Yhwh il Salvatore del mondo.

 


D. Maria è sempre vergine?

La parola greca parthénos (verigne o giovane donna) ha origini incerte e può indicare sia una fanciulla che diventa donna, ma anche una donna che non ha “conosciuto” uomo. In ebraico esistono due vocaboli per indicare il termine vergine e sono: ‘almah e betullah’. Il termine ‘Almah ricorre poche volte nella Toràh e viene tradotto con parthénos. ‘Almah designa la donna che non ha ancora avuto figli, ma non per questo è illibata. Generalmente con ‘almah si intende una ragazza che ha oltrepassato l’età dei betullim (=verginità), cioè dopo i 12 anni e mezzo. Ad una donna era concesso il matrimonio se era una betullah’, ossia all’età di 12 anni e mezzo e doveva essere illibata. E’ specificato che deve essere betullàh, ma se non è illibata è una ‘almah, pertanto non può essere chiamata betullàh’, anche se rientra nell’età (12 anni), perché non è illibata. Senza dubbio una betullàh’ è certamente una ‘almah, ma non tutte le ‘almot sono betullot. Quello che è importante sapere non è tanto se Maria fosse una ‘almah o betullah’, ma che è biblicamente errato attribuirgli il titolo di “sempre vergine”; poichè la Bibbia dice chiaramente che ha avuto rapporti sessuali con Giuseppe.

Matteo 1:24,25: «E Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l’angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie; ma egli non la conobbe, finché essa non ebbe partorito il suo figlio primogenito, al quale pose nome Gesù.

Il termine “conoscere” nella Bibbia è sinonimo di avere un rapporto sessuale, come si evince anche in Genesi 4:1,25. Giuseppe non ebbe rapporti sessuali con Maria fino alla nascita di Gesù. Ora, se c’è scritto che Gesù fu il suo primogenito, va da sé che Maria avrebbe potuto avere altri figli ed una vita matrimoniale normale!

 


E. Maria ha avuto altri figli?

Matteo 13:55,56 «Non è questi il figlio del falegname? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle non sono tutte tra di noi? Da dove gli vengono tutte queste cose?».

Marco 6:3 «Non è questi il falegname, il figlio di Maria, e il fratello di Giacomo e di Iose, di Giuda e di Simone? Le sue sorelle non stanno qui da noi?» E si scandalizzavano a causa di lui».

Marco 3:32 «Una folla gli stava seduta intorno, quando gli fu detto: “Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle là fuori che ti cercano”».

Giuseppe e Maria si stabilirono a Nazareth nella parte collinare della Galilea a ovest del lago chiamato Mar di Galilea. Nazaret è una piccola città e poco rilevante, ma è qui dove Gesù trascorse la sua infanzia.  Il brano di Luca sottolinea per ben due volte che la crescita di Gesù era in statura, sapienza, grazia. Tutti i bambini passano per gli stadi di crescita, come lo sviluppo fisico, nel quale imparando a camminare, parlare, giocare e svolgere dei compiti, ed anche Gesù non fece eccezione e come tutti i bambini cresce in altezza, peso e in buona salute. La Bibbia menziona in diversi passaggi che Gesù a Nazaret non era solo, godeva della compagnia di fratelli e sorelle.

Matteo 12:46; Luca 8:19 e Marco 3:31 ci dicono che la madre e i fratelli di Gesù si recarono nel luogo dove Gesù si trovava. Il testo sacro ci dice che Gesù aveva quattro fratelli: Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda (Matteo 13:55) e delle sorelle, ma non ci viene indicato né il numero né i nomi (Matteo 13:56). Un altro passaggio lo troviamo in Giovanni 7:1-10, dove i fratelli di Gesù lo invitano a palesarsi poiché neanche loro lo riconoscevano come Messia. In Atti 1:14 vengono descritti i suoi fratelli e sua madre che pregano con i discepoli. Galati 1:19 menziona Giacomo come il fratello di Gesù. La conclusione più logica e naturale leggendo questi brani è che Gesù avesse fratellastri e sorellastre di sangue. Questo conclusione però non trova parere unanime, poiché vi sono alcuni che sostengono che i fratelli e le sorelle di Gesù erano i figli di un precedente matrimonio di Giuseppe e che lo stesso era un uomo attempato; infatti, dopo questo episodio non viene più menzionato, probabilmente perché è morto.

Quindi, secondo questa ipotesi, Gesù fu il solo figlio unico di Maria, è per sostenere questa versione viene citato il dialogo tra Gesù, Maria e Giovanni, nel quale il Signore affida Sua madre al discepolo. Giovanni 19: 26,27 «Gesù dunque, vedendo sua madre e presso di lei il discepolo che egli amava, disse a sua madre: “Donna, ecco tuo figlio!”  Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre!” E da quel momento, il discepolo la prese in casa sua». A quel tempo i figli dovevano provvedere al sostentamento e alle cure di un genitore anziano, e Maria essendo vedova e senza altri figli naturali era rimasta sola, per questa ragione Gesù avrebbe affidato Sua madre alle cure di Giovanni. Inoltre, resterebbe anche un altro quesito irrisolto: se Giuseppe avesse avuto almeno sei figli prima di sposare Maria, perché non vengono menzionati quando Giuseppe e Maria fanno il loro viaggio verso Betlemme (Luca 2:4-7), durante la fuga in Egitto (Matteo 2:13-15) o nel loro viaggio di ritorno a Nazareth (Matteo 2:20-23)? Giuseppe avrebbe lasciato i suoi figli alle cure di altre persone per tutto quel tempo? Quesiti che non trovano una risposta definitiva, quello che è certo che Gesù è i Suoi fratelli vivevano con Lui sotto lo steso tetto e vengono sempre citati insieme a Maria. In questo quadro familiare, il Signore viene menzionato come “il figlio del falegname” (Matteo 13:55). Gesù prima di palesarsi come il Messia ed il Salvatore del mondo ha trascorso del tempo con Giuseppe in bottega, dal quale ha imparato il mestiere e per questa ragione Gesù viene chiamato in quel modo. Le persone infatti parlavano di Lui come del “falegname” (Marco 6:3).

 


F. Maria donna di preghiera

Atti 1: 11-14 … «”Uomini Galilei, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che è stato portato in cielo di mezzo a voi, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo”.  Allora essi ritornarono a Gerusalemme, dal monte chiamato dell’Uliveto, che è vicino a Gerusalemme quanto un cammin di sabato. Rientrati in città, salirono nella sala di sopra, dove si trattenevano Pietro e Giacomo, Giovanni e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo d’Alfeo e Simone lo Zelota, e Giuda di Giacomo. Tutti costoro perseveravano con una sola mente nella preghiera e supplica con le donne, con Maria, madre di Gesù, e con i fratelli di lui».

Dopo che Gesù fu asceso al Padre, gli apostoli, Maria e i fratelli di Gesù si riuniscono per avere un momento di preghiera. Maria, al pari degli altri invoca e loda Dio. Questa donna durante tutta la sua vita non ha avuto ruoli di primo piano nella Chiesa nascente e non mai ricevuto venerazione o adorazione.

3 - CHI È LA DONNA DI APOCALISSE 12?

A. Perché Dio descrive il Suo popolo come una “donna”?

Osea 2:16; 19,20 «In quel giorno avverrà, dice l’Eterno, che tu mi chiamerai: “Marito mio…  Ti fidanzerò a me per l’eternità; sì, ti fidanzerò a me in giustizia, in equità, in benignità e in compassioni.  Ti fidanzerò a me in fedeltà, e tu conoscerai l’Eterno».

Apocalisse 19:7 «Rallegriamoci, giubiliamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello e la sua sposa si è preparata».

Il Signore nel descrivere il Suo popolo o Chiesa usa sovente il simbolo profetico della “donna”, e questo sia per l’Antico Patto come per il Nuovo. Questa “donna” a volte è descritta come una casta vergine, e quindi fedele. 2 Corinzi 11:2«Infatti sono geloso di voi della gelosia di Dio, perché vi ho fidanzati a un unico sposo per presentarvi come una casta vergine a Cristo»; però molto spesso è descritta come una “donna” infedele. Dio quando vuole enfatizzare l’infedeltà o l’apostasia presente nel Suo popolo usa l’immagine di una “donna” che è prostituta o adultera. Ad esempio, nel libro di Osea, al profeta viene ordinato di sposarsi una prostituta, una donna adultera e così avvenne. Con questa immagine che è allegorica, Dio sta sottolineando che Lui è il “Marito e che il Suo popolo è una “donna” infedele ai i Suoi insegnamenti e comandamenti. Lo stesso linguaggio lo ritroviamo in Apocalisse dove si descrive una Chiesa apostata, la quale si è allontanata dalla verità ed è corrotta dottrinalmente.

Apocalisse 17:15 «Poi mi disse: “Le acque che hai viste e sulle quali siede la prostituta, sono popoli, moltitudini, nazioni e lingue”».

Inoltre, questo testo ci fornisce anche la spiegazione del simbolo “acque” che vuol dire: popoli/persone, mentre la “prostituta”  è una Chiesa apostata che regna su queste persone. L’ultima vera Chiesa, il rimanente del popolo di Dio sulla terra è una “donna” fedele, anche perché questa sarà la “sposa” di Cristo: pura, immacolata, fedele e santa che incontrerà il Signore. Come dice l’apostolo Paolo, la Chiesa di Cristo si sta preparando ad incontrare il Suo Sposo. Efesini 5:27 per far comparire la chiesa davanti a sé gloriosa, senza macchia o ruga o alcunché di simile, ma perché sia santa ed irreprensibile.

 

 


B. Chi è la donna di Apocalisse 12?

Apocalisse 12: 1 «Poi un grande segno apparve nel cielo: una donna rivestita del sole, con la luna sotto i piedi e una corona di dodici stelle sul capo».

In Apocalisse 12:1, Gesù raffigura la Sua Chiesa e non Maria come una donna “vestita di sole” con “la luna sotto i piedi” e “12 stelle sulla testa”. Dalla spiegazione che la Bibbia ci offre, si evince chiaramente che questa donna non può essere Maria in alcun modo. Analizziamo il significato di questi simboli.

 

Cosa rappresenta il “sole”?

Gesù Cristo, la Sua Giustizia il Suo Vangelo.

Salmi 84:11 «Perché Dio, il Signore, è sole e scudo; il Signore concederà grazia e gloria».

Malachia 4:2 «Ma per voi che temete il mio nome, sorgerà il Sole della giustizia con la guarigione nelle sue ali…».

Senza Gesù Cristo non c’è salvezza, inoltre la Chiesa deve riflettere la Sua Gloria.

