SEPARATI DA DIO
SEPARATI DA DIO
Quando i nostri progenitori scelsero di disubbidire al Signore (seppur ingannati), rifiutarono la dipendenza dal Creatore e persero l’elevata posizione che detenevano in Lui. L’immagine di Dio in loro fu alterata dal peccato (separazione), e l’uomo da potenzialmente immortale e perfetto, diventa mortale e soggetto alla sofferenza e succube della morte, che passerà poi su tutta la creazione e non solo sul genere umano. I loro discendenti, ed anche tu ed io abbiamo ereditato questa natura decaduta con le sue conseguenze. Nasciamo tutti con una natura peccaminosa egoista tendente al male. Dio, però, in Cristo riconciliò il mondo a Sé, e tramite il Suo Spirito ripristina negli esseri umani pentiti l’immagine del loro Creatore, per essere rivestiti nuovamente dell’immortalità persa nell’Eden, al Suo prossimo ritorno. Noi siamo stati creati per la gloria di Dio, e siamo chiamati ad amarlo, ad amarci gli uni gli altri.
In questo studio vedremo:
1 - LA RIBELLIONE E LA CADUTA DELL’ UOMO
A. Dio, il Creatore, è anche l’autore del peccato?
Giacomo 1:13 «Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno»
La risposta a questa domanda è: ovviamente no! Le Scritture enfatizzano molto sulla santità e giustizia di Dio. Egli è santo per natura (Is 6:3) e non può esserci traccia di ingiustizia o di male in Lui. La Bibbia dice: «L’opera sua è perfetta, poiché tutte le sue vie sono giustizia» (Deut. 32:4). Un Dio santo, giusto e misericordioso, odia il peccato ed il male che sono all’opposto della Sua natura (Salmo 5:4; 11:5).
Salmo 5:4 «perché tu non sei un Dio che prende piacere nell’empietà; con te non può dimorare il male». Giobbe 34:10 «Lungi da Dio il male, lungi dall’Onnipotente l’iniquità»
Inoltre, è interessante notare che Dio, alla fine di ogni giorno creativo della prima settimana dice: «era buono»; e quando completa la creazione, creando l’uomo, dice: «era molto buono». Come possiamo vedere in questi testi di Genesi 1, Dio crea tutto perfetto e buono. Lungi dall’essere l’autore del peccato, anzi, Egli è autore di salvezza e perdono…«per tutti quelli che gli ubbidiscono, autore di salvezza eterna» (Eb 5:9).
B. Chi è l’autore del peccato?
Isaia 14:12-14 «Come mai sei caduto dal cielo, o Lucifero, figlio dell’aurora? Come mai sei stato gettato a terra, tu che atterravi le nazioni? Tu dicevi in cuor tuo: “Io salirò in cielo, innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio; mi siederò sul monte dell’assemblea, nella parte estrema del nord; salirò sulle parti più alte delle nubi, sarò simile all’Altissimo”».
Ezechiele 28:14-17 Tu eri un cherubino unto, un protettore. Io ti avevo posto sul monte santo di DIO e camminavi in mezzo a pietre di fuoco. Tu eri perfetto nelle tue vie dal giorno in cui fosti creato, finché non si trovò in te la perversità. Per l’abbondanza del tuo commercio, ti sei riempito di violenza e hai peccato; perciò ti ho scacciato come un profano dal monte di DIO e ti ho distrutto, o cherubino protettore di mezzo alle pietre di fuoco. Il tuo cuore si era innalzato per la tua bellezza; hai corrotto la tua sapienza a motivo del tuo splendore. Ti getto a terra, ti metto davanti ai re, perché ti vedano.
L’amore di Dio, prevede che gli esseri da Lui creati possano scegliere se rispondere liberamente al suo amore, oppure stare lontani da Lui e quindi separati (peccato = separazione). Dio ha corso il rischio che le Sue creature si potessero allontanare da Lui, come di fatto avvenne per alcuni angeli e per la prima coppia. Dio avrebbe potuto prevenire il peccato creando un universo di robot o di automi che facessero solo ciò per cui erano stati programmati, ma questo non è amore. Il primo essere a ribellarsi e ad opporsi a Dio fu Lucifero. Purtroppo, questo angelo di rango elevato, talentuoso e con una posizione di prestigio, diventa orgoglioso (Ez 28:17; 1Tm 3:6). Insoddisfatto della sua posizione nel governo di Dio (Gd 6), decide di concupire il posto di Dio stesso (Is 14:12-14). Nel tentativo di prendere il controllo dell’universo, questo angelo caduto semina lo scontento fra gli angeli e convince un terzo di essi a seguirlo nella sua folle impresa. Il risultato di questo conflitto in cielo termina con l’espulsione di Lucifero, ora conosciuto come Satana, l’oppositore, l’avversario, il calunniatore, e dei suoi angeli che sono stati cacciati via dal cielo e confinati sulla terra (Ap 12:4; 7-9), fino al giudizio finale, dopodiché saranno eliminati per sempre dalla scena.
