COSA ACCADE DOPO LA MORTE?

 

Cosa accade dopo che si muore? I defunti dove sono ora? Queste domande l’uomo se le pone da sempre, da quando ha fatto la sua comparsa sulla terra e forse anche tu ti starai ponendo lo stesso quesito: dopo morti cosa succede? Domande lecite alle quali dobbiamo dare una risposta, anche perché prima o poi tutti arriviamo a questo appuntamento, ed è  importante sapere cosa accade dopo, poiché la nostra vita non finisce con gli anni che Dio ci concede qui sulla terra, sempre che lo vogliamo. Di fronte alla morte di una persona cara il distacco è assai doloroso e le domande che sobbalzano alla mente sono molte:  Dove sarà in questo momento?  Starà forse soffrendo o è nella pace?  Può vegliare su di me? Ascolterà le mie preghiere? Ci rivedremo un giorno?… potremmo continuare ancora… ma vediamo di rispondere a tutte queste. Sulla morte si è detto tanto, troppo e nulla allo stesso tempo, resta sempre un tema poco compreso è forse il più controverso sul quale dibattere. Molte di queste domande sono avvolte nel mistero, permeate da dubbi ed incertezza. Questo tema evoca sentimenti contrastanti, dal timore, allo sconforto, alla paura, passando per tristezza e disperazione, in alcuni casi anche a depressioni. Il distacco dalle persone amate non è mai facile; per questo alcuni credono che il defunto non sia morto completamente e che ora viva in un’altra dimensione. Alcuni credono che siamo energia e torniamo ad esser di nuovo tale; altri pensano che torniamo a reincarnarci in un nuovo corpo; altri credono che l’amina si stacchi dal corpo e continui a vivere in paradiso o all’inferno. Poi c’è anche chi non crede in nulla e pensa che tutto finisce con l’ultimo respiro… c’è davvero tanta confusione sul tema! La maggior parte di queste dottrine si basa su un unico concetto di fondo, cioè che una parte di noi sopravvive alla morte del corpo. In quasi tutte le religioni, antiche e moderne, non cessiamo di esistere con la morte del corpo fisico, ma che in qualche modo o maniera continuiamo a vivere in un’altra dimensione. La Bibbia però ci dice che il nostro cervello smette di funzionare, i nostri sensi, i nostri ricordi come i nostri sentimenti smettono di esistere, non c’è nessuna parte immateriale del nostro essere che continui a sussistere, ossia, in forma autonoma o indipendente; però ci parla anche di una resurrezione e della possibilità di tornare in vita. Per comprendere appieno questo, è bene far parlare la Bibbia, lasciamo che sia Dio a spiegarci l’argomento partendo proprio da come siamo  stati creati.

Ci sono quattro correnti  di pensiero (prevalenti)  sul tema:

  • Alla morte cessa ogni cosa per sempre e non ce nulla dopo morti, tutto finisce.

  • Alla morte il corpo si decompone ma non l’anima che vaga in qualche luogo (paradiso, purgatorio o inferno).

  • Alla morte il corpo si decompone e una parte di noi si reincarna in qualcosa o qualcuno.

  • Alla morte si entra in un sonno incosciente in attesa di resurrezione

In questo studio vedremo cosa Dio dice su questo argomento spinoso. Siete pronti per aprire i vostri occhi in un viaggio affascinante?

 

 

In questo studio vedremo:

 

1 - SIAMO STATI CREATI MORTALI O IMMORTALI?

A. L’immortalità e la morte

L’immortalità è quella condizioni in cui un essere vivente non è soggetto alla morte o cessazione della vita. Le Scritture rivelano chiaramente che solo Dio è immortale; infatti, Egli è «il solo che possiede l’immortalità e che abita una luce inaccessibile; che nessun uomo ha visto né può vedere; a lui siano onore e potenza eterna. Amen» (1Timoteo 6:16).

1Timoteo 1:17«Al Re eterno, immortale, invisibile, all’unico Dio, siano onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen».

Fatta questa doverosa precisazione, passiamo all’altra che è altrettanto importante, ossia che in nessun brano biblico si afferma o ipotizza  che l’uomo è immortale o che abbia una componente al suo interno che sopravviva dopo la morte dell’individuo sottoforma di “anima o spirito”. I termini che noi traduciamo con “anima” e “spirito” ricorrono nella Bibbia parecchie volte e non sono mai associati alle parole “immortale” o “immortalità”, come vedremo nel proseguo dello studio; inoltre è molto importante analizzare questi termini e l’uso che viene fatto nella lingua originale. La Bibbia fa un distinguo tra Dio e l’uomo, dove Dio è infinito, l’uomo è finito. Dio è immortale, l’uomo è mortale. Dio è eterno, l’uomo esiste per un tempo stabilito. Le Scritture paragonano la nostra vita a «un vapore che appare per un istante e poi svanisce» (Gc 4:14). Noi siamo «carne, un soffio che va e non ritorna» (Sal 78:39), ma anche «spunta come un fiore, poi è reciso; fugge come un’ombra, e non dura» (Gb 14:2). Però, anche se ora siamo mortali, non dobbiamo disperare, cè stata fatta la promessa che al ritorno di Cristo diventeremo immortali e potremo vivere per sempre.

1 Cor 15:51-54 «Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo trasformati, in un momento, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba. Perché la tromba squillerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo trasformati. Infatti bisogna che questo corruttibile rivesta incorruttibilità e che questo mortale rivesta immortalità. Quando poi questo corruttibile avrà rivestito incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito immortalità, allora sarà adempiuta la parola che è scritta: “La morte è stata sommersa nella vittoria”» 

Questo brano della Scrittura ci mostra chiaramente che Dio non dona l’immortalità al credente al momento della morte, ma solo dopo il ritorno di Cristo, ossia alla risurrezione, «al suono dell’ultima tromba». Solo allora «questo mortale» vestirà «l’immortalità», e saremo trasformati da mortali a immortali, da corruttibili a incorruttibili.

 


B. Abbiamo un’anima o siamo un’anima?

Genesi 2:7 «Allora l’Eterno Dio formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito di vita, e l’uomo divenne un essere vivente». (versione N.D.)