 

Che cosa rappresenta la “luna sotto ai piedi”?

“La luna sotto i piedi “, rappresenta i riti della legge mosaica, i sacrifici nel tempio o santuario del Vecchio Patto. Come la luna riflette il sole, così i riti del santuario con i sacrifici o olocausti, rappresentavano il piano della salvezza, che si adempie nella persona di Cristo, con il sacrificio dell’Agnello perfetto.

Ebrei 10 :1,2; 9,10 La legge, infatti, possiede solo un’ombra dei beni futuri, non la realtà stessa delle cose. Perciò con quei sacrifici, che sono offerti continuamente, anno dopo anno, essa non può rendere perfetti coloro che si avvicinano a Dio.  Altrimenti non si sarebbe forse cessato di offrirli, se coloro che rendono il culto, una volta purificati, avessero sentito la loro coscienza sgravata dai peccati? …  aggiunge poi: «Ecco, vengo per fare la tua volontà». Così, egli abolisce il primo per stabilire il secondo. In virtù di questa «volontà» noi siamo stati santificati, mediante l’offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre.

 

Che cosa rappresenta la “corona di 12 stelle”?

Rappresentano i 12 apostoli (ma anche le 12 tribù d’Israele), nello specifico sono i 12 apostoli che coronarono i primi anni della Chiesa del Nuovo Testamento. Nella descrizione della donna sono nominati il sole, la luna e le stelle, che Dio ha creato per illuminare il mondo; allo stesso modo, il popolo di Dio è chiamato a illuminare il mondo con la luce della Sua Parola.

 

Perché la “donna” è incinta? Chi è il “dragone” ?

Apocalisse12:  2- 4 «Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Apparve ancora un altro segno nel cielo: ed ecco un gran dragone rosso, che aveva sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi. La sua coda trascinava la terza parte delle stelle del cielo e le scagliò sulla terra. Il dragone si pose davanti alla donna che stava per partorire, per divorarne il figlio, non appena lo avesse partorito».

Il dragone è Satana che è stato cacciato dal cielo. Ricordiamo inoltre che di ogni simbolo profetico è sempre la Bibbia che ci fornisce la spiegazione del simbolo stesso, non è mai interpretazione umana, in questo caso lo troviamo in Apocalisse 12:7-9 E ci fu una battaglia nel cielo: Michele e i suoi angeli combatterono contro il dragone. Il dragone e i suoi angeli combatterono, ma non vinsero, e per loro non ci fu più posto nel cielo. Il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù; fu gettato sulla terra, e con lui furono gettati anche i suoi angeli. Satana sedusse un terzo degli angeli, rappresentati dalle stelle del cielo (v. 4); la scena si sposta poi al tempo della nascita di Gesù, quando Satana cercò di ucciderLo tramite il decreto di Erode. Satana stava operando anche per mezzo dell’impero di Roma pagana (Matteo 2:16). La visione del dragone e delle 7 teste rappresentano regni politici, sono Imperi sorti e caduti, tranne l’ultimo che deve ancora sorgere e sarà guidato da 10 corna (Re o capi di stato) e dall’anticristo.

 

Qual è il significato delle ” 7 teste ” e delle “10 corna”?

Le ” 7 teste ” rappresentano sia i sette colli sui quali fu edificata Roma, e dove risiede la chiesa cattolica (donna prostituta di Ap 17), ma sono anche 7 Imperi e lo troviamo in… Apocalisse 17:9,10 “Qui occorre una mente che abbia intelligenza. Le sette teste sono sette monti sui quali la donna siede. Sono anche sette re: cinque sono caduti, uno è, l’altro non è ancora venuto; e quando sarà venuto, dovrà durare poco”.

Le “10 corna” rappresentano governanti o nazioni, che appoggiano i poteri forti e non indugiano ad opprimere il popolo di Dio o la Chiesa. Durante il periodo di Roma pagana (Apocalisse 12:3,4), con la caduta dell’Impero Romano, sorsero 10 tribù barbare che appoggiarono il potere papale. Daniele 7:23, 24 Ed egli mi disse: “La quarta bestia è un quarto regno sulla terra (Impero Romano), diverso da tutti i regni, che divorerà tutta la terra, la calpesterà e la frantumerà. Le dieci corna sono dieci re che sorgeranno da questo regno; e dopo quelli, sorgerà un altro re (Papato), che sarà diverso dai precedenti e abbatterà tre re. Queste tribù o popoli diedero vita alle nazioni della moderna Europa. Al tempo della fine questa coalizione di 10 Regni o nazioni, si ripresenteranno nuovamente sulla scena mondiale. Questo Nuovo Ordine Mondiale insieme all’Anticristo o la “bestia”, tenteranno di avere il controllo del mondo e sotto l’influenza dell’Anticristo, torneranno ad opprimere la vera Chiesa o il rimanente del popolo di Dio sulla terra.

 Apocalisse 17: 12 «Le dieci corna che hai viste sono dieci re, che non hanno ancora ricevuto regno; ma riceveranno potere regale, per un’ora, insieme alla bestia».

Questa coalizione che non avrà lunga durata ma solo per “un’ora”, appoggerà “Babilonia la grande” ed insieme faranno guerra al popolo di Dio. Che è il RIMANENTE della profezia biblica, l’ultima vera chiesa.

Apocalisse 17: 13 «Essi hanno uno stesso pensiero e daranno la loro potenza e la loro autorità alla bestia.  Combatteranno contro l’Agnello e l’Agnello li vincerà, perché egli è il Signore dei signori e il Re dei re; e vinceranno anche quelli che sono con lui, i chiamati, gli eletti e i fedeli».

Apocalisse 16:14,16 «Essi sono spiriti di demòni capaci di compiere dei miracoli. Essi vanno dai re di tutta la terra per radunarli per la battaglia del gran giorno del Dio onnipotente E radunarono i re nel luogo che in ebraico si chiama Harmaghedon».

 

Chi è il “figlio maschio”?

Apocalisse 12: 5 Ed ella partorì un figlio maschio, il quale deve reggere tutte le nazioni con una verga di ferro; e il figlio di lei fu rapito vicino a Dio e al suo trono.

Compreso che la donna è la Chiesa e non Maria; il figlio maschio è Gesù Cristo! il Messia sarebbe venuto dalla discendenza della tribù di Giuda, una delle dodici tribù d’Israele, il popolo di Dio. Il figlio maschio nato dalla donna “deve governare tutte le nazioni con una verga di ferro” (v. 5); questa immagine viene menzionata anche nella scena del ritorno di Gesù (Apocalisse 19:15). Inoltre, il figlio maschio viene “rapito presso Dio e il Suo trono” (v. 5). Questi dettagli non lasciano spazio a dubbi; il figlio maschio è Gesù che, dopo la Sua resurrezione, ascese in cielo e si sedette alla destra del trono di Dio (Ebrei 12:2).

 

Perchè la donna fugge nel deserto?

Apocalisse 12:14,16 Ma alla donna furono date le due ali della grande aquila affinché se ne volasse nel deserto, nel suo luogo, dov’è nutrita per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo, lontana dalla presenza del serpente. Il serpente gettò acqua dalla sua bocca, come un fiume, dietro alla donna, per farla travolgere dalla corrente. Il serpente gettò acqua dalla sua bocca, come un fiume, dietro alla donna, per farla travolgere dalla corrente. Ma la terra soccorse la donna: aprì la bocca e inghiottì il fiume che il dragone aveva gettato fuori dalla sua bocca.

Subito dopo l’ascensione di Gesù e la discesa dello Spirito Santo sulla chiesa, Satana cominciò a suscitare una terribile persecuzione contro la chiesa cristiana (v. 13). Dio si prese cura del Suo popolo durante i secoli bui del Medioevo, nutrendolo (v. 14); l’espressione “per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo” indica un periodo letterale di 1260 anni; questo periodo è stato anche predetto dal profeta Daniele. Questo lasso di tempo di persecuzione papale, copre il periodo che va dal 610 fino al 1870, data della caduta dello Stato Pontificio. 

Un tempo = un anno

Due tempi=  due anni (duale ebraico)

1 anno + 2 anni + 1/2 anno = 3 anni e ½

Anno ebraico 360 giorni x 3 anni e ½ = 1260 giorni/anni    

(Un giorno profetico equivale ad un anno letterale. Ezechiele 4:6).

Le ali d’aquila sono un’immagine della protezione di Dio e di liberazione dai nemici (cfr. Esodo 19:4). Il deserto, nel quale la donna fuggì, simboleggia il fatto che il popolo di Dio si è dovuto nascondere per sfuggire alla persecuzione. Satana voleva distruggere la chiesa attraverso le persecuzioni, qui rappresentate dalle acque di un fiume (v. 15), ma Dio venne in soccorso del Suo popolo; i Padri pellegrini, per sfuggire all’oppressione papale in Europa e trovare libertà, andarono in America, qui rappresentata dalla terra (v. 16). Il termine “deserto” si riferisce inoltre ai luoghi solitari e impervi dove il popolo di Dio si è dovuto nascondere durante questi secoli bui, per sfuggire alle milizie vaticane papali (montagne, grotte, caverne, boschi, etc.), basti vedere la storia dei Valdesi, Albigesi, Ugonotti e molti altri, che subirono milioni di morti. Nel periodo dal 1540 fino al 1580, i gesuiti eliminarono 900 mila cristiani in soli 40 anni. Altri 150 mila perirono per mano dell’Inquisizione in soli 30 anni. Si calcola che almeno 50 milioni di cristiani morirono durante i 1260 anni. Dal 538 fino 1798, il popolo di Dio non si poteva esporre, ma era vivo e vegeto ed impegnato nel portare avanti il mandato di Gesù Cristo. La luce della verità fu riscoperta gradualmente attraverso i secoli; però, le chiese protestanti si fermarono dove i loro padri si erano fermati, mentre la verità continuava la sua marcia. Dio intendeva restaurare tutte le verità della Sua Parola nelle quali la chiesa primitiva credeva e che erano state progressivamente sostituite dalle tradizioni umane e dalle interpretazioni errate.

 

Apocalisse 12:13 Quando il dragone si vide precipitato sulla terra,  perseguitò la donna che aveva  partorito il figlio maschio.

Anche se non ha potuto uccidere Gesù alla nascita, non ha smesso di odiarlo e di conseguenza odia anche coloro che amano a Cristo e lo servono e seguono fedelmente. La sua furie omicida è ora rivolta contro il Suo popolo, contro la Sua Chiesa che ha perseguitato durante i secoli, ma ora si prepara per sferrare l’ultimo attacco finale. Alla fine di questo attacco contro la Chiesa del Rimanente sulla terra, Gesù schiaccerà la testa del serpente definitivamente.