C. Come è passato il peccato alla razza umana?
Genesi 3:13 «E l’Eterno Dio disse alla donna: “Perché hai fatto questo?”. La donna rispose: “Il serpente mi ha sedotta, e io ne ho mangiato”».
(leggere Genesi 3: 1-7)
Seppur Adamo ed Eva, creati perfetti e a immagine di Dio, e posti in un ambiente altrettanto perfetto, diventarono trasgressori. La domanda che sorge spontanea è: ma se Dio ha creato un mondo molto buono e perfetto, come mai il peccato si è originato e ha contaminato anche l’uomo? Come è avvenuta questa trasformazione?
Questo è avvenuto agli albori della creazione, quando Satana ha perso la sua posizione elevata ed è stato scagliato sulla terra, da quel momento ha sempre cercato di tentare l’umanità a ribellarsi a Dio, e ad unirsi a lui e ai demoni contro il governo di Dio. Ma, come fare per indurre Adamo ed Eva a ribellarsi? Satana decide di coglierli di sorpresa, e come Eva si avvicinò all’albero della conoscenza del bene e del male, del quale gli era stata detto di non mangiarne i frutti, capì che quello è il momento giusto per tentarla. Satana, nelle sembianze di un serpente, la interroga circa la proibizione divina di mangiarne i frutti. Quando Eva afferma che Dio ha detto che mangiandone sarebbero morti, Satana sfida la proibizione divina, dicendo: «No, non morirete affatto; ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio» (Gn 3:4,5). Satana sta manipolando la Parola di Dio ed istilla nella mente di Eva il dubbio, che poi è la sua arma preferita. Eva inizia a pensare che Dio le impedisca di essere come Lui e immediatamente si radica il dubbio sulla parola di Dio e su Dio. La tentazione inizia a scombussolare e sconvolgere la sua mente santa, e la fede nella parola di Dio si tramuta ora, in fede nella parola di Satana. Improvvisamente immagina che «l’albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere e che l’albero era desiderabile per acquistare conoscenza». Scontenta della sua posizione, Eva cede alla tentazione di diventare simile a Dio. «Prese del frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito, che era con lei, ed egli ne mangiò» (Gn 3:6). Eva mette fine alla sua dipendenza da Dio, cade dalla sua prestigiosa posizione e sprofonda nel peccato. Perciò la caduta della razza umana è, prima di tutto, caratterizzata dalla perdita della fede in Dio e nella Sua parola. Questa incredulità porta alla disubbidienza, la quale, a sua volta ha come risultato finale l’interruzione di una relazione e, infine, una separazione tra Dio e l’uomo; così facendo Adamo ed Eva persero la natura spirituale per una carnale e mortale.
2 - QUALI FURONO LE CONSEGUENZE DEL PECCATO?
A. Quali furono le conseguenze della ribellione di Adamo ed Eva?
La prima conseguenza del peccato è stato il mutamento della loro natura, che da spirituale ed immortale diventa carnale e mortale, e questo ha modificato le relazioni interpersonali, come pure la relazione dell’uomo con Dio. La nuova e stimolante esperienza della conoscenza del bene e del male, invece di farli diventare come Dio, li ha resi ribelli come Satana. Questo cambio di natura da potenzialmente immortali a mortali generò in Adamo ed Eva sentimenti nuovi, come la vergogna, la paura; infatti tentano tentano di nascondersi (Gn 3:8-10).
Quando Dio chiede conto ad Adamo ed Eva del loro peccato, questi invece di ammettere la loro trasgressione, si addossarono la colpa l’uno all’altro.