Genesi 2:7 «Dio il Signore formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l’uomo divenne un’anima vivente». (versione N.R.)

Come abbiamo già visto in uno studio precendente (la natura dell’uomo), l’umanità è stata creata dalla polvere della terra. Dio, per creare Adamo, formò un corpo dalla polvere della terra e poi soffiò in lui un alito di vita (ruach). Perché la vita esista sono necessari un corpo e l’alito di vita. Il testo non dice che Dio diede un’anima all’uomo, ma che l’uomo divenne un’anima vivente (o essere vivente). La parola ebraica nephesh, tradotta in questo passaggio con anima, è stata tradotta con diverse altre parole nell’Antico Testamento: anima, vita, creatura, persona. In pratica vuol dire essere che respira.

Inoltre, abbiamo già visto l’esempio della lampadina accesa e spenta. Per avere la luce (vita), è necessario che ci siano una lampadina (corpo) e la corrente elettrica (spirito di Dio). Da notare e sottolineare bene, che il testo sacro NON parla mai di un’anima immortale che sarebbe “dentro” l’uomo, ma parla dell’uomo come di “un’anima vivente”, dopo aver ricevuto lo Spirito della vita da parte di Dio. 

La dicotomia biblica non insegna certamente che il corpo è prigione dell’anima; questo insegnamento non proviene dalla Bibbia ma dalla filosofia di Platone; il quale insegnava che al momento della morte, l’anima uscisse dal corpo e continuasse a vivere in una dimensione spazio-tempo non ben definita. L’insegnamento dell’anima immortale non è biblico, inoltre, questo pensiero ha prodotto un’altra eresia che è quella della reincarnazione, ossia, ritornare a vivere dentro un altro involucro, che sia corpo umano animale o vegetale. Queste dottrine vengono classificate da Dio: insegnamenti demoniaci, puro spiritismo. Tornando al testo di Genesi 2, Adamo ed Eva però furono creati potenzialmente immortali, e la loro immortalità era condizionata all’ubbidienza. Dio aveva spiegato a loro quali erano le condizione che avrebbero causato la perdita di questo dono: cogliere e mangiare il frutto «dell’albero della conoscenza del bene e del male». Dio li aveva avvertiti, quando «ne mangerai, certamente morirai» (Gn 2:17)

L’ANIMA (in ebraico “nefesh” – in greco “psyke”)

Questo termine compare più di 850 volte nella Bibbia, tradotto spesso con “persona, vita, creatura, ect.”. Questa parola può esser usata per indicare:

1 Vita fisica, corporea, persona tangibile.

2 Simbolicamente, è intesa anche come sede delle passioni, dei sentimenti, delle emozioni, ovvero è il carattere, la personalità di ognuno:

Proverbi 13:4 «L’anima del pigro desidera e non ha nulla, ma l’anima dei solerti sarà pienamente soddisfatta».

Compreso questo, che l’uomo NON ha un’anima immortale ma è un’anima, in quanto essere vivente, passiamo alla seconda domanda.

 

 


C. Cosa succede al momento della morte?

Ecclesiaste 12: 7 «e la polvere ritorni alla terra com’era prima e lo spirito torni a Dio che lo ha dato».

Giobbe 34:14,15 «Se Dio dovesse decidere in cuor suo di ritirare a sé il suo Spirito e il suo soffio, ogni carne perirebbe assieme, e l’uomo ritornerebbe in polvere».

Molti hanno pensato che questi testi potessero essere una prova che “qualcosa” sopravvive dopo la morte dell’individuo. Tuttavia il termine usato in questi brani per indicare lo spirito, sia in ebraico che in greco è: ruach e pneuma, e non si riferisce mai a un’entità intelligente capace di avere un’esistenza cosciente separata dal corpo. Piuttosto, si riferiscono al «soffio di Dio», il principio di vita che anima gli animali e gli esseri umani, come ben scrisse Salomone: «Infatti, la sorte dei figli degli uomini è la sorte delle bestie; agli uni e alle altre tocca la stessa sorte; come muore l’uno, così muore l’altra; hanno tutti un medesimo soffio [spirito o ruach], e l’uomo non ha superiorità di sorte sulla bestia… Tutti vanno in un medesimo luogo; tutti vengono dalla polvere, e tutti ritornano alla polvere. Chi sa se il soffio [ruach] dell’uomo sale in alto, e se il soffio [ruach] della bestia scende in basso nella terra?» (Ec 3:19-21).

Quindi, secondo la Parola di Dio alla morte non c’è nessuna differenza tra il soffio di Dio dato agli uomini e quello degli animali. Alla morte avviene il processo inverso di quello creativo, dove i due elementi di cui siamo composti: corpo e spirito si scindono e ritornano da dove sono venuti, il corpo alla polvere e lo spirito torna a Dio. La vita o lo spirito (ruach) che ritorna a Dio che l’ha donato è semplicemente il «principio vitale», e non c’è nessuna indicazione che lo spirito, o il soffio di Dio sia un’entità consapevole che può vivere separata dal corpo. ll ruach non è altro che l’«alito vitale» che Dio soffiò nel primo essere umano per animare il suo corpo senza vita. L’anima non ha un’esistenza cosciente separata dal corpo, e nessuna Scrittura indica che alla morte l’anima sopravvive come un’entità cosciente. La Bibbia dice:«l’anima (cioè la persona) che pecca, è quella che morirà» (Ez 18:20).

Usando sempre l’esempio della lampadina, possiamo dire che: se stacco la spina (morte), tolgo la corrente elettrica (spirito) alla lampadina (corpo); il risultato è che non ho più luce (vita). Per avere la luce ho bisogno di entrambi gli elementi, se ne manca uno, non ho più luce. Così è per la vita: se manca uno dei due elementi, polvere o alito vitale, ho assenza di vita. Se tolgo l’alito vitale, tutto quello che rimane è soltanto polvere. CORPO (POLVERE) senza ALITO DI VITA (SPIRITO) = CORPO SENZA VITA.

LO SPIRITO (in ebraico “ruach” – in greco “pneuma”)

Giacomo 2:26 «Infatti, come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta».

2 - DOVE ANDIAMO DOPO CHE SI MUORE?