Come si evince chiaramente da tutto il contesto di Apocalisse 12: la “donna” in questione non può essere Maria o la Madonna, ma il popolo di Dio.

 

 


C. Un breve riepilogo:

La “Donna” è la Chiesa o popolo di Dio. La “Sposa” è l’ultimo popolo di Dio sulla terra, il rimanente fedele, che incontrerà Gesù Cristo e pertanto è: pura, santa, e fedele.

La “prostituta” è una falsa chiesa che subirà le piaghe nel giudizio e chiunque si trova in questa falsa chiesa subirà un tremendo giudizio, ecco perchè Dio dice:

 «Uscite da essa, o popolo mio, affinché non abbiate parte ai suoi peccati e non vi venga addosso alcuna delle sue piaghe…» (Apocalisse 18:4)

Gesù è il “figlio maschio” della “donna” in quanto discende da una delle 12 tribù d’Israele.

Satana è il “dragone rosso” che per mezzo di Erode e di Roma pagana cerca di uccidere Gesù.

Il piano di Satana non ha esito; quindi la persecuzione si sposta sul popolo di Dio, che ha perseguitato attraverso i secoli.

Presto ci sarà l’ultima battaglia: Harmaghedon.

Il Signore soccorre il rimanente ed insieme conseguono la vittoria.

4- POSSIAMO ADORARE O VENERARE LE CREATURE?

A. Come e chi adorare?

Prima di affrontare l’argomento del culto a Maria o ad altre creature, e se è lecito o meno venerare la loro immagine, dobbiamo vedere cosa dice la Bibbia in proposito, a partire dall’Antico Testamento. Nel libro dell’Esodo al cap. 20 troviamo i Dieci Comandamenti, che furono scritti con il dito di Dio su tavole di pietra (Deuteronomio 4:12-13 – Esodo 31:18); queste tavole, dette anche “la testimonianza” furono poste per ordine di Dio nell’arca del patto, posta nel Luogo Santissimo (Deuteronomio 10:1-5). Questa legge è la volontà di Dio che ogni essere vivente deve rispettare, poichè è lo specchio del Suo carattere, e quindi è eterna, immutabile e intoccabile (Salmo 111:7-8 – Matteo 5:17-19 – Giacomo 2:10-12). Molti pensano che tali leggi siano state date solo al popolo d’Israele e che i cristiani del Nuovo Patto non sono più tenuti ad osservarle, ma questo è completamente errato, poiché Giovanni, nell’Apocalisse (11:19) che è l’ultimo libro della Bibbia, vede in visione l’arca del patto nel tempio di Dio in cielo e siamo verso la fine del primo secolo, ma la visione riguardava tempi futuri: il giudizio di Dio. Il Santuario terreno e l’arca del patto erano un modello di quello che si trova nel cielo e pertanto sono reali e con un ruolo specifico. L’arca del patto contiene la legge di Dio che è immutabile ed eterna e con quella saremo un giorno giudicati. Purtroppo nel corso dei secoli tale legge ha subito delle variazioni o meglio delle interpretazioni o adattamenti, soprattutto da parte della Chiesa Cattolica Romana, la quale ha soppresso il secondo comandamento che non esiste più nell’insegnamento e nel catechismo cattolico. Tale precetto proibisce appunto il culto delle creature e il culto alle immagini.

Esodo 20:4-6 «Non ti farai scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non le servirai, perché io, l’Eterno, il tuo DIO, sono un Dio geloso che punisce l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso benignità a migliaia, a quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti».

Quindi il secondo comandamento di Dio proibisce: il fabbricarsi immagini o statue di qualsivoglia creatura, il prostrarsi davanti a tali immagini e qualsiasi forma di culto o venerazione. Dio proibisce ogni forma di adorazione a qualsiasi creatura che sia essa vivente o defunta o ipotetica. Infatti, inginocchiarsi (prostrarsi) per rendere un culto o per pregare, sono veri e propri atti di adorazione, come per esempio l’accendere candele o portare una statua in processione, sono abitudine tipicamente pagana che Dio non vuole che si compiano. Del resto “adorare” è una parola che viene dal latino e significa letteralmente “pregare verso…” (“ad-orare”: “orare” rivolto a…), la preghiera è un atto di autentica adorazione e come tale deve essere rivolta solo a Dio.

 

Perché Dio fece costruire un Santuario terreno?

 

 

La ragione per cui Dio fece costruire un santuario ai piedi del Sinai e posto al centro dell’accampamento delle 12 tribù, avevo come obiettivo quello di “abitare o dimorare” con il Suo popolo. Esodo 25:8 «Mi facciano un santuario, perché io abiti in mezzo a loro». Ogni credente deve porre Dio al centro della propria vita ed essere Egli stesso al centro della volontà del Signore. Dio ha a cuore le sorti di ogni Suo figlio che vuole salvare, perchè questo è lo scopo del santuario: rivelare la salvezza eterna e la vera adorazione. Ogni elemento del santuario svelava un aspetto profetico dell’opera di Cristo: la Sua morte sostitutiva ed espiatoria (agnello immolato), l’intercessione (altare dei profumi), la Sua luce (candelabro), la Sua Parola (altare dei pani), la Sua legge (arca del patto), ect. Il santuario che dapprima fu mobile e poi un edificio stabile, insegnava la vera adorazione e la via della salvezza tramite il Messia promesso. Nel santuario terreno non c’era alcuna raffigurazione di Dio visibile, ma solo simboli ed anche le raffigurazione dei cherubini posti sull’arca erano ornamentali, ovviamente nessuno si sarebbe mai sognato di venerarli o pregarli. Tale santuario, come insegna anche l’apostolo Paolo, era una raffigurazione di quello autentico che risiede nei cieli (Ebrei 8:1-5 – Esodo 26:30/27:8). Con la venuta di Cristo sulla terra, tutti i suoi rituali e sacrifici prefigurativi, come il sacerdozio levitico cessarono, visto che quello che prefigurava si compiva nella figura del Messia; il quale con la Sua morte espiatoria rendeva vani tutti i riti e sacrifici del santuario terreno (un simbolo è valido in assenza della realtà, dopo perde di significato). Dopo l’ascensione di Cristo, fu inaugurato il Santuario celeste, di cui quello terreno era solo “figura ed ombra” (Ebrei 8:54). Sarà Gesù stesso a spiegare alla donna Samaritana incontrata al pozzo quale sia la forma corretta della vera adorazione:

Giovanni 4:23-24 «Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità, perché tali sono gli adoratori che il Padre richiede.  Dio è Spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità».

L’adorazione “in spirito e verità” non prevede certo l’ausilio di immagini, statue o reliquie, che rappresentino Colui che non è rappresentabile! Ciò che dobbiamo contemplare di Dio non è certo il Suo volto o aspetto esteriore, ma il Suo carattere perfetto che le Sacre Scritture descrivono! Mediante tale contemplazione, noi veniamo gradualmente trasformati ed elevati. Quando viviamo mettendo in pratica le cose che Lui ha comandato stiamo adorando nel modo corretto.

2Corinzi 3:17-18 «Or il Signore è lo Spirito, e dov’è lo Spirito del Signore, vi è libertà. E noi tutti, contemplando a faccia scoperta come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella stessa immagine di gloria in gloria, come per lo Spirito del Signore».

Isaia 42:8 «Io sono l’Eterno, questo è il mio nome; non darò la mia gloria ad alcun altro, né la mia lode alle immagini scolpite».

Purtroppo l’umanità nel corso della storia si è sempre creata degli dèi a sua propria immagine, adorando delle creature (vere o presunte) al posto del Creatore. Così facendo si abbassa il modello e l’ideale di perfezione che Dio rappresenta, per una più degradante. Per questa ragione Dio ha proibito qualsiasi forma di culto alle creature sancita dal secondo comandamento e in molti altri passi delle Sacre Scritture, Antico e Nuovo Testamento. Ecco alcuni passi:

Deuteronomio 4:15-16 «Poiché dunque non vedeste alcuna figura il giorno che l’Eterno vi parlò in Horeb dal mezzo del fuoco, vegliate diligentemente sulle anime vostre, perché non vi corrompiate e vi facciate qualche immagine scolpita, nella forma di qualche figura: la rappresentazione di un uomo o di una donna…».

Deuteronomio 27:15 «Maledetto l’uomo che fa un’immagine scolpita o di metallo fuso, cosa abominevole per l’Eterno, opera delle mani di un artigiano, e la pone in luogo segreto!”. E tutto il popolo risponderà e dirà: “Amen”».

Romani 1:25 «Essi che hanno cambiato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura, al posto del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen».

Matteo 4:9-10  «e gli disse: «Io ti darò tutte queste cose se, prostrandoti a terra, mi adori». Allora Gesù gli disse: «Vattene Satana, poiché sta scritto: “Adora il Signore Dio tuo e servi a lui solo”».

Pensate, anche Satana che è una creatura ha chiesto e preteso di essere adorato, in cambio di fama, ricchezze e potere! Ovviamente Gesù gli ribadisce che l’Unico che può essere adorato o venerato è SOLO Dio.

 


B. Esempi biblici di divieti di venerazione o adorazione alle creature umane o angeliche.

Come hanno reagito Paolo e Barnaba, quando vengono idolatrati per i miracoli compiuti?

Atti 14:11-15 Quando la folla vide ciò che Paolo aveva fatto, alzò la voce, dicendo in lingua licaonica: «Gli dèi sono discesi fino a noi, in forma umana». E chiamavano Barnaba Giove, Paolo Mercurio, perché era lui che parlava di più. Or il sacerdote di Giove, il cui tempio era all’ingresso della loro città, condusse dei tori con ghirlande alle porte e voleva offrire un sacrificio assieme alla folla. Ma gli apostoli Barnaba e Paolo, udito ciò, si stracciarono le vesti e si precipitarono in mezzo alla folla, gridando e dicendo: «Uomini, perché fate queste cose? Anche noi siamo esseri umani con la vostra stessa natura e vi annunziamo la buona novella, affinché da queste cose vane vi convertiate al Dio vivente che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi.

Paolo e Barnaba indignati da un simile comportamento, rifiutarono categoricamente il sacrificio che volevano offrire loro, argomentando: “Anche noi siamo esseri  umani con la vostra stessa natura”.  Gli apostoli cercarono di spostare l’attenzione degli astanti da loro al Dio Creatore di tutte le cose, escludendo così il culto verso se stessi e verso presunte divinità come Mercurio e Giove.