Adamo dice: «La donna che tu mi hai messa accanto, è lei che mi ha dato del frutto dell’albero, e io ne ho mangiato» (Genesi 3:12). Le sue parole implicano che Eva è responsabile del suo peccato, dimostrando chiaramente come questo abbia rotto la relazione con la moglie e il suo Creatore. Eva, a sua volta, incolpa il serpente Genesi 3:13 La donna rispose: «Il serpente mi ha sedotta, e io ne ho mangiato»
Le terribili conseguenze che si manifestarono, rivelarono la gravità della loro trasgressione. Dio maledisse Satana e il serpente usato come medium, condannandolo a muoversi sul suo ventre, come memoriale della caduta (v. 14). Alla donna Dio dice: «Io moltiplicherò grandemente le tue pene e i dolori della tua gravidanza; con dolore partorirai figli; i tuoi desideri si volgeranno verso tuo marito ed egli dominerà su di te» (v. 16). E poiché Adamo ha prestato ascolto alle parole di sua moglie invece che a quelle di Dio, la terra viene maledetta. Il suolo che produceva spontaneamente ogni sorta di pianta e vegetali utili al loro sostentamento, ora è mutato irrimediabilmente. Adamo dovrà lavorare duramente per procurarsi il cibo necessario per vivere… «Poiché hai dato ascolto alla voce di tua moglie e hai mangiato del frutto dall’albero circa il quale io ti avevo ordinato di non mangiarne, il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con affanno, tutti i giorni della tua vita. Esso ti produrrà spine e rovi, e tu mangerai l’erba dei campi; mangerai il pane con il sudore del tuo volto, finché tu ritorni nella terra da cui fosti tratto» (vv. 17-19).
Dio nel riaffermare l’immutabilità della Sua legge, e che ogni trasgressione conduce alla morte certa, gli dice: «Sei polvere e in polvere ritornerai» (v. 19). La trasgressione di Adamo ed Eva ha prodotto l’immediata interruzione della comunione con Dio: viene loro impedito di prendere il frutto dell’albero della vita (fonte della vita eterna), e vengono cacciati dall’Eden. Ed è così che Adamo ed Eva diventarono esseri mortali, soggetti alle sofferenze, malattie e alla morte (v. 22). Molti brani delle Scritture, in particolare questo della caduta, rendono chiaro il concetto che il peccato è un male morale, ed è il risultato di scegliere di violare la volontà di Dio (Gn 3:1-6; Rm 1:18-22). Il peccato produce colpa e colui che lo ha commesso peccato è passibile di punizione; ed è per questo che la Bibbia dice che il mondo intero è «colpevole di fronte a Dio» (Rm 6:19). La colpa, se non viene presa in considerazione in maniera appropriata, devasta le facoltà fisiche, mentali e spirituali, e infine, se non è risolta, produce la morte, poiché: «il salario del peccato è la morte» (Romani 6:23). La cura o il rimedio al senso di colpa è il perdono (Mt 6:12), che produce una coscienza rinnovata, liberata e ripulita: il perdono porta pace e tranquillità alla mente. Dio è disponibile a donarlo a qualsiasi persona, purché il peccatore si penta del suo peccato. Gesù Cristo disse a coloro che erano sommersi e schiacciati dal peso del peccato e dai sensi di colpa: «Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo» (Matteo 11:28).
B. Cosa è il peccato?
1Giovanni 3:4 «Chiunque commette il peccato, commette pure una violazione della legge; e il peccato è violazione della legge».
Sostanzialmente significa: “mi separo da Dio”, mi allontano da Lui e vivo indipendentemente dal Suo volere.
Isaia 59:2 «Ma le vostre iniquità hanno prodotto una separazione fra voi e il vostro Dio, e i vostri peccati hanno fatto nascondere la sua faccia da voi, per non darvi ascolto».
Il termine peccato ha diverse accezione, ad esempio: non agire per il bene del mio prossimo, ossia voltarsi dall’altra parte e ignorare o negare un aiuto a qualcuno, questo è peccato. Giacomo 4:17 «Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato», e «tutto quello che non viene da fede è peccato» (Rm 14:23). Il peccato è deviare deliberatamente dal volere di Dio di cui si è a conoscenza, ma è anche negligenza nell’adempire ciò che ci è specificatamente comandato di fare, oppure fare quello che ci è espressamente vietato. Anche non credere in Dio è peccato…Giovanni 16:9 «Di peccato, perché non credono in me». A volte tendiamo a minimizzarlo facendo una classifica di peccati tra piccoli e grandi, ma questo non trova riscontro nella Bibbia. Presso Dio il peccato non ha una graduatoria o casistica, il peccato ha una sola dimensione: ogni volta che agisco contro la Sua volontà, mi separo da Lui e quindi, sono colpevole o peccatore. Giacomo 2:10 «Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma la trasgredisce in un punto solo, si rende colpevole su tutti i punti». Il peccato è ribellione contro Dio e al Suo volere.