A. Dove sono i morti?

Salmi 146:4 «Il suo fiato se ne va, ed egli ritorna alla sua terra; in quel giorno periscono i suoi progetti»

Il luogo dove le persone vanno alla morte è nello sheol (ebraico) o hades (greco). Nelle Bibbia lo sheol molto spesso significa semplicemente tomba, ma anche il suo corrispettivo greco hades è simile. 

Vediamo alcuni esempi: Salmi 89:48 «Qual è l’uomo che viva senza veder la morte? Che scampi l’anima sua al potere del soggiorno dei morti [sheol] . Giacobbe dice: «Io scenderò… nel soggiorno dei morti [sheol]» (Genesi 37:35). Numeri 16:30 «ma se il Signore fa una cosa nuova, se la terra apre la sua bocca e li ingoia con tutto quello che appartiene a loro e se essi scendono vivi nel soggiorno dei morti [sheol], allora riconoscerete che questi uomini hanno disprezzato il Signore».

Quando la terra aprì «la sua bocca» per inghiottire il malvagio Core e i suoi compagni, questi scesero tutti «vivi nel soggiorno dei morti [sheol] Numeri 26:10». Lo sheol o tomba accoglie la persona intera al momento della sua morte. Anche Davide dopo aver ringraziato Dio per la guarigione, testimonia che la sua anima (persona) è stata salvata «dal sepolcro [sheol]» Salmi 30:3 «O Eterno, tu hai fatto risalire l’anima mia fuori dallo Sceol, mi hai tenuto in vita perché non scendessi nella fossa». Infine, vediamo due testi, dove entrambi i vocaboli (sheol e hades) sono usati per indicarci la tomba di Cristo. Il primo testo, che è un versetto messianico, nel quale si prediceva che la tomba non avrebbe trattenuto il corpo di Gesù Cristo. Salmi 16:10 poiché tu non abbandonerai l’anima mia in potere della morte [sheol], né permetterai che il tuo santo subisca la decomposizione. Quando Cristo muore, va nell’hades (nella tomba) ma alla risurrezione la sua anima lascia la tomba (hades).

Atti 2:27 «Poiché tu non lascerai l’anima mia nell’Ades e non permetterai che il tuo Santo veda la corruzione». Atti 2:31 «e, prevedendo le cose a venire, parlò della risurrezione di Cristo, dicendo che l’anima sua non sarebbe stata lasciata nell’Ades e che la sua carne non avrebbe visto la corruzione».

Le Scritture affermano che alla morte si entra in un sonno incosciente. Il defunto è totalmente inconsapevole del luogo in cui si trova e non ha nessuna cognizione del tempo che passa. Poiché la morte è come un sonno, nel quale i morti sono in uno stato totale incoscienza o inconsapevolezza, e restano dentro nel sepolcro fino alla risurrezione, ossia fino a quando le tombe (hades) restituiranno i loro morti.

Apocalisse 20:13 «E il mare restituì i morti che erano in esso, la morte e l’Ades restituirono i morti che erano in loro, ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere».

 

 


B. Che cosa avviene nella tomba?

Ecclesiaste 9:5-6 «Infatti, i viventi sanno che moriranno; ma i morti non sanno nulla, e per essi non c’è più salario; poiché la loro memoria è dimenticata. Il loro amore come il loro odio e la loro invidia sono da lungo tempo periti, ed essi non hanno più né avranno mai alcuna parte in tutto quello che si fa sotto il sole».

Ecclesiaste 9:10 «Tutto quello che la tua mano trova da fare, fallo con tutte le tue forze; poiché nel soggiorno dei morti dove vai, non c’è più né lavoro, né pensiero, né scienza, né saggezza».

La Bibbia insegna chiaramente che i morti non sono più consapevoli di nulla. Nel luogo del silenzio o della morte non c’è lavoro, né pensiero, né conoscenza, né sapienza. Alla morte, i pensieri degli uomini cessano di esistere, con tutte le altre facoltà, come vedere, parlare, sentire, muoversi, ect, ed è per questo che i defunti non possono nè vederci, nè sentirci, non avranno più alcuna possibilità di interagire con il mondo dei viventi, come ribadisce il testo citato «non hanno più né avranno mai alcuna parte in tutto quello che si fa sotto il sole». Chi crede che l’anima sia immortale, pensa che la persona sia cosciente e che l’anima dei salvati vada subito in cielo per lodare Dio; la Bibbia esclude questo e definisce la tomba come il “luogo del silenzio”, nel quale ogni cosa cessa di esistere.

Salmi 115:17 «Non sono i morti che lodano l’Eterno, né alcuno di quelli che scendono nel luogo del silenzio».

3 - COSA È IL SONNO DELLA MORTE?

A. Perché la morte è paragonata ad un sonno?

Giovanni 11:11-14 «Dopo aver detto queste cose, soggiunse: “Il nostro amico Lazzaro si è addormentato, ma io vado a svegliarlo”. Allora i suoi discepoli dissero: «Signore, se dorme si riprenderà». Or Gesù aveva parlato della sua morte, essi invece pensavano che avesse parlato del riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: “Lazzaro è morto”».

Il sonno come la morte prevedono un risveglio. La morte non è un annientamento definitivo, è solo uno stato di incoscienza temporaneo in attesa della risurrezione. Gesù stesso usa questa similitudine (sonno = morte), parlando della morte dell’amico Lazzaro, che Lui stesso va a svegliare (risorgere). Dimostrando così, che Lazzaro nei 4 giorni dentro al sepolcro non era andato né alla presenza di Dio, né in paradiso né all’inferno, né in altri luoghi, ma si era semplicemente “addormentato” in un sonno incosciente. La Bibbia paragona ripetutamente questo stato intermedio a un «sonno».  Nell’Antico Testamento, troviamo diverse testi nei quale la morte è paragonata al sonno; ad esempio quando parla di Davide, Salomone e altri re d’Israele e di Giuda, dice che si sono addormentati insieme ai loro antenati (1 Re 2:10; 11:43; 14:20,31; 15:8; 2 Cr 21:1; 26:23; ect.).