Anche quando l’apostolo Pietro che era andato a visitare il centurione romano Cornelio, questi si prostrò davanti a lui per adorarlo, ma l’apostolo gli disse: Atti 10:25,26 Come Pietro entrava, Cornelio gli andò incontro, gli si gettò ai piedi e l’adorò. “Alzati, sono anch’io un uomo!”».

Nell’Apocalisse, vediamo Giovanni che sopraffatto dalle visioni che gli sono mostrate, per ben due volte tenta di si prostrarsi davanti all’angelo che gliele sta spiegando per adorarlo, ma quest’ultimo lo rimprovera e gli ricorda che bisogna adorare solo Dio e MAI una creatura che sia angelo o persona!

Apocalisse 19: 10 Allora io caddi ai suoi piedi per adorarlo. Ma egli mi disse: «Guardati dal farlo, io sono un conservo tuo e dei tuoi fratelli che hanno la testimonianza di Gesù. Adora Dio!

Apocalisse 22: 8,9E io, Giovanni, sono colui che ho visto e udito queste cose. E dopo averle udite e viste, caddi per adorare davanti ai piedi dell’angelo che mi aveva mostrato queste cose.  Ma egli mi disse: «Guardati dal farlo! Io sono conservo tuo e dei tuoi fratelli, i profeti, e di coloro che custodiscono le parole di questo libro. Adora Dio!».

Questo monito dell’angelo a Giovanni vale anche per ognuno di noi oggi: Guardati dal farlo! Se per errore o per non conoscenza biblica hai venerato e pregato un angelo, un santo o una madonna….la Bibbia ti dice: guardati dal farlo, evita di continuare a ripetere l’errore!

Qualcuno potrebbe sollevare un’obiezione dicendo che il culto alle creature è venerazione e non adorazione, perché questo è quello che insegna la Chiesa Cattolica; purtroppo però la Bibbia non lo fa questo distinguo! Nelle Sacre Scritture non si trova nemmeno una volta una qualche distinzione fra “adorazione” e “venerazione”, anzi in Romani 1:25 usa i due termini come sinonimi. Inoltre in latino “venerari” significa semplicemente “adorare gli dèi”. Come già accennato, gli atti di adorazione sono identificati nella Bibbia con: inchinarsi con riverenza o inginocchiarsi – rivolgere delle preghiere – accendere candele – bruciare incenso- fare promesse votive – portare statue in processione e una qualsiasi altra forma di culto. Tutte queste pratiche che vengono rivolte a creature divenute semi-dèi, sono idolatria che la Bibbia condanna.  Infatti, chi si rivolge alle creature crede che queste sono in cielo e che possono ascoltare le preghiere e questa è blasfemia pura, poichè si attribuisce alle creatura qualità che sono solo del Creatore!

Il primo e dal secondo comandamento presi insieme, proibiscono di adorare qualcuno che non sia il nostro Creatore e liberatore dalla schiavitù del peccato: «Allora Dio pronunziò tutte queste parole, dicendo: “Io sono l’Eterno, il tuo Dio, che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avrai altri dèi davanti a me» (Esodo 20:1-3).

Il culto alle creature fu introdotto nella cristianità quando le masse pagane, inconvertite, entrarono nella chiesa cristiana a seguito della presunta conversione dell’imperatore Costantino (274-337 d.C.). Queste persone non ricevendo nessuna formazione biblica, restarono nella loro ignoranza continuando a credere alle loro superstizioni e tradizioni pagane.

5 - QUAND' È CHE IL CULTO ALLE CREATURE ENTRA NELLA CHIESA CRISTIANA?

A. Come si è sviluppata questa apostasia?

L’apostolo Paolo, divinamente ispirato dal Signore, nello scrivere a Timoteo gli esterna una triste profezia: nella Chiesa entreranno eresie e culti pagani che sono dottrine di demoni.

1 Timoteo 4:1 «Ma lo Spirito dice espressamente che nei tempi a venire alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demoni…».

Una delle prime dottrine provenienti dal paganesimo che si è introdotta nella cristianità fu l’immortalità dell’anima. Questa eresia arriva dal filosofo greco Platone che nel suo Fedone, insegnava la preesistenza e la sopravvivenza eterna dell’anima. Secondo Platone il corpo è una prigione per l’anima immortale; la morte viene a liberarla per condurla nelle dimore eterne. Il platonismo penetrò nel giudaismo alessandrino e poi cristianesimo. Nel secondo secolo questo influsso s’impose e venne accettato da Tertulliano (morto nel 240) e Origene (morto nel 254), i quali preparano la via a Sant’Agostino (morto nel 430), che la svilupperà e diventerà una dottrina della Chiesa Cattolica (in seguito anche di molte denominazioni protestanti). Persino Tommaso d’Aquino (1226), osò affermare: “L’anima è immortale, come dice il grande Platone”; citando un filosofo pagano a sostegno di una teoria antibiblica, senza tener conto che il concetto dell’immortalità dell’anima si trova in tutte le culture pagane di tutti i tempi, ma è in totale opposizione all’insegnamento delle Sacre Scritture. Dobbiamo arrivare al 1513, con il concilio Laterano V, sotto il Pontefice Leone X, che la teoria dell’immortalità dell’anima fu adottata quale dogma ecclesiastico, in barba a quanto rivelato dal Signore nelle Sacre Scritture.

Per chi volesse approfondire lo studio sullo stato dei morti, vi rimandiamo alla lezione n° 10.  https://www.bibbiafacile.it/2022/01/06/lezione-10-la-morte-e-poi  (cliccate sul link).

«Ancora nel secondo secolo d.C., la dottrina di Platone sull’immortalità dell’anima era, agli occhi dei veri cristiani, un dogma empio e contro Cristo, accettato solo da persone che a torto si proclamavano cristiane.» (L.Reinhardt, “La Bibbia conosce l’aldilà?”, Monaco 1925, p. 150).

La profezia dell’apostolo Paolo circa “le dottrine di demoni” (1Timoteo 4:1) si stava realizzando. Una volta che le anime era divenute immortali, contrariamente a quello che insegna la Scrittura, restava dove collocarle, ed è qui che nascono altre tre eresie: purgatorio, inferno e paradiso danteschi e non biblici. Ma a cosa allude Paolo nello specifico con la dottrina dei “demoni”? Ad insegnamenti che provengono da spiriti maligni al servizio di Satana. Per i latini i trapassati venivano chiamati “geni” e “semidei” (divi), i quali venivano elevati in cielo con tanto di templi a loro dedicati; inoltre si accendevano delle candele, si bruciava l’incenso, s’indirizzavano delle preghiere come a dèi protettori, erano considerati intermediari tra l’uomo e le divinità, e tutto questo paganesimo è ancora presente nella pseudocristianità. Anche l’apostolo Giovanni nell’Apocalisse (9:20) usa la stessa espressione “demone” quando predice che la cristianità apostata, malgrado sia stata colpita dai castighi di Dio, continua ad adorare i “demoni”.

Apocalisse 9:20 «E il resto degli uomini, che non furono uccisi da queste piaghe, non si ravvide ancora dalle opere delle loro mani e non cessarono di adorare i demoni e gli idoli d’oro, d’argento, di bronzo, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare»

Purtroppo sono numerosi i cristiani che continuano a presentare e presiede ai culti “degli spiriti di morti deificati” o a “demoni”, secondo l’espressione greca di Paolo. Nel Nuovo Testamento la parola “demone” solitamente indica un angelo caduto al servizio di Satana, in questo contesto specifico indica i trapassati e le divinità, i semi-dèi dei popoli pagani (vedi anche il Grande Lessico del Nuovo Testamento, t. II – “daimon”, Paideia 1966, p. 744).

 


B. Perché Paolo usa il termine “demone” per indicare un defunto o semi-dio?

L’insegnamento che proviene dalla Bibbia è diametralmente all’opposta del pensiero platonico; poiché la Scrittura insegna che al momento della morte il nostro cervello e ogni organo cessano ogni attività e funzione, il defunto entra in uno stato d’incoscienza o sonno temporaneo, fino al risveglio o resurrezione che avverrà dopo il ritorno di Cristo.

Giovanni 11:11-14 «Dopo aver detto queste cose, soggiunse: “Il nostro amico Lazzaro si è addormentato, ma io vado a svegliarlo”. Allora i suoi discepoli dissero: “Signore, se dorme si riprenderà”. Or Gesù aveva parlato della sua morte, essi invece pensavano che avesse parlato del riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: “Lazzaro è morto”».

1 Tessalonicesi 4: 13-17 «Ora, fratelli, non vogliamo che siate nell’ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate contristati come gli altri che non hanno speranza. Infatti, se crediamo che Gesù è morto ed è risuscitato, crediamo pure che Dio condurrà con lui, per mezzo di Gesù, quelli che si sono addormentati. Ora vi diciamo questo per parola del Signore: noi viventi, che saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo coloro che si sono addormentati,  perché il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo e con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi; poi noi viventi, che saremo rimasti, saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore».

Ogni persona che muore scende nella tomba ed è lì che rimane fino alla resurrezione, senza vagare o andare in nessun luogo. La persona defunta non è cosciente o consapevole del luogo nel quale si trova né dello scorrere del tempo; per questa ragione non può contattare i vivi e meno che mai può intercedere per loro.

Ecclesiaste 9:5-6 «I viventi infatti sanno che moriranno, ma i morti non sanno nulla; per loro non c’è più alcuna ricompensa, perché la loro memoria è dimenticata. Anche il loro amore, il loroodio e la loro invidia sono ormai periti, ed essi non avranno mai più alcuna parte in tutto ciò che si fa sotto il sole»….10 «Tutto quello che la tua mano trova da fare, fallo con tutte le tue forze; poiché nel soggiorno dei morti dove vai, non c’è più né lavoro, né pensiero, né scienza, né saggezza».

La domanda sorge spontanea: ma allora se i defunti sono in un sonno inconscio e non possono contattare i viventi o interessarsi alle loro faccende terrene, chi è che si presenta al loro posto? Sono per l’appunto i demoni o angeli decaduti che si travestono o, meglio, prendono il sembiante e la voce del defunto, possono anche apparire per illudere meglio coloro che non conoscono Dio e la Bibbia.  

2 Corinzi 11:14,15  «Non c’è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce. Non è dunque cosa eccezionale se anche i suoi servitori si travestono da servitori di giustizia; la loro fine sarà secondo le loro opere».

I demoni sono gli artefici questo imbroglio e possono persino compiere “miracoli “ e segni soprannaturali per ingannare meglio.