Il peccato solitamente si configura in termini di azioni concrete e visibili, le quali mostrano una trasgressione specifica della legge di Dio. Ma Gesù Cristo è andato oltre a questo concetto, dicendo che basta anche il pensiero per peccare. Matteo 5:28 «Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore»; guardare un uomo o una donna con desideri libidinosi è come trasgredire il comando «non commettere adulterio» (Es 20:14). Anche inveire contro qualcuno o essere solo arrabbiati e non rivolgergli la parola, viola il sesto comandamento del decalogo, «non uccidere» (Es 20:13). Il peccato non è solo un’azione errata o mancata, sono anche i pensiero e i desideri che portano ad agire in tal senso, e anche se l’azione non si compie ma la volontà rimane, è come aver compiuto l’azione.
Giacomo 1:15 Poi la concupiscenza, quando ha concepito, partorisce il peccato; e il peccato, quando è compiuto, produce la morte.
C. Dove risiede il peccato?
Proverbi 4:23 «Custodisci il tuo cuore con ogni cura, perché da esso sgorgano le sorgenti della vita».
La sede del peccato è in ciò che la Bibbia chiama cuore (ma di fatto è la mente dell’uomo). Ed è per questo che la Scrittura ci esorta a custodire il “cuore”. Anche Gesù ha ribadito lo stesso concetto. Matteo 15:19 «poiché dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni». Quindi è dal “cuore” che l’intera persona: corpo, intelletto, volontà, affetti, emozioni, ect, è influenzata. Ed anche il profeta Geremia lo aveva compreso molto bene. Geremia 17:9 «Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno». La natura umana è descritta nella Bibbia come corrotta, depravata, ed estremamente peccatrice ed è per questa ragione che la Scrittura ci esorta a santificare ogni area del nostro essere, in particolare la mente, cambiando pensieri, abitudini e carattere; ma tutto questo può solo avvenire con l’aiuto dello Spirito Santo, altrimenti è impossibile all’uomo. Dobbiamo imparare a riconoscere e ammettere che abbiamo un problema: «tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio» (Rm 3:23) e che «se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi» (1 Gv 1:8), e che la soluzione non è in noi ma in Gesù Cristo (che vedremo nello studio successivo: lezione 8), poichè: «Chi può dire: “Ho purificato il mio cuore, sono puro dal mio peccato» (Prv 20:9), nessuno può liberarsi da questo problema con le proprie forze o capacità, solo Dio lo può e vuole fare per noi!
3 - QUALI FURONO GLI EFFETTI DEL PECCATO?
A. Quale furono questi effetti?
Genesi 3: 19 « … poiché tu sei polvere, e in polvere ritornerai».
Gli effetti del peccato si videro subito in Eden, con il primo figlio di Adamo ed Eva che fu un omicidio, e con i loro discendenti che violarono la sacralità del matrimonio praticando la poligamia, non passò molto tempo che la terra si riempì di malvagità e violenza (Gn 4:8,23; 6:1-5,11-13). Quando ci allontaniamo dalla fonte della vita e del nostro benessere, che è Dio, troviamo solo problemi, sofferenze e morte. L’umanità ora è schiava del nuovo padrone, “imprigionati ed incatenati”, condotti lontani dalla presenza di Dio. Abbiamo perso l’immagine di Dio, non riflettiamo più il Suo carattere ma quello del nuovo padrone, abbiamo una nuova natura. Ma dove ci ha condotti? Nelle miserie e disperazioni più totali, l’uomo riflette ora il carattere di Satana, che è: ribelle, indipendente, egoista, maligno, invidioso; per causa sua l’uomo ha imparato la guerra, l’odio la violenza, uccide per i propri interessi ed egoismi, idolatra sé stesso. La carriera il denaro prima di ogni cosa; si inchina davanti al proprio io o davanti a idoli di carne o di pietra, invece di adorare e servire il suo Creatore. I vizi e gli eccessi sono i suoi piaceri, gli abusi il suo diletto (cibo, alcol, fumo, droghe, etc.) Il sesso è diventato perverso e degradante (adulterio, fornicazione, pedofilia, omosessualità, etc.) Siamo schiavi di passioni ingannatrici e distruttrici.