Nel libro di Giobbe, la morte è citata come un sonno: Giobbe 14:10-12 «L’uomo invece muore e rimane atterrato; quando egli esala l’ultimo respiro, dov’è mai? … ma l’uomo che giace non si rialza più; finché non vi siano più cieli, non si risveglierà né più si desterà dal suo sonno».

Nel libro dei Salmi anche Davide usa questa espressione. Salmi 13:3 Guarda attentamente e rispondimi, o Eterno, DIO mio, illumina i miei occhi, affinché non m’addormenti nel sonno della morte…»

Anche nel libro di GeremiaGeremia 51:39 Quando avranno caldo, darò loro da bere, li inebrierò perché si rallegrino e si addormentino di un sonno perenne, senza più risvegliarsi», dice l’Eterno. Geremia 51:57 «Io inebrierò i suoi principi, i suoi savi, i suoi governatori, i suoi magistrati e i suoi prodi, ed essi dormiranno un sonno eterno e non si desteranno più», dice il Re, il cui nome è l’Eterno degli eserciti.

Infine il profeta Daniele, parlando dei tempi futuri (dopo il ritorno di Cristo) dice… Daniele 12:2 Molti di coloro che dormono nella polvere della terra si risveglieranno, alcuni per vita eterna, altri per vergogna e infamia eterna.

Nel Nuovo Testamento, vediamo che Gesù Cristo usa prettamente il concetto di sonno-morte. Nel descrivere la condizione di Lazzaro, come per quella della figlia di Iairo che è morta, Cristo dice che sta dormendo. Marco 5:39 «Ed entrato, disse loro: «Perché fate tanto chiasso e piangete? La fanciulla non è morta, ma dorme».

Matteo nel descrive la condizione dei santi che si sono addormentati, dice che Gesù li resuscita dopo il Suo apparire. Matteo 27:52 «i sepolcri si aprirono e molti corpi dei santi, che dormivano, risuscitarono». Anche Luca nel riportare l’esperienza del martirio di Stefano, dice che «si addormentò» (At 7:60).

Anche l’apostolo Pietro e Paolo dicono le stesse cose… 1Tessalonicesi 4:13-16 «Ora, fratelli, non vogliamo che siate nell’ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate contristati come gli altri che non hanno speranza. Infatti, se crediamo che Gesù è morto ed è risuscitato, crediamo pure che Dio condurrà con lui, per mezzo di Gesù, quelli che si sono addormentati. Ora vi diciamo questo per parola del Signore: noi viventi, che saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo coloro che si sono addormentati, perché il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo e con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi…»

2Pietro 3:4 e diranno: «Dov’è la promessa della sua venuta? Da quando infatti i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano come dal principio della creazione».

La concezione biblica della morte in quanto sonno corrisponde bene alla realtà, poiché coloro che dormono sono incoscienti: «i morti non sanno nulla» (Eccl. 9:5), inoltre nel sonno gli uomini non possono lodare Dio: «Non sono i morti che lodano il Signore» (Salmo 115:17); e il sonno presuppone un risveglio: «L’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori» (Gv 5:28,29).

4 - LA RESURREZIONE DEI MORTI

A. Quand’è che i morti tornano in vita?

1 Tess. 4: 15-17 «Ora vi diciamo questo per parola del Signore: noi viventi, che saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo coloro che si sono addormentati, perché il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo e con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi; poi noi viventi, che saremo rimasti, saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore».

Testo molto chiaro, tutti i morti di ogni tempo resuscitano e tornano a vivere nello stesso momento, dopo che il Signore Gesù Cristo ritorna, essi vedranno il Signore e staranno alla Sua presenza ma dopo il Suo ritorno e non prima, nessuno (o quasi) è ora alla presenza di Dio in questo momento. Gesù insegnò che al Suo ritorno avrebbe aperto tutte le tombe, risvegliando tutti i morti in Cristo. 

Giovanni 6:40 Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

Gesù Cristo ha in mano le chiavi della morte; la morte non ha avuto potere su di Lui e non l’avrà nemmeno su chiunque avrà creduto in Lui. Gesù l’ha sconfitta e chiunque crede nel Signore la sconfiggerà per sempre!

Apocalisse 1:17, 18 «Quando lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli mise la sua mano destra su di me, dicendomi: «Non temere! Io sono il primo e l’ultimo, e il vivente; io fui morto, ma ecco sono vivente per i secoli dei secoli, amen; e ho le chiavi della morte e dell’Ades».
Giobbe 19:25-27 «Ma io so che il mio Redentore vive e che alla fine si leverà sulla terra. Dopo che questa mia pelle sarà distrutta, nella mia carne vedrò Dio. Lo vedrò io stesso; i miei occhi lo contempleranno, e non un altro»

 


B. Con quale corpo ci svegliamo ?

1 Giovanni 3:2 «Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è stato ancora manifestato ciò che saremo. Sappiamo che quand’egli sarà manifestato saremo simili a Lui, perché Lo vedremo com’Egli è»

La Bibbia dice che anche noi riceveremo un corpo spirituale, glorioso, simile al Suo. Gesù risorto, poteva comparire d’un tratto in mezzo ai discepoli, che erano in casa “a porte chiuse” (Giovanni 20:26), con un corpo spirituale, ma tangibile, ed anche noi diventeremo simili a Lui. Non saremo più soggetti all’invecchiamento, non ci sarà più nessuna malattie o sofferenza, e la morte non esisterà mai più. Dio fino ad allora conserva tutte le informazioni delle persone defunte: la loro vita, il loro carattere, il loro aspetto fisico, che in questo momento esistono solo nella mente di Dio, ma che alla risurrezione farà ricomparire dalla polvere e ogni persona che risuscita avrà la stessa personalità con cui era scesa nella tomba.

1 Corinzi 15:22-23 «Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati; ma ciascuno nel suo proprio ordine: Cristo, la primizia; poi quelli che son di Cristo, alla sua venuta». Paolo descrive le caratteristiche del corpo dei risorti e di coloro che, essendo trovati vivi sulla terra al ritorno di Cristo, saranno trasformati senza passare attraverso la morte.