2 Tessalonicesi 2:9 «…. per l’azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi…».

Apocalisse 16:14 «Essi sono spiriti di demòni capaci di compiere dei segni miracolosi».

Tornando alla storia della cristianità, con il passare del tempo si è iniziato a sostituire il culto pagano alla divinità con quello dei martiri prima, e dei santi dopo. È così che Eusebio, vescovo di Cesarea, all’inizio del IV secolo, dopo aver citato Platone “il quale vorrebbe che gli uomini morti per la patria fossero considerati ‘demoni’, e che i loro sepolcri fossero adorati come quelli dei ‘demoni'”, fa di questa dottrina del filosofo un argomento a favore delle feste che i cristiani celebravano già nel suo tempo sulle tombe dei martiri, perché secondo lui non è sbagliato che questi morti “siano accettati come campioni della vera religione… Da qui la nostra abitudine di andare presso i loro sepolcri e di rivolgere loro una preghiera e dare onore alle loro anime benedette.” (Eusebio “Prepar. évang.” XIII, 11, citato da Gaussen). La chiesa corrotta e apostata dei primi secoli ha gradatamente sostituito le divinità pagane (Giove, Mercurio, Diana, Esculapio, ect) che erano protettori o protrettici con altrettante divinità pagane, anch’essi protettori o protettrici; sostituendo gli dèi pagani con i martiri o defunti che si sono distinti per opere meritorie. Al posto della festa di Giove e di Diana e di altri simili, adesso si celebrano le feste di Pietro e Paolo, Giacomo o di altri martiri”. Il cristianesimo diventa così una religione di pratiche pagane o per meglio dire un paganesimo con elementi cristiani.

Sebbene l’apostolo Paolo insegni chiaramente che Gesù è il “solo mediatore tra Dio e gli uomini” (1 Timoteo 2:5), la Chiesa ha sostituito l’opera del Cristo con quella dei santi e delle vergini, successori di tutte quelle divinità pagane che fungevano da intermediari tra le divinità superiori e gli uomini, che avevano anche il compito di proteggere le città, le arti ed i mestieri. Fu perché la Chiesa praticava il culto ai “demoni” che con il tempo, per una questione di coerenza, si trovò nell’obbligo morale di togliere dal Decalogo il secondo comandamento che in una forma chiara condannava e manifestava il suo allontanamento da Dio» (Adelio Pellegrini, “Il popolo di Dio e l’Anticristo attraverso i secoli”, pp. 146-150).

 

Breve cronistoria del culto alle creature attraverso i secoli.

 

375 – Mentre i primi cristiani veneravano solo Dio, nella chiesa apostata s’ introdusse il culto dei Santi e degli Angeli, per compiacere le tradizioni pagane del popolo.

431 – Le masse inconvertite facevano pressioni per l’assenza di “divinità femminili” nel Cristianesimo, pertanto al Concilio di Efeso si proclamò MARIA “Madre di Dio”. Questa figura colmava il “vuoto” lasciato dalle varie dee delle religioni pagane. Maria prese dunque il posto, nella devozione popolare, di Diana, Iside, Artemide, e varie altre dee.

788 – La chiesa cattolica adotta ufficialmente l’adorazione della croce, delle immagini e delle reliquie dei santi. Ovviamente si tratta di pratiche superstiziose-demoniache.

995 – Giovanni 14° introduce la “canonizzazione dei santi”.

1090 – Viene introdotto il Rosario. Ciò costituisce l’ennesimo capovolgimento dell’insegnamento di Gesù, il quale vietava questo tipo di preghiere.

1854 – Papa Pio IX proclama il nuovo dogma della cosiddetta Immacolata Concezione, così facendo si prosegue il processo di “divinizzazione” di Maria. Il concetto di “concezione immacolata” non ha alcun senso rispetto all’insegnamento di Gesù, bensì deriva dalla metafisica greca e dal paganesimo.

1950 – PIO XII proclama che il corpo di Maria sarebbe “volato via”, in cielo. Nasce il dogma della cosiddetta Assunzione. Questa festa pagana viene celebrata il 15 agosto, ripristinando un’antica festa in onore della dèa Diana.

La chiesa cattolica romana, come ben sappiamo le tributa un vero e proprio culto di adorazione a Maria, che loro chiamano la Madonna. A questo personaggio vengono rivolte preghiere, litanie, rosari e canti. In ogni chiesa c’è una statua che la raffigura e non solo nelle chiese cattoliche, ma anche negli ospedali, case di cura o riposo, negli orfanotrofi, in alcune vie o piazze. Il culto mariano conta milioni e milioni di seguaci, a motivo delle svariate apparizioni le masse vanno in delirio e sono migliaia le persone che non esitano a prostrarsi davanti a questo personaggio, chiedendo aiuti, guarigioni e salvezza. A Maria o, meglio, alla Madonna vengono dedicati due mesi dell’anno: Maggio e Ottobre. Queste sono le principali feste in suo onore sono:

1) l’Immacolata Concezione (8 Dicembre);

2) la Natività (8 Settembre);

3) l’Annunciazione (25 Marzo, nove mesi prima di natale);

4) la Purificazione (2 Febbraio);

5) l’Assunzione (15 Agosto).

La figura di Maria di fatto è più importante di Gesù per la chiesa cattolica, tanto da farla diventare la quarta persona della Trinità, una sorta di dea onnipotente a cui persino Gesù deve ubbidire. Ad essa attribuiscono caratteristiche che sono solo di Dio come: ascoltare una preghiera, intercedere, compiere miracoli e salvare le anime. Secondo le eresie insegnate dal cattolicesimo fu assunta in cielo anima e corpo dopo essere risorta, e un giorno schiaccerà il capo del diavolo. Per i cattolici romani la madonna è la madre della Chiesa.

6 - TITOLI DATI A MARIA

A. Maria è la madre di Dio?

L’insegnamento della chiesa cattolica:

Maria è la madre di Dio. “Maria è Madre di Dio in senso vero e proprio.” (Bernardo Bartmann, op. cit., pag. 157). Maria fu definita madre di Dio dal concilio di Efeso del 431. Il secondo concilio Costantinopolitano ha lanciato il seguente anatema contro coloro che non la ritengono tale: “Se qualcuno afferma che la santa gloriosa e sempre vergine Maria solo impropriamente e non secondo verità è madre di Dio … e non la ritiene davvero e secondo verità madre di Dio … costui sia anatema”.

L’insegnamento che troviamo nelle Sacre Scritture:

Il Creatore di tutte le cose visibili e invisibili è Dio. Gesù è la Parola, e la Parola era con Dio ed era Dio (Giovanni 1:1,2); Gesù è colui che porta all’esistenza ogni creatura vivente e non, inclusa Maria. È senza di Lui “neppure una delle cose fatte è stata fatta” (Gv1:3). Maria quindi non può essere definita “madre di Dio”; ella fu la madre di Gesù secondo la carne. Nella Bibbia troviamo alcuni episodi dove il Signore mette in chiaro la posizione di Sua madre, che è una creatura e non può di certo mettersi al posto del Creatore. Durante le nozze di Cana viene a mancare il vino, allora Maria chiede a Gesù di manifestare la Sua gloria, facendo un miracolo. La risposta di Gesù a Sua madre fu: «Che cosa c’è tra te e me, o donna? L’ora mia non è ancora venuta» (Giovanni 2:4). Questa risposta che a prima vista può sembrare scortese, non lo è, serviva solo a chiarire i ruoli: il Signore è il Creatore e Maria una creatura che non deve interferire con i piani di Dio. Un altro episodio lo troviamo in Luca 1, dove una donna fra la folla alzò la voce e disse a Gesù: “Beato il seno che ti portò e le mammelle che tu poppasti! Ma egli disse: Beati piuttosto quelli che odono la parola di Dio e l’osservano!” (Luca 11:27,28). Gesù sapeva che Maria era stata prescelta da Dio per concepirlo e partorirlo; Egli sapeva che Maria era benedetta fra le donne proprio per aver messo al mondo il Figlio di Dio, e ciò nonostante, quando quella donna davanti a tante persone proclamò beata Maria, Gesù proclamò invece la beatitudine di coloro che ascoltano la Parola di Dio e l’osservano.

 


B. Maria è corredentrice?

La Madonna dichiara: “…cooperate ogni giorno all’attuazione del mio grande disegno di salvezza e di misericordia”. (1 luglio 1992, messaggio della madonna a don Stefano Gobbi)

L’insegnamento della chiesa cattolica:

Maria è corredentrice dell’umanità. Maria “dipendentemente da Cristo, ma come unico principio con Lui, cooperò alla redenzione oggettiva e perciò fu vera corredentrice … dipendentemente da Gesù, ma come unico principio con Lui, soddisfece per tutti i peccati dell’umanità, pagò a Dio il prezzo della nostra liberazione, guadagnò tutte le grazie per gli uomini, placando (a suo modo) Dio con il suo volontario e necessario concorso al sacrificio della croce” (Pasquale Lorenzin, Teologia dogmatica, 1968, pag. 499-500).

L’insegnamento che troviamo nelle Sacre Scritture:

L’apostolo Pietro disse: “In nessun altro è la salvezza; poiché non c’è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad esser salvati”(Atti4:12). Le affermazioni secondo cui Maria abbia collaborato o sofferto assieme a Gesù per la salvezza del genere umano, sono prive di qualsiasi fondamento biblico; inoltre sono affermazioni blasfeme. La Bibbia ribadisce continuamente che solo Gesù Cristo è il Salvatore del mondo, perché solo lui morì sulla croce per i nostri peccati e nessun altro con Lui. Inoltre, nessun essere creato per quanto perfetto esso sia, NON può salvare o morire al posto di un altro, solo Dio Salva, solo in Gesù Cristo c’è la redenzione eterna. Gesù disse: “Io sono la porta: se uno entra per me, sarà salvato” (Giov. 10:9); “Io non sono venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo” (Giov. 12:47). Chi fu inchiodato sulla croce? Chi ha sparso il suo sangue come prezzo di riscatto per i nostri peccati? Chi è risorto per la nostra giustificazione?

Isaia 43:10-11 «Prima di me nessun Dio fu formato, e dopo di me, non ve ne sarà nessuno. Io, io sono il Signore, e fuori di me non c’è Salvatore».

Isaia 53:5-6 «Egli (Gesù) è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via; ma l’Eterno ha fatto ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti».