Il male ha contagiato tutta la terra, l’uomo nato per vivere in eterno, ora vede diminuire progressivamente la longevità, il corpo un tempo sano, ora si ammala ed anche le infermità e deformità sono anch’esse conseguenze del peccato. La terra stessa ha subito la maledizione con le sue carestie, i suoi deserti, cataclismi e terremoti che sono sempre la conseguenza del peccato. Gli animali creati tutti vegetariani e docili, hanno anch’essi mutato la loro genetica, alcuni di essi sono divenuti carnivori, altri aggressivi e pericolosi, ogni cosa è stata mutata dal peccato e votata allo sterminio. Satana è l’autore del male, lui è il grande colpevole, e la cosa disarmante è che non rallenta la sua azione devastatrice e distruttrice, poiché egli non ha rispetto per niente e nessuno, trascina con sé odio, rabbia e morte. Ma il male è eterno? Siamo destinati a questo inesorabile destino di sofferenza e morte? La Bibbia ci consola sin dalle prime pagine con una meravigliosa promessa di un LIBERATORE e SALVATORE che sarebbe venuto a riscattare l’umanità dalla condanna. Il prezzo del nostro riscatto era il Suo sangue la Sua stessa vita.
B. La colpevolezza è ereditata o acquisita?
Romani 5:12 «Per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato»
Quello che la gente chiama peccato originale in realtà nella Bibbia non è la trasmissione della colpa, ma la trasmissione della predisposizione al peccato. Nessuno di noi è colpevole fino a quando non pecca personalmente e volontariamente. Però, purtroppo, le debolezze e le tendenze al male, quelle sì, le abbiamo ereditate. Salmo 51:5 «Io sono stato generato nell’iniquità, mia madre mi ha concepito nel peccato». Questo significa che noi non ereditiamo la colpa di Adamo ed Eva, quella rimane su loro, ognuno di noi è responsabile davanti a Dio solo dei propri peccati volontari. L’apostolo Paolo dice: «Tutti muoiono in Adamo» (1 Cor 15:22), poiché il peccato è entrato nel mondo per mezzo di Adamo e questo ha infettato tutto il genere umano, così la morte si è estesa a tutti gli uomini. Inoltre, Paolo dichiara che «ciò che brama la carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomesso alla legge di Dio e neppure può esserlo; e quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio» (Rm 8:7,8). Egli sottolinea anche che prima della conversione i credenti sono «per natura figli d’ira» (Ef 2:3). Ogni bambino che nasce eredita questa natura peccaminosa e questa si sviluppa negli anni anche per emulazione, ossia nel vedere quello che gli adulti fanno e quindi per imitazione. Nasciamo tutti con una inclinazione verso il male, però il contesto nel quale nasciamo può giocare un ruolo determinante nel correggere tale inclinazione o nel peggiorarla. La condizione in cui versa l’umanità è la prova che abbiamo una natura che tende al male e non al bene.
C. Cosa è il comportamento peccaminoso e come rimuoverlo ?
Galati 5:19-21 «Ora le opere della carne sono manifeste e sono: adulterio, fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, magia, inimicizie, contese, gelosie, ire, risse, divisioni, sette, invidie, omicidi, ubriachezze, ghiottonerie e cose simili a queste, circa le quali vi prevengo, come vi ho già detto prima, che coloro che fanno tali cose non erediteranno il regno di Dio».
Come possiamo rimuovere il peccato dalla nostre vita e dalla società? Ogni sforzo che facciamo con le nostre forze o con la sola forza di volontà per condurre una vita giusta è destinato a fallire. Cristo ha detto che chiunque ha peccato è «schiavo del peccato». Solo la potenza divina può liberarci da questa schiavitù, e Gesù Cristo ci assicura che: «Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi» (Gv 8:36)… poiché «senza di me non potete far nulla» (Gv 15:4,5). Anche l’apostolo Paolo riconosce che non ha le capacità intrinseche per vivere una vita giusta e santa, infatti scrive: «Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte?» (Rm 7: 24). Paolo ammette che ha bisogno della potenza delle Spirito Santo, la quale si deve sommare alla sua volontà per essere vittorioso. Inoltre, afferma molto chiaramente: Romani 8:8 «Quindi quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio». Quindi abbiamo bisogno di una natura spirituale!