1 Corinzi 15:42-44/51-54 «Così pure della resurrezione dei morti. Il corpo è seminato corruttibile, e risuscita incorruttibile; è seminato ignobile, e risuscita glorioso; è seminato debole, e risuscita potente; è seminato corpo naturale e risuscita corpo spirituale…(e risuscita corpo spirituale in cui domina solo lo “spirito”, la natura peccatrice non esiste più). Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati, in un momento, in un batter d’occhio, al suon dell’ultima tromba. Perché la tromba suonerà e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo mutati. Poiché bisogna che questo corruttibile rivesta l’ incorruttibilità e che questo mortale rivesta l’immortalità.” Così quando questo corruttibile avrà rivestito l’ incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito l’ immortalità, allora sarà adempiuta la parola che fu scritta: “La morte è stata inghiottita nella vittoria”».            

5 - DOVE VIVREMO NELL’ETERNITÀ?

A. Qual è la dimora dei redenti?

Apocalisse 21:1-7 «Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il primo cielo e la prima terra erano scomparsi, e il mare non c’era più. E io, Giovanni, vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, che scendeva dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.  E udii una gran voce dal cielo, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Ed egli abiterà con loro; e essi saranno suo popolo e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e non ci sarà più la morte, né cordoglio né grido né fatica, perché le cose di prima son passate». Allora colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio tutte le cose nuove». Poi mi disse: «Scrivi, perché queste parole sono veraci e fedeli». E mi disse ancora: «È fatto! Io sono l’Alfa e l’Omega, il principio e la fine; a chi ha sete io darò in dono della fonte dell’acqua della vita. Chi vince erediterà tutte le cose, e io sarò per lui Dio ed egli sarà per me figlio».

Tutti i salvati di ogni tempo vivranno la Vita Eterna nella Nuova Terra restaurata, il nuovo Eden, il Paradiso promesso; dopo esser stati nella santa città la Gerusalemme celeste.

 

 


 B. Potrà la morte fare la sua ricomparsa?

1Corinzi 15:54 «Così quando questo corruttibile avrà rivestito l’incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito l’immortalità, allora sarà adempiuta la parola che fu scritta: «La morte è stata inghiottita nella vittoria».

Isaia 65:25 «Il lupo e l’agnello pascoleranno assieme, il leone mangerà il foraggio come il bue, e il serpente si nutrirà di polvere. Non si farà né male né danno su tutto il mio monte santo, dice il Signore».

La morte non tornerà mai più ad esistere, sarà annientata per sempre, poichè l’autore del Male che è Satana con i suoi demoni spariranno dall’universo, insieme (purtroppo) a tutti quelli che hanno rifiutato Dio durante la loro vita terrena.

Romani 16:20 «Ora il Dio della pace schiaccerà presto Satana sotto i vostri piedi. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con voi. Amen».

Anche il profeta Ezechiele aveva predetto la fine di Lucifero (Satana) e che non sarebbe mai più tornato ad esistere. Ezechiele 28:18,19 « … Perciò ho fatto uscire di mezzo a te un fuoco che ti ha divorato, e ti ho ridotto in cenere sulla terra sotto gli occhi di quanti ti guardavano. Tutti quelli che ti conoscevano tra i popoli restano stupefatti di te; sei diventato oggetto di terrore e non esisterai mai più».

6 - GLI INGANNI DI SATANA E LO SPIRITISMO

A. Perché Dio ha proibito di consultare o contattare i defunti?

Deuteronomio 18: 10-12 «Non si trovi in mezzo a te chi faccia passare il proprio figlio o la propria figlia per il fuoco, né chi pratichi la divinazione, né indovino, né chi interpreta presagi, né chi pratica la magia, né chi usa incantesimi, né un medium che consulta spiriti, né uno stregone, né chi evoca i morti,  perché tutti quelli che fanno queste cose sono in abominio all’Eterno…».

Se i morti sono in uno stato di completa incoscienza, senza possibilità alcuna di vederci o sentirci, allora chi è che si manifesta al loro posto? Con chi comunicano i medium o coloro che evocano gli spiriti? Lo spiritismo trae la sua origine dalla prima  menzogna che Satana disse ad Eva, tramite il medium-serpente: «Non morirete affatto» (Gn 3:4). Il primo inganno di Satana aveva a che fare proprio con la morte e questo inganno si protrae ancora oggi, questa menzogna del “non morirete affatto” la possiamo vedere disseminata in quasi tutte le religioni o pseudo tali.

Cattolicesimo, Evangelici, Mormoni, Animisti, ect > Anima immortale. Filosofie orientali, Buddismo, ect. > Nirvana. Paganesimo, New Age, Panteismo, ect. > Reincarnazione.                                             

La dottrina erronea dell’immortalità dell’anima ha portato molti a credere che un defunto può vivere in un’altra dimensione o ritornare a vivere sulla terra in un altro corpo. Come abbiamo già visto questa idea erronea, che è un inganno di Satana, contraddice in modo esplicito l’insegnamento biblico. Il problema è che questa eresia si è introdotta pure nella fede cristiana, che ha attinto dalla filosofia pagana in maniera particolare da Platone.      

La convinzione di una vita cosciente dopo la morte ha indotto molti cristiani e non, ad accettare lo spiritismo. Alcuni si sono posti quesiti del tipo: ma se i morti continuano a vivere e sono alla presenza di Dio, perché non possono ritornare tra i vivi e interagire con noi sotto forma di spiriti? E se possono farlo, perché allora non cercare di contattarli e comunicare con loro per ricevere consigli e istruzioni? Servendosi di questi ragionamenti, Satana e i suoi angeli (Ap 12:4,9) hanno sviato ed ingannato miliardi di persone attraverso i secoli. Il nemico di Dio ha operato grandi prodigi e miracoli, ovviamente falsi, grazie ad operatori ai quali ha dato dei “poteri”, come la veggenza, divinazione, magia, ect.

Atti 8: 9-11 «Or in quella città vi era da tempo un uomo di nome Simone, il quale esercitava le arti magiche e faceva stupire la gente di Samaria, spacciandosi per un grande uomo.  E tutti, dal maggiore al minore, gli davano ascolto, dicendo: «Costui è la grande potenza di Dio». E gli davano ascolto, perché già da molto tempo li aveva fatti strabiliare con le sue arti magiche».