Come già accennato, Maria nell’andare a trovare Elisabetta, espresse la sua gratitudine a Dio con un bellissimo canto nel quale disse: «L’anima mia magnifica il Signore, e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore…» (Luca 1:46-47). Nel dire così Maria, piena di umiltà, si riconosceva bisognosa di salvezza! Benché privilegiata per l’esperienza vissuta, essa non era diversa dal resto dell’umanità, era una peccatrice come tutti. Infatti, la Bibbia esclude che possa esistere una persona che sia priva di peccato e che non abbia bisogno di salvezza; Maria non fece eccezzione, e anche lei riconosce nel Figlio che porta in grembo il “suo Salvatore”. Se fossimo stati in grado di salvarci con le nostre forze, perché Gesù avrebbe dovuto pagare il prezzo infinito che pagò sulla croce subendo la morte al nostro posto? «Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e per mezzo del peccato la morte, così la morte si è estesa a tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato…» (Romani 5:12). Pertanto Maria non può essere corredentrice per via della natura di peccato che ha ereditato e perchè è una creature: nessun essere creato può salvare alcuno.

 


C. Maria è mediatrice o intercessora?

Tutte le apparizioni mariane insistono sul ruolo di mediatrice di Maria:

«Io sono la Mediatrice fra voi e Dio…» (Madonna di Medjugorje)
«Abbiate fiducia nella grande opera d’intercessione e di mediazione della vostra madre celeste…» (Apparizione a Padre Gobbi)
«Figlioletti, io sono la Madre del buon consiglio, la Mediatrice…» (Nostra Signora di Betania, Venezuela)

L’insegnamento della chiesa cattolica:

Maria prega per gli uomini. Ella fa da mediatrice perché prende le preghiere che le si fanno e le porta a Cristo. Il concilio Ecumenico Vaticano II ha decretato: “Assunta in cielo ella non ha deposto questa missione di salvezza, ma con la sua molteplice intercessione continua ad ottenerci i doni della salvezza eterna … Per questo la beata Vergine è invocata nella Chiesa con i titoli di avvocata, ausiliatrice, soccorritrice, mediatrice” (Concilio Vaticano II, Sess. V, cap. VIII).

L’insegnamento che troviamo nelle Sacre Scritture:

La Bibbia insegna che all’infuori di Gesù Cristo NON c’è nessun’altro mediatore o intercessore, come Lui stesso disse:

Giovanni 14:6 «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».

1Timoteo 2:5 «Infatti c’è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo…».

Ebrei 7:25 «…può anche salvare appieno quelli che per mezzo di lui si accostano a Dio, vivendo egli sempre per intercedere per loro”.

Gesù ha sempre indirizzato le persone ad andare direttamente a Lui o al Padre, senza interposte persone: “Venite a me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati e io vi darò riposo” (Matteo 11:28). Stefano prima di morire guardò al cielo e disse: “Signor Gesù, ricevi il mio spirito” (Atti 7:59); egli si rivolse direttamente a Cristo che era alla destra di Dio e non ebbe bisogno di rivolgersi a terzi per fare giungere la sua preghiera al Signore. La Bibbia non insegna da nessuna parte la necessità della mediazione di Maria, né di altri santi, poiché oltre ad essere antibiblico è una bestemmia. Anche l’idea secondo cui Maria o i “santi” conoscono i bisogni delle persone e possano ascoltare le preghiere degli uomini è profondamente sbagliata, perché la Parola di Dio dice che “i morti non sanno nulla” (Ecc. 9:5). Le preghiere le può ascoltare solo Dio e solo Lui interviene secondo la Sua volontà.

Romani 8:26 «Nello stesso modo anche lo Spirito sovviene alle nostre debolezze, perché non sappiamo ciò che dobbiamo chiedere in preghiera, come si conviene; ma lo Spirito stesso intercede per noi con sospiri ineffabili».

Cosa è la mediazione o intercessione nella Bibbia?

Il mediatore o intercessore è colui che si frappone tra due o più persone, offrendo il proprio servigio o la propria persona per fare da ponte tra le parti, ricollegando ciò che si era separato o interrotto. Cristo con la morte in croce ha riconciliato il mondo a Dio. Romani 5:10 Se infatti, mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del Figlio suo, tanto più ora, che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Ebrei 9:15 Per questo egli è mediatore di un nuovo patto. La Sua morte è avvenuta per redimere l’umanità dalle trasgressioni commesse, affinché i chiamati ricevano l’eterna eredità promessa. La mediazione è stata resa possibile solo grazie al sacrificio di Cristo e al Suo sangue versato alla croce.

Ebrei 9:12 « è entrato una volta per sempre nel luogo santissimo, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue. Così ci ha acquistato una redenzione eterna».

L’intercessione di Cristo significa anche che: Lui mantiene salda e stabile la nostra salvezza eterna anche se mentre siamo in vita può capitare di peccare. Il perdono è sempre concesso, ovviamente ogni peccato deve esser confessato ed abbandonato. Gesù ci perdona sempre e la salvezza è sempre disponibile, non la perdiamo mai grazie al Suo ruolo di intercessore. Romani 8:33, 34 «Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è Colui che li giustifica. Chi li condannerà? Gesù Cristo è Colui che è morto, e ancor più è risuscitato, è alla destra di Dio e intercede per noi». Ebrei 2:17 «Egli doveva perciò essere in ogni cosa reso simile ai fratelli, perché potesse essere un misericordioso e fedele sommo sacerdote nelle cose che riguardano Dio, per fare l’espiazione dei peccati del popolo».
Coloro che dicono che Maria può intercedere o mediare stanno bestemmiando! Uno perché è morta e non è in cielo; secondo, anche se fosse viva, non può entrare o esser nel santuario celeste ad officiare come Sommo Sacerdote che perdona e toglie il peccato. Terzo non è morta per nessuno di noi, e non avrebbe mai potuto farlo poiché non è Dio, essa è una creatura come tutti e pertanto NON PUÒ CONCEDERE GRAZIA!

Ebrei 4:14-16 «Avendo dunque un gran sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, riteniamo fermamente la nostra confessione di fede. Infatti, noi non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con le nostre infermità, ma uno che è stato tentato in ogni cosa come noi, senza però commettere peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia, per ricevere aiuto al tempo opportuno».

 


D. Maria è avvocato?

«Il mondo sta degenerando ad un punto tale che è stato necessario che il Padre e il Figlio mandassero me nel mondo, fra tutti i popoli, per essere il loro Avvocato e per salvarli» (Nostra Signora di tutte le Nazioni, Amsterdam).

Lo stesso discorso per la mediazione è valido per chi sostiene la cosiddetta avvocatura di Maria: una bestemmia senza pari! L’Avvocato nella Bibbia è sempre e solo DIO STESSO e NON può essere mai una creatura.

Giovanni 14:16 Ed io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore (Avvocato – Paràcletos), che rimanga con voi per sempre lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce; ma voi lo conoscete, perché dimora con voi e sarà in voi.

La Parola del Signore ci esorta a rivolgerci a UNO solo come nostro Avvocato: “Se alcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre, cioè Gesù Cristo, il giusto” (1 Giovanni 2:1). La Bibbia parla dell’opera di UN Avvocato, così come c’è UN SOLO Mediatore e Salvatore: solo Colui che è vero Dio e vero uomo può svolgere quest’opera fra gli uomini e il Padre, essendo totalmente identificato con ambedue le nature.

 


E.  Maria converte?

«Vi imploro di aprirvi a me completamente così che, attraverso di voi, io possa essere in grado di convertire e salvare il mondo» (Madonna di Medjugorje).

Ma Gesù dice: «… E quando sarà venuto (lo Spirito Santo), Egli convincerà il mondo di peccato, di giustizia e di giudizio» (Giovanni 16:8).

Gesù sta insegnando qui che l’opera della conversione è un’esclusiva dello Spirito Santo.

 


F. Maria Regina del cielo e della pace?

«Io sono Maria, la Regina del cielo e la regina degli angeli» (Maria a St. Bridget, Svezia).       

 «Sono venuta qui come Regina della Pace e desidero arricchirvi della mia pace materna» (Madonna di Medjugorje).

                                                                                                                                                           

Sono tante le apparizioni mariane nelle quali la Madonna usa queste due definizioni. La Regina dei Cieli è sempre esistita e viene citata anche nell’Antico Testamento, ma come un problema per Dio e per il Suo popolo; poiché questo personaggio ha sempre condotto il popolo di Dio verso il peccato di idolatria e la perdizione con l’inganno. L’espressione “Regina del Cielo” appare due volte nella Bibbia, entrambe nel libro di Geremia (cap. 7 e 44).

Geremia 7:18 I figli raccolgono la legna, i padri accendono il fuoco e le donne impastano la farina per fare delle focacce alla regina del cielo, e poi fanno libazioni ad altri dèi per provocarmi ad ira.

La versione cattolica CEI dice … Geremia 7:18 I figli raccolgono la legna, i padri accendono il fuoco e le donne impastano la farina per preparare focacce alla Regina del cielo; poi si compiono libazioni ad altri dèi per offendermi.

Geremia 44:17,18 ma intendiamo fare tutto ciò che è uscito dalla nostra bocca, bruciando incenso alla Regina del cielo e versandole libazioni come abbiamo fatto noi, i nostri padri, i nostri re e i nostri principi nelle città di Giuda e per le vie di Gerusalemme, perché allora avevamo pane in abbondanza, stavamo bene e non vedevamo alcuna sventura. Da quando però abbiamo cessato di bruciare incenso alla Regina del cielo e versarle libazioni, ci è venuto a mancare ogni cosa, e siamo stati consumati dalla spada e dalla fame».

Geremia 44:19 Le donne aggiunsero: «Quando bruciamo incenso alla Regina del cielo e le versiamo libazioni, è forse senza il consenso dei nostri mariti che le facciamo focacce con la sua immagine e le versiamo libazioni?».

Questo titolo si riferisce a Ishtar, una dea assiro-babilonese chiamata anche Ashtoreth o Astarte. Molti sostengono che fosse la moglie del falso dio Baal, anche noto come Molech. Il motivo per cui le donne adoravano Astarte è dovuto al fatto che fosse la dea della fertilità e, considerando che avere bambini era fortemente desiderato dalle donne di quell’epoca, il culto pagano alla “Regina del Cielo” divenne popolare anche tra gli israeliti. Il Signore, tramite il profeta Geremia rimprovera il Suo popolo per la venerazione a questa falsa divinità chiamata “Regina del cielo”. Le similitudini tra la Madonna dei cattolici e le dea Astarte non si fermano solo al nome, ma anche nell’aspetto esteriore, ad esempio la dea babilonese viene raffigurata con un manto azzurro e con un pargolo in braccio. Gli israeliti provocarono l’ira del Signore, poiché intere famiglie erano coinvolte in questa becera idolatria. I figli raccoglievano la legna e gli uomini la usavano per costruire degli altari per l’adorazione di queste false divinità. Le donne erano occupate ad impastare e preparare delle focacce e del pane aventi la forma e l’immagine della “Regina del Cielo” (Geremia 7:18); tutto questo indignava ed offendeva Dio, come riporta il profeta Geremia. Mai e poi mai, il Dio della Bibbia attribuirebbe ad un Suo inviato un titolo che anticamente fu di un idolo pagano! Questo è totalmente al di fuori del messaggio delle Sacre Scritture. Nel cielo esiste un solo Re e nessuna regina, ma come oramai sappiamo, l’obiettivo di Satana è quello di prendere i nomi e gli attributi di Dio per sè stesso, infatti è tramite il culto alle creature che la gente lo adora!