Cosa è la natura spirituale e come si acquisisce ?
1Corinzi 2:10-13 «Dio però le ha rivelate a noi per mezzo del suo Spirito, perché lo Spirito investiga ogni cosa, anche le profondità di Dio. Chi tra gli uomini, infatti, conosce le cose dell’uomo, se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così pure nessuno conosce le cose di Dio, se non lo Spirito di Dio. Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, affinché conosciamo le cose che ci sono state donate da Dio. Di queste anche parliamo, non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito Santo, esprimendo cose spirituali con parole spirituali».
Come si passa dalla natura peccaminosa (carnale) a quella spirituale? Galati 5:24 «Ora quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e le sue concupiscenze». Cosa significa: crocifiggere la carne o la natura carnale? Significa cambiare la propria natura ed esistenza. Ognuno di noi riesamina la propria vita alla luce della Parola di Dio e tramite l’aiuto e la potenza dello Spirito Santo è disposto ad abbandonare tutte quelle abitudini che provengono dalla carne e che non sono quindi in armonia con la volontà di Dio. La Sua potenza in noi compirà quello che noi non possiamo ottenere da soli, trasformandoci in persone nuove. Così facendo diamo il permesso a Dio di plasmarci e modellarci nuovamente a Sua immagine e somiglianza, e tramite questo processo Egli ci libera dal peccato e dalla sua schiavitù, oltre che dalla morte eterna. Questa trasformazione è graduale, non avviene tutta e subito, veniamo trasformati giorno dopo giorno, divenendo gradatamente una nuova creatura, rinasciamo a nuova vita. Avremo nuovi interessi, nuove aspirazioni, nuovi gusti, nuove abitudini, volteremo le spalle per sempre al male e al peccato. Filippesi 2:13 «infatti è Dio che produce in voi il volere e l’agire, secondo il suo disegno benevolo. Filippesi 1:6 «essendo convinto di questo, che colui che ha cominciato un’opera buona in voi, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù». Quando accettiamo Gesù Cristo come Signore e Salvatore, riceviamo in dono lo Spirito Santo, il quale inizia a trasformarci naturalmente e gradatamente riproducendo in noi il frutto dello Spirito Santo, ossia il carattere di Dio. Galati 5:22 «Ma il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo. In questo elenco si possono vedere nove aspetti del carattere di Dio o della Sua natura; tutte queste qualità qui elencate appartengono al Signore e sono riprodotte nella vita del credente tramite l’azione e la potenza dello Spirito Santo. Inoltre con questa nuova natura permettiamo al Signore di vivere in noi e di essere come Lui è, penseremo ed agiremo come Gesù. Cosiccché possiamo parlare di una nuova creazione, «le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove» (2 Corinzi 5:17)…. e comunque, la nuova vita in Cristo, non esclude la possibilità di peccare (1 Gv 2:1), non dobbiamo mai abbassare la guardia.
Nel prossimo studio (Lezione 9), vedremo la soluzione al problema del peccato, altrimenti detto: il piano della salvezza.
4 - SPIEGAZIONE GENESI 3:15
5 - IMPLICAZIONI PRATICHE
Voglio tornare a riflettere l’immagine di Dio, comprendo che il libero arbitrio che il Signore mi ha dato non sempre l’ho usato per il mio bene o per il bene del mio prossimo. Anche se ho ricevuto una natura carnale a causa del peccato che è entrato nel mondo, non voglio restare schiavo dello stesso e succube della morte. Voglio tornare a dipendere da Dio ed essergli ubbidiente. Voglio conoscere il solo che mi può liberare dal peccato e dalla morte eterna il cui nome è Gesù Cristo.
DECISIONE
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Decido che non voglio più una natura di peccato o carnale, ma una spirituale e santa.
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Decido di conoscere meglio Gesù, e di accettarlo come Signore e Salvatore.
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Decido di consentire allo Spirito Santo di iniziare in me un’opera di trasformazione: liberandomi dal peccato e dalla sua schiavitù.
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Decido di condividere il link di questo studio, per far conoscere ad altri le verità bibliche.
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