1Samuele 28:8 «Così Saul si travestì indossando altri abiti e partì con due uomini. Giunsero dalla donna di notte, e Saul le disse: “Pratica la divinazione per me, ti prego, con una seduta spiritica e fammi salire colui che ti dirò». 1Samuele 28:11 «La donna gli disse: “Chi devo farti salire?”. Egli disse: “Fammi salire Samuele”».

Questi operatori dell’occulto: maghi, contattisti, cartomanti, medium, astrologi, ect, sono canali di comunicazione mediante i quali gli spiriti demoniaci veicolano i loro messaggi, con i quali seducono ed ingannano le persone. Ad esempio: durante una  seduta spiritica, lo spirito o demone che si manifesta, prende la voce e la forma o il sembiante della persona di quando era in vita, comunicando cose anche veritiere o consolatorie, e per ingannare meglio annuncia o predice eventi futuri (che poi faranno accadere), così da avvalorare la credibilità dell’evento vaticinato. Le pericolose eresie che proclamano assumono l’apparenza dell’autenticità, pur contraddicendo la Bibbia e la legge di Dio. Queste esperienze mistico-esoteriche sono assai pericolose, in quanto le persone rimuovono la barriera di protezione che Dio concede a tutti per proteggerci dal male, e Satana ha campo aperto per guidare le persone lontano da Dio e verso la loro rovina o distruzione. Inoltre, i demoni evocati, solitamente stazionano nei luoghi dove vengono contattati e seguono la persona che li ha evocati, con tutti i pericoli che questo comporta.

La Bibbia riporta alcune di queste esperienze e di operatori al servizio di Satana:

  • I maghi d’Egitto, in Esodo 7:11,12.

  • La pitonessa Endor, in1 Samuele 2 28: 3-25.

  • Stregoni e maghi ed astrologi, in Daniele 2.

  • Simone il mago, in Atti 8: 9-11;  Elimas il mago di Atti 13:8.

  • Una ragazza posseduta da un demone di divinazione, in Atti 16:16-18.

Il Signore ha dichiarato più volte al Suo popolo tramite i profeti i pericoli che queste pratiche comportano e sono attività abominevoli ai Suoi occhi; inoltre tutti coloro che ricercano queste cose saranno privati della vita eterna.

Levitico 19:31 «Non rivolgetevi ai medium e ai maghi; non consultateli, per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono l’Eterno, il vostro Dio».

Levitico 20:27 «Se un uomo o una donna è un medium o un mago, saranno sicuramente messi a morte; li lapiderete con pietre; il loro sangue ricadrà su di loro».

Anche il profeta Isaia si è espresso sulla follia dello spiritismo, nel voler ricevere risposte da i demoni anziché da Dio, dicendo: «Se vi si dice: “Consultate quelli che evocano gli spiriti e gli indovini, quelli che sussurrano e bisbigliano”, rispondete: “Un popolo non deve forse consultare il suo Dio? Si rivolgerà forse ai morti in favore dei vivi? Alla legge! Alla testimonianza!” Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui nessuna aurora!» (Is 8:19,20).

 

 


B. Chi c’è dietro alle apparizioni di defunti, alieni, santi o madonne?

2 Corinzi 11:14 «E non c’è da meravigliarsi, perché Satana stesso si trasforma in angelo di luce».

Dobbiamo riconoscere che il miracolismo ed i fenomeni paranormali attirano le persone, e molti senza tanto indagare, credono e basta, non si preoccupano minimamente di verificare se il fenomeno viene da Dio o viene da Satana. La maggior parte di questi fenomeni sono di natura fraudolenta; tuttavia alcuni di queste eventi non possono essere spiegati o catalogati allo stesso modo. Esiste una reale esperienza  soprannaturale, poiché dei demoni (angeli caduti) si manifestano sotto mentite spoglie, prendendo il sembiante e la voce delle persone che un tempo erano in vita, ma non sono mai i veri defunti. Anche le apparizioni di santi e madonne che lacrimano o che compiono miracoli di guarigione e cose simili sono opere che la Bibbia classifica come demoniache. Inoltre, i demoni possono anche apparire sotto forme a noi sconosciute, come quelle di esseri alieni con tanto di astronave. La Bibbia ci mette in guardia dai falsi miracoli che Satana e i demoni possono compiere durante queste apparizioni o manifestazioni. Satana nel suo sforzo finale, nell’ultima battaglia contro Dio, è in procinto di usare grandi segni, portenti o miracoli di grande effetto e di grandi proporzioni, volti a trascinarsi con sé quante più persone possibile.

2 Tess.2: 9-12 «La venuta di quell’empio avverrà per l’azione di Satana, accompagnata da ogni sorta di portenti, di segni e di prodigi bugiardi,  e da ogni inganno di malvagità per quelli che periscono, perché hanno rifiutato di amare la verità per essere salvati. E per questo Dio manderà loro efficacia di errore, perché credano alla menzogna, affinché siano giudicati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti nella malvagità!».

Apocalisse 16:13,14 E vidi uscire dalla bocca del dragone, dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta tre spiriti immondi, simili a rane. Essi infatti sono spiriti di demoni che fanno prodigi (miracoli) e vanno dai re della terra e del mondo intero, per radunarli per la guerra del gran giorno di Dio Onnipotente.

Dio ci esorta a non conformarci con queste pratiche esoteriche-demoniache, e di stare molto lontano da queste esperienze soprannaturali

1 Corinzi 10: 21-22 «Voi non potete bere il calice del Signore e il calice dei démoni; voi non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei démoni.  Vogliamo noi provocare il Signore a gelosia? Siamo noi più forti di lui?»

 

 


 C. Perché i figli di Dio non saranno ingannati?

1 Giovanni 4,6 «Noi siamo da Dio. Chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta. Da ciò noi distinguiamo lo spirito della verità e lo spirito dell’errore».