Matteo 2:2 «Dov’è il re dei Giudei che è nato? Poiché noi abbiamo visto la sua stella in oriente e siamo venuti per adorarlo».

Matteo 27:37 «Al di sopra del suo capo, posero anche la motivazione scritta della sua condanna: “COSTUI È GESÙ, IL RE DEI GIUDEI”».

Apocalisse 19:16 «E sulla sua veste e sulla coscia portava scritto un nome: IL RE DEI RE e IL SIGNORE DEI SIGNORI».

Quando Israele si compromise con la cultura pagana, le tenebre spirituali avvolsero il popolo che subì la rovina nazionale.

Quanto al titolo di “Regina della pace”, anche questo è un attributo del Messia, Isaia lo definisce il “Principe della pace”.

Isaia 9:5 «Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato. Sulle sue spalle riposerà l’impero, e sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace».

Giovanni 14:27 «Io (Gesù) vi lascio la pace, vi do la mia pace; io ve la do, non come la dà il mondo; il vostro cuore non sia turbato e non si spaventi».

7 - LA MADONNA E IL ROSARIO

Perché Maria o, meglio, la Madonna invita a pregare con il rosario?

Sono veramente tantissime le apparizioni nelle quali la Madonna esorta i fedeli a pregare con il rosario.

Due esempi per tutte:

«Dobbiamo pregare, specialmente il Rosario. Per mezzo di questa frequente preghiera del Rosario, noi otterremo le grazie necessarie a sconfiggere il peccato» (Madonna di Fatima).
«Solo il Rosario può fare miracoli nel mondo e nella vostra vita» (Madonna di Medjugorje).

Ma la Bibbia dice:

Matteo 6:7-8 «Ora, nel pregare, non usate inutili ripetizioni come fanno i pagani perché essi pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno prima che gliele chiediate».

A quale abitudine pagana sta facendo riferimento Gesù? Guarda caso… proprio a quella di contare le preghiere mediante appositi rosari in uso presso i popoli pagani fin dalla più lontana antichità! La pratica di sgranare il rosario la troviamo in parecchi popoli e religioni. In Oriente come in Occidente, ovunque, la cultura pagana ha usato rosari per contare le preghiere! Ad esempio presso gli indù esistevano rosari per pregare le loro divinità; dei rosari venivano messi nelle tombe dei Faraoni, erano usati dai sacerdoti pagani della Mesopotamia. Quest’usanza fu importata in Europa dai Crociati, i quali impararono l’uso dai musulmani. La stessa “Catholic Encyclopedia” (Vol. 13, pag. 185 – Art. “Rosary”) ammette: «In quasi tutte le nazioni incontriamo qualcosa di simile, allo scopo di contare le preghiere. Nell’antica Ninive per secoli, tra i Musulmani una collana di 33, 66 o 99 perle è stata usata per contare i nomi di Allah. Marco Polo, nel tredicesimo secolo fu sorpreso che il re di Malabar usasse un rosario di pietre preziose per contare le sue preghiere agli idoli. Francesco Saverio ed i suoi compagni furono meravigliati di vedere che i rosari erano universalmente familiari ai Buddisti giapponesi». Anche tra i Fenici veniva usato un rosario per contare le preghiere alla dea-madre Astarte, all’incirca verso l’800 a.C. (Seymour, The Cross in Tradition, History and Art – pag. 21). Nel Bramanesimo si è sempre usato un rosario con decine e centinaia di perle. Gli adoratori di Visnù e Shiva danno ai loro figli rosari di 108 perle. Un rosario simile è adoperato dai Buddisti in Cina e Tibet.

Origini pagane del rosario

Il Mantra Yoga è panteismo, negazione di Dio, ed invocazione di demoni.

La parola mantra è composta dai due termini “man” e “tra” che insieme ne formano il significato, che tradotto vuol dire: “strumento che modifica il pensiero”. La parola mantra è composto da man, che per loro significa: “mente, pensiero, atto del pensare, intelletto, respiro, anima vivente”;  mentre tra significa: “che libera, che compie, che agisce, che protegge”. Il mantra viene recitato a voce altra o sussurrato, nel frattempo si “tiene il conto” di quanti se ne sono recitati, tenendo in mano un rosario (in sanscrito mala) fatto di o mala impedisce di distrarre la mente per tenere il conto mentre si esegue la propria meditazione di Mantra Yoga. Nel recitare un mantra che è una sequenza di parole ripetute in modo ossesso ed ipnotico, sono convinti di dare più potere alla  mente e creare degli effetti tangibili nella vita. E per effetti tangibili intendono cose reali, come: avere più soldi, più amore, più felicità, più realizzazione, ecc. I mantra indiani sono formule che ti permettono di collegarti alla nostra vera essenza interiore, alla vera natura che è parte di noi: che poi lo chiamiamo Dio, divinità, Universo, deva, energia cosmica o qualsiasi altra cosa non importa. Sempre a detta di chi pratica queste filosofie esoteriche demoniache, i mantra ci connettono con la nostra natura più profonda agendo direttamente sull’inconscio. Fondamentalmente i mantra si dividono in due categorie: i mantra personali e i mantra impersonali. I primi sono generalmente invocazioni di una divinità o essere divino, i secondi invece sono formule che non si riferiscono ad una personalità ma ad una verità illuminante o a un concetto comunque generalmente più astratto. Questo perché le forze della natura, le energie della mente e dello spirito erano tutte personificate e chiamate “deva”. La parola deva in sanscrito significa appunto essere divino, divinità o forza della natura. Ecco quindi perché quasi tutti i mantra indiani sono delle invocazioni ad una personalità più o meno divina che ci permettono, appunto, di avvicinarci a quella personalità o, meglio ancora, di acquisirne le qualità. Il Mantra Gayatri è uno dei mantra in assoluto più potenti della più antica tradizione vedica ed è un’invocazione all’energia del Sole nel suo aspetto divino. Recitato all’alba o al tramonto è specificatamente usato per migliorare e potenziare le capacità dell’intelletto e donare lungimiranza e saggezza. Questo mantra è conosciuto anche come Sandhya Vandana o “saluto alla luce della Verità”, proprio perché è una meditazione che si fa attraverso il Sole.

Deuteronomio 4: 19 «perché alzando gli occhi al cielo e vedendo il sole, la luna, le stelle, tutto cioè l’esercito celeste, tu non sia attirato a prostrarti davanti a queste cose e a servirle, cose che l’Eterno, il tuo DIO, ha assegnato a tutti i popoli che sono sotto tutti i cieli»

Ezechiele 8:15,16 «Egli mi disse: «Hai visto, figlio d’uomo? Tu vedrai abominazioni ancora più grandi di queste».  Mi condusse nel cortile della casa del SIGNORE; ed ecco, all’ingresso del tempio del SIGNORE, fra il portico e l’altare, circa venticinque uomini che voltavano le spalle alla casa del SIGNORE, e la faccia verso l’oriente; si prostravano verso l’oriente, davanti al sole».

La pratica di recitare formule o preghiere a pappagallo e di tenerne il conto con un “pallottoliere” è presente in moltissime culture e religioni. Nel rosario che recitano i cattolici, possiamo notare una curiosità molto interessante… come mai si recita un Padre Nostro ogni dieci Ave Maria? Una bella sproporzione considerato che il Creato è pregato dieci volte meno, e quindi molto meno considerato, è Maria invece che è una creatura viene pregta molto di più! Della preghiera dell’Ave Maria, sempre The Catholic Encyclopedia (Vol. 7, p. 111 – Art. “Hail Mary”) scrive: «Non esiste traccia, seppur minima, dell’”Ave Maria” quale preghiera di accettata formula devozionale prima dell’anno 1050». Ricordiamo ancora una volta che “adorare” significa “pregare rivolti verso qualcuno”. La presunta Madonna di tutte le apparizioni che parlano dell’importanza del rosario chiede proprio quello che Gesù condannò: infinite preghiere ripetute sulla falsariga dei culti idolatrici. Quello che la Madonna chiede è adorazione verso se stessa, adorazione alle creatura, proprio ciò a cui Satana ambisce e insegna!

 

 

8 - IL SACRO CUORE

Cosa è il cuore immacolato, o il sacro cuore di Maria?

 

In una conversazione tra la Madonna di Fatima e Lucia la veggente (ma anche in altre innumerevoli altre apparizioni), le dice: «Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato».

La Madonna ha anche dichiarato: “Giovanni Paolo II, ogni cosa che dice è in sintonia con il mio desiderio … è il mio Papa preferito, attraverso i suoi insegnamenti che giungerà il grande trionfo del mio cuore immacolato ( 29 giugno 1989 – messaggi di Anguera – dalle “apparizioni” della “regina dei cieli”) –

Il regno di Gesù verrà per mezzo mio, il mio cuore trionferà e poi ci sarà l’ultimo grande trionfo del cuore di Gesù. Per questo i miei figli, quelli veri, devono entrare nel rifugio sicuro del mio cuore” – 23 novembre 1986, messaggio della “Madonna” –

“I mie amati figli sacerdoti devono seguire il Papa Giovanni Paolo II, fedele e consacrato al cuore della madre, nulla teme, va dove la madre lo chiama superando ogni ostacolo. Ha fiducia nella madre e la sicurezza e la sicurezza che nei momenti più difficili la madre lo accompagna” – (27 ottobre 1986, messaggio della “madonna” a Gladys Quiroga de Motta, San Nicolás ) –

“Figlia, egli è un figlio piccolo che è cresciuto e continua a crescere nel Cuore di Maria. Il suo fragile corpo si irrobustisce con la forza che gli dà il mio amore. Il suo spirito, totalmente sano, integro e puro, è dedito al Signore. Giovanni Paolo, umile servo, il suo cuore trabocca di amore da tutti e per tutti, i suoi occhi trasparenti lasciano vedere la sua anima limpida. – (28 ottobre 1986, messaggio della “madonna” a Gladys Quiroga de Motta, San Nicolás ) –

La Bibbia non parla mai di “cuore immacolato” o “sacro cuore”, non abbiamo neanche una vaga allusione a queste espressioni! Queste frasi sono però molto comuni nel paganesimo. ll sacro cuore era importantissimo nelle religioni pagane che praticavano i sacrifici rituali o umani. I Maya, per esempio, offrivano il cuore ancora pulsante di vita proprio al dio Sole, durante i loro sacrifici di sangue. Nelle civiltà del centro America, una divinità parecchio venerata era Quetzalcóatl, ovvero il “Serpente piumato” o “Gemello prezioso”, ma anche il “Serpente divino”, questo è il significato del nome azteco del dio Quetzalcóatl che viene raffigurato con il cuore in mano.

Nel cattolicesimo viene insegnato che il “sacro cuore” rappresenta  “il sacro cuore di Gesù e della Madonna” che “deve essere adorato” e che “dovrà trionfare alla fine”. Queste menzogna non hanno nulla a che fare con il Cristianesimo, non esiste nessun “sacro cuore” nella Bibbia. Di fatto il “sacro cuore” rappresentato come un cuore infiammato o con una croce sopra un cuore è uno dei massimi simboli della Massoneria, dei Gesuiti e della Qabbalah. Nel mondo della massoneria viene insegnato chiaramente a non seguire la Bibbia ma a “seguire il cuore”.  Il cuore è per i Massoni il “sovrano interiore immortale”, che viene raffigurano sovente con un triangolo, simbolo dichiaratamente satanico-massonico.

Il Satanismo, lo Gnosticismo, il New Age e molte filosofie orientali non fanno altro che insegnare che è necessario:

“Seguire il cuore, vai dove ti porta il cuore”

“Guarda con l’occhio del cuore”

 “Cercare la verità dentro di se”

“Si vede bene solo con il cuore” – Massone Antoine de Saint-Exupéry –

La Bibbia non dice MAI di “seguire il cuore” ma di seguire la Parola di Dio:

Geremia 17:9 Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa e insanabilmente malato; chi lo può conoscere?

Proverbi 3:5 Confida nell’Eterno con tutto il tuo cuore e non appoggiarti sul tuo intendimento;

Anche la fiamma, che di solito troneggia sopra il cuore è di origine pagana. Dopo la morte di Nimrod, Semiramide – fondatrice di una religione misterica – affermò che il loro dio sarebbe rimasto eternamente con gli uomini sotto forma di una fiamma, che divenne anche uno dei simboli più importanti della Massoneria e delle società occulte. Questa immagine è una contraffazione del fuoco che nella Bibbia rappresenta lo Spirito Santo e che discese sui discepoli riuniti alla Pentecoste, i quali videro la potenza dello Spirito Santo che appare sulle loro teste come delle lingue di fuoco ( Atti cap. 2). L’immagine idolatriche pagane che mostra il cuore con la fiamma sono innumerevoli. Ad esempio Venere una dea-madre della mitologia pagana con il “sacro cuore”.

La festa dell’adorazione al sacro cuore fu ordinata dopo un’ apparizione di Gesù (ovviamente non era il vero Gesù Cristo) ad una suora francese nata nel 1647, Margherita Maria Alacoque, che poi divenuta santa nel 1920. Questa donna soffrì pene atroci, tormenti indescrivibili a motivo delle apparizioni. Il personaggio che le parlava le inflisse, a detta sua, le sofferenze di Cristo.Questa suora morì a 43 anni, a causa di questi patimenti e orrori subiti. Questa donna, che sicuramente aveva una mente disturbata, anche perché era oppressa e vessata da Satana, divenne una masochista: le piaceva immensamente soffrire. Una volta per autopunirsi, poichè il personaggio che lei credeva fosse Gesù la rimproverò, allora ella tenne a lungo la lingua immersa nella diarrea della malata che stava assistendo. Aveva l’abitudine di legarsi al corpo con delle corde annodate, queste corde erano così strette che le penetravano dentro e la carne ci ricresceva sopra; poi se le strappava procurandosi atroci dolori.

Si legge dalla sua autobiografia: «Ero talmente schifiltosa, che la minima sporcizia mi sconvolgeva lo stomaco. Lui mi rimproverò tanto su questo punto che una volta, volendo pulire il vomito d’una malata, non riuscii a impedirmi di farlo con la lingua e di mangiarlo, dicendogli: “Se avessi mille corpi, mille amori, mille vite, io li immolerei per esservi schiava”. E allora trovai in quell’azione tali delizie, che avrei voluto trovarne di simili ogni giorno, per imparare a vincermi, senza altro testimone che Dio. Ma la Sua bontà, cui solo ero in debito di avermi dato la forza per dominarmi, non mancò di rendermi palese il piacere che quel gesto gli aveva procurato. Infatti, la notte successiva, se non mi sbaglio, mi tenne quasi due o tre ore con la bocca incollata sulla piaga del suo sacro Cuore, e mi sarebbe difficile esprimere ciò che provavo allora e gli effetti che questa grazia produsse nella mia anima e nel mio cuore».

(Autobiografia di M.M. Alacoque reperibile a questo link: http://gesu.altervista.org/documentazione/SacroCuoreDiGesu/index.php?dn=02)

Nonostante le evidenze non cristiane e demoniache di quanto esposto, Benedetto XV proclamò Margherita Maria Alacoque santa, e non contento indicò questa donna con seri problemi di spiritismo e masochismo come un esempio per tutti i cristiani! L’apostolo Paolo nell’epistola ai Colossesi, condannando le pratiche ascetiche da cui erano stati contaminati i cristiani di Colosse, scrisse:«Queste cose hanno sì qualche apparenza di sapienza nella religiosità volontariamente scelta, nella falsa umiltà e nel trattamento duro del corpo, ma non hanno alcun valore contro le intemperanze carnali» (Colossesi 2:23). In altre parole: non sono indice di santità e non contribuiscono a combattere il peccato insito nella natura umana.

I primi a praticare questa blasfema devozione del “sacro cuore” furono i Cabalisti Gesuiti e delle “mistiche” tedesche del tardo medioevo, in modo particolare da Matilde di Magdeburgo (1207-1282), Matilde di Hackenborn (1241-1299), Gertrude di Helfta (ca. 1256-1302). La devozione esplose nel XVII secolo, ad opera di Giovanni Eudes. L’apice dell’ adorazione al “sacro cuore” come accennato sopra si ha con Margherita Alacoque. Il 16 giugno 1671, questa suora ebbe una visione di un “Cristo con il cuore sanguinante” che le annunciava che la Francia non si sarebbe salvata dai suoi nemici se non “consacrandosi interamente al sacro cuore”. Un secolo più tardi, il simbolo venne dunque appuntato sulle divise dei combattenti della Vandea, fedeli del “Papa”, e alla “regina dei cieli” e grandi sostenitori della Monarchia assoluta. Il Gesuita Claude La Colombière approvò e sostenne profondamente la donna, diventando il suo “direttore spirituale”. Ma il “signore” che parla a Margherita non era Gesù, ma un tiranno spietato, un falso agnello che parlava come un dragone. Questo personaggio pronunciava frasi alquanto bizzarre e per nulla evangeliche, come: “Ti ho scelta sebbene sei un abisso di ignoranza e d’ingenuità”, ed anche: “E’ necessario che ti abbandoni cieca e senza risistenza, lasciandomi divertire a tue spese”…queste sono parole di un demone e non certo di un Dio amorevole. Inoltre queste “estasi” sembrano descrivere rapporti sessuali, “mistici” orgasmi. “Quando ero davanti a Gesù mi consumavo come una candela nel contatto amoroso che avevo”. Inutile ribadire che le dottrine insegnate da questo essere che si presentava a Margherita Alacoque, sono ovviamente opera di qualche demone e non di certo del Gesù Cristo della Bibbia.

Infine, abbiamo anche la “Beata Maria del Divin Cuore“, contessa Droste zu Vischering, dotata di “doni mistici“, che ispirò profondamente Papa Leone XIII a promulgare l’enciclica Annum Sacrum , con cui si effettuava la “consacrazione del genere umano al cuore sacro”. La festa del “sacro cuore” fu celebrata per la prima volta in Francia nel 1672 e  divenne universale per tutta la “chiesa cattolica romana”, nel 1856.

 

Sovente, nel mondo cattolico si mostrano un Cristo androgino, anzi decisamente effemminato. In quest’immagine, Cristo è rappresentato metà uomo e metà donna, come a riassumere in sé la Sua essenza divina e la natura divinizzata di Maria. Le immagini che sono per metà uomo e metà donna, di fatto appresentano Satana. L’idea che passa con questa immagine è che la madre terrena di Cristo sia diventata una persona sola con il Figlio, come Cristo diceva di essere uno con il Padre.

 

 

Dunque, occorre riflettere che l’ordine di istituire una festa per l’adorazione o devozione al “sacro cuore”, proviene da entità demoniache e non di certo dal nostro Salvatore, Gesù Cristo!

 

 

9 - IMPLICAZIONI PRATICHE

IMPLICAZIONI PRATICHE:

Compreso che la vera adorazione o venerazione deve esser rivolta solo a Dio, devo assolutamente togliere da casa tutte le immagini e statuette raffiguranti santi e madonne, immaginette votive, medaglie, rosari, crocifissi e reliquie varie, devo sbarazzarmi di tutte queste cose che  non glorificano Dio ma la creatura, e sono una trasgressione della Sua volontà. Ho inoltre compreso che è più un culto ai demoni che a Dio. Devo inoltre eliminare da casa tutti quei manufatti tribali o orientali che rappresentano delle divinità pagane. Decido di adorare Dio in Spirito e Verità come Egli comanda, senza rappresentarlo o raffigurarlo in alcun modo e maniera. Ovviamente non mi rivolgerà mai più a queste pseudo divinità in preghiere, non andrò mai più ad una processione e non accenderò candele e non farò mai più nulla di ciò che offende Dio e discredita la Sua Parola. Inoltre devo fare molta attenzione ai nuovi idoli moderni, affinché non prendano il sopravvento nella mia vita, facendomi diventare idolatra oltre che succube e schiavo.

 

DECISIONI:

  • Decido di essere un vero adoratore, secondo quanto Dio comanda nella Bibbia.

  • Decido di eliminare statue ed immagine raffiguranti santi e madonna da casa, perchè ho appreso che è un culto ai demoni.

  • Decido di condividere questo link, affinché altri possano conoscere queste verità.

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