Solo chi conosce gli insegnamenti della Bibbia è al al riparo da questa grande mistificazione. Solo chi ha conoscenza scritturale avrà le giuste informazioni di come  Satana opera nel mondo dello spiritismo, e non cadrà in questa trappola; inoltre avrà la mente fortificata, immersa e protetta dalle verità bibliche e dalla potenza delo Spirito Santo. Tutti gli altri, non avendo alcuna protezione o potenza di Dio, saranno travolti ed ingannati da queste illusioni mistiche o pseudo miracolistiche.

Con lo studio regolare e costante della Bibbia, accompagnato dalla preghiera, possiamo ricevere da Dio tutte le risposte alle nostre domande e non solo su questo argomento. Iddio nella Sua Parola ci rivela la Sua volontà, sta a noi metterci all’ascolto della Sua voce e mettere in pratica i suoi insegnamenti, pronti sempre a correggere ogni idea o dottrina errata, che abbiamo appreso o ricevuto. 2Timoteo 3:16,17 «Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, affinché l’uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni buona opera».

Atti 17:11 «Or costoro erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalonica e ricevettero la parola con tutta prontezza, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se queste cose stavano così ».

7 - SPIEGAZIONE DI TESTI CONTROVERSI

Luca 16:19-31  

In questa parabola o racconto allegorico, Gesù narra di un povero (Lazzaro) e di un ricco egoista che, dopo la morte vanno a finire: il primo “sul seno di Abramo” e il secondo nel soggiorno dei morti fra i tormenti del fuoco. I due luoghi sono separati da un abisso, una voragine che impedisce il passaggio, ma ci si può vedere da un luogo all’altro, tanto è vero che il ricco e Abramo si parlano. La dottrina biblica sulla stato dei morti ci aiuta a comprendere che questo racconto è un anneddoto o, meglio, una favola che Gesù utilizzò per illustrare un messaggio che non era certo quello della vita oltre questa esistenza. La scena che narra Gesù è ovviamente allegorica, non è mai esistito nessun povero pieno di ulcere sta sotto la tavola del ricco che banchetta, in attesa delle briciole, mentre i cani gli leccano le ferite. Inoltre solo in una favola, il paradiso è separato dall’inferno da una voragine che non impedisce ai perduti e ai salvati di guardarsi reciprocamente.  Dal contesto si comprende che l’obiettivo di Gesù non era quello d’insegnare “lo stato dell’uomo dopo la morte”, bensì il fatto che ognuno determina il suo destino eterno  mentre è in vita, poichè dopo è troppo tardi. La salvezza eterna si sceglie quando si è in vita e che queste scelte sono guidate dalla Parola di Dio fino alla salvezza.

 

Luca 23:42-43

Questo testo viene generalmente usato per provare che l’anima del defunto va in paradiso o all’inferno al momento della morte, dato che Gesù dice al ladrone che quel giorno sarebbe stato in paradiso insieme a Lui. Ma è proprio questo il significato delle parole di Gesù? Analizzando il testo attentamente, si scopre che le cose non sono come sembrano. Il giorno in cui Gesù risorge (domenica), apparve a Maria Maddalena, alla quale disse: “Non toccarMi, perché non sono ancora salito al Padre Mio; ma va’ dai Miei fratelli e di’ loro che Io salgo al Padre Mio e Padre vostro, al Dio Mio e Dio vostro” (Giovanni 20:17). Gesù aveva parlato al ladrone sulla croce il venerdì; la domenica mattina aveva detto a Maria Maddalena di non essere ancora salito al Padre. Come poteva quindi essere stato in paradiso insieme al ladrone fin dal venerdì della Sua morte? È evidente che né Gesù né il ladrone siano andati in paradiso quel venerdì. Gesù stesso aveva detto  e profetato parlando della Sua morte: “Infatti come Giona fu tre giorni e tre notti nel ventre del grosso pesce, così starà il Figlio dell’uomo tre giorni e tre notti nel cuore della terra” (Matteo 12:40). Ritornando alla frase di Gesù al ladrone sulla croce; nei più antichi manoscritti in greco del Nuovo Testamento, non c’era punteggiatura; questa fu introdotta dai traduttori. Gesù, in realtà, aveva detto al ladrone sulla croce: “In verità ti dico oggi: tu sarai con Me in paradiso” (v. 43); la parola “oggi” non si riferisce al giorno in cui sarebbe andato in paradiso insieme al ladrone, ma al giorno in cui Gesù stava pronunciando quella promessa.

 

1Pietro 3:18-20

Questo passaggio viene da alcuni interpretato in questo modo: Gesù alla Sua morte, scese nello Spirito all’inferno a predicare alle anime perdute (gli spirti in carcere). È perciò usato come prova che l’anima sia immortale. In realtà Pietro intendeva parlare di quello che successe ai giorni di Noè (v. 20); Gesù, nello Spirito, predicò ai giorni di Noè, prima del diluvio: “E l’Eterno disse: «Lo Spirito Mio non contenderà per sempre con l’uomo, perché nel suo traviamento egli non è che carne; i suoi giorni saranno quindi centovent’anni»” (Genesi 6:3). Lo Spirito Santo usò Noè per predicare il messaggio che Gesù aveva per il mondo di allora. Chi sono gli spiriti in carcere? Gesù attribuì a Se stesso questa profezia del libro di Isaia: “Lo Spirito del Signore, l’Eterno, è su di Me, perché l’Eterno Mi ha unto per recare buone novelle agli umili; Mi ha inviato a fasciare quelli dal cuore rotto, a proclamare la libertà a quelli in cattività, l’apertura del carcere ai prigionieri” (Isaia 61:1); il Messia sarebbe venuto a liberare i prigionieri dal carcere, cioè le persone prigioniere dei loro peccati, legate da catene spirituali. Non si tratta quindi delle anime dei perduti all’inferno!

 

2Corinzi 5:1-8

La frase “abbiamo molto più caro di partire dal corpo ed abitare con il Signore” (v. 8) viene erroneamente usata quale prova del fatto che alla morte i salvati vanno subito in cielo, alla presenza del Signore. Ci sono tre diverse condizioni dell’uomo descritte in questo passaggio: – Abitazione terrena o tenda: è il corpo terreno. Anche Pietro si riferisce al suo corpo come a una tenda: “Ma ritengo giusto, finché sono in questa tenda, di tenervi desti ricordandovi queste cose, sapendo che presto dovrò lasciare questa mia tenda, come me l’ha anche dichiarato il Signor nostro Gesù Cristo. Ma farò di tutto affinché, anche dopo la mia dipartita, voi possiate sempre ricordarvi di queste cose” (2Pietro 1:13-15). – Abitazione celeste: rappresenta il corpo glorificato che sarà dato ai salvati al ritorno di Gesù.

– Nudità: rappresenta la morte. Paolo dice di non preoccuparsi di cosa gli accada al corpo perché riceverà un corpo nuovo. Paolo avrebbe voluto ricevere un corpo glorificato senza passare attraverso la morte: “Noi infatti che siamo in questa tenda

[corpo terreno] gemiamo, essendo aggravati, e perciò non desideriamo di essere spogliati [morire] ma rivestiti [ricevere un corpo glorioso], affinché ciò che è mortale sia assorbito dalla vita” (v. 4). Mentre siamo sulla terra non possiamo essere fisicamente insieme al Signore: “… e sappiamo che, mentre

abitiamo nel corpo, siamo assenti dal Signore” (v. 6). Paolo semplicemente esprime il suo desiderio di essere insieme al Signore; questo sarebbe avvenuto al Suo ritorno, sia che Paolo fosse rimasto vivo fino a quel giorno, sia che fosse morto e risuscitato nell’ultimo giorno.

 

Apocalisse 6:9-11

Questo testo è usato per mostrare che le anime dei salvati sono già in cielo, perché si rivolgono a Dio chiedendo giustizia per il loro sangue. Si tratta evidentemente di martiri. In Genesi 4 troviamo la storia di Caino che uccide suo fratello Abele per una questione legata alla fede di quest’ultimo: Abele fu il primo martire! Dopo che Caino uccise Abele, Dio parlò a Caino: “Che hai tu fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a Me dalla terra” (Genesi 4:10). Il sangue di Abele non parlava veramente; questa immagine letteraria è chiamata personificazione. Il senso di questa espressione è che il sangue innocente di Abele “chiedeva” giustizia; allo stesso modo, in Apocalisse 6, il sangue dei martiri esige giustizia. Dio risponde loro di riposare ancora un po’, ovviamente intendendo nel sonno della morte; anche in questo passaggio la Bibbia insegna che la morte è un sonno!

 

1 Samuele 28:3-15

Se i morti dormono, come mai il testo dice che Samuele, che era già morto, comunicò con Saul? Saul doveva affrontare i Filistei in battaglia; aveva consultato Dio senza ricevere risposta, perché Dio lo aveva già rigettato a causa della sua disubbidienza. Saul desiderava avere la guida di Dio attraverso il profeta Samuele e decise di consultare una medium. Nella Bibbia troviamo un’esplicita condanna contro la divinazione, la magia, la stregoneria, lo spiritismo (cfr. Deuteronomio 18:10-15) e anche l’astrologia (cfr. Isaia 47:13-14). Saul chiese alla medium di far risalire Samuele dai morti; la donna rispose: “Vedo un essere sovrumano che sale dalla terra” (v. 13). La parola ebraica tradotta con l’espressione “essere sovrumano” è ‘elôhîym, che significa “dèi”; quello che la medium vide non era certo Samuele, ma un demone che ne prese le sembianze. Saul pensò di aver visto il profeta Samuele, ma in realtà stava parlando con un demone. I morti non possono comunicare con i viventi perché non sono coscienti nella morte; ogni apparizione o evocazione di un morto è molto pericolosa, perché si tratta di un demone, un angelo caduto. La Bibbia insegna che “Satana stesso si trasforma in angelo di luce” (2Corinzi 11:14).

Inoltre, nella Bibbia troviamo delle eccezioni come: Mosè, Elia ed Enoc, ma è doveroso precisare che queste persone non sono anime disincarnate, ma esseri che hanno già un corpo spirituale, glorioso.

  • Mosè ed Elia compaiono con Gesù sul monte della trasfigurazione > Matteo 17:1-3

  • Enoc rapito in cielo > Genesi 5:24/Ebrei 11:5

  • Elia rapito in cielo > II Re 2:1-12

8 - IMPLICAZIONI PRATICHE

IMPLICAZIONI PRATICHE:

Compreso che i morti “dormono”, ossia, sono in uno stato di incoscienza e di inconsapevolezza della condizione in cui si trovano, è assolutamente inutile e superfluo pregare per loro e tantomeno praticare una qualsiasi forma di culto, come accendere candele o portare fiori al cimitero; visto che non possono né vedere né sentire, non ha alcun senso fare queste cose. Dunque, ho compreso che il Signore non vuole che io preghi per i morti, poiché non possono ascoltare nessuna preghiera che viene loro rivolta, e per tanto non sono nemmeno in grado di intercedere per i viventi. Inoltre eviterò di far celebrare delle messe in suffragio per i defunti. Ma soprattutto farò molta attenzione a evitare di volerli contattare, poiché chi si presenta è sempre un demone che li imita o impersonifica. Da questo studio ho imparato che non si entra in contatto con il parente morto ma con dei demoni che prendono le sembianze e la voce del defunto. Inoltre mi terrò alla larga dai contattisti, spiritisti e da qualsiasi operatore dell’occulto, visto quanto è pericoloso rivolgersi ai medium, maghi o cartomanti per avere un consulto o un contatto con qualche spirito. Ho compreso che questi operatori sono al servizio di Satana, e che le loro arti magiche sono pratiche demoniache e ingannatrici.

DECISIONI:

Alla luce di ciò che ho imparato attraverso questo studio, voglio prendere le seguenti decisioni:

  • Decido di abbandonare qualsiasi forma di culto, venerazione o adorazione che non sia rivolta al solo ed unico vero Dio.

  • Decido di non consultare per nessuna ragione oroscopi, morti o veggenti, né prendere parte a sedute spiritiche. Elimino anche ogni rito scaramantico o di superstizione.

  • Decido di eliminate da casa ogni libro che parla di magia o esoterismo, alieni o qualsiasi altra cosa che riconduca ai demoni.

  • Decido di aiutare altri, facendogli conoscere queste meravigliose verità contenute nella Bibbia.

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